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La situazione particolare degli Ebre

La delinquenza di genere e di razza secondo l'antropologia criminale

2.2 Le razze delinquent

2.1.1 La situazione particolare degli Ebre

Cesare Lombroso avvertì l'importanza di studiare la razza ebraica che riteneva bersaglio di discriminazioni ingiustificate. Le sue origini ebraiche non volevano essere un pretesto per circoscrivere il discorso in un ambito religioso anzi, l'antropologo affrontò la questione, come aveva fatto per L'uomo delinquente con lo sguardo dello scienziato. L'Unificazione italiana aveva coinvolto anche i numerosi ebrei sparsi in tutta la Penisola che, cominciarono a sentirsi, soprattutto quelli di classi

148 É quanto afferma Lombroso a proposito degli Zingari e della necessità di trattarli in maniera differente rispetto agli altri cittadini ma il discorso si potrebbe allargare ai degenerati, ai malati e alle prostitute.

104 medio-alte, parte della nuova Italia e cittadini italiani a tutti gli effetti.

La peculiarità della razza ebrea era lampante, il fatto che fossero nati come popolo nomade li inquadrava come una popolazione primitiva, alla stregua degli Zingari ma la loro emigrazione avrebbe avuto come effetto principale quello di far loro acquistare un comportamento stanziale e di conformarsi alle abitudini delle genti che popolavano i luoghi in cui si erano trasferiti, a differenza degli Zingari che invece non erano mai stati capaci di integrarsi. Il facile adattamento consentì agli Ebrei di perdere gran parte dei caratteri negativi propri della razza e ‹‹ non solo sorpassarono il

livello inferiore della razza semita, cui è negato attingere alla coppa intellettuale della razza bianca più oltre della lirica e dell'epopea: ma si elevarono qualche volta al di sopra degli Arj; sempre procedettero loro pari ››.149 L'evoluzione degli Ebrei sarebbe avvenuta proprio grazie all'emigrazione che avrebbe operato come un fattore selettivo darwiniano e all'influenza del clima che ne avrebbe migliorato l'ingegno e le abitudini culturali. L'antropologo, non riuscendo a comprendere le

149 Lombroso C. L'uomo bianco e l'uomo di colore, Fratelli Bocca, Torino, 1892, cit. pag. 113.

105 ragioni dell'aumentato odio nei confronti delle comunità ebraiche, nel 1894 pubblicò L'antisemitismo e le scienze

moderne, con il proposito di dare una spiegazione

scientifica dell'ingiustificato disprezzo di cui esse erano vittime. In tutta Europa, l'Italia non faceva eccezione, un ‹‹ soffio gelido d'odio selvaggio ››150stava riempiendo gli animi di tutti i cittadini di un sentimento di sospetto verso gli Ebrei, facendo diventare la questione ebraica non solo una questione sociale ma un problema politico.151

Lombroso afferma che le ragioni di tale ostilità andrebbero ricercate in cause atavistiche cioè nell'odio che avevano provato le antiche popolazioni dei Romani e dei cristiani verso gli Ebrei, accusati anche di aver ucciso Cristo; a ciò si aggiungeva la superiorità di cui gli Ari si vantavano e della quale si ritenevano indiscussi detentori. Certamente le numerose usanze ebraiche

150 Lombroso C. L'antisemitismo e le scienze moderne, cit. da Frigessi D. Cattaneo, Lombroso e la questione ebraica in Burgio A. (a cura di), Nel nome della razza, il Mulino, Bologna,

1999, pag. 256.

151 L'antisemitismo, quale movimento politico nacque nella seconda metà dell'Ottocento e prescinde totalmente dalla questione religiosa. Il collegamento con le teorie biologiche e la conseguente differenza razziale degli Ebrei rispetto ai popoli Europei, avrebbe comportato un inquadramento dell'ebreo come nemico, sia razziale che economico che politico. Maj B. La costruzione dell'ebreo come nemico "esterno" ed

"interno"nei testi ideologici e nella propaganda del nazionalsocialismo in ‹‹ Quaderni fiorentini

106 legate soprattutto alla religione,152 come la tradizione della circoncisione, facevano assumere a tale popolo un carattere primitivo ed a queste andava probabilmente ricondotta la vera ragione dell'odio verso di esso, in quanto veniva visto, in modo particolare, come nemico della modernità e del progresso. Tale filone di pensiero però non prenderebbe minimamente in considerazione il fatto che proprio grazie al cambiamento di ambiente e alla mescolanza tra le razze, il comportamento atavico delle comunità ebraiche sarebbe andato scemando di modo che l'ebreo, perdendo i suoi atteggiamenti primordiali e persino le caratteristiche antropologiche di origine, sarebbe divenuto ‹‹ più ario che semita ››.153

Delia Frigessi sottolinea il fatto che l'opera di Lombroso sugli Ebrei, in Italia ebbe uno scarso successo: tanto da essere criticata addirittura da parte di alcune riviste ebraiche che la accusavano di essere carica di pregiudizi, poco scientifica ed incapace di

152 Nei primi anni del Novecento in Italia si assistette ad un aumento dell'odio verso le comunità ebraiche. Il settimanale satirico Il Mulo prendeva proprio di mira gli Ebrei, sebbene fosse stato scritto proprio da un ebreo: Cesare Algranati. L'autore aveva pubblicato,nello stesso anno de L'antisemitismo e le scienze moderne di Lombroso,

L'Eucarestia e il Rito Pasquale Ebraico moderno, nel quale affermava che i pani usati per la

cerimonia degli azzimi fossero impastati con il sangue di un cristiano, sacrificato per l'occasione. Urettini L. Stereotipi antisemiti ne ‹‹ Il Mulo ›› (1907-1925), in Burgio A. (a cura di), Nel nome della razza, il Mulino,Bologna, 1999, cit. pag. 260.

153 Lombroso C. L'antisemitismo e le scienze moderne, cit. da Frigessi D. Cattaneo, Lombroso e la questione ebraica in Burgio A. (a cura di), Nel nome della razza, il Mulino, Bologna,

107 fornire conclusioni e teorie che fossero degne di tal nome. All'estero la sorte de L'antisemitismo e le scienze

moderne, fu diverso. In Germania ottenne una discreta

fortuna: gli articoli di Lombroso furono pubblicati in importanti riviste tedesche e fecero nascere la convinzione che l'Italia fosse una terra libera

dall'antisemitismo.154 Persuaso che il sionismo fosse un movimento non in linea con i tempi perché legato a tradizioni molto antiche, l'antropologo, comunque, divenne presidente onorario della Nuova Sionna, un'associazione che aveva come scopo quello di favorire l'emancipazione dell'ebreo, attraverso l'emigrazione in territori ove questi non fossero mal visti e dove fuggire dalla miseria che li opprimeva. Le ragioni che spinsero Lombroso ad aderirvi andrebbero ritrovate nel bisogno di mostrare comunque pietà ed appoggio ad un popolo disperso, benché fosse convinto che, non l'emigrazione, ma una maggiore uguaglianza politica ed un nuovo approccio verso le comunità israelitiche, anche da parte di intellettuali e del mondo religioso, avrebbero spento il dilagante antisemitismo.

154 Lombroso C. L'antisemitismo e le scienze moderne, cit. da Frigessi D. Cattaneo, Lombroso e la questione ebraica in Burgio A. (a cura di), Nel nome della razza, il Mulino, Bologna,

108 L'accostamento tra la donne ed ebrei fu utilizzato per sottolineare la devianza di cui questi soggetti sarebbero affetti. Anna Rossi-Doria mette in luce come essi fossero ritenuti nella cultura di fine Ottocento, il motivo principale dei mali della modernità.155 Entrambi infatti subivano loro malgrado un isolamento sociale: le donne a causa del fatto che trascorrevano gran parte della loro vita all'interno delle mura domestiche assolvendo i compiti che le erano attribuiti dal ruolo di madre e moglie mentre gli Ebrei per l'osservanza dei molti riti della propria religione, di cui alcuni, come la circoncisione, ritenuti arcaici ed incomprensibili. Il loro allontanamento dalla vita della comunità avrebbe fatto acquistare alle donne e agli Ebrei la fama di soggetti degenerati e pertanto bisognosi di essere disciplinati e controllati. La cultura positivistica, grazie alle numerose ricerche scientifiche, dette sicuramente un ulteriore appoggio a quelle teorie che sostenevano l'idea della presunta criminalità innata di tali soggetti: il dare un fondamento scientifico a queste idee sarebbe servito da scusa per continuare a considerare le donne e gli ebrei come pericolosi ed a emarginarli dalla società.

155 Rossi-Doria A. Antifemminismo e antisemitismo nella cultura positivistica in Burgio A. (a cura di), Nel nome della razza, il Mulino, Bologna, 1999, pagg. 464 e seguenti.

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Capitolo III