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Le modalità della ‘rigenerazione conservativa’ nei territori del Montegallese Vecchie e nuove fruizioni.

La valorizzazione delle attività resistenti ed il disegno delle nuove fruizioni Un’ipotesi di ‘rigenerazione conservativa’ per

4. Le modalità della ‘rigenerazione conservativa’ nei territori del Montegallese Vecchie e nuove fruizioni.

4.1 Le attività resilienti intraprese dalle comunità locali

Nella logica dell’incontro tra la domanda di territorio e azione comunitaria, a circa un anno dal sisma, alcune attività di camping/foresteria e piccola

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ristorazione e e-commerce alimentare, sono la manifestazione della flessibilità e dell’intraprendenza dalle comunità locali.

Adattive paiono le prime iniziative avviate in cui le comunità agiscono come soggetto collettivo (milieu) mettendo a sistema conoscenza reciproca diretta, fiducia, condivisione di conoscenze contestuali, interessi e progetti legati a un capitale territoriale comune che garantisca una larga partecipazione (DE MATTEIS,GOVERNA, 2005, 32).

Tali azioni, manifestano un’attenzione conservativa all’imprinting economico- sociale del sistema locale, ed all’insieme dei suoi valori insediativi e s’ inquadrano, come attività orientate al mantenimento della morfogenesi dei tessuti in una prospettiva che potremmo definire di ‘rigenerazione conservativa’ delle componenti del territorio.

4.2 Il rafforzamento dei legami di fruizione come elemento di riappropriazione della morfologia insediativa e di supporto all’azione locale

In presenza di intere componenti cancellate dal sisma, alcune iniziative intraprendono azioni di ricostituzione dei quadri e di mappe conoscitive a cui si affiancano ipotesi di mantenimento rivolte al sistema dei nodi frazionali a favore della permanenza delle comunità ‘resistenti’.

Le attività intraprese guardano con interesse alla possibilità di rigenerare il territorio del comune del Montegallese seguendo un modello re-insediativo policentrico ed interconnesso che consenta di ricalcare quello ancestrale della struttura frazionale alle diverse altitudini e nelle diverse morfologie insediative che caratterizzano il rapporto tra aggregato e Appennino, vero potenziale attrattivo del territorio.

Parallelamente, per il recupero e il potenziamento dei legami di fruizione e il riconoscimento delle componenti territoriali percepite in continuità con l’epoca pre-sisma, sempre più sentita si manifesta domanda di riconoscibilità e la volontà ricostituzione di alcuni legami immateriali (visivi, funzionali e sensoriali) con il territorio.11

Adattive, in questa direzione, paiono le evoluzioni delle strutture ricettive esistenti per il turismo da escursione (secondo il modello francese della formula spartana definita del gîte d’étape (rifugio-tappa) fino a quello più

11Divengono centrali gli studi sul il rapporto tra l’edificio e lo spazio pubblico antistante,

evidenziando la tipologia di accessi (carrabile/pedonale), la presenza di marciapiede e la raggiungibilità carrabile e la lettura del tipo edilizio, effettuata mediante la definizione di una serie di specifiche categorie dedotte dalla letteratura riferita agli insediamenti tipici del contesto storico di riferimento, come l’unità seriale parallela alle curve di livello fuori terra o parzialmente interrata, la casa ad arco, la casa a torre ed altre.

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confortevole del ‘randò plume’ (alloggio-comfort) 12 o quelle dedicate

all’escursionismo a cavallo o con gli asini per le parti di crinale, o sulle vette.13

Adattive sono le iniziative di resistenza di alcune attività quali quella garantita dall’attività del camping locale (‘Camping Vettore’) e di alcuni agriturismi (‘Casavecchia’) o esercizi di ristorazione (‘Da Carmela’) (‘Chicco Bar’) ad Uscerno o la struttura ricettiva (‘B&B Il Castagneto’) resistente in frazione Abetito.

Adattive sono iniziative quali la realizzazione di attività di vendita al dettaglio ambulante sulla provinciale14, l’innesto di piccole strutture di turismo

innovativo e sperimentale (‘B&B&B Agrimusicismo’15) o l’inserimento di

nuove colture (attività ‘Lavanda dei Monti Sibillini’16).

4.3 Le nuove percorrenze turistiche

Le opportunità offerte dalla assunzione di modello geografico per l’inserimento di un nuovo modello fruitivo di tipo turistico, compatibile con la natura dei luoghi vede elementi quali il sistema degli antichi toponimi e le antiche percorrenze (le ‘brighe’17) come componenti di una nuovo progetto di

riconversione territoriale nella zona di fondovalle e sui pendii18 con nuovi

innevamenti e infrastrutture leggere19di fruizione turistica caratterizzate da

prestazioni di sicurezza, percorribilità, segnalazione e attrattività. ‘Reti lunghe’ che di scala sovralocale ed europea, caratterizzate dalle interconnessioni di nuova generazione (web promotion, apps, hubs). In questo senso l’ipotesi della ‘smart mountain’ si qualifica come opportunità rilevante anche per i territori del Montegallese con specifica attenzione a fruitori di nuova generazione e alle possibili partnership nell’ambito di bandi a partecipazione diretta nella

12 Creati trent’ anni fa in Francia, i gîtes d’étape sono strutture ricettive destinate ad ospitare gli

escursionisti. Questo concetto è evoluto adeguandosi alle evoluzioni della clientela tradizionale a nuove figure di clienti e con l’emergere di forme di turismo sempre più varie. Ciò ha obbligato ad una gestione sempre più sofisticata dell’offerta turistica con l’emergere del concetto di ‘rando plume’.

13 http://www.sibilliniweb.it/events/trekking-con-gli-asinelli-al-ristorante-lo-spuntino-di-montegallo/

(ultima visita: Ottobre 2017).

14 <https://www.facebook.com/groups/42022585830/?fref=ts > (ultima visita: Ottobre 2017). 15 La struttura comunale all’aria aperta in frazione Astorara che il Comune a seguito di bando ha dato in

gestione alla cantante Antonella Zarletti ed ora a Mario Alessandri (a seguito della morte della stessa).<https://www.facebook.com/cantantonellazar)> (ultima visita: Ottobre 2017.

16 Di Federico Rossi

17 Le antiche vie del brigantaggio, ancora esistenti. 18 <www.sibilliniweb.it> (ultima visita: Ottobre 2017).

19 La recente proposta di un sistema nazionale cicloturistico è l’occasione per riflettere con concretezza su

un nuovo paradigma di sviluppo attraverso il quale possono configurarsi molteplici forme di rigenerazione per i territori interni e fragili. A tale proposito interessanti chi esiti del seminario organizzato dalla SIU, tenutosi a Parma il 29/09/ 2017 <http://siu.bedita.net/seminari>(ultima visita: Ottobre 2017).

106 programmazione territoriale europea 2020.

Le nuove percorrenze turistiche e della mobilità dolce si fanno dispositivo di fruizione capace di ridefinire la mappa del territorio; e di produrre sviluppo e disvelare i valori intriseci e di habitat interferendo con i molti elementi di tutela e della conservazione ridefinendone gli ambiti in un’ottica di valorizzazione (DEMATTEIS, 2013). In questo senso una rete di fruizione

ciclabile [Fig.5] combinata con quella delle antiche percorrenze pedestri rigenerate possono funzionare come un inspessimento dell’infrastruttura di conoscenza, di accessibilità di percorribilità e permeabilità del territorio e come strumento potenzialmente rilevante per la produzione del cosiddetto ‘prodotto paesaggio’.

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Fig.5 - La rete ciclabile dei Monti Sibillini <https://www.mtbpassione.com> (ultima visita: Ottobre 2017).

Un’ ulteriore riflessione può essere indotta dalla osservazione di modelli più o meno adattivi di riconversione complessiva dei borghi espressi nelle esperienze italiane di recupero a partire dagli anni ’90 (dal modello di eco- villaggio a quello dell’albergo diffuso; dal borgo degli artisti fino al riuso per nuove comunità di migranti) con differenti modalità attuative di trasformazione e gestione che costituiscono un compendio significativo di esperienze di riferimento per l’ evoluzione del sistema territoriale Montegallese ad un sistema eco-museale, ricettivo, dedicato alla valorizzazione dell’edilizia

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minore. A tale fine potrebbe fungere la rete lineare di fondovalle dei mulini oggi inattivi20.A tale finalità potrebbero facilmente confluire attività formative

tradizionalmente condotte dal Centro di Educazione Ambientale locale a cui si affianchino le funzioni di agenzia di sviluppo geo-turistico locale.

4.4 Le forme partenariali e di compartecipazione

Alcuni legami immateriali di nuova introduzione possono posare un nuovo sguardo ai temi della conservazione costituendo un presupposto fondato per possibili prospettive rigenerative in grado di coinvolgere soggetti della associazionismo del volontariato culturale e sociale (no profit) in una nuova progettualità che corrisponda alle istanze di portatori di interessi e soggetti privati (profit), spesso non residenti, fornendo un contributo al mantenimento dei valori insediativi del tessuto frazionale attraverso la cura dell’insieme di risorse comuni che comprendono strade, e aree naturali agibili (commons) e il mantenimento delle comunanze agricole.

Adattiva è la direzione in cui si pongono iniziative partenariali e/o compartecipative intraprese a favore dalle comunità locali quali la convenzione tra l’Amministrazione Comunale e un gruppo di donatori denominato ‘Insieme per Ricostruire’ costituito dagli ‘Artigiani della Val di Non’, ‘Associazione amici del cuore di Sassuolo’, ‘Community associazione di volontariato di Bologna’ e da ‘Tutti insieme a Rovereto e S. Antonio – Onlus’, la proposta con la quale il suddetto gruppo di donatori si rende disponibile a donare a titolo completamente gratuito al Comune di Montegallo la costruzione di una Struttura prefabbricata socio-sanitaria e commerciale in frazione Balzo presso l’area ospitante il COC (Centro Operativo Comunale) 21 .

Parimenti, adattiva pare l’ipotesi di riuso del distributore di carburante locale dismesso sulla Provinciale come servizio pubblico o l’ipotesi dell’inserimento di un campo gattile di sterilizzazione nella zona con per la realizzazione di ambulatori mobili a servizio della popolazione animale.

L’insieme delle attività sopra descritte si presta alla introduzione dei nuovi modelli di ‘welfare’ (LANZANI, GRANATA, NOVAK, INTI, COLOGNA, 2006) e

gestione comunitaria dello spazio aperto e abbandonato22.

20 <http://www.sibilliniweb.it >(ultima visita: Ottobre 2017).

21 La realizzazione della struttura sarà curata formalmente dalla sola associazione ‘Tutti insieme a

Rovereto e S. Antonio – Onlus’; la struttura donata è composta da due spazi commerciali da due spazi ristorazione, da una farmacia, da una sala prelievi, da un ambulatorio medico con sala d’aspetto, da una sala polifunzionale e dai servizi bagni, e sarà denominata: ‘Centro sociosanitario e commerciale Montegallo’.

22 Quali ad esempio quello del welfare generativo. A tale proposito si veda: <

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5. Le iniziative a livello locale e i nuovi modelli solidali a servizio della

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