Resta ora da esaminare la configurazione che assume in Ricardo lo specifico problema della individuazione dei soggetti incisi.
La posizione di Ricardo, nei confronti della formulazione smi- thiana, risulta caratterizzata da una piena adesione circa il ve rificarsi della traslazione di un’imposta che venga a percuotere i redditi dei lavoratori salariati ma da una radicale divergenza circa l’individuazione dei soggetti a carico dei quali la definitiva incidenza si verifica. « Adamo Smith, lo si è visto, ha ammesso pienamente che una imposta sui salari li fa aumentare di un importo pari al meno al suo ammontare: in definitiva, se non immediatamente, tale imposta è a carico del datore di lavoro. Fin qui conveniamo con lui interamente; divergiamo invece sostanzialmente per quanto attiene agli effetti successivi di tale imposta » (35).
Alla visuale smithiana di una incidenza finale, da una parte, sui proprietari fondiari (per la quota di imposta che percuote il reddito dei salariati agricoli) e dall’altra, sui consumatori (per la quota dei lavoratori salariati dell’industria) Ricardo contrappone la tesi di una incidenza finale dell’onere sui profitti, così degli affittuari come dei produttori industriali.
La linea centrale dell’argomentazione ricardiana, nonostante che ad un’osservazione superficiale possa suggerire l ’impressione di un
(35) L’enunciazione dell’effetto di traslazione si specifica in Smith in relazione a due ipotesi, a seconda che il reddito percosso provenga a) dal la voro esplicantesi nel settore industriale o 6) dal lavoro relativo al settore agricolo. Nel primo caso l’aumento che l’imposta provoca nei redditi dei la voratori del settore industriale sarebbe anticipata dal produttore il quale a sua volta sarebbe « autorizzato e costretto a rivalersi dell’onere gravando del relativo profitto le merci che vende ». L’incidenza finale si verificherebbe per tanto a carico dei consumatori dei prodotti industriali. Ne’na seconda ipotesi, quella relativa ai salari agricoli, l’aumento in essi provocato dall’imposta sa rebbe invece anticipato dagli affittuari di terre. Costoro, in relazione alla ne cessità, o all’opportunità, di mantenere al lavoro un numero di lavoratori in variato rispetto alla situazione precedente all’introduzione dell’imposta, sareb bero costretti ad impiegare maggiori dosi di capitale. La ricostituzione di que sto maggior capitale erogato comporterebbe l’acquisizione di una porzione mag giore del prodotto della terra e di conseguenza, secondo lo Smith, il versa mento di una somma minore a titolo di rendita, al proprietario terriero.
L’incidenza finale dell'imposta sul reddito dei lavoratori agricoli (o me glio dell'onere dell’imposta congiuntamente all’interesse sul capitale anticipato dall affittuario) dovrebbe pertanto avvenire a carico dei proprietari fondiari.
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certo scoordinamento, risulta distinta in corrispondenza alla dico tomia delle ipotesi traslative smithiane, in due distinti approcci cri tici alle conclusioni dello Smith. Va tuttavia immediatamente osser vato che ognuna di queste distinte approssimazioni si rivela necessa riamente complementare dell’altra, il che consente di ricomporle agevolmente in un approccio critico caratterizzato da una logica per fettamente unitaria.
Volgendosi a considerare in primo luogo il processo di trasla zione relativo al reddito salariale percepito dai lavoratori occupati nell’industria, Eicardo mira a dimostrare che il trasferimento del l ’onere a carico dei produttori industriali crea necessariamente il presupposto per un processo di perpetuo rimbalzo dell’onere tra sa lariati e datori di lavoro, risultato che viene giudicato manifesta mente insostenibile.
« Se i lavoratori non subiscono parte alcuna dell’imposta e il prezzo dei manufatti aumenta (assunzione, si noti, che Smith aveva esplicitamente esclusa), i salari debbono essere stati aumentati per recare compenso non solo dell’onere dell’imposta ma anche dell’au mento dei prezzi dei manufatti occorrenti ai lavoratori, aumento que sto che, in quanto colpisce i lavoratori dell’agricoltura (36), viene a costituire una causa nuova di riduzione della rendita; in quanto colpisce i lavoratori dell’industria, adduce ad un aumento ulteriore del prezzo dei manufatti. Tale aumento di prezzo delle merci si ri percuote nuovamente sui salari : azione e reazione dei salari sulle merci prima e delle merci sui salari dopo, si vengono estendendo al di là di ogni assegnabile limite. Le argomentazioni di cui ci si avvale per sostenere tale teoria adducono a conclusioni così assurde che si rende tosto evidente che il principio affermato è del tutto insosteni bile » (37).
Quanto all’ipotesi di traslazione relativa ai salari agricoli, E i cardo distingue le due possibili direzioni aperte al processo di tra slazione che ha per soggetto l’affittuario, quella in avanti, attraverso l’aumento di prezzo del prodotto, e quella all’indietro, attraverso una riduzione della rendita.
1) L’eventualità che l’affittuario possa ricevere compenso al l’onere d’imposta attraverso un aumento di prezzo del prodotto, è esclusa in funzione del carattere di generalità dell’imposta.
Ammet-(36) Si noti questa osservazione che costituisce il nesso di collegamento tra le due ipotesi traslative mantenute distinte nell’analisi smitliiana.
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tere l’eventualità di un aumento del prezzo del prodotto grezzo con durrebbe ad un risultato di assoluta indeterminazione dal momento che il processo di imposta si risolverebbe in una ininterrotta itera zione di rimandi tra consumatori, lavoratori e datori di lavoro. Ri- cardo giustifica cioè l’impossibilità da parte dell’affittuario di traslare l’onere dell’imposta in avanti sul fondamento di un’argomentazione parallela e strettamente analoga a quella impiegata per escludere l’analogo processo di trasferimento in avanti nel caso dell’imprendi tore industriale. Anche in questo caso si applica una considerazione che fa riferimento alle difficoltà di identificare un contribuente de finitivo : « se tutti riuscissero ad aumentare il prezzo delle merci che vendono così da compensarsi col profitto dell’onere di imposta, nes suno pagherebbe l’imposta risultando ciascuno consumatore delle merci prodotte dall’altro » (38).
2) Se si suppone con Ricardo che anche nel caso di traslazione in avanti da parte dell’affittuario il prodotto aumentato di prezzo sia consumato da soggetti in grado anche essi di rivalersi dell’onere at traverso un aumento di prezzo delle merci o dei servizi prodotti, il superamento dell’indeterminatezza, in ordine all’individuazione dei soggetti definitivamente incisi, appare condizionata esclusivamente alla possibilità di considerare, o meno, attendibile l ’ipotesi di una traslazione lungo l’alternativa direzione indicata. Esso appare condi zionato in altri termini all’eventualità di un finale assestamento del l'onere sulla categoria dei proprietari fondiari. Ricardo esclude tale eventualità : l’ipotesi della traslazione a carico dei proprietari fon diari risulterebbe viziata da un errore derivante dalla « supposi zione che tutte le imposte pagate dall’affittuario ricadono necessaria mente sul proprietario di terre sotto forma di detrazione della ren dita » (39).
Riferendosi all’ampiezza di delucidazioni offerte nella tratta zione della rendita, egli confida di essere riuscito a convincere che « molto capitale essendo impiegato nella terra che non dà rendita ed essendo il rendimento di tale capitale che regola il prezzo del pro dotto grezzo, non si possono apportare detrazioni alla rendita » (40). Irriducibilità della rendita se non attraverso modificazioni del rendimento del capitale investito nella terra e il prolungarsi « oltre ogni assegnabile limite » dell’azione dei salari sulle merci e delle
(38) Ricardo D., op. cit., pag. 165. (39) Ricardo D., op. cit., pag. 165. (40) Ricardo D., op. cit., pag. 165.
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merci sui salari, non consentono, secondo Ricardo, di concludere altro che per una incidenza sui profitti, ogni altro sbocco alla trasla zione risultando sotto il profilo teorico inaccettabile.