Gutiérrez Nájera e la prosa modernista
2.1 Gutiérrez Nájera: il poeta nella società borghese moderna 1 L’homo duple
2.3.2 Motivi: immaginazione e sentimento
La centralità della soggettività umana nella costruzione dei testi modernisti è ben nota, ma nel caso specifico di Gutiérrez Nájera essa acquista un significato talmente ampio e originale da fare della sua poetica una delle più elaborate e consistenti della scrittura modernista.
Immaginazione
Il ruolo che occupa l’immaginazione all’interno della narrativa di Gutiérrez Nájera è in parte il frutto del suo temperamento sentimentale ma soprattutto la conseguenza della priorità che il romanticismo – e in particolare l’idealismo romantico – affidava alla soggettività umana rispetto al disordine del mondo esterno. Tuttavia, nello scrittore tale facoltà supera i vari condizionamenti e si inserisce tra le idee centrali della poetica personalissima del messicano.
Nello scrittore l’immaginazione si presenta con gran parte delle caratteristiche romantiche e che in seguito furono riprese e raffinate dalla letteratura modernista: è evasione o rifugio, e spesso arriva a convertirsi in qualcosa di più grande, ovvero, diventa un cammino gnoseologico di protesta, di accesso a verità ultrasensibili più consistenti rispetto al mondo esterno. In altre parole, l’immaginazione in Nájera rappresenta una via di salvezza di fronte al caos del mondo, uno spazio di libertà per lo scrittore e per i suoi lettori a cui si può accedere unicamente tramite la letteratura, dove si possono correggere i difetti della realtà storica.64
Come componente funzionale l’immaginazione appare principalmente come cornice narrativa del racconto o come elemento
64 Cfr. J. M. Martínez, Entre la lámpara y el espejo: la imaginación modernista de
Manuel Gutiérrez Nájera, in «Revista Canadiense de Estudios Hispánicos», vol. 32, n. 2,
56 caratteristico di molti dei suoi personaggi. Come cornice narrativa, tale stratagemma assegna all’aneddoto una veridicità storica fragile, come accade in Rip-Rip el aparecido o in La cucaracha in cui è il narratore stesso a non capire se la storia sia reale o se sia semplicemente il frutto della sua immaginazione. Sono numerosi i casi in cui l’aneddoto non arriva neppure a svolgersi nel primo livello della narrazione ma si sviluppa esclusivamente nella mente dei personaggi o, esplicitamente formulato, nell’immaginazione del narratore, bisogna ammettere che la maggior parte dei racconti dello scrittore presentano una struttura frammentata o caleidoscopica ovvero, hanno una struttura spaziale, sul modello impressionista, senza una linearità temporale a fare da asse discorsivo. Di conseguenza, il lettore si ritrova, alla fine, ad avere di fronte una serie di quadri interscambiabili, uniti da una minima azione narrativa. L’esempio più noto di questo genere di racconto è rappresentato da La novela del tranvía. Qui il narratore del racconto si presenta come osservatore e dedica la prima parte della narrazione al commento sul paesaggio urbano della città, mentre il secondo al paesaggio umano del tram. La prima parte è stata sempre accantonata dagli studiosi del racconto che hanno preferito concentrare l’attenzione sul protagonismo dominante dell’immaginazione come costruttrice della seconda parte del racconto.
Tale allontanamento dalla mimesi logica e spaziotemporale assegna una certa autonomia allo strumento linguistico che si libera, in parte, della sua funzione rappresentativa e si installa nei registri tipici del linguaggio poetico. In questo modo l’immaginazione contribuisce a dar forma ad una delle caratteristiche più tipiche del linguaggio modernista e, nel concreto, della sua prosa, e come Nájera, più che essere un semplice precursore di tale letteratura, si colloca nel cuore di tale rinnovamento.
Ad ogni modo, l’aspetto più interessante risulta il fatto di caratterizzare i personaggi delle sue narrazioni come sognatori, con
57 un’attività mentale agitata più a causa di conflitti emotivi e sentimentali che per questioni prettamente psicologiche o intellettuali. Tra questi, la protagonista de El Cinco de Mayo che sogna Città del Messico mentre sta dormendo; oppure la giovane sposa del racconto Dame de Coeur che soffre nel pensare ai possibili rifugi del marito giocatore d’azzardo; oppure ancora il sacerdote de Las misas de Navidad che cerca di abbreviare le sue prediche pensando al banchetto che lo aspetta una volta terminata la cerimonia religiosa.
Sensibilità
Come per l’immaginazione, anche i contenuti emotivi e affettivi dei racconti del messicano sono pura conseguenza dell’influsso romantico e, in particolare, dalle letture di Coppée e di Lamartine. Il tono elegiaco che pervade i suoi componimenti poetici e la tendenza a trattare le storie tristi e malinconiche nei racconti sono stati ricondotti agli inizi romantici dello scrittore e, in particolare, alla sua difesa della poesia e della letteratura sentimentali che fece ne El arte y el materialismo.
Contro i sostenitori del positivismo materialista e riduttivo, lo scrittore forniva un concetto più ampio e complesso di poesia sentimentale rivendicando, per questa, una completa universalità di temi e motivi per evitare di ridursi all’argomento amoroso o elegiaco. Nel farlo, lo scrittore difendeva, inoltre, la libertà dello scrittore di poter scegliere il tema e il tono delle sue creazioni, senza altri limiti al di fuori del desiderio di creare la bellezza e di non separarla del bene. Tuttavia, al contempo, tale aspetto sentimentale dello scrittore tende a concretizzarsi in una visione dolorosa e fatalistica del mondo, alla maniera romantica, non solo perché questa rappresenta la condizione reale dell’uomo nell’era moderna, ma anche perché per lo scrittore l’elegiaco e il malinconico sono la quint’essenza della bellezza letteraria.
58 Nonostante lo scrittore abbia tale visione della letteratura, non pare ci siano contraddizioni tra il suo sentimento di dolore profondo ed esistenziale e la visione utopica e, a volte, frivola della società del Porfiriato che il messicano mostra in molti dei suoi racconti, poiché il dolore e la bellezza sono gli elementi costitutivi della sua intera produzione artistica, che in superficie può avere differenti tonalità affettive. Nei racconti queste tonalità, o varietà, si concretizzano, nella maggior parte dei casi, in storie tragiche, ma si mostrano anche situazioni meno dolorose che però saranno come ostacolate a produrre aneddoti completamente ottimisti o speranzosi. Ci sarà spazio anche per l’umorismo, essendo il messicano uno dei maggiori scrittori umoristi del suo paese, ma nei suoi racconti questo elemento appare in forma di ironia fugace o di tono amaro che annulla quel poco di ottimismo che sarebbe potuto nascere in questa pausa dalla tragedia.
Nello scrittore, dunque, la sofferenza possiede un lato estetico – è allo stesso tempo espressione di bellezza – e uno etico – è il riflesso della condizione dell’uomo nell’era moderna – e la sua insistente presenza nei racconti non sembra esser dovuta solo al condizionamento di un pubblico femminile e sentimentale, ma sarebbe una genuina manifestazione del suo realismo. Secondo quanto sostenuto dalla studiosa Rosaria de Castro, lo scrittore e i suoi personaggi sembrano soffrire il complesso di Policrate: godono di una felicità passeggera. Eccetto per alcune figure appartenenti all’élite porfiriana, i personaggi che popolano i racconti del messicano sembrano essere perseguitati dal fatalismo e quei rari sprazzi di felicità in cui si imbattono nel loro cammino, alla fine del racconto, svaniscono nel nulla o con la morte del personaggio in questione. Gutiérrez Nájera racconta tragedie quotidiane e individuali, senza un significato universale.
Il contrasto tra la possibilità di felicità e la sconfitta, o la disgrazia, reali è uno degli assi strutturali su cui lo scrittore costruisce la carica emozionale dei suoi racconti, in una grande quantità di
59 variazioni per cui si proclama come uno dei maestri del genere. Tale tecnica contrastiva spiega l’abbondanza di racconti tristi pubblicati in concomitanza a delle celebrazioni civili o religiose, tra questi: La
mañana del San Juan, La balada de Año Nuevo. Altre volte il contrasto è
interno al testo stesso, come in Berta y Manon in cui la fortuna e la disgrazia convivono in due donne che dividono lo stesso tetto; in altre occasioni si assiste al crollo delle illusioni che gli stessi personaggi si erano creati, sconfitti non per colpa loro ma per cause maggiori, che non possono controllare, per una sorta di fatalismo che si abbatte su di loro. Così avviene per il protagonista de Mi pobre amigo, che muore qualche giorno prima della data prevista per il suo matrimonio; o per il personaggio principale di Juan el organista, costretto a suonare l’organo durante il matrimonio della donna che ama. A volte, queste situazioni si rafforzano al finale del racconto, come succede ne La balada de Año
Nuevo che, dopo l’agonia e la morte del neonato nella sua camera da
letto, termina con i canti felici dei bambini in festa per l’arrivo del nuovo anno. In altre occasioni, lo scrittore aumenta la carica emozionale della tragedia insistendo sulla bontà morale delle vittime, quasi sempre donne e bambini, come avviene ne La pasión de Pasionaria; altre volte rallenta o ferma il tempo e si concentra sulla spazialità dell’aneddoto per fissare tutta la sua attenzione nella sofferenza dei personaggi, come in La balada de Año Nuevo o in En la calle.
Tutte scene che avrebbero acquisito un aspetto totalmente diverso in uno scrittore naturalista. Come si è detto in precedenza, Gutiérrez Nájera tende naturalmente e volontariamente alla grazia e alla misura, evitando estremi e appoggiandosi sulla chiarezza della dolcezza e dell’amabilità. Il contrasto emotivo gli serve per limitare la felicità dei suoi personaggi ma, al contempo, per ridurre la crudezza delle sue tragedie. Per collocarsi in una specie di “giusto mezzo” che sempre difese nella sua vita.
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