(L’affitto di una casa)
PERSONAGGI
Il proprietario: uomo grasso, dal bel colorito, basso di statura e
giocherellone di carattere.
L’inquilino: ragazzo magro, molto bravo a comporre versi.
La signora: matrona dalle forme generose, ma leggermente affetta da
trichinosi.
Sette o otto bambini, personaggi muti.
ATTO UNICO
Il proprietario – Siete voi, signore, che volete prendere in affitto
l’appartamento al piano superiore del palazzo?
L’aspirante locatore – A vostra disposizione.
– Ah! Ah! Pancracia! Bambini! C’è qui il signore che prenderà la casa. (La famiglia si raccoglie attorno allo straniero e lo studia, manifestando
segni di curiosità, mista a un briciolo di commiserazione.) Adesso che lo
avete visto bene, figli miei, lasciatemi interrogarlo da solo. – Interrogarmi?
– Dite al portinaio di chiudere bene la porta e di non fare entrare nessuno. Signore, accomodatevi.
– Non vorrei disturbare… Se siete impegnato… – Niente affatto: accomodatevi.
119 –Assolutamente. È questione di un attimo. (Mentre lo osserva) Il viso non è così malvagio… gli occhi sono buoni, il tono di voce è adeguato… – Il portinaio mi aveva detto…
– Scusatemi! Scusatemi! Andiamo per ordine! Come vi chiamate? – Carlos Saldaña.
– De Saldaña?
– No, no, signore, solamente Saldaña.
– Male, male! Il de avrebbe dato un tocco di eleganza al cognome. Se prendete in affitto la mia casa, è opportuno che aggiungiate questa particella al vostro nome.
– Ma, signore!
– Niente, niente: queste cose si fanno tutti i giorni e da tutte le parti; non vorrete negarmi questa cortesia. Sono cose che danno prestigio ad una casa… Andiamo avanti.
– Ho trent’anni e sono scapolo.
– Scapolo?... Scapolo in tutti i sensi? Non sono un tradizionalista, tanto meno maniaco: ricordo ancora le mie ragazzate; non mi dispiacerebbe incontrare per le scale delle mani aggraziate; il fruscio della seta mi fa tornare alla memoria giorni migliori… Ma, soprattutto, salviamo i nostri interessi!
– Ma, signore mio…
– Sì, so cosa volete rispondermi: che queste cose non mi riguardano, che nessuno mi autorizza a ficcare il naso in queste faccende; però, ad esempio, guardate, mi dispiacerebbe terribilmente se la vostra fidanzata fosse mora…
– Vi ripeto che…
– State tranquillo; sarà una mia debolezza, lo confesso, ma le more mi fanno infuriare! Non le sopporto. Stabiliamo, dunque, che, se la casa vi interessa, vi impegnate per iscritto affinché tutte le vostre amiche siano biondissime. Svolgete una professione?
120 – Mi complimento con voi. È il modo migliore per garantire che gli inquilini non facciano baldoria.
– Mi dedico a curare i miei interessi.
– Perfetto, parleremo subito di questo: vi farò conoscere il mio avvocato. – Vi ringrazio, ho il mio.
– Non importa, ne avrete un altro una volta che cambierete casa. Ho promesso solennemente al mio avvocato che avrei assicurato la clientela dei miei inquilini. E poi, come si sente?
– Io bene, voi?
– No, non intendo questo: volevo sapere qual è il vostro temperamento. Linfatico, sanguigno, nervoso?
– Linfatico…..mi sembra linfatico. – Adesso spogliatevi!
– Cosa?
– Un attimo. E’ una prassi indispensabile. Non voglio degli inquilini malati.
– Ma…
– Forza! L’altra manica! Male! Male! Non sembravate così magro! Sapete quanto pesate?
– No.
– Il collo è corto… Dio mio! Queste vene; state attento all’apoplessia! – Finiremo mai?
– E’ necessario che vi impegnate formalmente a prendere una purga all’inizio di ogni stagione. Vi indicherò la farmacia dove comprarla.
–Posso indossare la finanziera?
Aspettate un attimo. Non fate esercizio fisico, vero? –Faccio undici giri di Alameda ogni pomeriggio.
– E’ poco. Da oggi in poi vivrete in campagna tre mesi l’anno. Questo serve a fare arieggiare la casa e a mantenere in buono stato le scale. Noi in autunno viaggiamo sempre.
121 – Cosa?
– Vi confesso che l’affitto mi sembra un po’ esagerato…
– Ma signore, questo me lo chiamate affitto? Valuteremo ogni cosa. Andiamo per gradi!
– Ma…
– Pensate che prendere in affitto un appartamento sia come comprare dei pantaloni? Passate per strada, vedete il cartello, salite, vi sedete accanto a me e dopo tre minuti mi chiedete le chiavi di casa. Mi piace la franchezza! Perché non prendete anche la mia vestaglia e le mie pantofole?
– Non sapevo…
– Di solito questo genere di questioni vengono trattate con una leggerezza imperdonabile.
– Dunque, tornando al nostro discorso, vorrei chiedervi di non aumentare l’affitto di un solo real da trenta pesos.
– Signore, non una parola in più o vi manderò i miei padrini! Non se ne parla! Per caso conoscete le condizioni del contratto?
– No, ma sono pronto a firmarlo a patto che siano giuste e ragionate. – Sentitemi:
Art. 1° L’inquilino andrà a dormire alla stessa ora del proprietario, per non turbare il sonno di quest’ultimo, che vive proprio nel mezzanino. Art. 2° L’inquilino vestirà esclusivamente abiti chiari per non intristire lo stato d’animo del proprietario, se per caso dovesse incontrarlo per le scale.
Art. 3° L’inquilino si affaccerà al balcone almeno due volte al giorno, strofinandosi le mani soddisfatto di aver garantito il buon ordine e l’eccellente servizio della casa.
– E quando piove?
– Si affaccerà con l’ombrello… Continuo. L’inquilino non entrerà mai in casa senza accorgersi compiaciuto di certi particolari architettonici, né
122 proverà imbarazzo a palesare a voce alta l’entusiasmo che gli suscita la facciata. Più gente riunisce e meglio è.
Art. 4° L’inquilino inviterà a cena il padrone di casa il 15 di ogni mese, facendo attenzione, ovviamente, a non portarlo in trattorie o locande di seconda classe.
Ai sensi dell’Art. 4° - Il fine di queste cene mensili è far stringere amicizia tra inquilino e proprietario. Non è vietato all’inquilino andarci accompagnato dalla fidanzata.
Art. 5° L’inquilino saluterà molto cortesemente il portinaio, che è cugino, data la somiglianza, del proprietario.
Art. 6° Gli artisti e i letterati che vengono a trovare l’inquilino all’uscita prenderanno le scale della servitù.
– Nient’altro, signore?
– Ci sarebbero degli articoli supplementari di cui vi metterò a conoscenza a tempo debito.
– Bene, è tutto molto giusto e sensato… – Dimenticavo. Siete massone?
– No.
– Allora scusatemi. Mia moglie ha un grandissimo desiderio di conoscere quei segreti.
– Se lo desiderate, mi farò mostrare qualche loggia. – Lo apprezzerei moltissimo.
– Allora rimaniamo a trenta pesos… – Fate voi…
– Altro?
– Ho dimenticato di chiedervi, perché lascia la sua vecchia casa? – Io? Niente.. Perché ho buttato giù dal balcone il proprietario.
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