Gutiérrez Nájera e la prosa modernista
2.1 Gutiérrez Nájera: il poeta nella società borghese moderna 1 L’homo duple
2.1.2. La visione ascensionista del mondo
Justo Sierra, poeta e amico di Gutiérrez Nájera, nel prologo alle sue
Poesías Completas (1896), presenta lo scrittore come un “poeta
tormentato dalla sete di verità e dal desiderio di felicità, un’anima malata di ideale”38, anticipando con tale giudizio le considerazioni avanzate dalla critica recente secondo cui viene riconosciuta ai modernisti una certa attitudine etica.
Gutiérrez Nájera, infatti, fu uno di quegli intellettuali di fine secolo che, pienamente coscienti dell’epoca turbolenta in cui vivevano,
36 Cfr. B. Clark de Lara, Por donde se sube al cielo y la poética de Manuel Gutiérrez
Nájera, in «Literatura mexicana», México, UNAM, 1997, pp. 191,192.
37 Articolo giornalistico coltivato abbondantemente in Europa nel XIX secolo e importato in America Latina tra il 1875 e il 1880, la cronaca si rivelò il contesto migliore per i poeti dell’epoca dove poter coltivare la loro vocazione artistica. I limiti di spazio e di tempo tipici di tale genere letterario piuttosto che inibire la creatività degli scrittori di stampo tradizionale, la stimolarono, facendosi il mezzo migliore per sviluppare il loro stile e la loro personalità artistica.
38 Cfr. J. Sierra, Prólogo, in Manuel Gutiérrez Nájera, «Poesías Completas», París, Librería de la Viuda de C. Bouret, 1897, p. XLI
37 piuttosto che evadere dalla realtà ricercando mondi esotici, decisero di collocarsi all’interno della società in pieno cambiamento. Essi non si limitarono a mostrare con loro opere le nuove problematiche sociopolitiche del momento, ma si impegnarono a interpretarle e a trasformarle in un progetto futuro, coniugando l’etica e l’estetica, il bene e la bellezza.
Come personalità modernista, lo scrittore messicano fu chiaramente ossessionato dall’ideale della bellezza – antitetico rispetto al mondo pragmatico e materialista che lo circondava – tuttavia, manifestò al contempo un desiderio profondo di partecipare alle dinamiche sociali del momento: si prefissò di raggiungere un ideale di perfezione umana, che rispondesse ad un modello di equilibrio nel mondo materiale e di giustizia sul piano morale. La vita e l’opera dello scrittore furono dunque consacrate al raggiungimento di tale ideale.39 Con una prosa del tutto rinnovata e un tipo di discorso complesso in cui entravano in gioco l’etica, la critica e l’analisi sociale – ma soprattutto da considerarsi un’opera d’arte per la bellezza del linguaggio adottato – lo scrittore ricostruì la realtà secondo l’immagine utopica che si era creato nella sua mente: un mondo in cui, lontano dalle polarità, regnasse l’armonia. Pertanto, lo scrittore approfittò del suo quotidiano contatto con la scrittura presso le redazioni giornalistiche della capitale messicana per compiere la sua missione40. Gutiérrez Nájera iniziò il suo impegno sostenendo il progetto di “ordine, pace e prosperità” del Porfiriato, nella convinzione che esso potesse garantire al paese la modernizzazione futura, e cercò poi di redimere la morale della società non solo mostrandone i vizi ma fornendo, inoltre, ai suoi lettori
39 Cfr. B. Clark de Lara, Por donde se sube al cielo y la poética de Manuel Gutiérrez
Nájera, op. cit. pp. 190-191.
40 Nel 1875, quando il giovane poeta fu costretto a intraprendere la carriera giornalistica, il paese stava vivendo la fase finale della Repubblica Restaurata, dove la letteratura era lo strumento necessario per compiere il suo progetto utopico di pacificazione totale del paese. Ciò portò lo scrittore a credere che, se la parola scritta fonda le istituzioni, la lettura avrebbe incentivato la società a migliorarsi. Pertanto, convertì le sue pagine in veicolo dell’utopia.
38 un’ampia scelta di soluzioni con cui risolvere un problema. Lo scrittore ricercò e sperimentò vie di stabilità, suggerì alternative di vita, pertanto, la sua poetica viene dunque rappresentata come un cammino da percorrere per raggiungere un ideale: un’utopia dell’ordine e del progresso nell’area politico-economica; un desiderio di idealismo e di giustizia fondata sull’amore sul piano sociale; “un incrocio in letteratura” come fondamento della sua posizione estetica. Tutto ciò rese Gutiérrez Nájera un uomo eclettico.
2.2 L’opera
L’opera di Gutiérrez Nájera risente molto dell’incessante attività che lo impegnò come collaboratore presso innumerevoli testate giornalistiche del paese per circa vent’anni. Infatti, dei 1500 testi di cui consta la sua opera completa solo il gruppo ristretto dei quindici racconti contenuti nella raccolta Cuentos Frágiles (1883) – anch’essi precedentemente apparsi su giornali e riviste – fu pubblicato dall’autore stesso in forma di volume, mentre il resto della sua vastissima opera rimase disperso tra le pagine delle testate giornalistiche con cui collaborò.
Per comprendere e inquadrare la figura dello scrittore all’interno del panorama letterario di fine secolo fu determinante il lento processo di recupero della sua opera condotto dall’Universidad Nacional Autónoma de México che, in un arco di tempo lungo trent’anni, pubblicò gran parte del materiale catalogato dallo studioso Erwin Mapes. Tale corpus, insieme ad altri lavori di grande importanza scoperti posteriormente,41 spinse la critica a rivalutare l’immagine
41 Fino al 1958, anno in cui apparve il primo volume del “catalogo Mapes” –Cuentos
completos y otras narraciones – le uniche fonti per i lettori di Gutiérrez Nájera erano i
racconti contenuti nella raccolta Cuentos Frágiles, l’unico volume pubblicato in vita dallo scrittore, e una serie di raccolte che costituivano una bassa percentuale di quella che era in realtà la totale quantità di scritti che lo scrittore realizzò. L’anno successivo fu pubblicato il secondo volume della UNAM, Obras, che raccoglieva gli articoli di critica letteraria dello scrittore e alcune delle sue riflessioni poetiche più conosciute e commentate come El arte y el materialismo e El cruzamiento en literatura. Ma fu solo
39 unidimensionale e decontestualizzata che era stata diffusa fino a qual momento dello scrittore per arrivare, infine, a proclamarlo all’unanimità un rinnovatore delle lettere e dello spirito della sua epoca e precursore della corrente modernista.