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Ortaggi e patate: trend dei prezzi medi per fase di scambio (Euro/kg)

A NALISI DELLA STAGIONE IRRIGUA PER LE COLTURE ORTOFRUTTICOLE *

Grafico 2.21 Ortaggi e patate: trend dei prezzi medi per fase di scambio (Euro/kg)

Fonte: Ismea-Mipaaf, Osservatorio prezzi Ortofrutta

Si riporta di seguito l’andamento della campagna per i principali prodotti orticoli.

Carciofi: l’esordio della campagna 2004/05 è stato caratterizzato da prezzi bassi, 0,24 €/capolino. A partire da gennaio 2005, il repentino abbassamento delle temperature, in particolare nel foggiano, ha ridotto l’offerta e portato su i prezzi, 0,32 €/capolino. Le gelate hanno determinato lo sviluppo di capolini di dimensioni ridotte e la presenza di macchie e screpolatura sulle brattee esterne. In febbraio, la qualità non eccellente dei carciofi violetti e catanesi provenienti da Puglia e Sicilia ha determinato la flessione delle quotazioni. L’esordio del tipo romanesco e dello spinoso sardo è stato molto positivo, 0,53 €/capoli- no. In marzo, la presenza di carciofi provenienti dall’Egitto ha determinato un eccesso di offerta e la riduzione dei prezzi del tipo romanesco. Allo stesso tempo il prodotto pugliese presentava problemi qua- litativi dovuti all’innalzamento delle temperature che acceleravano il processo di fioritura e provocando l’allargamento delle brattee interne. In aprile, il rapido aumento della produzione ha ridimensionato i listini – 0,20 €/capolino - e buona parte del raccolto è stato destinato all’industria di trasformazione. In maggio, l’innalzamento delle temperature ha determinato lo scadimento qualitativo nelle carciofaie sarde e pugliesi. I quantitativi venduti sono stati scarsi, le quotazioni basse, 0,11 €/capolino, ed anche l’indu- stria non è riuscita ad assorbire completamente l’offerta. Tra novembre e dicembre l’inizio della campa- gna di raccolta 2005/06 è stato regolare. Le condizioni climatiche sono state positive allo sviluppo dei capolini e l’interesse dei consumatori ha determinato buoni livelli di prezzo, circa 0,30 €/capolino.

0,00 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 1,60 1,80 2001 2002 2003 2004 2005

Carote: la produzione autunnale rappresentata prevalentemente dal prodotto laziale non ha trovato molto spazio di mercato e le quotazioni si sono attestate su livelli inferiori a quelli dello steso periodo dell’anno precedente. In febbraio, è iniziata la raccolta del prodotto siciliano che ha presentato una qua- lità discreta ed ha spuntato prezzi interessanti, anche se non elevatissimi a causa della presenza di ingenti quantitativi conservati nelle celle. In marzo, la disponibilità di prodotto è risultata limitata dalla qualità non soddisfacente che rendeva necessarie attente operazioni di selezione allo scopo di esitare partite accettabili. Dalla fine di marzo, il prodotto presente sul mercato era quasi esclusivamente quello siciliano ed i prezzi molto elevati (0,40 €/kg). Con il progredire della campagna, i limitati quantitativi disponibili hanno permesso ai prezzi di restare su ottimi livelli. A partire da settembre, l’offerta - alimentata dal pro- dotto abruzzese - è tornata abbondante e le quotazioni si sono attestate su livelli bassi (0,09 €/kg), che sono lievemente aumentati negli ultimi mesi dell’anno, allorquando è stata raccolta la produzione laziale. Cavolfiori: nei primi mesi del 2005 i quantitativi raccolti sono stati molto modesti a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli che hanno provocato marciumi e altri scadimenti nella qualità del pro- dotto. L’interesse della domanda ha spinto su i prezzi fino a raggiungere 0,58 €/kg. A partire da aprile e nei mesi successivi, l’offerta è stata in equilibrio con la domanda e la flessione dei prezzi è stata inevita- bile. Nei mesi estivi le quotazioni sono state intorno a 0,40 €/kg. In autunno, le quotazioni sono partite su livelli elevati, 0,45 €/kg in novembre, ma gli elevati volumi disponibili in dicembre hanno ridimensiona- to i prezzi (0,35 €/kg).

Cipolle: nei primi mesi del 2005 un’offerta abbondante7rispetto alla domanda ha bloccato i prezzi su livelli talmente bassi - 0,13 €/kg in marzo ed aprile – da non coprire neanche le spese per la frigocon- servazione. In questa fase, l’offerta di prodotto australiano ed argentino ha contribuito a mantenere basse le quotazioni. A partire da maggio sono stati registrati segnali di un notevole miglioramento, con prezzi attestasti intorno a 0,20 €/kg. La seconda parte dell’anno è stata condizionata da disponibilità di prodotto nettamente inferiori a quelle della campagna precedente. In settembre, il discreto profilo qualitativo delle cipolle bianche e di quelle dorate ha portato le quotazioni su livelli medi (0,28 €/kg). Le cipolle rosse hanno spuntato prezzi ancora più elevati. In autunno le quotazioni si sono lievemente ridimensionate per poi tornare a crescere a partire dal mese di dicembre.

Fagiolini: in giugno, l’inizio della campagna è stato caratterizzato da prezzi alquanto bassi (0,73

€/kg) a causa della presenza di partite di qualità molto modesta. Nei mesi successivi le alte temperature

hanno impresso un’accelerata alle operazioni di raccolta, mentre le quotazioni si sono attestate a 0,60

€/kg. A partire da settembre, le frequenti piogge hanno causato problemi di muffe e marciumi determi-

nando la contrazione dell’offerta che ha spinto in alto i listini. Le ultime partite sono state esitate in novembre con quotazioni medie di oltre 1,22 €/kg.

Finocchi: nei primi due mesi del 2005 le sfavorevoli condizioni meteorologiche hanno influito negativamente sia sulla quantità che sulla qualità dell’offerta. In questa fase i prezzi sono cresciuti rispet- to ai livelli di dicembre 2004 ed a febbraio si sono attestati a 0,46 €/kg. In marzo, l’ulteriore peggiora- mento del clima caratterizzato da abbondati piogge e da nevicate, ha ulteriormente ridotto l’offerta, incrementando i prezzi che hanno sfiorato 0,50 €/kg. In maggio, il forte interesse per questo prodotto ha tenuto i prezzi su livelli elevati (0,43 €/kg), anche se la qualità non era ottimale a causa del precoce svi- luppo del palco prefiorale, provocato dal repentino innalzamento delle temperature. In ottobre è iniziata la campagna di raccolta 2005/06 con quantità limitate di prodotto, ma di ottima qualità. Le quotazioni erano appena sotto 40 cent/kg. Nei mesi successivi le quantità offerte sono notevolmente aumentate, determinando la netta flessione delle quotazioni (0,24 €/kg). Il prodotto si presentava per lo più di pezza- tura piccola, in quanto le temperature non molto fredde hanno provocato la crescita sproporzionata del- 7 Le favorevoli condizioni climatiche dell’estate 2004 hanno permesso in tutti gli areali produttivi nazionali rese areiche superiori alla

l’apparato fogliare rispetto al grumolo.

Insalate: nei primi mesi dell’anno, le difficili condizioni climatiche hanno determinato un bassissi- mo profilo qualitativo del prodotto disponibile. Il freddo e le piogge hanno comportato l’insorgenza di malattie crittogame, ma anche fisiopatie e danni conseguenti all’asfissia radicale. L’elevata richiesta di prodotto sia da parte del mercato domestico che di quello internazionale ha consentito l’agevole colloca- mento anche del prodotto qualitativamente inferiore. Tra gennaio e marzo le quotazioni hanno oscillato intorno a 0,70€/kg. Successivamente, tra aprile e giugno i prezzi sono scesi fino a 0,21 €/kg sia per le maggiori disponibilità di prodotto e per la minore domanda, sia per la qualità non eccellente dei cespi. In estate, le frequenti precipitazioni e l’elevato tasso di umidità ha creato problemi di qualità, costringendo i produttori a selezionare accuratamente il prodotto da immettere sul mercato. In questo periodo, i prezzi sono progressivamente aumentati fino a raggiungere in settembre 0,39 €/kg. A partire da novembre, la raccolta ha interessato prevalentemente il prodotto coltivato in ambiente coperto e le quotazioni sono salite fino a raggiungere 0,48 €/kg in dicembre.

Patate comuni: da gennaio a maggio, il mercato è stato condizionato negativamente dall’abbon- dante raccolto del 2004 e dal basso profilo qualitativo dei tuberi. I prezzi sono stati bassi, 0,24 €/kg in gennaio ed ancora meno in febbraio, e ciononostante i volumi esitati sono stati inferiori ai quantitativi offerti. In aprile, la presenza del prodotto novello siciliano non ha ostacolato la vendita del prodotto comune, che è stato preferito per il basso livello di prezzo. La pressione competitiva delle patate egiziane vendute in Italia a prezzi molto vantaggiosi ha complicato la fine della campagna 2004/05. La produzio- ne 2005 è stata molto abbondante, sia in Italia che nei principali Paesi europei (Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito). Nel nostro Paese la qualità dei tuberi si presentava molto buona, in parti- colare per il prodotto scavato fino a metà agosto, ossia prima delle frequenti piogge che hanno caratteriz- zato la seconda parte dell’estate 2005. Le quotazioni sono partite da livelli bassissimi, 0,10 €/kg in luglio, ma sono costantemente aumentate, anche se sono restate sempre al di sotto dei prezzi registrati nello stesso periodo del 2004.

Patate primaticce: la raccolta delle patate primaticce o novelle è iniziata in ritardo rispetto ai nor- mali calendari a causa delle condizioni climatiche negative. In aprile, sono stati commercializzati i tuberi provenienti dalle aree di Catania e Siracusa, che presentavano ottime caratteristiche qualitative. In mag- gio però le quotazioni sono scese rapidamente a causa della pressione competitiva delle patate egiziane, che hanno sottratto importanti spazi sul mercato tedesco. Per le patate primaticce si è quindi aperta la strada verso i Paesi dell’Est, in particolare la Polonia, ma i prezzi si sono attestati su livelli molto bassi, tra 0,15 e 0,20 €/kg. In giugno, l’inizio delle operazioni di scavo nei Paesi dell’Europa orientale ha tolto ogni spazio di mercato al prodotto primaticcio italiano, decretando la conclusione della campagna.

Pomodori: in giugno è iniziata la campagna del pomodoro coltivato in pieno campo. Le bacche presentavano un buon livello qualitativo e le quotazioni sono state abbastanza elevate, in media 0,57

€/kg. Successivamente, l’instabilità del clima ha impresso forti oscillazioni alle quotazioni di questo pro-

dotto. In agosto e settembre, la carenza di offerta ha spinto nuovamente in alto i prezzi (0,55 €/kg). Radicchio: archiviato il 2004 come uno dei peggiori anni per questo prodotto, il 2005 ha offerto l’immediata rivincita ai produttori di questi ortaggi. La produzione autunnale, commercializzata tra otto- bre e marzo, è stata caratterizzata da un offerta contenuta, a causa delle condizioni climatiche avverse. La qualità dei cespi è stata soddisfacente e le quotazioni hanno ottenuto continue rivalutazioni. In marzo, il persistere di temperature fredde ha rallentato la maturazione del prodotto primaverile, consentendo il completo smaltimento della produzione autunnale dei tipi Chioggia e Verona a prezzi decisamente eleva- ti. In aprile i prezzi hanno superato 2,80 €/kg. La produzione primaverile, commercializzata tra aprile ed ottobre, è stata molto abbondante e ciò ha determinato problemi di mercato. In particolare per la varietà rossa primaverile di Chioggia il prezzo è stato stazionario a 0,32 €/kg. La produzione autunnale del 2005 è stata favorita dalle forti escursioni termiche tra le ore notturne e quelle diurne. Alla produzione abruz-

zese è seguita quella veneta. I volumi disponibili del tipo rosso di Verona e del Chioggia sono risultati proporzionati alla domanda. Il prodotto è stato collocato agevolmente sul mercato nazionale a prezzi discreti (0,49 €/kg).

Spinaci: nella prima parte del 2005 il clima piovoso e freddo ha influito pesantemente sulla produ- zione sia ostacolando le operazioni di raccolta, sia rallentando la maturazione e danneggiando i cespi. La contrazione dell’offerta e la vivacità della domanda hanno permesso il raggiungimento di ottime quota- zioni, che hanno toccato il massimo in febbraio, 1,16 €/kg. La campagna 2005/06 è partita in ottobre con quotazioni di 0,43 €/kg ed un’offerta sostanzialmente in linea con la domanda. In seguito, i prezzi sono progressivamente aumentati fino a raggiungere in dicembre 0,50 €/kg.

Zucchine: in giugno e luglio l’offerta di zucchine è risultata molto abbondante e nonostante il pro- dotto presentasse caratteristiche qualitative eccellenti, le quotazioni sono state molto basse, 0,23 €/kg. A partire da agosto, il mercato di questo ortaggio è completamente cambiato: l’offerta è risultata fortemente limitata dal repentino abbassamento delle temperature e grandinate ed i prezzi hanno subito una rapida impennata, fino a raggiungere in ottobre 0,70 €/kg.

Ortaggi in serra: le principali specie di ortive prodotte in serra sono pomodori, zucchine, melanza- ne, peperoni e cetrioli. Nei primi mesi dell’anno, la produzione è concentrata quasi esclusivamente in Sicilia orientale, ad eccezione delle zucchine coltivate nel comprensorio di Fondi, in provincia di Latina. In gennaio, la domanda è risultata interessata e l’offerta adeguata alle richieste. In tale contesto, i prezzi hanno registrato aumenti contenuti ma costanti. Le gelate che si sono verificate in gennaio hanno deter- minato una marcata flessione dell’offerta, cui è corrisposto l’immediato aumento delle quotazioni. In marzo ed aprile le temperature meno rigide hanno aumentato i volumi disponibili ed inevitabilmente i prezzi sono diminuiti. In maggio, con l’aumento delle temperature, si è verificata la conclusione del ciclo produttivo in serra, mentre hanno cominciato ad arrivare sui mercati le produzioni di pien’aria. La cam- pagna degli ortaggi di serra è terminata con prezzi in rapidissima flessione.

Frutta fresca ed agrumi

Nella fase all’origine, i prezzi hanno subito una riduzione media del 12% rispetto al 2004. Angurie, fragole, limoni pere e clementine, si sono mossi in controtendenza, registrando un lieve incre- mento delle quotazioni. Per l’uva da tavola, invece, l’aumento del prezzo è stato di oltre il 30%, arrivan- do a 0,57 €/kg.

Nella fase all’ingrosso, il ribasso dei prezzi ha riguardato tutti i prodotti frutticoli oggetto di moni- toraggio, ad eccezione dei limoni (+8%) e delle fragole (+19%).

I prezzi al dettaglio di frutta ed agrumi sono diminuiti rispetto al 2004, ad eccezione di limoni (+3%), fragole (+9%), angurie (+9%) ed uve da tavola (+1%).

Nel grafico 2.21 sono riportati i prezzi medi mensili nelle diverse fasi di scambio. Risultano parti- colarmente evidenti i picchi dei prezzi registrati in concomitanza di andamenti climatici anomali. Si osservi ad esempio il picco più alto - a sinistra - in corrispondenza delle gelate di dicembre 2001 e gen- naio 2002 e quello – nella parte centrale del grafico - verificatosi come conseguenza della torrida estate del 2003 ed infine quello a destra registrato a gennaio 2005.

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