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M ERIDIONALI O BIETTIVO 1*

4.1 Il quadro internazionale

4.1.1 Le politiche dell’acqua in relazione alle esternalità ambientali e le raccomandazioni OECD ai paesi membri

Nell’ambito dell’organizzazione che raccoglie i paesi industrializzati (OECD), sono stati appron- tati negli ultimi anni una serie di studi e di seminari di lavoro di apposite commissioni tecniche riguar- danti sia i trend delle condizioni ambientali riguardanti l’agricoltura, ed in particolare l’utilizzo dell’ac- qua (Environmental Indicators for Agriculture volume 4: draft report chapter 3: OECD Trend of Environmental Conditions related to Agriculture – OECD report COM/AGR/CA/ENV/EPOC(2004)91/REV2, - Directorate for Food, Agriculture and Fisheries and Environment, OECD 2005), sia la sostenibilità dell’uso dell’acqua in agricoltura in relazione ai mercati ed alle politiche connesse (Water and Agriculture: Sustainability, Markets and Policies – OECD Workshop, Adelaide 2005).

Su questi temi riguardanti l’utilizzo dell’acqua in agricoltura che si riferiscono a una serie di parametri ambientali e gestionali che riguardano l’utilizzo sia dei suoli che delle acque (superficiali e sotterranee), l’OECD si è espressa con una serie di raccomandazioni ai paesi membri, che partono dall’analisi dei trend attuali presentati dai rappresentanti dei vari paesi con degli studi di settore di tipo tecnico e/o economico.

4.1.1.1 Trend ambientali nell’utilizzo dell’acqua in agricoltura

L’uso dell’acqua in agricoltura nei paesi dell’OECD è salito del 3% in comparazione con l’uso idrico totale, che è rimasto sostanzialmente stabile nel periodo 1990-2002. Questo ha significato un incremento della produzione agricola ed una espansione del 6% in media delle aree irrigate. L’agricoltura nei paesi OECD attualmente utilizza il 45% dell’acqua totale disponibile.

Alla luce di questo quadro, nell’ultimo workshop tematico sull’utilizzo dell’acqua in agricoltura e sugli aspetti economici connessi, tenutosi ad Adelaide (SA, 2005), sono stati presentati numerosi studi di settore (circa 50), anche da parte dell’Italia (Fais et altri, 2006), tendenti ad affrontare il tema della razio- nalizzazione dell’uso dell’acqua in funzione di una sostenibilità sia ambientale che economica, in termini sia qualitativi che quantitativi.

A seguito di questo convegno l’OECD ha formulato delle raccomandazioni finali ai governi dei paesi membri, che in sintesi inquadrano la filosofia generale negli approcci futuri all’utilizzo e gestione nel settore agricolo della risorsa idrica, in un quadro generale di uso e gestione sostenibile (figura 4.1). Figura 4.1. - Gestione sostenibile dell’acqua (da OECD, 2006)

4.1.1.2 Raccomandazioni OECD ai paesi membri

Le raccomandazioni finali scaturite da questo incontro rivolte ai Paesi Membri, indirizzate sia ai gestori politici che ai referenti tecnico-scientifici, sono di seguito sinteticamente riportate.

Per quanto riguarda i gestori politici della risorsa:

Utilizzare tutti gli strumenti appropriati allo scopo di rispondere alle problematiche di gestione della risorsa in agricoltura, per assicurare il raggiungimento di obiettivi coerenti da un punto di vista agricolo, ambientale e politico; coordinare le responsabilità politiche e le strutture a livelli diversi dal bacino al livello nazionale; integrare la ricerca scientifica e la raccolta dati per rafforzare decisioni politi- che migliorative, compreso migliori bilanci; identificare i diritti di proprietà in relazione ai prelievi e rila- sci d’acqua, e la fornitura da parte degli ecosistemi; stabilire chiare linee di responsabilità nel quadro isti- tuzionale di gestione dell’acqua – chi fa cosa, chi paga per cosa, chi effettua il monitoraggio e valuta –

Problemi di Gestione del T erritorio Strumentidi politica - Economic i • Prezzi • Commercio • Sussidi - Regolamenti • Conservazione concimi • Areedi rispetto riparie - Informativi / volontari • Servizi di divulgazione (e.s . sistemi di gestio neaziendale ) Gestionesostenibile dell’acqua (fornitura di acqua potabileed

ecosistemi acquatici)

Pressioni sulla Qualità dell’acqua • Pascolamento • Allevamento intensivo • Irrigazione • Colture in asciutto Pressioni sulla Quantità dell’acqua • Prelievi • Flussi • Gestione Problemi di Gestione dell’Acqua Strumenti di politica -Economic i • Prezzi • Commercio • Sussidi -Regolamenti • Piani di bacino • Adeguamenti delle licenze -Informativi / volontari • Servizi di divulgazione (e. s. uso efficiente )

rafforzato da un impegno di lungo termine dei governi a finanziare le azioni necessarie; crescita da parte degli attori coinvolti (agricoltori, industrie e comunità) nel disegnare e indirizzare risposte politiche per una gestione integrata dell’acqua.

Per quanto riguarda il mondo della ricerca:

Problemi a cui i ricercatori – compresi tra le istituzioni di ricerca governative, l’industria agro-ali- mentare, gruppi ambientali, e organizzazioni internazionali – possono rispondere per aiutare a guidare l’agenda di ricerca a sostegno di politiche di riforma dell’uso idrico che includono:

a) sviluppo di strumenti di supporto alle decisioni che integrino i legami causa-effetto e facilitino la gestione integrata dell’acqua a livello di azienda e di bacino;

b) calcolo dei veri costi dell’erogazione di acqua per irrigazione, prendendo in considerazione le ester- nalità (positive e negative), sia ambientali che sociali, associate all’uso della risorsa idrica in agricol- tura, in special modo i diversi sistemi di irrigazione e il valore e gli effetti della distribuzione alle comunità nei bacini come risultato di riforme nella politica dell’uso dell’acqua;

c) sviluppo di tecnologie e pratiche aziendali che aumentino l’efficienza dell’acqua in agricoltura; d) determinazione e comparazione dei diritti di proprietà e la regolamentazione istituzionale per una

gestione integrata dell’acqua;

e) applicazione di ricerche per meglio comprendere gli impatti del cambiamento climatico sulla disponi- bilità della risorsa idrica in agricoltura e per identificare strategie e politiche di adattamento;

f) sviluppo di metodologie per sistemi informativi e di monitoraggio a supporto della gestione dell’ac- qua in agricoltura.

4.1.2 La posizione dell’Unione Europea sull’utilizzo sostenibile dell’acqua in agricoltura

Nell’ambito dei paesi dell’Unione Europea, l’utilizzo dell’acqua in agricoltura è stato soggetto a analisi da parte della Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA): attraverso una serie di studi di carattere agro-ambientale sono stati definiti una serie di indicatori per valutare l’impatto in particolare dell’utilizzo dell’acqua in agricoltura, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, sullo stato dell’ambiente (EEA, 2006).

Partendo dal monitoraggio sull’uso della risorsa idrica in agricoltura nei vari stati europei, si evi- denzia come questo problema è di particolare rilevanza solo per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

L’impoverimento delle risorse idriche può fare diminuire i livelli delle acque superficiali e di falda, che si traducono in effetti negativi per gli ecosistemi acquatici e ripari. Gli agricoltori possono sce- gliere colture che richiedono più acqua durante la stagione di crescita, o altre che hanno periodi di cresci- ta più sensibili allo stress idrico del suolo. Il principale concetto guida in agricoltura per un uso sostenibi- le dell’acqua riguarda il suo consumo per l’irrigazione. Un incremento delle superfici irrigue può avere un impatto sulla richiesta di acqua perché è probabile che più agricoltori di conseguenza usino metodi irrigui.

Tuttavia, l’adozione di nuove tecnologie irrigue può migliorare l’efficienza dei sistemi irrigui, riducendo i consumi totali. I risultati dell’indicatore-chiave “uso dell’acqua” (IRENA, 2006), mostrano che l’area irrigabile in 12 paesi UE è salita da 12.3 milioni di ha a 13.8 milioni di ha tra il 1990 ed il 2000, con un incremento del 12%. In Francia, Grecia e Spagna, l’area irrigabile è salita da 5.8 milioni di ha a 7.4 milioni di ha durante lo stesso periodo, con un incremento del 29%. IRENA (2006) ha stimato i tassi di estrazione d’acqua “regionali” per agricoltura pesando i tassi riportati a livello nazionale sulle aree regionali irrigabili (figura 4.2). I tassi di estrazione d’acqua dipendono da una serie di fattori: la

selezione delle colture, l’area irrigua, le tecnologie irrigue, i prezzi dell’acqua e le sue restrizioni d’uso, i costi di estrazione (pompaggio) ed il clima. L’indicatore mostra grandi variazioni regionali che vanno dai 1636 milioni m3/anno nella regione di Siviglia (Sudest della Spagna) a 0 m3/anno in Irlanda del Nord (UK). Durante gli anni 90, i tassi di acqua destinati all’irrigazione sono diminuiti in 15 degli stati membri UE. Ciò indica una probabile riduzione di tassi di acqua applicata per ettaro di area irrigua, il che implica un incremento della efficienza irrigua, anche se il consumo di acqua rimane alto nel sud Europa.

Figura 4.2. - Prelievi di acqua per agricoltura nazionali (milioni m?/anno) per l’anno 2000 (da Report EEA “IRENA”, 2006)

In particolare è necessario citare la posizione dell’EEA che, nell’ambito degli studi per la defini- zione delle aree agricole ad alto valore naturale (High Natural Value Farmlands), considera le aree con uso irriguo della zona Sud Europea come aree a valore negativo, nonostante siano in gran parte affette da problemi di siccità, a causa della gestione non ottimale dell’acqua nel processo di estrazione ed approvvi- gionamento per utilizzo agricolo. In defintiva si ritiene che più che l’uso irriguo di per sé, la gestione della risorsa in termini di approvvigionamento di acqua da pozzi e acque superficiali, nonché il potenzia- le rilascio in falda e nei corsi d’acqua superficiali di sostanze nocive all’ambiente, quali pesticidi e ferti- lizzanti, sia scarsamente compatibile con il mantenimento di una buona qualità ambientale per la flora naturale e semi-naturale e la fauna selvatica, che vengono in contatto con le aree agricole.

4.2 Presupposti metodologici (materiali e metodi)

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