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Presupposti metodologici (materiali e metodi) 1 La struttura della base dati suolo nel SIGRIA

M ERIDIONALI O BIETTIVO 1*

4.2 Presupposti metodologici (materiali e metodi) 1 La struttura della base dati suolo nel SIGRIA

La strutturazione concettuale della banca dati dei suoli implementata nel Sistema Informativo per la Gestione della Risorsa Idrica in Agricoltura S.I.G.R.I.A. (Bonati et altri, 2000) prevede la definizione dei principali concetti con i quali usualmente ci intendiamo in pedologia, ma che talvolta possono essere fonte di equivoco.

Osservazioni: unità di descrizione e di campionamento dei caratteri del suolo che vengono abitual- mente svolte in campagna durante il rilevamento (profili, trivellate, osservazioni speditive).

Tipologie di suolo: raggruppamenti dei suoli rilevati con le osservazioni in base a criteri genetici, tassonomici e funzionali.

Delineazioni: sono l’unità minime cartografabili, spazialmente definite, corrispondenti ai singoli poligoni della carta pedologica che contengono una certa informazione sui suoli o sul “non-suolo” pre- senti al loro interno.

Unità cartografiche: insieme di delineazioni che hanno lo stesso contenuto e distribuzione di suoli al loro interno.

L’architettura logica della banca dati prevede di definire le entità, cioè gli oggetti del mondo reale che hanno una loro propria esistenza (osservazioni, tipologie, eccetera), gli attributi (qualità delle entità) e le relazioni (tipo di legame fra le entità).

La realizzazione fisica prevede la costruzione vera e propria della banca dati, in particolare la definizione delle tabelle, dei campi di ciascuna tabella, degli indici, del tipo di dato da archiviare e la rea- lizzazione delle principali query per una prima elementare gestione dei dati.

L’architettura logica e la realizzazione fisica prenderanno spunto dalle metodologie adottate dall’ISSDS per il progetto UOT e successivamente modificate e integrate; occorre tuttavia adattare in modo organico tali metodologie alle finalità specifiche di questo progetto. Il modello concettuale non sarà molto distante da quello presentato in fig. 4.3.

Figura 4.3. - Schema sintetico delle principali tabelle e relazioni esistenti nella banca dati suolo del SIGRIA INEA

4.2.2 Valutazione delle basi informative: Fonti dati e criteri adottati nella importazione nel SIGRIA Gli strati informativi con i quali è stato svolto questo lavoro provengono da diverse fonti:

I dati inerenti la pedologia si sono basati sull’utilizzo delle fonti dati disponibili, sia di tipo nazio- nale, che regionale, che sperimentale (cartografie di dettaglio realizzate da Istituti ed Enti di ricerca).

Per quanto riguarda invece le informazioni relative all’uso del suolo, ci si è avvalsi delle informa- zioni derivanti dal progetto CASI 3, gestito direttamente dall’INEA nell’ambito del POM irrigazione, nel corso degli ultimi anni (1998-2005).

4.2.3 Fonti Dati pedologici utilizzate

Per tutte le otto regioni appartenenti all’Obiettivo 1, sono state utilizzate le basi dati presenti pres- so il Centro Nazionale di Cartografia Pedologica (CNCP) del CRA/Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze, messe a punto attraverso il progetto “Atlante del Rischio di Desertificazione d’Italia” (Min.Amb.-CRA/ISSDS-INEA, 2004). Come integrazione ulteriore sono stati utilizzati dati pedologici ulteriori provenienti da studi pedologico/tematici regionali e/o studi pedologici locali, di seguito riportati:

Molise: I dati inerenti la pedologia si sono basati in parte sui dati pedopaesaggistici e sulle osservazioni puntuali provenienti dal Progetto Agrit, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali; in parte dal progetto Unità Operative Territoriali (1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 di Campomarino; inoltre sono stati utilizzati e rielaborati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio “I suoli delle principali aree irrigue del Molise”, Quaderno divulgativo n.4 dell’ERSAM Molise (Tito Reale, 2000).

Abruzzo: I dati inerenti la pedologia si sono basati sulla prima approssimazione della carta dei pedopae- saggi e suoli della Regione Abruzzo realizzata dall’ARSSA in collaborazione con l’ISSDS (per la struttu- razione dati) con un Programma Operativo Multifondo (dati concessi dall’ARSSA – Centro Pedologico di Avezzano); sulle aree del progetto Unità Operative Territoriali (1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 del Trigno; sulle cartografie pedo- logiche del Centro pedologico ARSSA di Avezzano, Val Vomano e Corfino in scala 1:25.000 e Val di Sangro (lavoro in corso di completamento, dati concessi dall’ARSSA); cartografia della tessitura e gra- nulometria della Piana del Fucino in scala 1:25.000); sulle cartografie delle unità di pedopaesaggio dei comuni di Castilenti e S.Demetrio ne’ Vestini, effettuate dall’Accademia di Scienze Forestali in collabo- razione con l’ISSDS come aree sperimentali nell’ambito di studi metodologici sulla idoneità all’arbori- coltura da legno per conto dell’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Abruzzo.

Campania: I dati inerenti la pedologia si sono basati in parte sui dati pedopaesaggistici e sulle osserva- zioni pedologiche puntuali provenienti dal Progetto Agrit, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali; in parte dal progetto Unità Operative Territoriali (1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 dell’Alta Val D’Agri e del Medio Agri Sauro; inoltre sono stati utilizzati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio e dettaglio nell’area del Sinni (regione Basilicata con coordinamento tecnico-scientifico ISSDS – Firenze) e nell’a- rea di Scanzano (CNR – IGES, Firenze). Un controllo generale è stato infine effettuato con i dati acquisi- ti dal Progetto Speciale 14 della Cassa per il Mezzogiorno, in particolare con la Carta delle limitazioni d’uso del territorio regionale (dato originale acquisito in forma digitale dal progetto POM Irrigazione INEA).

Basilicata: I dati inerenti la pedologia si sono basati in parte sui dati pedopaesaggistici e sulle osserva- zioni pedologiche puntuali provenienti dal Progetto Agrit, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali; in parte dal progetto Unità Operative Territoriali (1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 dell’Alta Val D’Agri e del Medio Agri Sauro; inoltre sono stati utilizzati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio e dettaglio nell’area del Sinni (regione Basilicata con coordinamento tecnico-scientifico ISSDS – Firenze) e nell’a- rea di Scanzano (CNR – IGES, Firenze). Un controllo generale è stato infine effettuato con i dati acquisi- ti dal Progetto Speciale 14 della Cassa per il Mezzogiorno, in particolare con la Carta delle limitazioni d’uso del territorio regionale (dato originale acquisito in forma digitale dal progetto POM Irrigazione INEA).

Calabria: I dati inerenti la pedologia si sono basati in parte sui dati pedopaesaggistici e sulle osservazio- ni puntuali provenienti dal Progetto Speciale 26 realizzato dal Ministero dei Lavori Pubblici (carta delle aree irrigue della Regione Calabria 1:25.000 – 1976-80); in parte dal progetto Unità Operative Territoriali (1996), coordinato dalla Sezione Genesi, Classificazione e Cartografia dell’ISSDS di Firenze e realizzato in 13 aree sperimentali delle Regioni Obiettivo 1, per le aree con cartografie pedologiche 1:25.000 di Capo Vaticano, Eufemia Lamezia e Crati; inoltre sono stati utilizzati e rielaborati i dati delle cartografie pedologiche di semi-dettaglio prodotti e pubblicati dall’ISSDS (carta pedologica della Tavoletta del Lago di Cecita – Sila Grande) e del CNR-IGES di Firenze (Carta pedologica del Trionto). Puglia: I dati inerenti la pedologia si sono basati prevalentemente sul “Progetto ACLA 1 – Studio per la caratterizzazione agronomica della regione Puglia e la classificazione del territorio in funzione della potenzialità produttiva” realizzato dalla Regione Puglia e dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari; un confronto ragionato è stato effettuato con i dati acquisiti dal Progetto Speciale 14 della Cassa per il Mezzogiorno, in particolare con la Carta delle limitazioni d’uso del territorio regionale;

Sicilia: I dati inerenti la pedologia si sono basati prevalentemente dalla monografia sulla Carta dei Suoli dela Regione Sicilia in scala 1:250.000 (Fierotti et alii, 1983); tali informazioni sono state integrate in alcuni casi particolari dai dati pedopaesaggistici e osservazioni pedologiche puntuali provenienti dal Progetto Agrit, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. Un controllo generale è stato infine effettuato con i dati acquisiti dalla Carta delle aree irrigue in scala 1:250.000 (Fierotti et alii, 1965).

Sardegna: Cartografia della Bassa valle del Flumendosa 1:10.000, Cartografia dell’Hinterland di Cagliari 1:30.000, Carta dei suoli 1:250.000 della Regione Sardegna, Cartografia della Bassa valle del Coghinas 1:25.000, Cartografia della Valle del Cixerri 1:25.000, Cartografia della Comunità Montana XXII del Basso Sulcis 1:100.000, Cartografia di Marmilla e Sarcidano 1:50.000, Cartografia del Distretto irriguo S. Maria-Marefoghe-Sinis NE 1:10.000, Cartografia connessa al Piano Acque Regione Sardegna 1:100.000, Cartografia del Campidano d’Oristano 1:25.000, Cartografia connessa al Progetto Speciale 13 1:25.000, Cartografia dell’Area Test POM INEA Marefoghe – Oristano 1:25.000 (CRA/ISSDS FI), Cartografia dell’Area Test Progetto INEA “MONIDRI” del Bacino del Rio Cugha (NURRA SS) 1:50.000.

4.2.4 Metodologie di interpretazione ed archiviazione nel SIGRIA

La classificazione dell’attitudine del territorio all’irrigazione è avvenuta attraverso la valutazione dei dati provenienti dal rilevamento pedologico, inquadrato in base ad altri fattori fisici (pendenza, quota); non sono stati considerati, invece, i fattori economici e sociali.

I suoli presenti in ogni unità cartografica, sono stati classificati secondo una tabella di valutazione, che si basa sul criterio del carattere più limitante (la peggior condizione determina la classe di valutazione).

Naturalmente la scarsità dei punti e la mancanza di un controllo a terra attraverso opportuni col- laudi ha determinato comunque l’assegnazione di questo tipo di informazione alla classe di confidenza della valutazione bassa, in quanto resta da verificare comunque la validità pedologica intrinseca di quan- to descritto e riportato nelle tabelle relative ai sondaggi puntuali con una campagna di rilievi di controllo. Poiché, tuttavia, questa tabella è stata realizzata per informazioni pedologiche derivanti da rileva- menti di maggior dettaglio, capaci cioè di discriminare sul territorio unità di suolo più omogenee, si è dovuto interpretare e dare maggior peso a certi caratteri rispetto ad altri e, per motivi di prudenza, attri- buire all’unità cartografica la valutazione del suolo più limitante in essa presente. Quando per alcuni suoli delle unità cartografiche non erano stati descritti alcuni caratteri necessari per il processo valutati- vo, è stata effettuata una certa interpretazione, basata su stima di esperto e sulla bibliografia.

La carta dell’attitudine dei suoli all’irrigazione è stata successivamente confrontata con le tipolo- gie di uso del suolo proveniente dal Progetto CASI 3; le superfici forestali, i corpi d’acqua e gli agglome- rati urbani sono stati esclusi, per ovvi motivi, dalla valutazione.

4.2.5 Armonizzazione e Data Processing

L’elaborazione dei dati ha comportato diverse fasi distinte, così come da schema sintetico in figura 4.4. In una prima fase di armonizzazione e normalizzazione il dato pedologico è stato trasferito dalla forma puntale del singolo profilo alla geografia del pedopaesaggio connesso, secondo lo schema osserva- zioni-tipologie-unità cartografiche; in questo modo sono state trattate tutte le basi dati di diverso detta- glio e qualità raccolte. In particolare alcune tra le cartografie prodotte prima di una certa data non aveva- no osservazioni disponibili, ma riportavano legata all’Unità Cartografica una descrizione sintetica e/o generica della tipologia di suolo. La valutazione finale, che segue quindi il legame sopradescritto, insisti- te sulla Unità Tipologica di Suolo e viene poi riferita alla cartografia (Unità Cartografica) secondo una percentuale di purezza geografica. Nella fase di armonizzazione è stato riportato anche un grado di qua- lità del dato, che ha pesato poi sulla successiva “confidenza della valutazione”, come spiegato nei para- grafi successivi.

Figura 4.4. - Schema sintetico delle operazioni di armonizzazione e normalizzazione del dato pedologico e del suo legame con la geografia per la valutazione di sostenibilità di uso irrigua. RACCOLTA/ ACQUISIZIONE CARTOGRAFIE PEDOLOGICHE COSTRUZIONE UNITA' TIPOLOGICHE DI SUOLO (UTS) E

DEFINIZIONE RANGE DI VARIABILITA' DEI CARATTERI

FUNZIONALI

ASSEGNAZIONE UTS ALLE UNITA'CARTOGRAFICHE RACCOLTA/ACQUISIZIONE PROFILI PEDOLOGICI RISULTATI DEFINIZIONE METODOLOGIA DI VALUTAZIONE (CLASSI DI SOSTENIBILITA'USO IRRIGUO) TRASFORMAZIONE DELLE

UNITA' DI M APPA ACQUISITE IN UNITA' CARTOGRAFICHE

OMOGENEE (UC)

RAPPRESENTAZIONE TEM ATICA DEI RISULTATI GEOGRAFICI TRAMITE IL

LEGAME UTS-UC DATA ENTRY DATI

ALFANUMERICI ORIZZONTI ED ANALISI

ARMONIZ ZAZIONE

APPLICAZIONE VALUTAZIONE ALLE UTS

CALCOLI SULLE AREE DA TABELLE ALFANUMERICHE

GEO-DATABASE

ARMONIZZ AZIONE

ARMONIZZAZIONE

STRATO TEMATICO "USO IRRIGUO SOSTENIBILE" DEI

SUOLI

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