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LA PROGRAMMAZIONE OPERATIVA: I PIANI AZIENDAL

1 IL PIANO AZIENDALE PERSONALIZZATO

Il Piano può essere definito, in estrema sintesi, come un documento che rappresenta la formalizzazione, in modo organico, delle idee di business nonché dei correlati obiettivi di una determinata azienda.

Tutte le imprese, anche quelle di minori dimensioni, agiscono definendo ed attuando un insieme di strategie, ritenute appropriate dalla loro Direzione, perseguendo in tal modo una serie di obiettivi; tuttavia, risulta ancora non sufficientemente diffusa la cultura della formalizzazione di tali strategie ed obiettivi in documenti che consentano di organizzare in modo armonico la gestione aziendale, giungendo alla responsabiliz- zazione dei singoli soggetti in base ad una serie di sub obiettivi tra loro coerenti ed alla verifica dei risultati raggiunti.

La caratteristica tipica del tessuto imprenditoriale del nostro paese, caratterizzato da elevata frammentazione e dalla ridotta dimensione aziendale, ha giocato un ruolo fonda- mentale nel determinare la situazione in essere. Tuttavia, la crescente competitività del mercato e la sempre maggiore necessità di ufficializzare all’esterno il “progetto impren- ditoriale”, uniti ad interventi legislativi che vedono la gestione dell’impresa sulla base di obiettivi di piano quale elemento qualificante la corretta organizzazione aziendale, hanno condotto ad una crescente attenzione, da parte anche della piccola e media impresa, nei confronti del tema della “pianificazione”.

Il percorso logico mediante il quale è possibile giungere alla formalizzazione del Piano può essere così sintetizzato:

A monte di tale processo logico deve evidentemente situarsi la strategia aziendale, fon- data sulle caratteristiche peculiari dell’azienda stessa e del suo mercato di riferimento, nonché del contesto macroeconomico all’interno del quale la strategia trova attuazione. Per quanto detto, il Piano non può che essere costruito “su misura”, in relazione alle caratteristiche specifiche della singola impresa alla quale si riferisce. In particolare, senza pretesa di esaustività, è possibile proporre la seguente classificazione:

Definizione degli obiettivi Attuazione del Piano verifica

raggiungimento obiettivi

Verifica delle disponibilità delle risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi Analisi storica ed analisi della

• Tipologia di attività esercitata

Le modalità di redazione del Piano, nonché, in determinati casi, della struttura stessa in sede di presentazione dei risultati prospettici, dipendono dalla tipolo- gia di attività esercitata. In effetti, le logiche stesse di programmazione delle attività di carattere industriale, di carattere commerciale e di prestazione di servizi differiscono tra loro. All’interno delle attività di carattere industriale, le imprese che lavorano “su progetto” presentano inoltre rilevanti differenze rispetto a quelle che producono “in serie”.

• Dimensione aziendale

Il fattore dimensionale concorre a determinare le modalità di redazione del Piano e della gestione aziendale per obiettivi. La complessità dell’organizzazione cresce generalmente con l’aumento delle dimensioni dell’azienda, portando alla necessità di una maggiore complessità nella definizione dell’insieme dei livelli di responsabilità e di assegnazione di sub obiettivi tra loro coordinati al fine dell’at- tuazione della strategia d’impresa. Peraltro, le imprese maggiormente strutturate dispongono di maggiori risorse da dedicare alle tematiche in questione, e spesso di una maggior cultura nell’ambito della gestione per obiettivi.

• Articolazione per aree di business

Le imprese diversificate, operanti, al di là della dimensione aziendale, in più aree di business, ciascuna delle quali caratterizzata dalle proprie specificità, debbono organizzare il proprio modello di business e costruire la propria strategia per ciascuna area di attività, definendone i singoli obiettivi e verificando il loro grado di raggiungimento.

• Articolazione societaria

L’articolazione societaria, non sempre correlata con la dimensione aziendale piuttosto che con l’articolazione per area di business, conduce generalmente alla necessità di formalizzare obiettivi di piano per singola entità societaria, nonché a livello consolidato.

• Nuove iniziative

La costruzione di un Piano relativo a nuove iniziative imprenditoriali (le c.d. “start

up”) presenta notevoli peculiarità, riconducibili da un lato alla mancanza, per

definizione, di performance storiche alle quali fare riferimento, e dall’altro all’indi- viduazione del modello di business perseguito, alla correlazione “prodotto”/mercato (tanto più complessa quanto più l’idea imprenditoriale è innovativa) ed alla moda- lità di copertura delle risorse finanziarie necessarie per l’attuazione del Piano. Tale ultimo aspetto rappresenta in genere il momento e l’obiettivo fondamen- tale della presentazione del business plan relativo ad una start up, in quanto il lancio stesso dell’iniziativa, verificate le sue potenzialità di sviluppo e red- ditività, è subordinato al reperimento di adeguate risorse finanziarie.

• Situazioni di crisi

conducano a Piani di impostazione liquidatoria, per loro natura completamente diversi dai Piani redatti in sede di continuità, ai quali nella presente trattazione vien fatto riferimento.

Ove la crisi possa essere considerata reversibile, con l’eventuale ricorso agli strumenti allo scopo previsti dall’ordinamento giuridico, le logiche di redazione del Piano torneranno ad essere riconducibili allo schema sintetico in precedenza rappresentato. Sussistono tuttavia rilevanti peculiarità:

− analisi storica

sempre necessaria e di grande importanza, sia in relazione alla situazione patrimoniale e finanziaria in essere che in relazione alle performance storiche, riveste in caso di crisi rilevanza ancor maggiore, in particolare in situazioni di crisi da formalizzare secondo le procedure previste dall’ordi- namento giuridico;

− individuazione delle cause della crisi

direttamente connessa all’analisi storica, l’individuazione delle cause della crisi riveste fondamentale rilevanza, in quanto l’essenza stessa di un Piano di risanamento consiste nella definizione delle azioni da intraprendere per il loro superamento, nonché dei risultati attesi dall’attuazione di tali azioni;

− individuazione delle azioni da attuare per il superamento della crisi

come già specificato, si tratta dell’aspetto maggiormente caratterizzante il Piano di risanamento. Poiché spesso situazioni di crisi sono contraddistinte da problematiche di ordine finanziario, la loro soluzione rappresenta ulteriore elemento qualificante le attività di pianificazione in situazione di crisi;

− superamento della crisi

l’obiettivo ultimo del Piano di risanamento consiste nella dimostrazione del raggiungimento, a fine Piano, di un corretto equilibrio aziendale, sia in termini di struttura finanziaria che in termini di performance economiche. I contenuti del Piano aziendale possono essere presentati ai terzi mediante la redazione di un business plan, strumento informativo di grande rilevanza. In estrema sintesi, tenuto conto delle differenziazioni in precedenza evidenziate, la presentazione del

business plan è in sostanza volta a consentire ai terzi la comprensione della realtà

aziendale, riguardo:

• alla sua evoluzione nel corso del tempo ed alle sue performance storiche; • al proprio mercato di riferimento ed al posizionamento nel suo ambito;

• agli obiettivi definiti lungo un determinato arco temporale ed alle risorse necessarie per il loro conseguimento;

• alle performance economico-finanziarie attese.

Le modalità di presentazione del business plan possono differire a seconda dei soggetti esterni destinatari dell’informazione. In particolare, senza pretesa di esaustività, è possibile citare le seguenti situazioni operative:

• presentazione ad istituti di credito al fine del reperimento delle risorse finan- ziarie necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di Piano;

• presentazione a soggetti eventualmente interessati all’acquisizione dell’impresa (o di una quota di partecipazione all’impresa stessa); in questo caso è possibile immaginare situazioni diverse a seconda:

− delle caratteristiche del possibile acquirente (investitore di carattere “finanziario” o “industriale”);

− del momento in cui si trova la trattativa;

• presentazione al fine di usufruire di determinate agevolazioni finanziarie; • presentazione nell’ambito di procedure formalizzate volte al risanamento del-

l’impresa.