2 Piazzolla e il tango
4. Piazzolla e Solanas
Il rapporto personale tra il musicista e il cineasta risale agli anni Settanta, periodo nel quale svilupparono un primo progetto comune che però non potè essere realizzato . Solanas era sempre stato un ammiratore della musica di Piazzolla, e242 furono collaboratori artistici e amici personali per anni, al di là delle loro differenze ideologiche . 243
4.1 Fernando Ezequiel “Pino” Solanas Una vita tra cinema e politica
Il cineasta Fernando Ezequiel “Pino” Solanas, sin dagli inizi della sua attività, integrò le correnti politiche più rivoluzionarie del peronismo e la sinistra argentina.
Nato a Olivos in Argentina nel 1936, Solanas compie studi di teatro e musica, ma per adempiere al desiderio di suo padre, si avvia alla carriera di avvocato. Tutta la sua carriera artistica è legata alla sua militanza e all’impegno politico, e la sua formazione ideologica avviene nei circoli intellettuali ove frequenta alcuni tra i personaggi più rilevanti dell’epoca (Raúl Scalabrini Ortíz, Arturo Jauretche, Carlos Astrada, Juan José Hernández Arregui, César Marcos, Fermín Chávez, John William Cooke, Rodolfo Ortega Peña, Julio Canessa).
Caratterizzato da un forte spirito imprenditoriale, crea la propria casa di produzione nel 1962, anno in cui realizza anche il suo primo cortometraggio, Seguir andando (Continuare a camminare). Questo suo debutto, come regista di cortometraggi, è una storia d’amore che vede come sfondo il Rio de la Plata ed è il suo lavoro finale per il diploma al Conservatorio Nacional de Arte Dramático
242 Il copione del progetto incompiuto aveva come titolo Adios Nonino e come protagonista un bandoneonista,
che avrebbe interpretato Piazzolla.
243 Intervista personale a Fernando Solanas, Montevideo, marzo 2018.
(Conservatorio Nazionale di Arte Drammatica) di Buenos Aires. La sua formazione teatrale è ben visibile nel suo lavoro sulla messa in scena, così come le sue conoscenze musicali, che sono evidenti sia nella composizione delle colonne sonore come nella struttura corale di alcuni suoi film.
Nel 1968 Solanas esordisce nel panorama cinematografico, culturale e politico, con il suo primo lungometraggio, un film realizzato clandestinamente, insieme a Octavio Getino, La Hora de los Hornos ( L’ora dei forni ), trilogia documentale sul neocolonialismo e la violenza in Argentina e America Latina. A livello internazionale, il film ottiene numerosi premi e viene distribuito in 70 paesi. Nel 1969 i due cineasti fondano il gruppo Cine Liberación , sviluppano un circuito alternativo di distribuzione attraverso organizzazioni sociali e politiche che formano parte della resistenza alla dittatura militare dell’epoca, ed elaborano il manifesto del “Terzo Cinema” al quale aderiscono altri importanti registi latinoamericani come Gerardo Vallejo, Glauber Rocha, Jorge Sanjinés. 244
Come segnala Paula Rodriguez Marino nel suo libro dedicato alla tematica dell’esilio nel cinema argentino:
“Cine Liberación” nasce con la concezione stessa di politicizzazione dell’arte, opposta alla domanda di autonomia culturale degli integranti della generazione dei Sessanta. Il cinema di Solanas e Vallejo è associato tanto al cinema d’autore come al cinema di decolonizzazione culturale e di denuncia, due tendenze che convergono nella maggior parte delle cinematografie nazionali tra il 1959 e il 1971. Nonostante le differenze nella formazione e nella concezione degli aspetti formali ed estetici, Solanas e Vallejo condividono con il nuovo cinema latinoamericano della fine degli anni Sessanta lo spirito di denuncia, l’influsso del realismo sociale, il teatro epico brechtiano e il montaggio sovietico degli anni Venti, così come la
244 Oltre al manifesto di Getino e Solanas (Verso un terzo cinema), se ne possono citare altri degli anni Sessanta:
“Un’estetica della fame“ (Glauber Rocha, Brazil), “Per un cinema imperfetto”, (Julio García Espinosa, Cuba), e “Problemi di forma e contenuto nel cinema rivoluzionario” (Jorge Sanjinés, Bolivia).
rottura del Modo di Rappresentazione Istituzionale , l’utilizzo del cinema come arma politica 245 e la ricerca di rappresentare l’identità nazionale nei loro film. 246
Nel 1971 il gruppo “Cine Liberación” è convocato dall’expresidente Juan Domingo Perón, in esilio a Madrid, per realizzare due documentari La Revolución Justicialista (La rivoluzione giustizialista) e Actualización Doctrinaria para la toma del poder (Aggiornamento dottrinale per la conquista del potere). Nel 1975 Solanas realizza il suo primo lungometraggio di finzione, Los Hijos de Fierro (I figli di Fierro
), che non arriverà sugli schermi argentini fino al 1984, al ritorno dall’esilio cui il
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regista fu costretto, dopo essere stato minacciato di morte ed essere rimasto vittima di un tentativo di sequestro.
Solanas si stabilisce quindi in Francia dove realizzerà il documentario Le regarde des autres (Lo sguardo degli altri, 1980) su incarico del Ministère des Universités, Conservatoire National des Arts et Métiers (CNAM). In quegli anni partecipa attivamente ad azioni di solidarietà e denuncia delle atrocità del regime militare argentino, fondando con Envar El Kadri, Arianne Mouskhine, Miguel Ángel Estrella e altri artisti ed intellettuali la Asociación Internacional en Defensa de los Artistas (AIDA Associazione Internazionale in difesa degli artisti) . 248
Alla fine della dittatura, nel 1983, ritorna a Buenos Aires e nel 1985 realizza, in coproduzione argentinofrancese, TangosEl Exilio de Gardel ( Tangos L’esilio di Gardel ), pellicola poi premiata nei Festival di Venezia e La Habana. Nel 1988 realizza
245 Cfr.: Burch, Noël. 2011. El tragaluz del infinito: contribución a la genalogía del lenguaje cinematográfico. Madrid: Cátedra. 246 Rodriguez Marino, Paula. 2013. Figuras del destierro. Narraciones del exilio en el cine argentino (1978–1988) . Viedma: Universidad Nacional de Río Negro. Pag.66. 247 Martín Fierro è il personaggio principale del libro omonimo di José Hernández (18841886), uno dei simboli letterari nazionali più rilevanti, nel quale si esalta la figura dell’abitante delle pampas , il tipico gaucho . 248 Sull’esperienza di questa associazione in difesa dei diritti umani cfr. Cristiá, Moira. 2018. «Frente al autoritarismo, la creación. La experiencia de AIDA y su relectura en el film El Exilio de Gardel (Fernando Solanas, Francia /Argentina, 1985)». Cuadernos del Centro de Estudios de Diseño y Comunicación XVIII (68): 75–92. https://fido.palermo.edu/servicios_dyc/publicacionesdc/vista/detalle_articulo.php?id_libro=660&id_articulo=138 92.
Sur , che ottiene numerosi premi e riconoscimenti (tra cui il premio per la miglior regia al Festival di Cannes).
A partire del suo ritorno in Argentina, affianca intensamente l’attività cinematografica a quella politica: promuove l’unione dei sindacati audiovisivi per spingere nuove leggi sulla distribuzione che rimpiazzino quelle della dittatura, denuncia le privatizzazioni portate avanti dal governo di Carlos Menem, e resta anche vittima di un attentato da parte di gruppi di estrema destra nel 1991. A causa delle lesioni riportate è costretto a ritardare la finalizzazione del film che stava realizzando, El Viaje (Il viaggio) , che concluderà, quindi, solo nel 1992. In questo stesso anno entra a far parte di una nuova formazione politica, il Frente Grande , per la quale sarà poi eletto deputato dal 1993 al 1997. La sua attività parlamentare sarà principalmente dedicata alla difesa delle risorse naturali depredate dalle multinazionali e alla creazione di nuove leggi per la cultura, in particolare cinema, teatro e musica.
Nel 1998 ritorna all’attività cinematografica e realizza La Nube , premiato al Festival di Venezia. In quello stesso anno riceve al Festival di La Habana il premio Gran Coral alla carriera. Negli anni successivi Solanas promuove incontri di carattere internazionale per la democratizzazione dello spazio audiovisivo, invita in Argentina Luciana Castellina, entra a far parte del Comitato Mondiale per la difesa del Patrimonio Cinematografico dell’UNESCO, riceve il premio Human Rights Watch, a New York, dove viene realizzata una mostra retrospettiva della sua opera. Torna in parlamento all’interno di diverse coalizioni d’opposizione e realizza parallelamente nuovi documentari di forte impatto: Memoria del Saqueo ( Il diario del saccheggio , 2004), presentato al Festival Internazionale di Berlino, dove riceve l’Orso d’oro alla carriera; La Dignidad de los Nadies ( La dignità degli ultimi, 2005) premiato a Venezia, Montreal, Valladolid e La Habana; Argentina Latente (2007); Oro NegroTierra Sublevada ( Tierra SublevadaOro impuro , 2011) ed il più recente Viaje a los pueblos fumigados (Viaggio tra i popoli affumicati, 2017) . 249
249 Per una rassegna in italiano dei film di Pino Solanas cfr.: http://www.mymovies.it/filmografia/?r=7449. Cfr.
anche in inglese: https://www.imdb.com/name/nm0812625/.
Tra i diversi libri scritti nel corso della sua carriera, spiccano Cine, Cultura y Descolonización , in collaborazione con Octavio Getino (1971); La MiradaReflexiones sobre cine y cultura (1989); Yacyretá: Crónica de un despojo (1996) . È stato 250 nominato professore emerito presso l’Università di Los Angeles (UCLA) e presso l’Università Nazionale di San Martín (UNSAM).
Solanas è chiaramente un regista impegnato politicamente; Piazzolla potrebbe definirsi un “apolitico”. Nella convulsa realtà politica argentina, fortemente segnata dall’esperienza peronista, non è semplice definire lo spettro ideologico in termini puramente di destrasinistra, e nemmeno peronismo/antiperonismo. Il movimento peronista contiene in ogni periodo storico, con variazioni a volte sottili, a volte estreme, elementi che potrebbero definirsi simultaneamente e contraddittoriamente progressisti, fascisti, rivoluzionari, conservatori. Molto si è detto e scritto sulle posizioni politiche di Piazzolla nei diversi momenti della storia argentina. Nel 1953, quando Piazzolla aveva vinto il premio Fabien Sevitzky un concorso ufficiale tenutosi sotto il governo peronista, che gli permise di viaggiare in Francia era stato accusato di peronismo dagli antiperonisti. Due anni dopo, quando un violento colpo di stato militare rimosse dal governo l’allora presidente Juan Domingo Perón e nella società argentina il peronismo fu bandito dalla vita politica e culturale, obbligando artisti e intellettuali a prendere posizioni senza mezzi termini a una domanda di un giornalista Piazzolla risponde rigorosamente: “...non sono né comunista, né peronista, sono ‘bandoneonista’...” . Nel rispetto del ricordo dell’amico e del genio, Solanas si 251 limita a commentare: “...era un tipo complicato, aveva un carattere difficile…” 252 250 Solanas, Fernando, e Octavio Getino. 1973. Cine Cultura y Descolonización . Buenos Aires: Siglo XXI. Solanas, Fernando E., e Horácio González. 1989. La mirada: reflexiones sobre cine y cultura . Buenos Aires: Puntosur. Solanas, Fernando. 1996. Yacyretá: Crónica de un despojo . Buenos Aires: Fundación Imaginar. 251 Sul rapporto tra Piazzolla e la politica, si veda, tra l’altro: Pujol, Sergio A. 1996. «Piazzolla y los años ‘60. Una lectura política». Revista Clang 1: 52–57. 252 Intervista personale a Fernando Solanas, Montevideo, marzo 2018.