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La politica e la normativa nazionale

Nel documento Bioreport 2017-2018 (pagine 53-55)

Il Piano strategico nazionale per lo sviluppo del siste- ma biologico è stato adottato nel 2016, con l’intento di rafforzare la fase produttiva e incrementare le relazioni verticali di filiera e quelle orizzontali, come l’informa- zione e la comunicazione, attraverso dieci azioni che si affiancano a quelle finanziate, per il settore, con risorse comunitarie nell’ambito della politica di sviluppo rura- le, nell’arco temporale di medio termine, ovvero entro il 2020. Il filo che lega le azioni passa per il coordinamento delle iniziative, la tutela del consumatore, la semplifica- zione e la ricerca, per portare allo sviluppo di un settore ritenuto strategico e sempre più importante nel model- lo agricolo italiano. Il Piano, che vuole essere la linea guida di scelte di sistema, si sta declinando nelle prime applicazioni. In particolare, un emendamento alla ma- novra economica del 2017 ha istituito un fondo gestito dal MIPAAFT per sostenere le amministrazioni locali che utilizzano almeno il 70% di prodotti biologici nelle men- se scolastiche e realizzano iniziative di promozione e di informazione agli utenti. Il fondo avvia il primo sistema pubblico di riconoscimento delle mense biologiche sco- lastiche certificate che si basa su criteri di classificazio- ne concordati con il Ministero dell’Istruzione, le Regioni

3 L’equivalenza è riconosciuta unilateralmente dalla Commissione ma non dai Paesi terzi quando questi devono importare gli stessi prodotti

e i Comuni; i marchi volontari che le identificano (una medaglia argento oppure oro con il simbolo bio dell’UE, l’eurofoglia) sono rilasciati sulla base delle percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, dei requisiti e del- le specifiche tecniche fissate.

Sul piano normativo, con la fine della XVII legislatura è decaduta la proposta di legge sul biologico che avrebbe dovuto affiancare il Piano nella valorizzazione della pro-

duzione nazionale biologica, attraverso: l’istituzione di un marchio biologico “made in Italy”, il riconoscimento e la disciplina dei biodistretti, l’introduzione dei contratti di rete tra imprese della filiera biologica, la circolazione delle sementi per assicurare la tutela e il mantenimento della biodiversità e l’incentivazione alla formazione spe- cifica sul biologico. Di notevole importanza, tuttavia, è l’adozione del decreto legislativo 23 febbraio 2018, n. 20, Le azioni del Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico

Azioni Finalità

1. Biologico nei Piani di svilup-

po rurale Uniformare le modalità applicative della misura di sostegno all’agricoltura biologica, prevista dai PSR tra le diverse Regioni, e indirizzare a favore del settore anche altre misure del PSR, con parti- colare attenzione alla formazione per diffondere l’approccio agro-ecologico.

2. Politiche di filiera Favorire l’aggregazione tra produttori e le relazioni stabili con gli altri attori del comparto (trasfor- mazione, distribuzione, commercio) attraverso la realizzazione di specifiche forme associative e il potenziamento della rete logistica nazionale.

3. Biologico made in Italy e co-

municazione istituzionale Valutare l’opportunità di introdurre un segno distintivo del biologico made in Italy da promuovere mediante un piano di internazionalizzazione dell’agroalimentare e sviluppare campagne di informa-

zione per l’agricoltura biologica attraverso il web.

4. Biologico e Green Public

Procurement Rafforzare l’orientamento da parte della pubblica amministrazione in materia di approvvigiona-mento per beni e servizi in “acquisti verdi” con l’utilizzo di prodotti biologici nella ristorazione ospe-

daliera e nelle mense scolastiche e l’applicazione del metodo biologico nella gestione del verde e delle aree pubbliche.

5. Semplificazione della nor-

mativa del biologico Favorire la semplificazione delle norme di settore, anche al fine di ridurre l’incidenza degli oneri amministrativi a carico delle imprese e degli organismi di certificazione, e rivedere l’intero corpus

normativo, anche sulla base delle novità legislative della UE, attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni regionali.

6. Formazione, informazione,

trasparenza Sviluppare percorsi formativi sull’agricoltura biologica nelle università e corsi di aggiornamento per i docenti delle scuole superiori e rafforzare i servizi del SINAB per migliorare la diffusione delle

informazioni.

7. Biologico paper less - infor-

matizzazione Sviluppare il sistema di informazione del biologico (SIB), in linea con il Piano agricoltura 2.0 che punta all’innovazione e al digitale con l’eliminazione della documentazione cartacea, e favorire la connessione con altre banche in modo da semplificare le procedure per gli operatori.

8. Revisione normativa sui con-

trolli (D. lgs. 220/95) Migliorare l’efficacia del sistema di controllo e certificazione in Italia a garanzia dei consumatori e delle imprese del settore.

9. Controllo alle importazioni Rafforzare alle dogane le attività di controllo e certificazione dei prodotti biologici provenienti da paesi extra UE con l’utilizzo di strumenti informatici evoluti per favorire lo scambio di informazioni in tempi rapidi.

10. Piano per la ricerca e l’in- novazione in agricoltura biologica

Predisporre un Piano nazionale per la ricerca e l’innovazione in agricoltura biologica e istituire un comitato permanente di coordinamento sul tema formato da rappresentanti degli enti vigilati dal MIPAAFT, delle Regioni e degli stakeholder.

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di rintracciabilità informatico delle transazioni). Intanto, le prime indicazioni operative per l’applicazione del “de- creto controlli” sono contenute nella circolare ICQRF del 23 marzo 2018.

Sul fronte privato, invece, dal 1° marzo 2018 è operativo, grazie a un contratto di rete fra alcuni organismi di certi- ficazione, un sistema di rintracciabilità informatica - OIP (Organic integrity platform) - per coordinare le attività di controllo delle produzioni e delle transazioni relative alle filiere biologiche considerate a rischio più elevato di fro- de, quali cereali e granaglie, riso, pomodoro da industria e olio extravergine d’oliva.

Nel documento Bioreport 2017-2018 (pagine 53-55)