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La PFSE assume l’impegno istituzionale di affrontare l’approfondi-mento del tema mariano in rapporto all’educazione a partire da un semi-nario di studio da realizzarsi in collaborazione con la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” (Marianum), con la Facoltà di Teologia dell’Uni-versità Pontificia Salesiana (UPS) e con l’Associazione Mariologica In-terdisciplinare Italiana (AMI). Sullo sfondo è presente l’obiettivo di un eventuale convegno internazionale, analogo ai precedenti di Frascati e di Collevalenza, rivolto prevalentemente alle FMA per incentivare la cono-scenza del ruolo di Maria nell’attuazione dell’opera educativa e risponde-re alle finalità specifiche della PFSE e dell’Istituto delle FMA nella

Chie-34 Cf CHÁVEZ RODRÍGUEZ M. G. - MANELLO M. P., Le apparizioni di Nostra Si-gnora di Guadalupe. Una lettura catechetica = Il Prisma 23, Roma, LAS 2001.

35 Rivista di Pedagogia e Scienze Religiose: PETRAZZINI M. L., L’educazione femminile e la Congregazione delle religiose di Notre Dame 1(1963)3, 41-62; V A-LENTINI E., Storia del Santuario di Maria Ausiliatrice in Torino (1868-1968) 6(1968)2, 139-192.

Rivista di Scienze dell’Educazione: DALBESIO A., La Vergine del Magnificat (Lc 1, 46-55) 13(1975)3, 335-377; MANELLO M. P., Un sermone medioevale inedito per la festa della Concezione di Maria Vergine 19(1981)1, 14-60; EAD., L’edizione critica di un sermone di Giacomo di Losanna O.P. († 1321) per la festa della Concezione di Maria Vergine 20(1982)1, 47-70; EAD., Maria di Nazaret nella catechesi: una temati-ca impegnativa e feconda 25(1987)2, 189-211; DONI T., Chi è Maria di Nazareth per i giovani d’oggi? Proposta per un strumento di ricerca sociologica 32(1994)1, 121-134; EAD., Chi è Maria di Nazareth per i giovani d’oggi? Lettura dei risultati di una indagine 32(1994)3, 307-330; GREGORIO M., Maria, modello di pace per le donne del nostro tempo 33(1995)1, 119-128; DOSIO M., L’immagine teologica di Maria oggi:

fede e cultura. Decimo simposio internazionale di mariologia 33(1995)2, 267-276;

FARINA M., Nell’esultanza dell’Eucaristia e di Maria per una mistica apostolico-educativa al femminile 35(1997)2, 201-241; DOSIO M., Maria di Nazareth icona di femminilità 36(1998)3, 381-408; EAD., Maria di Nazareth modello di femminilità ado-lescenziale. Approccio catechetico 37(1999)1, 95-115.

30 Maria Piera Manello - Maria Marchi

sa.

La preparazione prossima del Seminario prende avvio nell’aprile del 2000 in un incontro tra alcuni docenti della PFSE e altri docenti e studiosi delle tre Istituzioni sopra citate; culmina nel febbraio 2001 con la realiz-zazione di un pre-seminario, realizzato con la partecipazione di un nume-ro allargato di docenti delle stesse tre Istituzioni nume-romane.

2.1. L’incontro dell’aprile 2000

L’incontro aveva come obiettivo la preparazione di un seminario ma-riano per individuarne il taglio, gli obiettivi e i contenuti.

Il tema “Maria e l’educazione” si presenta subito ampio e complesso.

Il legame tra Maria e l’educazione è un dato di fatto, che può essere esplorato secondo differenziate piste di riflessione.

– Occorre anzitutto individuare l’influsso di Maria su Gesù e recipro-camente l’influsso di Gesù sulla Madre. In altri termini, che cosa significa dire che Maria educa Gesù e che Gesù educa Maria? E quale influsso ha potuto esercitare l’ambiente socio culturale, religioso, spirituale?

– Che rapporto intercorre nell’opera educativa tra il ruolo dello Spirito Santo e il ruolo di Maria? Come salvaguardare e valorizzare il fatto che Maria è una figura tutta “relativa a”: relativa alla Trinità, a Cristo, alla Chiesa, all’umanità?

– Un’altra serie di interrogativi verte sulla funzione materna di Maria che si prolunga nella vita della Chiesa. In che cosa essa consiste? Qual è la sua specificità?

– La Chiesa ha percepito lungo i secoli questa funzione? Le istituzioni educative si sono poste il problema della presenza di Maria nel-l’educazione? Certamente hanno proposto Maria come modello. Il riferi-mento alla categoria teologica del modello è molto illuminante e stimo-lante dal punto di vista pedagogico, ma lascia scoperto l’aspetto dinami-co, quello dell’efficacia operativa di Maria nella formazione dell’identità cristiana.

– Provocatorio e suggestivo è il rapporto tra Maria e la donna. Attra-verso Maria si può giungere a conoscere meglio la donna e reciprocamen-te. Il punto nodale sarà la riscoperta della maternità nella sua genuina por-tata e conseguentemente nei riflessi che può esercitare sulla comprensione del “genio femminile”.

– Per il carisma delle FMA cosa significa un gesto di educazione

ma-Sulle tracce di un “rilancio mariano” 31

riana? Chi sono i protagonisti, i destinatari? Che cosa significa per una FMA imitare Maria?

La considerazione della complessità di questi interrogativi mette in lu-ce l’esigenza di giungere a condividere i seguenti criteri operativi a guida del lavoro di ricerca:

1. affrontare la tematica mariana mantenendola in costante relazione con gli aspetti fondamentali del messaggio cristiano;

2. impostare lo studio sulla base di un concetto condiviso di educazio-ne e di educazioeducazio-ne cristiana, così come emerge da una visioeducazio-ne an-tropologica ontologicamente fondata;

3. prestare un’adeguata attenzione alla cooperazione della persona umana all’opera della salvezza;

4. riferirsi continuamente ad una solida fondazione biblico-teologica, in modo da evitare ogni forma di apriorismo, manipolazione delle fonti e simili;

5. fare interagire l’aspetto pedagogico e quello teologico, in un reci-proco dialogo interdisciplinare;

6. garantire a tutta la trattazione un’adeguata attenzione alle esigenze del dialogo ecumenico.

La molteplicità delle problematiche aperte consiglia di soppesare ac-curatamente le decisioni da prendere sottoponendole all’esame del Consi-glio Accademico, che opta per l’istituzione di una Commissione di studio composta di sette docenti della PFSE.

2.2. Il pre-seminario

In riunioni successive la suddetta Commissione giunge a prevedere la realizzazione di un pre-seminario che faccia il punto sul concetto di edu-cazione e di eduedu-cazione cristiana oggi, sulla presenza del tema “Maria e l’educazione” nella letteratura mariologica contemporanea e nelle pubbli-cazioni dell’Istituto delle FMA.

L’obiettivo del pre-seminario viene definito in questi termini: Indivi-duare i nuclei fondamentali del tema “Maria nell’educazione di Cristo e del cristiano”.

Si formulano delle domande da presentare ai relatori in questi termini:

– Dal punto di vista della sua specializzazione quali elementi possono illuminare la tematica scelta?

– In ordine ad una proposta autenticamente educativa, quale/i

elemen-32 Maria Piera Manello - Maria Marchi

to/i lei ritiene più significativi oggi?

La data del pre-seminario è fissata al 10 febbraio 2001.

Partecipano le Docenti FMA della PFSE e i relatori nell’ordine che segue. Precedono le due relazioni di fondo.

 Il Prof. Giuseppe GROPPO, docente di Teologia dell’educazione (UPS), nella sua relazione sul tema: Educazione cristiana sua specificità e sue implicanze, premesso che «dalla Parola di Dio contenuta nella Bib-bia, trasmessa e interpretata autorevolmente dalla Chiesa, non si può de-durre direttamente un’unica definizione di educazione, [né] un unico pa-radigma o progetto di maturità umana, [né] un unico modello di istituzio-ni educative, […afferma che] all’interno della Chiesa è possibile e legit-timo un pluralismo educativo (prassi) e pedagogico (teoria)».36 I diversi modelli, tuttavia, per potersi dire legittimamente cristiani devono trovare nella sapienza evangelica i loro criteri e la loro misura.

«La natura dell’educazione cristiana in quanto cristiana è definibile soltanto all’interno di una cristologia, di un’antropologia e di una eccle-siologia […e] va concepita come un processo unitario, graduale, finaliz-zato alla maturazione di una persona, nella quale sono presenti due realtà profondamente unite: quella comune a tutte le persone umane e quella misteriosa che Cristo le ha donato. […] In questo processo la maturazione umana e quella cristiana, distinte a livello concettuale, […] formano un’unità profonda, per cui non devono in alcun modo essere attuate sepa-ratamente» (p. 6).

Per quanto riguarda la componente umana dell’educazione cristiana, il relatore ha evidenziato che essa va attuata tenendo conto «delle situa-zioni contingenti dell’oggi nel definire le mete, i contenuti, i mezzi, i me-todi dell’educazione» (p. 7).

«A titolo esemplificativo oggi non si può non tener conto:

– del pluralismo esasperato, [… che] provoca soprattutto [nei giovani]

un diffuso atteggiamento di scetticismo per quanto riguarda il senso della vita, apre le porte a forme di sincretismo etico-religioso […], dove la fede cristiana tende gradualmente a dissolversi in forme vaghe ed evanescenti di spiritualismo ateistico» (l. c.);

– di «una conflittualità ideologica e religiosa sempre più radicalizza-ta» (l. c);

36 GROPPO G., Educazione cristiana, sua specificità e implicanze, Pre-seminario, (Auxilium, 10 febbraio 2001), [pro-manuscripto] 5.

Sulle tracce di un “rilancio mariano” 33

– dell’«emergere di aspirazioni generiche ad una “migliore qualità della vita” […] e “liberazione umana”, [che] nei giovani tendono ad identificarsi unicamente con i vari tipi di benessere intramondano, senza speranza circa un avvenire dopo la morte» (l. c.).

«In questo contesto socio-culturale gli interventi educativi cristiani, orientati al conseguimento di una maturazione autenticamente umana del-la generazione in crescita, dovrebbero [puntare sul raggiungimento di] tre obiettivi specifici […]:

– aiutare i giovani a superare il narcisismo e a rendersi capaci di scel-te ragionevoli sviluppando in loro una crescenscel-te capacità critica di fronscel-te alle attese, alle aspirazioni e ai progetti di vita ampiamente reclamizzati dalle varie agenzie di socializzazione e inculturazione mediante i mass media, principalmente dalla TV e da Internet; […]

– abilitare le nuove generazioni a costruirsi gradualmente una visione cristiana del mondo e, al suo interno, a formulare realistici progetti di vita autenticamente umani, e ad acquisire gradualmente quelle disposizioni psichiche, quei dinamismi operativi [virtù], che ne rendono possibile la realizzazione; […]

– suscitare aspirazioni verso un mondo più umano, libero dalle op-pressioni, che escluda i metodi della violenza, rispetti le persone, eviti l’emarginazione dei poveri, dei diversi, accetti il pluralismo culturale e religioso senza tuttavia rinunciare all’amore incondizionato della verità, si opponga ad ogni forma di razzismo, ecc.» (p. 7-9).

Per quanto riguarda la componente formalmente cristiana del-l’educazione, il relatore richiama quattro obiettivi ricavati dalla Gravissi-mum Educationis:37

– «offrire […] un annuncio efficace del Kerigma cristiano mediante un’evangelizzazione e una catechesi adatte ai differenti stadi [evolutivi, per] una comprensione sempre più completa della visione cristiana del-l’uomo e del mondo ed un’accettazione sempre più matura della salvezza cristiana;

– [… realizzare] una vera iniziazione [dei giovani] alla vita liturgico-sacramentale della comunità cristiana;

– [… avviare] l’apprendimento intellettivo e operativo di una vita mo-rale eroicamente cristiana […] finalizzata alla santità;

– [… iniziare i giovani] all’apostolato ecclesiale, finalizzato alla

cre-37 Cf CONCILIO ECUMENICO VATICANO II,Dichiarazione sull’educazione cristia-na: Gravissimum Educationis, n. 2 (28 ottobre 1965),in EV/1, 825.

34 Maria Piera Manello - Maria Marchi

scita della comunità ecclesiale nella sua dimensione “misterica”, all’attua-zione del suo fondamentale compito missionario verso gli uomini d’oggi»

(p. 9-10).

 La Prof. Milagros GREGORIO, docente di Mariologia (PFSE), nella sua rassegna bibliografica sul tema Maria e l’educazione nell’Istituto del-le Figlie di Maria Ausiliatrice segnala che tadel-le spoglio costituisce «un la-voro apparentemente facile» perché dal volumetto Bibliografia dell’Isti-tuto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, pubblicato nel 1996, i riferimenti mariani che compaiono sotto la voce Spiritualità mariana non sono molti.

Tuttavia, «quando si percorre la storia e la vita dell’Istituto specialmente attraverso le fonti documentarie e le iniziative realizzate a livello formati-vo e pastorale, si costata come nell’Istituto e nella vita di ogni FMA c’è una viva e costante coscienza della presenza materna ed educativa di Ma-ria».38 Dopo aver richiamato succintamente la presenza della dimensione mariana nelle Costituzioni e nei Regolamenti delle FMA avvalendosi del suo studio dottorale sopra citato,39 rileva che negli ultimi Capitoli Genera-li (1982, 1990, 1996) si segnala «l’urgenza di riflettere sulla spirituaGenera-lità mariana e l’autocoscienza femminile in riferimento alla missione educati-va tra le gioeducati-vani» (p. 2). Passando a quello che abbiamo chiamato “il mandato” di Madre Marinella Castagno alla PFSE,40 richiama alcune at-tività e pubblicazioni mariane curate dall’“Auxilium”. In particolare os-serva «come il riferimento mariano [nei] convegni promossi dalla Facoltà sia scarso o mancante. Nonostante la sottolineatura sulla figura di Maria nell’educazione della donna, si sente la difficoltà di elaborare un discorso mariano dentro l’autocoscienza femminile o dentro il discorso propria-mente pedagogico» (p. 5).

Altri interventi:

 Il Prof. Giuseppe SCARVAGLIERI, docente di Sociologia della reli-gione (Pontificia Università Gregoriana), interrogandosi su come la socio-logia può contribuire alla trattazione del tema in questione, rileva anzitut-to la marginalità sul piano concettuale del discorso mariano oggi. Dal

38 GREGORIO M., Una rassegna bibliografica sul tema Maria e l’educazione nel-l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Pre-seminario (Auxilium, 10 febbraio 2001), [pro-manuscripto] 1.

39 Cf nota 33.

40 Cf sopra p. 25-27.

Sulle tracce di un “rilancio mariano” 35

punto di vista procedurale suggerisce un duplice approccio: quello euri-stico “classico”, che parte dalla ricerca empirica sul poco che è stato det-to, per raggiungere delle conclusioni negli ambiti fondamentali: giovani-le, educativo, mariano in direzione interdisciplinare; un approccio appli-cativo, che parte dai dati acquisiti dalla teologia pastorale per vedere co-me la sociologia può contribuire all’approfondico-mento del tema.

 Il Prof. Ignacio CALABUIG,docente di Liturgia e Preside del Maria-num, dichiara di situarsi nell’ipotesi della validità del tema Maria educa-trice sia in rapporto a Cristo, sia in rapporto ai cristiani. Sottolinea che Maria e la sua funzione educativa vanno collocate nel loro giusto ambito, che è anzitutto trinitario: riguarda l’insieme della storia della salvezza; è cristologico e attuato nella storia-vita della Chiesa.

Bisogna guardare cosa dicono le Scritture senza aggiungere e senza trascurare nulla. È importante applicare il paradigma della paideia cri-stiana, entro il quale il discepolato della sequela di Cristo è il presupposto fondamentale per chiunque voglia porsi come maestro: Maria è maestra perché è discepola del Figlio.

Ai fini dell’approfondimento del tema sarà anche interessante esplora-re se Maria ha avuto un ruolo nella Comunità eterogenea della Penteco-ste.

Un ambito imprescindibile di ricerca dovrà essere quello liturgico. La liturgia è il posto in cui risplende il posto di Maria: liturgia è adunanza della famiglia dei figli di Dio, chiamati dal Padre per ascoltare il Figlio e ricevere lo Spirito Santo.

 Il Prof. Bernardo ANTONINI, docente di Teologia morale (Maria-num), focalizza l’attenzione sulla problematica relativa all’adolescenza come età incerta, incrociandola con quella relativa a “ i nuovi adolescen-ti”, segnati da una particolare crisi di identità, entro la generale crisi di identità che contrassegna la cultura contemporanea. La figura di Maria può avere una parola decisiva nelle situazioni sofferte degli adolescenti di oggi: solitudine, mancanza di senso, frammentazione, assenza di proget-tualità, ecc. Rileva inoltre che la Mariologia risente della persistente pre-valenza del modello maschile che pesa nella trasmissione dell’immagine di Dio, nella struttura della Chiesa e nella mediazione pastorale.

 Il Prof. Aristide SERRA,docente di Sacra Scrittura (Marianum), au-spica, indipendentemente dalla tematica Maria nell’educazione, che le diverse famiglie religiose mariane creino un solido corso teologico di

Ma-36 Maria Piera Manello - Maria Marchi

riologia, previo alla ricerca di approfondimento della dimensione mariana del loro Istituto. In altri termini, lancia quasi un motto: lo studio come impegno di riforma mariana.

 Il Prof. Mario MARITANO,docente di Patristica (UPS), presenta il tema Maria nell’educazione secondo i Padri della Chiesa. «Pur tenendo conto dei contesti sociali e culturali molto differenti rispetto ai nostri ed anche della difficoltà di sintesi di vari secoli di storia cristiana, tuttavia sommariamente possiamo individuare alcune costanti nel presentare Ma-ria come modello di vita e di educazione cristiana secondo i Padri della Chiesa: di qui potremmo ricavare anche il loro apporto per la formazione dei cristiani/e nei primi secoli»;41 e non solo per i primi secoli, ma per tut-ti tempi, in quanto la vita di Maria è espressione di autentut-tica prassi cri-stiana.

Gli aspetti più salienti rilevati dai Padri sono:

– il parallelo Eva – Maria, che evidenzia la persona umana come “ge-neratrice di storia”, la vita come missione e responsabilità di fronte alla storia;

– il ruolo che Maria come Madre di Dio ha per l’umanità. Essere Ma-dre di Cristo significa anzitutto accogliere il seme della Parola di Dio, aprirsi all’azione dello Spirito, credere in Dio: la maternità spirituale, al di là della maternità fisica che costituisce un evento unico e irrepetibile, si esprime nel suo più alto grado nel discepolato di Cristo;

– Maria come “donna di fede”, «che avanza nella fede, che ne tollera il rischio, che ha il coraggio di accettare situazioni impreviste, nella con-vinzione che Dio porta avanti il suo disegno di salvezza. […] La fede di Maria non è arrendevolezza supina alle rivelazioni di Dio, non è un passi-vo acconsentimento agli interventi divini, ma un approfondimento della verità, è un cammino attivo e inventivo, è un confrontarsi […]» (p. 4);

– Maria, “modello delle vergini”, «inaugura un nuovo stile di vita, so-prattutto per la donna cristiana: una totale donazione all’amore e all’opera di Dio, un cammino di carità e di fedeltà incondizionata a Cristo e di in-temerata condotta morale, quindi un esempio di sequela perfetta di Gesù Cristo, di piena disponibilità alla volontà di Dio. Maria partecipa attiva-mente e liberaattiva-mente alla costruzione della sua storia personale.

Presentando Maria come modello delle vergini, i Padri descrivono più

41 MARITANO M., Maria modello di vita e di educazione cristiana secondo i Padri della Chiesa, [pro-manuscripto] 1.

Sulle tracce di un “rilancio mariano” 37

la vita “ideale” (forse “idealizzata”) di una vergine del loro secolo (IV, V…), ma anche da questa “astoricità” […], possiamo ricavare un loro messaggio profondo: Maria si fa compagna di viaggio, maestra di vita nelle situazioni concrete in cui ci si trova, più ancora se questa forma di vita è stata scelta come mezzo per realizzare la propria personalità e so-prattutto per rispondere alla chiamata di Dio» (p. 5-6).

 Il Prof. Antonio ESCUDERO,docente di Mariologia (UPS),sottolinea che, nell’impostazione del futuro seminario, sarà necessario accostare la figura di Maria e la sua presenza nel processo educativo senza mai di-menticare che si tratta di un’esistenza concreta situata nell’orizzonte della salvezza. Di qui l’esigenza di tener presente e rispettare i parametri storici (fisici, sociali, psicologici, religiosi) e quelli storico-salvifici (protologico, soteriologico, escatologico). Inoltre andrà considerata la presenza di Ma-ria nella comunità cristiana, nella vita della Chiesa.

La domanda relativa alla presenza di Maria nell’educazione può essere trattata da due punti di vista distinti, anche se complementari:

– la dimensione mariana nell’educazione del cristiano: di qui la ne-cessità di esplicitare alcune componenti fondamentali: il ruolo di Maria e del soggetto umano di fronte alla chiamata del Dio che salva; Dio come orizzonte di senso per Maria e per la persona umana; il radicamento nella storia e nella storia della salvezza; la “comunicabilità” dell’esistenza di Maria, in quanto singolare realizzazione del modo costante di agire di Dio in rapporto all’umanità; la peculiarità dell’azione educativa di Maria nei confronti di Gesù e nei confronti del cristiano;

– la dimensione educativa della figura di Maria: come presentare il ruolo educativo di Maria nell’oggi della Chiesa? In ogni caso il discorso pedagogico su Maria non potrà mai essere svolto in forma autonoma, se-parata dalla visione integrale del mistero cristiano.

 La teologa Maura MURARO,responsabile del Centro Mariano B.V.

Addolorata – Rovigo, pone l’accento sulla necessità di impostare l’azione educativa secondo una “pedagogia dell’esperienza di Dio”. L’educazione mariana, di conseguenza, sarà un iniziare i giovani all’esperienza della salvezza con e come Maria, assumendo i tratti caratteristici della sua per-sonalità: fede, silenzio e ascolto orante, umiltà, pazienza, donazione di sé, apertura agli altri, solidarietà …

 Il Prof. Lucio Maria PINKUS, docente di Psicologia dinamica (Istitu-to Superiore di Scienze Religiose S. Maria di Monte Berico - Vicenza),

38 Maria Piera Manello - Maria Marchi

impossibilitato ad essere presente, ha inviato un breve schema di psicodi-namica antropoculturale sul tema.

Segnala che il percorso di Maria di Nazaret è esemplare del compito evolutivo fondamentale di ogni persona umana, che è quello di portare a compimento la propria identità; di ogni cristiano, che è quello di divenire compiutamente e consapevolmente figlio/a di Dio.

Maria ha realizzato questo percorso accettando fino in fondo la pro-pria condizione di creatura (impotenza radicale dell’essere umano); accet-tando la propria identità senza chiedere conferme né al contesto familiare o amicale, né alla tradizione religiosa in cui era inserita, ma accogliendo la proposta divina senza riserve.

Maria ha accettato il rischio della responsabilità e del diritto di essere se stessa. A questa scelta, mantenuta per tutta l’esistenza, si accompagna

Maria ha accettato il rischio della responsabilità e del diritto di essere se stessa. A questa scelta, mantenuta per tutta l’esistenza, si accompagna