DATI E FENOMENOLOGIA DELLA VIOLENZA DI GENERE Roberta Barletta
2. I principali risultat
Il fenomeno della violenza sulle donne continua a essere grave e diffuso. Il 31,5% delle donne italiane fra i 16 e i 70 anni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Ha subìto violenze fisiche o sessuali dal partner – attuale o ex – il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila) (Tavola 1). Più in partico- lare, il 5,2% (855 mila donne) ha subìto qualche forma di violenza dal partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner.
Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o ses- suale da parte di uomini non partner.
Tavola 1 - Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un uomo nel corso della vita, per tipo di autore e tipo di violenza (Anno 2014).
Partner Non Partner Partner e /o non partner
Violenza fisica o sessuale 13,6 24,7 31,5
Violenza fisica 16,4 12,4 20,2
Violenza sessuale 5,8 17,5 21
Stupro o tentato stupro 2,4 3,4 5,4
Stupro 2 1,2 3
La prevalenza della violenza sessuale da uomini non partner è più alta di quella da partner solo perché nel dato sono incluse le molestie sessuali. Se invece si considerano esclusivamente le forme più gravi, come lo stupro, si verifica l’opposto: le vittime di stupro da un partner sono il 2% contro l’1,2% delle vittime di uomini non partner.
Tutte le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner (attuali o ex). Gli sconosciuti, invece, sono autori soprattutto di molestie sessuali (rappresentano il 76,8% di tutte le violenze commesse da sconosciuti).
2.1 Cosa cambia e cosa no
Al di là di questi dati, che ci danno un quadro d’insieme del fenomeno, ciò che è più interessante è il confronto con i dati della precedente indagine del 2006. La lettura è complessa perché, con- frontando le prevalenze relative ai 5 anni precedenti alla rileva- zione per entrambe le indagini, emergono alcuni aspetti positivi e altri meno (Tavola 2).
Diminuiscono le vittime di violenza fisica e di violenza sessuale, soprattutto fra le donne più giovani, ma diminuiscono soprattutto le vittime di molestie sessuali da uomini non-partner.
Rimangono invariati, invece, i tassi di vittime di stupro e tentato stupro e delle forme più gravi di violenza fisica.
Tavola 2 - Donne dai 16 ai 70 anni che hanno subìto violenza fisica o sessuale da un uomo per tipo di autore, periodo in cui si è verificato l’episodio e tipo di violenza subita. Anno 2006 e 2014 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
TIPI DI VIOLENZA Partner attuale (a) Ex partner (b) Partner o ex
partner (c) Non partner (d) Totale (d) 2006 2014 2006 2014 2006 2014 2006 2014 2006 Negli ultimi 5 anni
Violenza fisica o sessuale 4,4 3 6 5,0 6,6 4,9 9 7,7 13,3
Violenza fisica 3,3 2,3 4,6 4,1 5,1 4 3,5 3,8 7,7
Violenza sessuale 1,6 1,1 2,9 2,1 2,8 2 6,8 4,8 8,9
Stupro o tentato stupro 0,2 0,2 1 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 1,2 (a) per 100 donne che hanno un partner attuale
(b) per 100 donne che hanno un ex partner
(c ) per 100 donne con partner attuale o un ex partner (d) per 100 donne dai 16 ai 70 anni
Diminuiscono, inoltre, le vittime di violenza psicologica dal partner attuale: sono 4 milioni 400 mila donne, il 26,4%, contro il 42.3% registrato nel 2006, ma anche in questo caso diminuiscono soprattutto le forme meno gravi, cioè quelle non associate a violen- ze fisiche e/o sessuali, mentre le forme più gravi, come le intimida- zioni, restano invariate.
Cambia in negativo, invece, il quadro delle conseguenze della violenza: aumentano, infatti, le vittime di violenze più gravi. Il tas- so delle donne che hanno riportato ferite a seguito della violenza è più alto (passa dal 26,3% al 40,2% in caso di violenze da partner e dal 14% al 23,1% in caso di uomini non partner) e aumentano le donne che durante l’episodio violento hanno temuto per la propria vita (Tavola 3).
Tavola 3 - Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza isica o sessuale da un partner negli ultimi 5 anni, per tipo di autore, gravità e conseguenze della violenza (composizione percentuale dati riferiti all’ultima violenza subita)1.
Partner attuale o ex Non partner
2006 2014 2006 2014
Ha riportato ferite* 26,3 40,2 14,0 23,1
Ha avuto paura che la Sua vita fosse in pericolo 18,8 34,5 15,0 21,9
L’episodio è stato molto grave 33,4 42,0 21,0 27,0
L’episodio è stato abbastanza grave 30,6 34,7 34,4 40,4
Considera l’episodio che ha subito un reato 14,3 29,6 21,9 29,1 Considera l’episodio che ha subito qualcosa di
sbagliato ma non un reato 49,8 48,9 53,9 54,2
Considera l’episodio che ha subito solamente qualcosa
che è accaduto 35,2 20,0 22,8 14,8
* Nel caso delle violenze da partner o ex partner, i dati si riferiscono anche ad altri episodi precedenti l’ultimo
Quando l’autore è il partner (attuale o ex) la violenza subìta viene giudicata molto o abbastanza grave dal 76,7% delle vittime e il 40,2% di esse riporta ferite.
Aumenta anche la quota di vittime che dichiara la presenza di minori testimoni degli episodi violenti subìti dalla madre.
2.2 La falsa emergenza femminicidi
Riguardo ai dati relativi agli omicidi, esiste indubbiamente un problema dei media nella lettura dei dati. I dati evidenziano chia- ramente che non c’è affatto un incremento preoccupante del nu-
mero dei femminicidi. In realtà, dal 1992 al 2017 i tassi di omicidio sono diminuiti per entrambe i sessi e sono passati da 4,4 a 0,7 vitti- me per 100.000 uomini e da 0,8 a 0,4 per 100.000 donne.
Tuttavia, se nel ‘90 le donne erano l’11% delle vittime di morte violenta, oggi sono il 30-35%. Questo non perché siano aumentati gli omicidi delle donne, ma perché sono molto diminuiti quelli de- gli uomini in conseguenza della diminuzione dei delitti di mafia e della criminalità organizzata che riguardano soprattutto o quasi esclusivamente gli uomini. Nel 1990 era vittima di omicidio una donna ogni cinque uomini, oggi la proporzione è di uno a due.
La particolarità, nel caso delle donne, non sta dunque nel pre- occupante aumento delle vittime di omicidio, ma nella sostanziale stabilità del dato, a fronte di un sensibile decremento degli omicidi di uomini e, soprattutto, nella relazione con l’autore dell’omicidio. Per le donne, infatti, gli autori sono in larga prevalenza i partner o altri parenti, mentre gli uomini sono vittime soprattutto o quasi esclusivamente di sconosciuti (Grafico 1).
Grafico 1 – Vittime di omicidio per sesso e relazione con l’omicida - Anni 2004, 2009, 2014 e 2018 2.