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Il Processo di Stabilizzazione e di Associazione e la BoA

CAPITOLO III : La Banca d'Albania e le relazioni con gli organismi finanziari internazionali internazional

3.3 La dinamicità delle relazioni tra la BoA e l'UE nell'ottica dell'ingresso del paese all'Unione Europea

3.3.1 Il Processo di Stabilizzazione e di Associazione e la BoA

Dall'inizio della transizione economica albanese negli anni novanta, l'UE è diventata il partner strategico dell'Albania. Il sostegno finanziario per l'economia albanese da parte dell'Unione Europea dal 1991 fino alla fine del 2000, fu stimato di circa 631,5 milioni di euro nel quadro del Phare. Tab.2.1 Assistenza UE nel periodo 1991-2010 ( in milioni di euro)

Assistenza 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Tot. Phare 10 110 75 49,2 88 53 68,9 42,54 101,5 33,4 631,5 Foga 120 120 Aiuti umanitari 2 0,5 1,7 1,2 1,7 16,3 12 97 3,4 135,6 Aiuti nell'ambito della sicurezza alimentare 10,8 5,7 16,5 Assistenza finanziaria per lo sviluppo macroeconomico 20 20 Democrazia e diritti dell'uomo 1 0,6 0,4 0,8 0,2 0,5 3,5 Altre forme di assistenza 0,3 0,6 1,1 0,4 2,6 1,9 6,9 Sostegno all'OSCE 1,5 1,5 Prestiti EIB 29 22 34 85 Tot. 10 132,3 76,1 53 119,6 55,3 97,9 77,3 227 73,2 1020 Fonte : www.eu.int/comn/external_relations/see/albania/index.htm

Stabilizzazione ed Associazione per l'Europa Sudorientale” tramite il quale pose le basi di integrazione dell'Albania nell'UE.

Il Processo di Stabilizzazione ed Associazione (PSA) comprendeva :

• l'istituzionalizzazione di un dialogo politico tra l'Albania, il Consiglio di Associazione e il Parlamento europeo

• il rafforzamento della cooperazione regionale, comprese la prospettiva di creare zone di libero scambio con i paesi della regione

• la possibilità di creare una zona di libero scambio con l'UE dopo la firma dell'accordo • misure in termini di libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali

• l'impegno di adeguare la legislazione e le istituzioni in termini di riavvicinamento con le pratiche comunitarie

Nel vertice di Zagabria, il 24 novembre 2000, tra l'Unione Europea e i paesi dell'Europa dell'Est, iniziò una nuova relazione con un obiettivo esplicito, cioè quello dell'adesione all'UE per tali paesi rispettando i criteri di Copenaghen139. Ma le difficoltà all'adesione principalmente facevano riferimento a quelle economiche di questi paesi. In tale contesto a Zagabria nacque un vero e proprio progetto che definì l'intero Processo di Stabilizzazione e di Associazione in tutte le sue fasi. Il primo obbiettivo del PSA consisteva nel raggiungersi di una conclusione definitiva relativa all'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione. Si tratto di passo da compiere il prima possibile la cui conclusione avrebbe impiegato i paesi dei Balcani dell'est in generale, e l'Albania in particolare a:

• convergere la legislazione nazionale in conformità con quella dell'UE; • creare una zona di libero scambio con l'Unione Europea;

• concludere accordi bilaterali tra lo Stato interessato ed i loro vicini, soprattutto in materia di circolazione dei lavoratori, dei servizi e dei capitali e di libero scambio;

• collaborare con l'UE in diversi settori di comune interesse.

Un secondo obiettivo posto dal PSA fu riferito alle misure commerciali autonome. Da questo punto di vista l'idea fu quella di eliminare dazi doganale tra l'UE e questi paese al fine di creare un mercato libero tra l'UE e i Balcani.

Dal punto di vista dell'assistenza finanziaria nel vertice di Zagabria fu messo in gioco uno strumento importante nel sostenere l'economia dei paesi interessati da questo processo. Il CARDS (Community Assistance for Reconstruction, Development and Stabilisation), che sostituiva il 139 Mirela Bogdani, John Loughlin, Albania and the European Union, The tumultous journey towards integration and

precedente PHARE. Nel periodo 2002-2004 furono messi a disposizione circa 147,5 milioni di euro, finanziando progetti relativi sia al processo di riforma della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario sia per garantire l'ordine pubblico, il rispetto delle libertà fondamentali. Il finanziamento fu erogato anche con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo sociale ed economico del paese140.

Nel periodo 2000-2006 l'ammontare del CARDS arrivò a 4.65 miliardi di euro da distribuire ai paesi dei Balcani. Tale assistenza ebbe lo scopo di sostenere le riforme democratiche, economiche e istituzionali dei rispettivi paesi141. Il finanziamento per ciascun paese sarebbe avvenuto tramite l'elaborazione di un piano strategico (Country Strategy Paper). Tale piano doveva specificare gli obiettivi della cooperazione tra ciascun paese e l'UE ed anche le aree di priorità per ciascuno di loro. Di conseguenza l'Unione Europea avrebbe avuto maggiori informazioni sulle riforme da attuare.

Il Country Strategy Paper per l'Albania identificò cinque priorità in termini di finanziamenti in questi settori :

• L'amministrazione pubblica: incrementare l'efficienza dell'amministrazione pubblica albanese;

• La Giustizia e gli Affari interni; venne posta particolare attenzione al sistema giudiziario nella prospettiva della lotta alla corruzione e al crimine organizzato;

• Lo sviluppo economico e sociale: fu importante sostenere settori cruciali dell'economia come quelli finanziari, del commercio, dell'educazione ed i trasporti;

• La stabilizzazione democratica: fu fatto riferimento al processo elettorale al rafforzamento della partecipazione della società civile in tale processo;

• Le risorse naturali : in quest'ultima priorità l'obiettivo fu quello di migliorare i piani urbani e regionali nel paese.

Nel Summit di Zagabria si creò anche il Gruppo di Direzione di Alto Livello UE-Albania con il compito di preparare e inviare una relazione al Consiglio dei Ministri dell'UE per quanto riguardava il processo delle trattative tra l'UE e l'Albania nell'ottica di stipulare il prima possibile l'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione con quest'ultimo. Nel 2001, in occasione del Summit di Goteborg, sotto la presidenza svedese, fu chiesto alla Commissione di aprire i negoziati con l'Albania. Durante tale summit risultò di notevole importanza anche la creazione del Joint Consultative Task ( gruppo comune di consultazione), il quale ebbe il ruolo di monitorare e valutare il grado di attuazione delle riforme in Albania.

140 Maria Filippa Plotino, Anna Clementino, Esperienze Internazionali: Albania, Progetto Spinn, 2005, p.71 141 Ibidem

La Banca d'Albania, parte di questo processo, partecipò attivamente alle discussioni su argomenti economici nel quadro del Patto di Stabilità e del Patto per gli Investimenti, così come fece parte nelle negoziazioni all'adesione del paese alle strutture istituzionali dell'Unione Europea. Oltre al supporto, la Banca di Albania offrì tramite le adeguate politiche monetarie, responsabilità concrete basandosi sugli impegni presi dalle autorità del paese. Tra le responsabilità della Banca d'Albania in questo processo troviamo :

• il miglioramento della base giuridica in settori finanziari, particolarmente per le associazioni di risparmio e di credito l'adozione della nuova base giuridica in materia di assicurazione dei depositi

• altre importanti iniziative in materia di sviluppo del mercato finanziario come l'espansione della partecipazione degli individui nel mercato dei buoni del Tesoro, il rafforzamento e l'ulteriore sviluppo degli standard di vigilanza bancaria al fine di mantenere e sviluppare un sistema bancario solido

• importanti progetti come l'istituzione dell'Ufficio di Informazioni sul Credito e lo sviluppo del sistema di pagamento lordo in tempo reale (RTGS).

Ad aprile 2002 nel quadro degli sforzi per avviare i negoziati per la firma dell'Accordo di Stabilizzazione di Associazione con l'Unione Europea, la Commissione identificò nel suo rapporto di progresso per l'Albania l'andamento generale del paese in ottica dell'adesione europea. Nel mese di giugno, il Consiglio Affari Generali dell'Unione Europea sottolineò che il Consiglio dell'UE riteneva l'Albania un potenziale candidato all'adesione, mentre il 21 ottobre a Bruxelles fu approvato il documento che autorizzava l'apertura per la sottoscrizione dell'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione con l'Albania, avvenuto ufficialmente il 31 gennaio 2003 sotto la presidenza italiana di Romano Prodi. Tutto ciò aprì la strada per l'avvio dei negoziati con l'UE, ed insieme ad altri paesi dei Balcani occidentali mostrare le possibilità e le capacità di partenariato con i paesi dell'Unione Europea142.

I problemi da risolvere e i marcati progressi compiuto da parte delle istituzioni albanesi in diversi settori erano soggetti ad un processo di rapporto mensile. Sotto questo profilo, la Banca di Albania, in qualità di banca centrale del paese, contribuì non solo nella politica monetaria per raggiungere il suo obiettivo primario della stabilità dei prezzi, ma anche negli sforzi compiuti per rafforzare la sorveglianza bancaria attraverso lo sviluppo a medio termine del Dipartimento di Sorveglianza in collaborazione con le organizzazioni internazionali. L'adozione della legge e subito dopo la creazione dell'Agenzia dell'Assicurazione dei Depositi incrementarono il consolidamento del settore finanziario ed aumentarono la trasparenza delle sue operazioni, migliorando in questo modo anche

il sistema di pagamenti.

Nel frattempo, considerando i requisiti dell'Unione europea per l'integrazione finanziaria fu richiesto una più stretta cooperazione con uno dei paesi membri della comunità, compito svolto grazie alla collaborazione con la Germania, e precisamente all'Ufficio di Cooperazione Tecnica (GTZ). Il risultato fu la nascita di una cooperazione piu' stretta con la Banca centrale tedesca e la Banca Centrale Europea ( BCE) e i diversi progetti furono coordinati da un gruppo di dirigenti ad hoc della Banca d'Albania, il quale fu istituito apposta per tale scopo. Con la creazione del gruppo che prese il nome di "L'Europa", aumentò la rilevanza della cooperazione con i paesi europei, elemento che portò alla creazione della figura professionale di un coordinatore che realizzava collegamenti e contatti della Banca d'Albania per i progetti europei e seguiva il gruppo di negoziazione. L'obiettivo della Banca di Albania fu chiaro, seguire il modello della Banca Centrale Europea. Con la nascita del gruppo “l'Europa” fu deciso di aprire una sezione all'interno della Banca d'Albania, con il compito di tenere dati di informazioni economici e finanziari.

Il processo di integrazione europea dell'Albania a fine gennaio del 2003 segnò un passo di notevole rilevanza. Fu l'inizio dei colloqui ufficiali con Bruxelles, e di conseguenza non mancò neanche la firma dell'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione tra l'Albania e l'Unione Europea.

La Banca d'Albania si considerò un membro attivo del gruppo negoziale del governo albanese, il quale coordinò il lavoro delle istituzioni albanesi nel processo delle negoziazioni. Una parte importante del contributo della Banca d'Albania in questo periodo fece riferimento all'informazione riferita alla Commissione Europea principalmente sulle informazioni riguardanti agli sviluppi economici del paese, alla redazione e alla prosecuzione della politica monetaria in relazione al raggiungimento dell'obiettivo primario della stabilità dei prezzi, al tipo di politica monetaria e del quadro operativo, al sistema bancario e alle funzioni di sorveglianza di tale sistema.

Nel contesto degli impegni derivanti dal Processo di Stabilizzazione e di Associazione, la Banca d' Albania fu e continua tutt'ora ad essere un ottimo partner del Ministero dell'Integrazione Europea, in relazione alla la redazione del cosiddetto Piano Nazionale per il Riavvicinamento della Legislazione, concentrandosi sulle questioni relative al Capitolo IV (libera circolazione dei capitali) e al Capitolo XI (l'unione economica e monetaria) in materia di legislazione europea.

Allo stesso tempo, la Banca d'Albania preparò una documento preliminare, relativo alle liberalizzazione dei movimenti di capitali. Lo sviluppo del lato della liberalizzazione dei movimenti dei capitali venne effettuata sulla base degli obblighi derivanti dal Processo di Stabilizzazione e di Associazione ed un fattore ulteriore in beneficio della BoA fu costituito dall'esperienza dei paesi della regione che sono stati impegnati nello stesso processo. Le prime stime della Direzione per gli Affari Economici e Finanziari della Commissione europea furono positive ed incoraggianti per il

paese.

I negoziatori della Banca d'Albania parteciparono al sesto round dei negoziati di adesione ufficiali tra l'UE e l'Albania, tenutasi a maggio 2005, e nel nono e decimo round tecnico tenutasi rispettivamente a febbraio ed a settembre dell'anno in corso. Durante i negoziati, fu definita la forma finale degli articoli ed allegati da attuare da parte della Banca d'Albania in materia di legislazione bancaria.

L'istituto bancario centrale albanese in collaborazione con il Ministero dell'Integrazione Europea, partecipò nuovamente alla seduta di maggio alla stesura del Piano Nazionale per il Ravvicinamento (PNRL) della Legislazione con quella dell'UE e all'attuazione degli obblighi normativi derivanti dal PSA. Ciò comprese tutte le misure legislative e di attuazione da adottare da parte delle istituzioni albanesi entro limiti ben definiti. Secondo il PNRL, la Banca d'Albania veniva considerata responsabile della stesura delle leggi e di altri atti giuridici, nonché l'istituto responsabile nell'attuare le misure necessarie nei capitoli di stabilità macroeconomica, di libera circolazione dei capitali e di libera prestazione dei servizi bancari.

Nel quadro del Piano Nazionale del Riavvicinamento della Legislazione, la Banca d'Albania elaborò due relazioni per i periodi da giugno a settembre e da ottobre a dicembre, in cui descrisse in dettagli le misure attuate. In particolare, nel mese di giugno fu rivista la direttiva “sulle norme e le procedure del sistema Albanese Sistema Interbancario di pagamento – AIPS”, in piena conformità con la direttiva 98/26/CE “Carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli”volta a ridurre il rischio sistemico legato ai sistemi di pagamento e di regolamento titoli, nonché a limitare il più possibile le turbative al sistema derivanti dalla procedura d’insolvenza nei confronti di uno dei partecipanti a tale sistema143. In questa fase fu completato anche il progetto di legge “sulle banche nella Repubblica dell'Albania”, così come si concluse la fase di discussione con le istituzioni e le parti interessate.

Il 12 giugno 2006, l'Albania firmò l'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione (ASA) con la Comunità Europea (UE) e gli Stati Membri. Dopo la ratifica dell'ASA da parte del Parlamento il 27 luglio del 2006, fu previsto che l'ASA entrerebbe in vigore dopo la ratifica da parte dei parlamenti degli Stati membri dell'UE144, sostituendo l'Accordo Commerciale e di Cooperazione Commerciale ed Economica del 1992. Questo accordo implicò diritti ed obblighi reciproci per entrambe le parti e creò meccanismi di cooperazione in settori di comune interesse, con l'obiettivo finale di adesione dell'Albania all'UE. Da notare come l’Accordo del 2006 prevede la creazione di una zona di libero scambio, da istituire progressivamente, nel corso di un periodo di dieci anni, a decorrere dalla data

143 http://europa.eu/legislation_summaries/consumers/protection_of_consumers/l24039_it.htm

di entrata in vigore dell’accordo. Basandosi su ciò le due parti devono provvedere ad eliminare tutti i dazi e le tasse di effetto equivalente gravanti sui prodotti industriali. In realtà, nel 2000 nell’ambito del regime di preferenze commerciali autonome, l'UE liberalizzò unilateralmente la gran parte del commercio dei prodotti industriali sia con l’Albania sia con gli altri paesi dei Balcani occidentali. Uno degli sviluppi più importanti nel corso del 2006, in termini di ravvicinamento delle legislazioni nazionali con quelle della Comunità europea fu la stesura della legge “sulle banche nella Repubblica dell'Albania”, in base agli obblighi derivanti dal Processo di Stabilizzazione e di Associazione e ai Principi di Basilea. Abbiamo già notato come lo scopo di questa legge fu quello di stabilire regole per la creazione, le licenze, l'organizzazione, la gestione, la protezione e la liquidazione delle banche e delle filiali di banche estere e di controllare l'attività finanziaria e bancaria nella nel paese. La legge in questione contiene tutt'ora una grande parte delle disposizioni della direttiva 2000/12/CE, relativa all'accesso all'attività degli enti creditizi ed al suo esercizio. Il primo dicembre 2006, la Repubblica di Albania presentò alla Commissione Europea il Programma Economico e Fiscale, che copriva il periodo 2006-2008. Quest'ultimo fu basato su alcuni modelli di programmi della Procedura di Sorveglianza Fiscale per i paesi candidati in fase di prea-desione, nell'ambito dell'Unione Economica e Monetaria (UEM), presentata per la prima volta dai paesi candidati potenziali, uno dei quali fu anche l'Albania. Il rapporto incluse obiettivi di medio termine per quanto riguardava gli indicatori macroeconomici, compresi gli obiettivi di finanza pubblica e di priorità delle riforme strutturali necessari per l'adesione all'UE. La BoA non mancò al lavoro preparatorio sopratutto nelle parti del programma relative alla materia di politica monetaria e di tasso di cambio, ed agli sviluppi finanziari in generale.

La BoA fu parte del settimo incontro tra l'Albania e l'UE sulle questioni economiche e finanziarie, il quale informò sugli ultimi sviluppi dell'economia albanese e del settore bancario nazionale e quello relativo al quadro giuridico ed amministrativo bancario in Albania, con una particolare attenzione all'adozione della nuova legge bancaria “sulle banche nella Repubblica dell'Albania”.

In linea con questi impegni, il 1 primo giugno 2007 entrò in vigore la legge bancaria “Sulle banche nella Repubblica dell'Albania”in conformità con le disposizioni della direttiva 2010/12/EC.

Inoltre, la Banca d'Albania fu coinvolta nei lavori sull'aggiornamento del Piano Nazionale per l'attuazione del Processo di Stabilizzazione e di Associazione relativo al periodo 2007-2012, adottato dal Consiglio dei Ministri il 5 settembre 2007.

In tutto ciò la Banca l'Albania si impegnò nel :

• mantenere la stabilità macroeconomica del paese

l'adozione e nella corretta applicazione dell'acquis in materia di libertà di stabilimento e di fornitura di servizi bancari,

• la libera circolazione dei capitali e nella gestione e la supervisione dei sistemi di pagamento.