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Partecipazione fondi di private equity

ALFIERI INVESTITOR

2. Il caso Autostrade S.p.A.

2.2. Profili Storic

Dopo la seconda guerra mondiale, la necessità di avviare la ricostruzione del paese e l’esigenza di ripristinare le condizioni per permettere la mobilità di persone e beni sulla rete viaria statale, disastrata dalla guerra, impose alla classe politica del tempo di ampliare la realizzazione delle rete autostradale39. L’obiettivo di una rete autostradale moderna ed efficiente si ritenne facilmente conseguibile ricorrendo all’istituto della concessione, ossia delegando ad un altro soggetto la realizzazione e la gestione delle opere, ma soprattutto l’oneroso compito di reperire l’ingente massa di capitali necessari.

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L’inizio della costruzione della rete autostradale si ebbe nel 1922, quando Piero Puricelli, attraverso la sua società omonima, ottenne in concessione la costruzione di tronchi autostradali tra Milano e i laghi prealpini. Nei successivi anni ‘30 vennero poi costruite altre tratte autostradali tra cui: la Milano-Bergamo, Roma-Ostia, Napoli-Pompei,

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Per raggiungere tale obiettivo, nel 1946 fu istituita l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali (A.N.A.S.), alla quale si affidava la costruzione di nuove autostrade sia direttamente, sia in concessione ad enti pubblici o privati. L’impresa aspirante all’ottenimento della concessione era obbligata a presentare all’ente concedente (ANAS) un piano finanziario, per verificare a priori che la realizzazione dell’opera venisse effettuata in condizioni di equilibrio economico-finanziario. Si stabiliva, inoltre, che il concessionario potesse essere un ente pubblico o privato ma, a parità di condizioni, dovevano essere preferiti per l’accordo di concessioni, gli enti pubblici, i consorzi di enti pubblici o le società di capitale la cui maggioranza delle azioni fosse posseduta da enti pubblici. Quindi non è un caso che a partire dal dopoguerra sino agli anni novanta la maggioranza delle tratte autostradali facessero capo ad imprese concessionarie pubbliche.

Il favorevole clima politico e la necessità di realizzare la nuove costruzioni, portarono ben preso alla costituzione di nuove imprese concessionarie. In particolare, nel 1950 venne costituita dall’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) la società Autostrade-Concessioni e Costruzioni Autostrade S.p.A. (ACC), con l’obiettivo di partecipare, insieme ad altri grandi gruppi industriali, alla ricostruzione post bellica dell’Italia.

L’IRI è stato un ente pubblico italiano, istituito nel 1939 e liquidato nel 2002, che nacque con l’obiettivo di evitare il fallimento delle principali banche italiane e delle aziende a loro connesse, evitando così il crollo dell’economia. Nel dopoguerra allargò progressivamente i suoi settori di intervento e fu l’ente che modernizzò e rilanciò l’economia italiana durante soprattutto gli anni ’50 e ’60. Per qualificare la società ACC come società a prevalente partecipazione pubblica, l’IRI doveva detenere almeno il 51% del suo capitale e così fu, dato che ne deteneva ben l’87%.

Nel 1956 viene firmata la Convenzione tra ANAS40 e la società ACC, in base alla quale quest'ultima si impegna a co-finanziare, costruire e gestire l'Autostrada del Sole tra Milano e Napoli, poi inaugurata nel 1964. Con le successive convenzioni, stipulate nel 1962 e nel 1968, alla società viene affidata la concessione per la costruzione e l’esercizio di ulteriori arterie autostradali situate su tutto il territorio nazionale, alcune delle quali precedentemente gestite da ANAS. In questo modo la società ACC divenne un’impresa pubblica concessionaria non di un tratto autostradale, come le altre imprese, ma bensì concessionaria di una rete di autostrade.

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L'ANAS (acronimo di Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), è una società per azioni italiana, di proprietà statale, avente per unico socio il Ministero dell'Economia e delle Finanze.Essa, sotto la vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gestisce la rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale.

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Questa scelta fu necessaria per poter espandere la viabilità autostradale mediante lo strumento della concessione, anche in quelle aree dove nessuna impresa concessionaria avrebbe avuto convenienza economica ad investire. Infatti, solo con la gestione contemporanea dei tratti autostradali più ricchi, la società ACC avrebbe potuto compensare la costruzione e la gestione di quelli poco convenienti. Oltre alla società ACC vennero costituite altre società concessionarie, che pur avendo la forma di società per azioni, avevano una compagine azionaria costituita da enti pubblici territoriali (regioni, provincie e comuni) e non (camere di commercio ecc..), aventi lo scopo di migliorare i collegamenti interessati alla loro area di competenza.

L'attività della società prosegue nel tempo portando alla costituzione nel 1982 del gruppo Autostrade attraverso l’aggregazione di altre società concessionarie autostradali. Il gruppo, con oltre 3 mila km di rete, gestiva il 52% del sistema autostradale italiano, rappresentava il 17% di quella europea a pagamento e serviva 15 regioni e 60 province italiane.

Nel 1987 Autostrade-Concessioni e Costruzioni Autostrade S.p.A. viene quotata presso Borsa Italiana S.p.A, mentre nei primi anni del 1990 partecipò ai primi progetti da attuare all’estero, come la costruzione dell’autostrada a pedaggio nel Regno Unito, la M6 Toll di Birminghan, che entrerà in esercizio nel 2003, ma anche la realizzazione della prima autostrada a pedaggio finanziata con risorse private negli Stati Uniti, la Dulles Greenway, in Virginia.

Nel 1997 viene firmata la nuova convenzione tra ANAS e Autostrade, che prevedeva l’estensione della concessione dal 2018 al 2038 e l’impegno, tra gli altri, alla costruzione della “Variante di Valico”. Il rinnovo della convenzione ha anche introdotto, per la prima volta in Italia, una regolamentazione delle tariffe basata sul “price cup”, ossia di un metodo di regolazione dei prezzi dei servizi pubblici in cui si stabilisce il massimo saggio a cui un insieme di prezzi è autorizzato a crescere per un certo numero di anni e nel rispetto di questo vincolo aggregato l’impresa è libera di fissare i prezzi e le tariffe che deisdera.

In quegli anni si è anche avviata la fase di privatizzazione del gruppo Autostrade, con il graduale passaggio della maggioranza del capitale dall’IRI ai privati. Questa operazione, che sarà meglio analizzata nel successivo paragrafo, si è definitivamente perfezionata fra il 1999 e il 2000.

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