• Non ci sono risultati.

INTRODUZ IONE

3.5 Il progetto di un Federalismo Digitale e Free Italia Wi-F

Come anticipato nei Paragrafi 3.3 e 3.4, a fine novembre del 2010 tre realtà amministrative au- tonome (Provincia di Roma, Regione Sardegna e Comune di Venezia) hanno deciso di dare vita ad una rete Wi-Fi nazionale delle pubbliche amministrazioni basata su una architettura open source:

Free Italia Wi-Fi201.

Questo progetto nasce dalla volontà delle tre amministrazioni promotrici di cooperare siner- gicamente rendendo interoperabili e federate le reti Wi-Fi presenti nei territori di competenza e realizzate sia da istituzioni pubbliche che da privati ed esercizi commerciali:

ProvinciaWiFi

• 202, che la Provincia di Roma ha avviato nel 2008 creando più di 650 aree Wi-

Fi dislocate nei territori di Roma e Provincia e lanciando anche il progetto Zero Digital

Divide203 per mappare l’effetiva distribuzione della banda larga e valutare la qualità dei collegamenti, in modo da decidere interventi mirati;

SurfinSardinia

• 204, finanziato con fondi POR FESR 2007-2013 - Asse I società dell’informazio-

ne, cui la Regione Autonoma della Sardegna sta lavorando, su imitazione della rete della Provincia di Roma, e che prevede accessi Wi-Fi in porti, aeroporti e comuni a vocazione turistica;

Veniceconnected

rete collocata all’interno del progetto Cittadinanza Digitale205, lanciato dal Co-

mune di Venezia nel 2009 e basato sulla creazione di una propria infrastruttura di rete a banda larga (come accennato al Paragrafo 3.2, a dicembre del 2010 si è dato inizio anche al progetto SOS Digitale206, rivolto all’abbattimento del digital divide fra generazioni gio- vani ed anziane).

Nel progetto Free Italia Wi-Fi le reti sono messe in dialogo fra loro unendo i diversi sistemi di autenticazione attraverso il nodo di interconnessione gestito dall’operatore tecnico del progetto, il CASPUR (Consorzio interuniversitario per le Applicazioni di Supercalcolo per Università e Ricerca), secondo tre ben definiti principi ispiratori:

la condivisione delle esperienze e dei knowhow; •

la centralità dei bisogni dei cittadini e del valore pubblico dell’accesso gratuito a Internet; •

la possibilità di condividere e migliorare insieme le soluzioni tecnologiche. •

L’accesso ad Internet nei territori che si associano alla rete federata è gratuito, aperto a tutti senza discriminazioni, senza restrizioni di sorta e, grazie all’unione dei sistemi di autenticazione, consente all’utente registrato presso una delle reti di usufruire della connessione Wi-Fi anche nelle altre, effettuando semplicemente il login con le proprie credenziali (la connessione non è mai libe- ramente accessibile ma prevede, secondo il Decreto Gasparri e le leggi successive, la registrazione attraverso i propri dati e il rilascio di una carta d’identità elettronica e/o una carta nazionale dei servizi).

La caratteristica principale del progetto Free Italia Wi-Fi è la sua apertura collaborativa alle altre amministrazioni: bastano la dotazione di hotspot attivi e l’avviamento della procedura di ade- sione all’Accordo di Collaborazione sulla Cittadinanza Digitale (previo accoglimento del Regolamento

Tecnico redatto da un apposito Comitato Tecnico207); qualora non si abbia ancora una rete di hotspot, la Provincia di Roma e il CASPUR hanno predisposto una sorta di kit open source sul modello di ProvinciaWi-Fi, chiamato OpenWIP (Open Wireless Project)208, da mettere a disposizione di quelle

201www.freeitaliawifi.it/drupal7/. 202www.provincia.roma.it/percorsitematici/innovazione-tecnologica/progetti/4035. 203www.zerodigitaldivide.it/. 204www.surfinsardinia.eu/hotspot.htm?hotspot=0330. 205www.cittadinanzadigitale.it/. 206www.cittadinanzadigitale.it/node/10/. 207http://freeitaliawifi.it/drupal7/i-principi. 208http://85.18.173.89/drupal7/kit-open-source/introduzione-openwip.

amministrazioni che volessero realizzare delle reti pubbliche Wi-Fi. A questa rete federale digitale hanno aderito già numerose amministrazioni209 che, a partire dal 2008/2009 (come vedremo anche

nel Paragrafo 4.7.2), hanno attivato tutte le risorse necessarie per creare delle reti Wi-Fi e cercare di recuperare il terreno perduto nella corsa globale alla digitalizzazione.

Fra le maggiori reti pubbliche aderenti segnaliamo:

FirenzeWiFi

• della Provincia di Firenze;

FreePiemonteWifi

per la regione Piemonte, che assorbe anche la rete Comune WiFi del Comu-

ne di Torino210;

FreeWiFiGenova

• del Comune di Genova (progetto che rientra all’interno del grande piano

regolatore digitale della città chiamato Genova Città Digitale211, nato da un accordo con

Google agli inizi del 2008 per la georeferenziazione dei dati sensibili e inteso come stru- mento di crescita del territorio metropolitano per l’offerta di numerosi servizi a cittadini e imprese nell’ottica, soprattutto, di un’ampia visibilità delle risorse culturali e turisti- che212);

FVGWiFi

• , rete wi-fi della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia.

Per quanto riguarda la Sicilia, pochi i comuni aderenti al progetto in cui le reti Wi-Fi siano in via di realizzazione o già attive:

Comune di Marsala (Tp) -

Marsala WiFi, già operativa con 5 hotspot;

Comune di Montevago (Ag) -

FreeMontevagoWIFI, già operativa con uno hotspot;

Comune di Petrosino (Tp) -

Petrosino WiFi, attiva con uno hotspot;

Comune di Tortorici (Me), in via di realizzazione; •

Provincia regionale di Trapani, in via di realizzazione. •

A novembre 2011 la rete Free Italia Wi-Fi contava più di 1.100 hotspots attivi e più di 215.000 utenti federali digitali; ad agosto 2012 gli hotsposts attivi erano 1.550 e quasi 280.000 utenti; a distan- za di quasi un anno, a ottobre 2013 gli hotspots sono più di 2.800 e gli utenti si sono quasi raddoppia- ti, arrivando a più di 538.000. Alcune di queste reti sono a navigazione illimitata; alcuni enti hanno aderito al progetto persino con un solo hotspot.

Aderire a questa rete Wi-Fi nazionale sarebbe un ulteriore strumento di sviluppo per le città meridionali, mettendosi in rete con altre realtà urbane del territorio italiano e attivando strategie digitali tecnologicamente competitive e socialmente ed economicamente liberali, per evitare di tra- sformarsi nel Sud del Terzo Mondo digitale.

209L’elenco completo delle amministrazioni pubbliche aderenti è presente alla pagina http://85.18.173.89/drupal7/

amministrazioni-rete.

210www.comune.torino.it/wifi/. 211www.cittadigitale.comune.genova.it.

212“Punto di riferimento del progetto è, per forza di cose, la rete nell’intento di creare un luogo virtuale multimediale

in cui far convergere documenti visivi sulla storia, l’arte, la promozione turistica della città di alta qualità. Il Comune di Genova ha ottenuto la possibilità di aprire The Genoa Municipality Channel, un canale su YouTube in modalità partner, ovvero con la possibilità di inserire video di qualunque lunghezza e di alta qualità. È solo il primo passo nella direzione di una radicale ristrutturazione degli spazi web destinati alla cultura e al turismo con attenzione speciale verso le applica- zioni web 2.0 orientate alla partecipazione, alla condivisione, alla creazione di user generated content e ai social network. In quest’ottica si collocano l’esperimento dell’apertura di un profilo ufficiale su MySpace (Genova Hub), strumento di dialogo con artisti e creativi, e la costante presenza su Facebook attraverso il continuo inserimento di nuove pagine in stretta con- nessione con l’attualità e la cultura della nostra città e non solo. Tutto ciò, con la prospettiva imminente di realizzare una te- stata che si pone come obiettivo una copertura informativa su Genova a 360 gradi, che esplori tutti gli i sentieri non tracciati dal mainstream dei media locali e sia sempre più aperta alla partecipazione attiva dei cittadini genovesi. Nell’eleborazione e produzione dei molteplici contenuti il Campus della Città Digitale si avvale della stretta collaborazione dell’Università degli Studi di Genova. In particolare, per la parte giornalistica vengono chiamati in causa alcuni studenti e laureati del corso di laurea magistrale di Editoria e Giornalismo (interfacoltà Scienze Politiche e Lettere) e delle lauree triennali col- legate. Per i contenuti di carattere più prettamente culturale capofila è, invece, la scuola di dottorato in Arte, Spettacolo e Tecnologie Multimediali della Facoltà di Lettere e Filosofia” (http://www.cittadigitale.comune.genova.it/node/1).

Outline

Documenti correlati