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La programmazione triennale e annuale pugliese in materia di immigrazione

La gestione del fenomeno migratorio in Puglia e Veneto

3.4 La programmazione triennale e annuale pugliese in materia di immigrazione

Di seguito si riportano, distinte per politiche e singoli progetti, le risorse impegnate dalla Regione Puglia a partire dall’anno 2006 fino al 2011, per la realizzazione dei principali interventi in materia di immigrazione:

Tabella 3.7 – Risorse impiegate dalla Regione Puglia in materia di immigrazione 2006-2011

Politiche Progetti Fonti di

finanziamento Convenzione e/o protocollo d’intesa con Annualità Importo Assistenza Sanitaria Assessment water sanitation nella campagne del foggiano

Regione Puglia Acquedotto Pugliese/ Emergency 2008-2011 € 932.000,00 Istruzione e formazione Corsi di lingua italiana-annualità Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- Fondo Politiche Migratorie Ufficio Scolastico Regionale 2006-2011 € 487.888,00 Progetto Officine Linguistiche Ministero dell’Interno- Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi Arci/Quasar 2011 € 145.794,20 Politiche abitative

Alberghi diffusi Regione Puglia Comuni di San Severo, Foggia e Cerignola

115 Accesso all’alloggio Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- Fondo Politiche Migratorie Province Pugliesi 2007 € 1.080.000,00 Fondo per il Microcredito

Regione Puglia Banca Etica Dal 2007 € 280.000,00

Integrazione culturale

Centri Interculturali

Regione Puglia Comuni di Altamura, Foggia, Bari e Lecce

2008-2011 € 428.045,00 Interventi per soggetti vulnerabili (vittime di tratta, violenza e schiavitù) Progetto città in-visibili Dipartimento Pari Opportunità e Regione Associazioni del territorio 2007-2011 € 1.255.368,49 Totale € 6.804.095,69

Il quadro degli interventi e delle politiche pugliesi in materia di immigrazione è articolato e ampio.

In primo luogo si possono evidenziare gli interventi in materia di assistenza sanitaria, in particolare quello realizzato dalla Giunta Regionale della Puglia, con le deliberazioni n.489 del 31.03.2008, n.1566 del 12.07.2010, n.1811, 2541 e 2879 dell’anno 2011, connesso all’approvazione del Protocollo di intesa con l’Acquedotto Pugliese per la realizzazione di punti di prima assistenza igienico sanitaria e di un assessment watersanitation negli insediamenti di immigrati impiegati come lavoratori stagionali in agricoltura nella provincia di Foggia.

Per le politiche inerenti l’istruzione e la formazione, i principali interventi realizzati sono stati: la stipula di Accordi con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a valere sul Fondo per le Politiche Migratorie, per l’attivazione di interventi volti a garantire l’alfabetizzazione e l’apprendimento della lingua italiana e l’acquisizione di certificazioni con valore ufficiale di attestazioni di conoscenza della lingua italiana, secondo i modelli disciplinati dal Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue (QCER); l’emanazione della legge regionale n.31 del 4 dicembre 2009 recante “Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione”; la sottoscrizione di Convenzioni con il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione – Direzione centrale per le politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, a valere sul fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2017 (FEI), “Azioni di sistema a

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valenza regionale per l’erogazione di percorsi di formazione linguistica ed educazione civica”, in particolare si ricorda il progetto “Le Officine Linguistiche”, in collaborazione con le associazioni Arci Comitato Puglia e Quasar; la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa tra MIUR, regione Puglia, Ufficio Scolastico regionale ,Coordinamento Regionale dei CSV (Centri Servizi per il Volontariato) della Puglia, per lo sviluppo di una Rete Regionale per l’Europa dell’Istruzione ed il volontariato volta alla diffusione della cittadinanza europea attiva e solidale, attraverso percorsi di integrazione degli alunni stranieri, di multilinguismo e multiculturalismo, attraverso risorse specifiche del MIUR, risorse regionali Welfare, Piani integrati di zona dei servizi sociali e FSE – Transnazionalità, Educazione, Inclusione.

In materia di politiche abitative, la Regione ha realizzato vari interventi, tra cui in primo luogo l’attivazione di Centri di accoglienza per i lavoratori stagionali immigrati, presenti sul territorio durante il periodo di raccolta del pomodoro, iniziativa promossa dalla Prefettura di Foggia, insieme ad altri soggetti pubblici e privati, con delibera di Giunta Regionale n. 1233/2006.

Si tratta di un’iniziativa sperimentale che ha previsto il concorso finanziario della Regione e che ha trovato applicazione in alcuni Piani di Zona del territorio della provincia di Foggia (Foggia, Cerignola e San Severo).

In secondo luogo i piani annuali 2007 e 2008 - approvati rispettivamente con deliberazione di Giunta Regionale n. 1813 del 31 ottobre 2007 e n. 2080 del 4 novembre 2008 - hanno previsto il supporto alla messa a regime degli interventi avviati nel 2006 per la costruzione di centri di accoglienza per i lavoratori stranieri stagionali immigrati, i cosiddetti “Alberghi diffusi”, attraverso il concorso alla gestione dei centri già avviati di San Severo, Foggia e Cerignola e la promozione di analoghe iniziative presso altre aree territoriali regionali, con il concorso degli Enti Locali.

Ancora, è stato istituito il Fondo di Garanzia per il Microcredito volto a garantire l’erogazione di piccoli crediti a favore dei migranti in condizioni di fragilità economica., a tal fine è stata stipulata una convenzione con Banca Etica, approvata dalla Giunta Regionale con delibera n. 2237 del 17 novembre 2009.

Si può ricordare inoltre il progetto “Puglia aperta e solidale. Diritto alla casa - diritto di cittadinanza”, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso il Fondo di inclusione sociale per gli immigrati, che aveva l’obiettivo di sperimentare a livello provinciale una rete strutturata di Agenzie per l’intermediazione abitativa (ASIA), previste dalla LR 32/2009; attivazione del Programma di Riqualificazione Urbana per Alloggi a Canone Sostenibile – PRUACS, con cui la regione contribuisce all’erogazione di contributi all’affitto.

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Sempre nella stessa ottica vi è la sottoscrizione nel 2010 di un Accordo di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la realizzazione di interventi destinati alla popolazione immigrata in materia di accesso all’alloggio, a valere sul Fondo Politiche Migratorie.

Per quanto riguarda le politiche di integrazione culturale, in primo luogo la Regione Puglia ha attivato nel 2004 il “Progetto per la realizzazione di Centri interculturali per l’integrazione degli immigrati” nei comuni di Bari, Foggia, Lecce e Altamura.

Nel 2009 poi la Regione Puglia ha utilizzato la quota del Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie assegnatale per finanziare all’interno dei suddetti Centri interculturali, oltre alle attività didattiche e informative proprie dei Centri, anche l’attivazione di “Sportelli per l’integrazione socioculturale degli Immigrati”, secondo le caratteristiche previste dal regolamento regionale dei servizi sociali n. 4/2007.

Per quanto riguarda le politiche di mediazione interculturale sono stati attivati: percorsi formativi volti a permettere il conseguimento della qualifica di “mediatore interculturale”, riconosciuta dalla Regione Puglia nel 2006; i servizi di mediazione interculturale in ambito scolastico realizzati dall’USR tramite le risorse trasferite dal MIUR e dalla Regione Puglia su base convenzionale; i servizi di mediazione interculturale atti a supportare l’attuazione delle politiche di inclusione sociale presso gli Sportelli unici per l’immigrazione delle Prefetture di Bari, Brindisi e Lecce nell’ambito del progetto PASSI; i servizi di mediazione interculturale nell’ambito delle attività di carattere socio-sanitario svolte dall’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) in collaborazione con le ASL pugliesi; il “Progetto regionale per la mediazione interculturale presso i Consultori pugliesi” facente capo al Progetto di riorganizzazione della rete consultoriale pugliese, previsto dal Piano Regionale di Salute 2008 – 2010 (PRS).

Per quanto riguarda le politiche in favore di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, la Regione Puglia ha aderito al progetto nazionale “Salut-are: formare, confrontare,

cambiare per migliorare i servizi di tutela socio-sanitari rivolti ai richiedenti e titolari protezione internazionale”. Tale progetto, finanziato dal Fondo Europeo per i Rifugiati 2008-2013, è stato

realizzato da un partenariato nazionale composto, tra gli altri, dal CIAC Parma e dall’associazione Gruppo Lavoro Rifugiati onlus-Bari ed ha interessato i territori di Bari e Foggia.

Il progetto ha previsto la costituzione o il consolidamento di equipe territoriali multidisciplinari socio-sanitarie integrate, destinate alla presa in carico ed alla progettazione socio-sanitaria dei percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione per richiedenti e titolari di protezione internazionale, mediante l’organizzazione di specifici percorsi formativi.

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Sempre relativamente alle politiche in favore di richiedenti asilo e protezione internazionale, la Regione Puglia nell’ambito di “Emergenza Nord Africa” ha promosso un Piano regionale di accoglienza a carattere non esclusivamente emergenziale, ma volto a perseguire un rafforzamento del sistema di accoglienza dei rifugiati e richiedenti protezione internazionale.

Per il raggiungimento di tale obiettivo la regione Puglia ha inteso coinvolgere il territorio e gli enti del terzo settore operanti su esso, facendo riferimento al registro regionale delle associazioni per gli immigrati (delibera n.56 del 26/01/2011).

Per quanto riguarda le politiche volte alla tutela di soggetti vulnerabili, in particolare le vittime di tratta o grave sfruttamento, la Regione ha attuato il progetto “Le città in-visibili” per l’accoglienza degli stranieri neocomunitari ed extracomunitari vittime di tratta o grave sfruttamento, giunti sul territorio pugliese alla ricerca di lavoro. Il progetto ha riguardato i territori di Bari, BAT e Taranto. Il progetto ha inteso consolidare la sperimentazione di prassi volte a favorire l’emersione del lavoro sommerso e delle forme di riduzione in schiavitù, mediante processi di sensibilizzazione e potenziando la pratica dell’accoglienza, fondata sia sull’ospitalità abitativa che su una rete di servizi di orientamento, consulenza, pronto intervento e mediazione interculturale.

Procedendo nell’analisi, stavolta relativa all’annualità 2012, di seguito si presenta il quadro finanziario degli interventi avviati nel 2012:

Tabella 3.8 Quadro finanziario2012

Politiche Progetti Fonti di

finanziamento

Convenzione e/o Protocollo d’Intesa

con

Importo

Assistenza Sanitaria Assessment water sanitation nelle

campagne del foggiano

Regione Puglia Acquedotto Pugliese/Emergency € 1.131.000 Programma mediazione interculturale nei consultori familiari – selezione e contrattualizzazione dei mediatori interculturali

Regione Puglia Asl/Piani di Zona € 1.200.000

Istruzione e formazione

Corsi di lingua italiana – Annualità

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Fondo Politiche Migratorie Ufficio scolastico regionale € 185.600

119 Progetto Officine Linguistiche Ministero dell’Interno – Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi Arci/Quasar € 336.505

Politiche Abitative Alberghi diffusi Regione Puglia Comuni di San Severo Foggia e

Cerignola

€ 200.000

Accesso all’alloggio Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Fondo Politiche Migratorie Province Pugliesi e Scuole Edili € 800.000 Integrazione Culturale

Centri Interculturali Regione Puglia Comuni Capoluogo € 355.000

Interventi per soggetti vulnerabili (vittime di tratta, violenza e schiavitù) Progetto città invisibili Dipartimento Pari Opportunità e Regione Associazioni del territorio € 365.531,36 Totale € 4.573.636,36

Per quanto riguarda poi il quadro finanziario riassuntivo delle Politiche regionali per l’Immigrazione 2013, esso può essere così sintetizzato:

Tabella 3.9 Quadro finanziario immigrazione 2013

Politiche Progetti Fonti di

Finanziamento

Convenzione e/o Protocollo d’intesa

con

Importo

Assistenza Sanitaria Assessment water sanitation nelle

campagne del foggiano

Regione Puglia Acquedotto Pugliese € 1.000.000,00

Istruzione e formazione

Corsi di lingua italiana

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Fondo Politiche Migratorie Ufficio scolastico regionale € 64.000,00

Politiche Abitative Alberghi diffusi Regione Puglia Comuni di San Severo Foggia e

Cerignola

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Integrazione Culturale

Centri Interculturali Regione Puglia Comuni Capoluogo € 350.000,00 Progetto GI-FEI Fondo Europeo per

l’Integrazione – Ministero dell’Interno Regione Veneto € 29.576,00 Interventi per soggetti vulnerabili (vittime di tratta, violenza e schiavitù) Progetto città in-visibili Dipartimento Pari Opportunità e Regione Associazioni del territorio € 253.890,00 Linea d’intervento a favore dell’associazionismo Regione Puglia € 300.000,00 Interventi sperimentali per l’accoglienza e l’inserimento socio- lavorativo degli immigrati Regione Puglia € 350.000,00 Totale € 2.547.466,00

La Regione Puglia si impegna a monitorare gli interventi previsti nel Piano, in modo da valutarne l’impatto a livello regionale e poterli migliorare ed eventualmente riprogrammare.

Tali attività di monitoraggio e valutazione sono svolte dalla Regione Puglia - Assessorato alle Politiche giovanili, anche mediante l’Osservatorio regionale sull’immigrazione e il diritto d’asilo.

La Regione Puglia predispone relazioni annuali sui risultati dell’attività di monitoraggio e valutazione del Piano che condivide con i diversi livelli di governo regionale, gli enti pubblici e privati e tutto il partenariato socio-economico interessato durante la Conferenza regionale sull’immigrazione indetta con cadenza almeno triennale.

Inoltre è previsto un costante monitoraggio della presenza nel territorio di organismi di partecipazione quali i Consigli e le Consulte degli Stranieri, nonché dell’associazionismo in favore dei cittadini stranieri e di agevolazione delle relazioni con le istituzioni territoriali.

Tale monitoraggio viene sviluppato anche attraverso la Consulta regionale degli immigrati ed in raccordo con l’ANCI e l’UPI Regionali.

Sono connessi a tali azioni di monitoraggio del Piano anche i relativi processi di coordinamento interno ed esterno. Il primo è assicurato su due livelli mediante l’attivazione di un Tavolo di raccordo interassessorile, che svolge funzioni programmatico-amministrative e da una Cabina di regia svolgente funzioni di indirizzo politico-istituzionale.

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Il Tavolo di raccordo interassessorile coinvolge i diversi assessorati principalmente coinvolti, quali Cittadinanza sociale, Salute, Lavoro, Solidarietà sociale, Formazione, Istruzione e Mediterraneo.

La Cabina di regia comprende l’Assessore alla cittadinanza attiva, i direttori dei servizi regionali maggiormente coinvolti, quali Salute, Solidarietà sociale, Lavoro e Formazione, Istruzione e Mediterraneo, un rappresentante Anci, un Rappresentante UPI, due Rappresentanti della Consulta Immigrazione, un rappresentante per ogni Consiglio Territoriale dell’immigrazione, il Garante dei Minori, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, un rappresentante delle Associazioni datoriali, un rappresentante delle associazioni sindacali.

Successivamente poi, con deliberazione della Giunta Regionale del 17 marzo 2015 n.457, viene ratificato l’Accordo sottoscritto tra la Regione Puglia e il Ministero del lavoro e Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione per la programmazione e lo sviluppo di un sistema di interventi finalizzati a favorire l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo dei migranti regolarmente presenti in Italia. La durata dell’accordo è di 18 mesi, a partire dalla comunicazione di avvenuta registrazione.

L’Accordo di programma prevede la predisposizione di un Piano Integrato degli interventi in materia di inserimento lavorativo e di integrazione sociale della popolazione immigrata. In particolare, il Piano Integrato degli Interventi è il documento che definisce le sinergie tra le azioni programmate dal Ministero e dalla regione e che sono riconducibili, come specificato all’articolo 5, a: un’azione di sistema nazionale realizzata mediante il concorso di risorse provenienti dalla programmazione nazionale e volta a migliorare e potenziare il sistema dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata; una serie di sette azioni pilota rivolte agli immigrati e realizzate tramite il concorso di risorse provenienti sia dalla programmazione nazionale che da quella regionale; azioni dirette ad impatto diffuso sui destinatari e incidenti sul territorio della regione, realizzate mediante risorse provenienti dalla programmazione regionale.

Rispetto a tali azioni il Ministero e le Regioni si impegnano, con l’elaborazione del Piano integrato degli interventi, e al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dall’Accordo, a convogliare le risorse finanziarie che si renderanno disponibili a valere sui fondi europei rispettando i principi guida della complementarietà delle risorse e della sinergia degli interventi stessi.

Il piano Integrato degli Interventi si articola affrontando tre sezioni. La prima riguarda l’analisi del contesto regionale e le sue caratteristiche, la seconda riguarda gli obiettivi e le azioni che la Regione intende sviluppare, evidenziando, in particolare, le forme di complementarietà attivabili con i Programmi Operativi Regionali, la terza si occupa delle azioni propedeutiche per la progettazione, strutturazione e sperimentazione del sistema dei servizi territoriali integrati che si

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intendono avviare e / o implementare, a valere sul finanziamento ministeriale previsto nell’art. 9 dell’accordo di programma:

Il finanziamento delle azioni propedeutiche di cui al precedente articolo 6 sarà erogato in due soluzioni […] La prima rata, corrispondente al 75% del suddetto finanziamento, pari a € 87.087,75 (euroottantasettemilaottantasette/75) sarà corrisposta alla regione ad avvenuto perfezionamento del piano integrato degli interventi, ai sensi del precedente art. 4, comma 3.

Il saldo, nella misura massima del restante 25% del finanziamento previsto, pari a € 29.029,25 (euroventinovemilaventinove/25), sarà corrisposto ad avvenuta acquisizione della relazione finale, della rendicontazione e delle risultanze del monitoraggio, di cui all’articolo successivo.

Dunque il Piano Integrato prima di tutto registra un quadro delle caratteristiche del fenomeno migratorio che interessa la Puglia alla data del 1 gennaio 2014.

Gli stranieri residenti in Puglia al 1 gennaio 2014 ammontano a 110.338, con un incremento del 14,8% rispetto all’anno precedente e con un’incidenza del 2,7% sulla popolazione complessiva residente in Regione. Incidono, inoltre, per il 2,2% sulla totalità degli stranieri residenti in Italia. Le concentrazioni più elevate si riscontrano prevalentemente nelle province di Bari (33,4%) e Foggia (22,3%), seguono Lecce (17,7%), Taranto (9,8%), Barletta-Andria-Trani (8,6%) e Brindisi (8,2%).

La sola componente non comunitaria è costituita da 76.396 persone. Anche per questa popolazione la maggiore concentrazione è riscontrabile nel comune di Bari, con oltre il 50% delle presenze, seguita da Foggia e Lecce entrambe con il 16,7%.

La presenza delle donne costituisce il 46%, mentre quella dei minorenni il 19% della popolazione, inoltre le classi di età più giovani (18-29 anni e 30-39 anni) insieme costituiscono circa il 50% della popolazione non comunitaria, con prevalenza della componente maschile in ciascuna fascia d’età ed in particolare per le classi 18–29/30-39 anni.

In generale, circa il 40% dei non comunitari presenti in Puglia proviene dall’Europa centro- orientale, una piccola parte dall’America (4,79%) e per il resto in maniera eguale dall’Africa e dall’Asia, circa il 28%.

Tra i soggiornanti il 43,43% è titolare di un permesso di lungo soggiorno, mentre sono 43.220 coloro che hanno un permesso a scadenza, le cui tipologie più frequenti sono: lavoro (con un’incidenza del 44,1%), famiglia (32%) e motivi di asilo/umanitari (18,7%).

Al 31 gennaio 2015 i minori stranieri non accompagnati presenti in Puglia sono 922, il 9,3% del totale dei presenti.

Gli ingressi relativi ad asilo, richiesta d’asilo e motivi umanitari invece ammontano nel 2013 a 2.831 , per il 94,84% maschi.

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I cittadini immigrati presenti al 30 dicembre 2014 nelle strutture temporanee pugliesi sono 1.572 (616 a Taranto, 355 a Lecce, 180 a Bari, 173 a Brindisi,163 a Barletta-Andria-Trani e 85 a Foggia) e i posti SPRAR occupati sono 1.882, per un totale di 5.880 immigrati ospitati sul territorio regionale, ovvero il 9% del totale nazionale.

La spesa sostenuta dalla Regione Puglia per interventi e servizi sociali a favore di cittadini immigrati e nomadi nel periodo 2008-2011 è passata da 4.677.889 a 6.789.950 di euro.

Le associazioni pugliesi che si occupano di immigrazione iscritte al relativo registro regionale, alla data di settembre 2014 sono 82 e forniscono servizi di Orientamento, formazione, informazioni, accompagnamento ai servizi, consulenza, segretariato sociale, mediazione linguistica, corsi di italiano finalizzati alla promozione dell’integrazione sociale e lavorativa.

Nella sezione II del Piano Integrato, sono previste in primo luogo le azioni propedeutiche per la qualificazione dell’infrastrutturazione dei servizi territoriali rivolti alla popolazione immigrata. Tali azioni mirano in primo luogo al miglioramento della governance regionale, realizzata sia mediante il rafforzamento della cooperazione tra le strutture regionali (Lavoro, Istruzione, Sanità e Politiche Sociali), che attraverso la strutturazione di sistemi di rilevazione e di monitoraggio del fenomeno migratorio. In secondo luogo intendono migliorare il livello di conoscenza regionale e potenziare i servizi destinati all’utenza immigrata.

Le attività previste al fine di raggiungere tali obiettivi propedeutici sono così articolate:

Tabella 3.10 – Attività propedeutiche per la qualificazione dei servizi alla popolazione immigrata Miglioramento della

governance regionale

Costituzione del gruppo interassessorile con compiti politico- programmatici

Miglioramento del livello di conoscenza regionale

Costituzione di un gruppo di lavoro tecnico con i seguenti compiti:

• Analisi delle fonti disponibili

• Istituzione del tavolo tecnico inter-istituzionale per l’estensione dell’intesa e la definizione di strumenti e metodologie per la cooperazione e lo scambio di informazioni

• Sottoscrizione delle intese

Potenziamento dei servizi per gli immigrati

Attivazione di info/point desk dedicati all’utenza immigrata nei “Centri interculturali e sportelli per l’integrazione socio sanitaria e culturali”, le cui funzioni sono di: orientamento, formazione, informazioni, accompagnamento ai servizi, consulenza,

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segretariato sociale, mediazione linguistica, corsi di italiano

Metodologie e strumenti:

• Elaborazioni programmatiche e di procedure tecnico-amministrative finalizzate ala sinergia delle azioni e delle risorse finanziarie;

• Convenzione di collaborazione con INPS e INAIL regionali per l’accesso alle

informazioni/dati ufficiali in merito a: numero di contratti di lavoro e loro ubicazione regionale, stati/condizioni di lavoro e posizione nella professione, cessazioni/assunzioni, elenco percettori ammortizzatori sociali, prestazioni assistenziali e infortuni;

• Costituzione di Tavoli Tecnici con Prefetture e Questure per la definizione di strumenti per la condivisione delle informazioni e sulla possibile collaborazione sul campo;

• Sistema Informativo del welfare e Sintesi.

Tabella 3.11 Attori coinvolti