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Caratteristiche del questionario aperto, modalità di somministrazione, elaborazione dei risultati, analisi e discussione

Domanda 1 Può spiegare che cosa significa per lei “vivere in modo sostenibile”?

Tot. = campione complessivo x = femmine y = maschi

Categoria Perc. N° risposte Esempi

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x=5% y=5%

Risposta vaga e imprecisa tot. 5%

x=2% y=8%

x = 2 y = 5

Centrata su un paradigma ecologico di difesa ambientale

tot. 41% x=48% y=32%

x = 41 y = 20 “Vivere in modo da limitare la nostra influenza negativa sulla natura” (VO5) “Rovinare il meno possibile il mondo meraviglioso che abbiamo intorno” (VO11) “Adottare uno stile di vita rispettoso dei ritmi naturali” (VO18)

“Rispettare l’ambiente e ‘assicurare’ ai nostri figli un ambiente non deturpato” (PV11)

“Riducendo al minimo il proprio impatto sul pianeta” (PV46)

“Significa avere un’impronta ecologica tale da non influire negativamente sulla natura, l’ambiente e l’atmosfera” (PV52)

“Far sì che le esistenze delle persone non ‘danneggino’ il sistema pianeta” (GNT13) “Adottare uno stile di vita che limiti i danni all’ambiente e lo protegga”

Basata sul paradigma della “sostenibilità debole” (gestione equilibrata delle risorse e/o di equità intergenerazionale - Rapporto Brundtland)

tot. 33% x=30% y=37%

x = 26 y = 23 “Significa vivere in modo che tutti potrebbero in ogni tempo vivere in quel modo” (VO9)

“Vivere in un mondo dove tutte le risorse sono gestite in modo tale che tutti ne possano avere accesso” (VO22)

“Sprecare meno risorse energetiche e ambientali possibile” (PV53)

“Vivere senza pregiudicare la possibilità delle generazioni future di vivere in modo analogo” (PV55)

“Ridurre al minimo il mio impatto ambientale per garantire risorse per le generazioni future” (PV14)

“Preservare le risorse, in quantità e qualità, per il futuro” (GNT11) “Non distruggere ciò che mi hanno lasciato i miei predecessori” (GNT24) “Utilizzare le risorse disponibili in modo da non comprometterne la disponibilità” (GNT20)

“Vivere preoccupandosi di non distruggere le risorse naturali disponibili” “Sfruttare le risorse in modo equilibrato e utile per l’essere umano” “Ottimizzare l’uso delle risorse tenendo conto delle generazioni future” “Avere come obiettivo quello di creare condizioni favorevoli per una vita dignitosa delle generazioni attuali e future”

Basata sul paradigma della “sostenibilità forte” (non sostituibilità delle risorse naturali, sostenibilità come possibilità di continuità nel tempo della relazione che interconnette un sistema socio-economico con un ecosistema)

tot. 6% x=6% y=6%

x = 5 y = 4 “Pareggiare il conto tra quello che produco e quello che consumo” (VO28) “Non consumare più di quello che la natura può rigenerare”

Basata sul paradigma della “sostenibilità integrale” (distinzione e allo stesso tempo integrazione di tre diversi tipi di sostenibilità: quella ecologica, quella sociale e quella economica)

tot. 1% x=1% y=0

x = 1 y = 0

Basata sul paradigma della “ecologia profonda”

tot. 9% x=9% y=8%

x = 8 y = 5 “Vivere in modo da mettere l’essere Terra al primo posto, seguendo ragionevolmente le leggi che ‘Madre Terra’ ci dà giorno dopo giorno” (TO12) “Vivere minimizzando l’aumento dell’entropia; pensare a lungo termine” (PV26) “Essere noi ad adattarci all’ambiente e non, al contrario, forzarne gli equilibri per soddisfare i nostri ‘bisogni’” (PV40)

“Aumentare la consapevolezza di quale sia il nostro “posto” nel pianeta, prendendosene cura e invertendo la tendenza a consumarlo. Non considerare l’essere umano come unico possibile utilizzatore delle risorse naturali” (PV44) “Sentirsi partecipi dei processi che ci legano, capire che siamo connessi e che le mie cause sono i tuoi effetti e viceversa. Farsi carico” (GNT22)

“Vivere prestando la massima attenzione possibile al mondo che ci ospita, al futuro che ci sopravviverà , all’equilibro necessario e indispensabile che deve crearsi tra noi “razza dominante” e tutto ciò che ci circonda”

“Crescere con la Terra e migliorare il mio ed il suo futuro”

Centrata sul concetto di equità e giustizia intragenerazionali (Rio, Forum delle associazioni non governative)

tot. 8% x=7% y=10%

x = 6 y = 6 “Adottare stili di consumo e modelli di vita che non comportino ricadute negative su altre persone e realtà” (VO47)

Prestare attenzione ai propri impatti verso i paesi e i popoli svantaggiati

Basata sul paradigma della “decrescita felice” (riduzione dei consumi, sobrietà, ecc.)

tot. 13% x=17% y=6%

x = 15 y = 4 Accontentarsi delle risorse disponibili, indispensabili senza inseguire l’esasperazione, nel rispetto delle risorse dell’ambiente

Vivere in modo che il mio “ingombro” sia il meno ingombrante possibile per l’ambiente (natura, persone, animali)

Centrata sul concetto di qualità della vita e benessere personale

tot. 8% x=10% y=5%

x = 9 y = 3 “Lavorare poco e avere il tempo per le relazioni, non farsi disturbare la mente da esigenze indotte “dal mercato”, avere tempo per leggere per viaggiare e per conoscere cose diverse da se stessi” (PV82)

“Mangiare cibi sani, biologici, e soprattutto di stagione”

Centrata sul concetto di “consumo critico” tot. 1% x=0 y=1%

x = 0 y = 1 “Valutare cosa si sta acquistando, da chi lo si acquista e l’equità del prezzo” (PV67)

Centrata sulla dimensione della giustizia sociale

tot. 5% x=5% y=6%

x = 4 y = 4 “Sostenibile significa una condizione più egualitaria, con minore contrapposizione sociale e maggiore sostegno reciproco” (VO4)

“Adottare uno stile di vita rispettoso dell’uomo” (VO18)

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Domanda 1 - Può spiegare che cosa significa per lei “vivere in modo sostenibile”?

Tot. = campione complessivo x = femmine y = maschi

Categoria Tutto il

campione

GASVoghera GASTortona GASPavia GAStronauti

Non risponde tot. 5%

x=5% y=5% tot. 0% x = 0% y = 0% tot. 0% tot. 9% x=10% y =9% tot. 8% x = 8% y = 8%

Risposta vaga e imprecisa tot. 5% x=2% y=8% tot. 8% x = 5% y = 11% tot. 3% x = 0% y = 10% tot.2% x = 0% y =4% tot. 8% x = 8% y = 8%

Centrata su un paradigma ecologico di difesa ambientale tot. 41% x=48% y=32% tot. 44% x = 43% y = 44% tot. 35% x =48% y =20% tot. 35% x=35% y =35% tot. 29% x = 46% y = 9%

Basata sul paradigma della “sostenibilità debole” (gestione equilibrata delle risorse e/o di equità intergenerazionale - Rapporto Brundtland) tot. 33% x=30% y=37% tot. 21% x = 14% y = 28% tot. 32% x =38% y = 20% tot. 37% x=35% y =39% tot. 29% x =23% y = 36%

Basata sul paradigma della “sostenibilità forte” (non sostituibilità delle risorse naturali, sostenibilità come possibilità di continuità nel tempo della relazione che interconnette un sistema socio-economico con un ecosistema)

tot. 6% x=6% y=6% tot. 5% x = 0% y = 11% tot. 19% x =19% y = 20% tot. 0% x = 0% y = 0% tot. 0% x = 0% y = 0%

Basata sul paradigma della “sostenibilità integrale” (distinzione e allo stesso tempo integrazione di tre diversi tipi di sostenibilità: quella ecologica, quella sociale e quella economica) tot. 1% x=1% y=0 tot. 0% x = 0 y = 0 tot. 0% x = 0% y = 0% tot. 2% x = 3% y = 0% tot. 0% x = 0% y = 0%

Basata sul paradigma della “ecologia profonda” tot. 9% x=9% y=8% tot. 5% x = 10% y = 0% tot. 16% x =10% y = 13% tot. 7% x = 13% y =0% tot. 8% x = 0% y = 18%

Centrata sul concetto di equità e giustizia intragenerazionali (Rio, Forum delle associazioni non governative) tot. 8% x=7% y=10% tot. 13% x = 14% y = 11% tot. 13% x = 10% y =20% tot. 6% x = 3% y = 9% tot. 0% x = 0% y = 0%

Basata sul paradigma della “decrescita felice” (riduzione dei consumi, sobrietà, ecc.) tot. 13% x=17% y=6% tot. 18% x = 24% y = 11% tot. 19% x = 19% y =10% tot. 6% x = 6% y = 4% tot. 17% x = 23% y = 8%

Centrata sul concetto di qualità della vita e benessere personale

tot. 8% x=10% y=5% tot. 5% x = 5% y = 6% tot. 13% x = 10% y =20% tot. 7% x =13% y = 0% tot. 8% x = 15% y = 0%

Centrata sul concetto di “consumo critico” tot. 1% x=0 y=1% tot. 0% x = 0% y = 0% tot. 0 % x = 0% y = 0% tot. 2% x = 0% y = 4% tot. 0% x = 0% y = 0%

Centrata sulla dimensione della giustizia sociale tot. 5% x=5% y=6% tot. 10% x = 10% y = 11% tot. 3% x = 0% y = 10% tot. 6% x = 6% y = 4% tot. 0% x = 0% y = 0%

Tabella 7 Risposte alla domanda 1: confronto tra i risultati del campione totale, dei sotto-campioni e delle componenti femminile e

maschile

Va in primo luogo notato che la percentuale di persone che non hanno risposto alla domanda o che hanno risposto in modo vago e comunque non significativo è, considerate anche la difficoltà del

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tema e la natura del campione, piuttosto bassa. Ciò può significare che le persone coinvolte hanno affrontato la compilazione con molta serietà, con un certo grado di coinvolgimento. Nello stesso tempo, probabilmente la forma nella quale la domanda è stata proposta è riuscita a mettere a proprio agio la stragrande maggioranza dei soggetti.

Una seconda osservazione riguarda la natura delle definizioni date. È stato praticamente impossibile isolare definizioni pure, orientate in modo univoco verso un modello definito, riconducibili in modo netto verso una singola categoria. La quasi totalità delle definizioni date presentava invece una mescolanza di elementi riconducibili a paradigmi diversi, quasi sempre non più di due. Inoltre, in molti casi è stato indispensabile da parte del ricercatore un lavoro di tipo interpretativo per ricondurre le definizioni a dei modelli teorici. In altri casi, le risposte hanno reso necessario aggiungere nuove categorie a quelle identificate attraverso la revisione della letteratura rilevante. In particolare, le risposte ottenute hanno spinto ad introdurre tre categorie fortemente legate all’esperienza e alle finalità tipiche dei GAS: quelle relative al modello della decrescita felice e ai concetti di consumo critico e di qualità della vita e benessere personale.

Spesso è stato necessario assegnare una singola definizione a più di una categoria; il numero delle risposte risulta pertanto superiore al numero dei componenti il campione. Per questa ragione, la somma delle percentuali di tutte le categorie è superiore a 100.

Da notare poi che la maggior parte delle definizioni sono state fornite con un linguaggio non specialistico e con formulazioni a volte piuttosto impressionistiche e connotate emotivamente. Questo aspetto, perfettamente comprensibile vista la natura informale dei contesti studiati e il profilo (culturale, socio-economico, ecc.) del campione analizzato, ha ovviamente reso più complesso il lavoro interpretativo del ricercatore.

Alla luce dei risultati ottenuti, possiamo osservare che il campione analizzato, tanto nella sua totalità quanto nelle sue articolazioni interne (i quattro GAS, le componenti maschili e femminili), presenta orientamenti omogenei e coerenti. In particolare, la netta maggioranza del campione complessivo (74%) si orienta verso due sole concezioni della sostenibilità: quella riconducibile al

paradigma ecologico di difesa ambientale (41%) e quella riferibile al cosiddetto paradigma della sostenibilità debole (33%).

Tutte le altre concezioni ottengono invece percentuali molto basse, sempre comprese tra 1 e 9%, quindi poco significative.

Per quanto riguarda le due concezioni della sostenibilità verso le quali si orienta la maggioranza del campione, le componenti femminile e maschile presentano due tendenze differenti. Mentre il 48% della componente femminile sceglie il modello della difesa ambientale (contro il 30% che si orienta verso il paradigma della sostenibilità debole), la componente maschile mostra una tendenza inversa: il 32% sceglie il modello della difesa ambientale, mentre il 37% si orienta verso il paradigma della sostenibilità debole.

Per queste stesse categorie, sono evidenti anche altre tendenze divergenti.

- Nel caso dei GAStronauti, solo il 29% dei soggetti dà una definizione coerente con il paradigma ecologico di difesa ambientale e con quello della sostenibilità debole. Inoltre, sempre relativamente a questi paradigmi gli orientamenti di maschi e femmine risultano molto differenti.

- Nel caso di GASVoghera, solo il 21% dei soggetti dà una definizione coerente con il paradigma ecologico di difesa ambientale. Inoltre, sempre relativamente a questo

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paradigma gli orientamenti di maschi e femmine risultano molto differenti (28% vs. 14%).

- Nel caso di GASTortona, gli orientamenti di maschi e femmine relativamente al paradigma ecologico di difesa ambientale risultano molto differenti (20% vs. 48%), così come quelli relativi al paradigma della sostenibilità debole (20% vs. 38%). La componente maschile, al contrario di quella femminile, ha infatti la tendenza a distribuire le proprie risposte anche su altri paradigmi (sostenibilità forte 20%, ecologia

profonda 13%, equità e giustizia intragenerazionali 20%, qualità della vita 20%).

Da sottolineare anche il fatto che nel caso di GASTortona ben il 19% delle risposte totali è riconducibile al paradigma della sostenibilità forte, con orientamenti praticamente identici di maschi (20%) e femmine (19%).

Sorprendente poi il fatto che un numero significativo di definizioni faccia riferimento al modello della decrescita felice teorizzato da Serge Latouche. Il 13% del campione totale si è orientato in questo senso, con punte superiori nel caso dei tre GAS più piccoli (18% GASVoghera, 19% GASTortona e 17% GAStronauti). Molto significativo anche il fatto che siano sempre le componenti femminili a scegliere questa opzione con maggiore frequenza (per esempio, 17% vs. 6% nel caso del campione totale).

Se l’orientamento verso il modello della decrescita felice può essere per certi versi sorprendente, vista la polemica sviluppata da Latouche e da altri esponenti di questo movimento verso la nozione stessa di sostenibilità, esso può però risultare comprensibile alla luce di almeno tre fattori:

- l’enfasi che l’universo gasista nel suo complesso pone su valori quali la sobrietà, la semplicità, la riduzione dei consumi, la critica di una interpretazione strettamente economicistica dello sviluppo. Proprio i valori sui quali insiste il movimento della decrescita felice.

- Il successo particolare che questo modello ha avuto in Italia grazie all’iniziativa di alcuni divulgatori particolarmente efficaci e popolari (lo stesso Latouche, Pallante, Mercalli ed altri).

- Il fatto che, come è emerge chiaramente dall’osservazione delle attività dei GAS e dalle risposte alla domanda 4 di questo stesso questionario, un numero significativo di gasisti (in particolare di alcuni GAS) sia venuto direttamente in contatto con questo movimento e le sue teorie.

È certamente interessante che dal movimento dei GAS sembri venire un invito a impegnarsi per una possibile riconciliazione tra il paradigma della decrescita felice e la nozione di sostenibilità.

Con la domanda 2 abbiamo provato a verificare quale ruolo e responsabilità venisse riconosciuta rispettivamente alle istituzioni e ai cittadini nella promozione della sostenibilità. Lo scopo di questa domanda era quindi di verificare se per i gasisti la promozione della sostenibilità fosse da intendersi:

- come un processo di tipo top-down, nel quale viene cioè riconosciuta una responsabilità decisiva alle istituzioni, con i cittadini nella posizione di chi deve essere assistito, guidato o indotto ad atteggiamenti, scelte, comportamenti orientati alla sostenibilità. - Come un processo di tipo bottom-up, nel quale cioè viene riconosciuta una responsabilità

fondamentale, un ruolo di traino, ai cittadini nella promozione di atteggiamenti, scelte, comportamenti orientati alla sostenibilità, con le istituzioni invece nella posizione di chi deve affiancare, sostenere, agevolare i cittadini nel loro compito.

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- Oppure, infine, come un processo nel quale iniziativa dall’altro e promozione dal basso sono egualmente indispensabili, con cittadini ed istituzioni che devono saper agire in modo sinergico, integrato e coordinato per costruire una società più orientata alla sostenibilità.

Le risposte alla domanda 2 sono riassunte nelle tabelle 8 e 9. Nella tabella 8 vengono presentati, sia in forma percentuale che numerica, i risultati relativi al campione totale e alle sue componenti femminile e maschile. Vengono altresì presentati alcuni esempi significativi delle risposte fornite dalle persone coinvolte.

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