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QUALI PROFESSIONALITÀ PER PROVACI ANCORA, SAM!?

Nel documento Ricomincio da me (pagine 58-63)

Ricomincio da me L’identità delle scuole di seconda oc

QUALI PROFESSIONALITÀ PER PROVACI ANCORA, SAM!?

Dall’inizio del progetto vi è stato un costante ricambio di personale dovuto a cam-biamenti d’incarico tra il personale comunale, trasferimento tra gli insegnanti e qual-che pensionamento. È comunque sempre esistito un gruppo di lavoro stabile qual-che ha dato continuità al progetto. I giovani operatori delle associazioni, terminando gli studi o semplicemente crescendo, si sono dedicati ad altre attività o sono entrati nel mondo del lavoro non avendo quindi più il tempo disponibile che il progetto richiede.

Del gruppo iniziale non rimane più nessuno, il personale che lavora da più tempo nel progetto ha un’anzianità di 10-11 anni.

Ciascuna specifi ca realtà può contare sulle seguenti fi gure che sono presenti in numero proporzionale al numero dei ragazzi seguiti. Le professionalità coinvolte at-tualmente sono dieci: volontari, insegnanti, coordinatori pedagogici, educatori, coordi-natori socio-educativi, esperti in discipline specifi che, orientatori, consulenti didattici, psicologi, assistenti sociali e un coordinatore e consulente esperto in didattica e psico-pedagogia, individuato in accordo tra Servizi Educativi e Uffi cio Pio della Compagnia di San Paolo di Torino. Egli guida il gruppo di lavoro dei coordinatori pedagogici e contribuisce, in collaborazione con la Fondazione per la Scuola, alla progettazione, al monitoraggio e alla verifi ca del progetto nella sua complessità.

L’articolazione dei ruoli e la suddivisione dei compiti avviene, ovviamente, in base alle competenze ed è defi nita nei protocolli d’intesa che vengono ogni anno sottoscritti dai partner e modifi cati in base all’insorgere di nuove esigenze da parte dei ragazzi, dalla disponibilità economica degli enti fi nanziatori e dalla progettualità che può estendere il numero di collaborazioni necessarie. Per contare su un’adegua-ta capacità degli adulti nell’aff ronun’adegua-tare le questioni pedagogico-didattiche, sono sun’adegua-ta- sta-te sperimentasta-te numerose modalità di formazione (individuali, di gruppo: piccolo gruppo, gruppo allargato; omogeneo per luogo di lavoro; omogeneo per tipologia di problema; confronto allargato solo tra operatori, con esperti ecc.) sempre cercando di salvaguardare l’identità eterogenea del progetto in cui intervengono diverse fi gure (insegnanti, educatori, operatori delle associazioni di volontariato, dei servizi sociali e dei servizi educativi).

La formazione rivolta agli attori del progetto si è basata sul principio metodologico della ricerca-azione con l’obiettivo di sperimentare modelli in contesti normali per intervenire sui principali aspetti della dispersione scolastica. Per la formazione dei volontari e degli insegnanti si collabora con l’IRRE (Istituto Regionale di Ricerca Educativa) e per lo studio e le azioni per contrastare il Bullismo la collaborazione avviene con l’Assessorato alla Gioventù. Particolarmente utile si è dimostrata la prassi della supervisione sui gruppi di lavoro condotta da psicologi, pedagogisti ed esperti in didattica delle discipline nei confronti dei gruppi di ricerca. Dal riconoscimento che esiste uno stretto rapporto tra comportamenti problematici e diffi coltà di ap-prendimento (e viceversa) scaturisce la necessità di riservare più attenzione ad alcuni approfondimenti teorici, ad esempio, sui comportamenti aggressivi e sulla necessità di modifi care la scuola dall’interno, puntando su innovazioni didattiche e approfon-dimenti metodologici riguardanti l’insegnamento delle discipline o la gestione di al-cuni bisogni speciali.

Per dare una maggiore organicità all’intervento, i diversi spunti e bisogni dei ra-gazzi e della scuola sono confl uiti nel piano della formazione, che nel presente anno

vede la partecipazione della Direzione Regionale del MIUR, CSA, IRRE, oltre al con-tributo del Comune e dell’Uffi cio Pio della Compagnia di San Paolo.

In esso i percorsi formativi sono volti alla ricerca di soluzioni innovative. Data la com-plessità del fenomeno che coinvolge la scuola e il sociale, la formazione mira ad integrare i due aspetti, mantenendo un carattere concreto per verifi care sul campo i risultati perse-guiti sia sul piano dell’innovazione didattica, sia su quello dei rapporti con il sociale.

Ruolo Funzioni Competenze Numero

Referente scolastico:

dirigente.

Dirigente: sottoscrive il protocollo d’intesa nel quale si prevede che la scuola nomini un referente per il progetto che garantisca i fl ussi informativi con i Servizi educativi e sociali e che partecipi regolarmente agli incontri mensili di monitoraggio.

Capacità di coordinamento del gruppo dei docenti; conoscenza delle reti territoriali per il reperi-mento di risorse e collaborazioni.

Insegnante referente e insegnanti di classe:

1) curano la fase dell’accoglienza insieme alle associazioni e ai servizi;

2) stipulano il patto formativo col ragazzo insieme alle associazioni e ai servizi;

3) realizzano tutte le attività didattiche connes-se alle abilità fondamentali e le proposte integrative connesse alle loro competenze;

4) collaborano con l’orientatore e le asso-ciazioni nel percorso orientativo durante tutto l’anno scolastico;

5) stipulano le assicurazioni necessarie per la frequenza delle attività scolastiche e per la partecipazione a quelle extrascolastiche con-cordate dai volontari con la scuola;

6) forniscono agli uffi ci comunali i dati e le informazioni riguardanti gli iscritti, i frequentanti e gli abbandoni che avven-gono in corso d’anno;

7) partecipano alle riunioni di programma-zione e verifi ca.

Al referente è richiesta la capacità di rappresentare i bisogni, le diffi -coltà e le proposte del corpo do-cente; capacità di svolgere il lavoro di rete con le altre istituzioni.

Un insegnante per ogni scuola.

Referente servizi Educativi.

Coordina per ciascuna scuola il gruppo di la-voro formato dai docenti, dalle associazioni, dai servizi sociali di territorio che si riunisce mensilmente.

Off re la consulenza per fornire le linee guida di programmazione, realizzazione e verifi ca nelle singole realtà; accompagnamento e supervisione; attivazione di tutte le possibilità per l’acquisizione di fondi e per l’attuazione di

Capacità di coordinamento e di lavoro di rete, conoscenza delle risorse interne ai Servizi comunali (collaborazioni con altri Settori o Divisioni) e alle opportunità presenti a livello cittadino con enti pubblici o privati.

ulteriori iniziative didattiche (Progetti europei, laboratori comunali o altre iniziative della Città).

Per la parte dedicata al recupero scolastico convoca e cura il coordinamento delle asso-ciazioni che ha luogo a cadenza bimestrale;

collabora con il Centro per l’orientamento (COSP) per l’attuazione del programma di orientamento e accompagnamento dei

Garantisce il coordinamento cittadino tra servizi sociali, partecipa alle riunioni mensili di verifi ca nelle diverse sedi.

Conoscenza della rete dei servizi sociali di territorio; conoscenza

Garantisce il coordinamento delle azioni educative già attivate su uno stesso ragazzo dai servizi sociali, partecipa alle riunioni mensili di verifi ca nelle diverse sedi.

Conoscenza della rete dei servizi sociali di territorio; conoscenza delle opportunità d’intervento allargato alla famiglia del ragazzo.

1 per Circoscri-zione.

Educatore di territorio. Programma le attività insieme a insegnanti e operatori delle associazioni per armonizzare gli interventi.

Capacità di utilizzare le risorse pre-senti sul territorio per completare l’intervento scolastico

• Partecipano all’attuazione del progetto con un monte ore da utilizzare per gli interventi con i ragazzi dentro e fuori dalla scuola;

• defi niscono, insieme ai docenti e ai servizi, l’insieme delle attività integrative alle attività di base che la scuola intende off rire ai ragazzi;

• off rono attività che puntino sull’aspetto emotivo e sociale (attività connesse al raff orzamento dell’autostima, allo sviluppo delle capacità di relazionarsi in modo adeguato agli altri, alla capacità di orientarsi sul territorio, alla creatività ecc.), ma che rappresentino anche un contributo per il percorso orientativo in quanto occasione per sperimentare abilità necessarie per lo svolgimento di determinate attività;

Ogni associazione si inserisce nel progetto con la propria specifi cità che può essere sportiva, culturale, ricreativa-aggregativa, educativa, artistica. Le capacità richieste consistono nel saper utilizzare la propria vocazione per attuare il programma off rendo al gruppo di lavoro, nella fase della programmazione, e ai ragazzi, nella fase della realizzazione, un approccio originale e creativo per rendere l’esperienza scolastica più interessante e per concorrere a individuare le abilità informali che i ragazzi possiedono.

• curano l’accoglienza insieme ai docenti e agli educatori;

• affi ancano la scuola, là dove necessario, nel curare il rapporto con le famiglie;

• stipulano il patto formativo col ragazzo insieme ai docenti e ai servizi sociali;

• sostengono i ragazzi nell’attività didattica motivandoli e rimotivandoli nei momenti di diffi coltà;

• gestiscono attività extrascolastiche e integrative concordate con i docenti;

• collaborano con l’orientatore del COSP per favorire la relazione con i ragazzi e comporre il quadro delle abilità informali espresse dai ragazzi;

• partecipano alle riunioni di programmazio-ne e verifi ca della scuola cui sono abbinate;

• raccolgono e trasmettono ai Servizi educativi il rendiconto delle iscrizioni alle scuole o ai Centri di formazione profes-sionale per l’anno scolastico successivo alla licenza media e verifi cano, dopo le vacanze, la reale frequenza dei ragazzi presso le sedi scelte;

• partecipano agli incontri guidati dai Servizi educativi, di coordinamento e di confronto metodologico tra le associazioni Docenti dei corsi di

formazione.

Intervenire su problematiche specifi che per sostenere e soddisfare il bisogno di costante aggiornamento e formazione del gruppo di lavoro.

Competenze specifi che della disciplina; capacità di utilizzare il metodo della ricerazione; ca-pacità di relazione con un gruppo di lavoro eterogeneo e uso di un linguaggio accessibile a tutti.

9.

Orientatori. Svolgono attività di orientamento tramite incontri informativi, colloqui individuali, test attitudinali.

Capacità di rapporto con adole-scenti diffi cili, capacità di lavoro di rete con la scuola e buona cono-scenza delle opportunità formative

• Concorda con i formatori il piano annuale della formazione;

• coordina le azioni svolte nelle singole scuole per garantire il raggiungimento dello standard stabilito negli obiettivi;

• coordina il gruppo dei referenti dei Servizi educativi e dei Servizi sociali;

Competenze nella progetta-zione didattico-formativa, nella conduzione e gestione dello staff dei formatori; capacità di relazione interpersonale e di mediazione.

1.

• aff ronta problematiche didattico-peda-gogiche, relazionali o gestionali che si possono presentare in corso d’anno;

• concorre alla produzione di documen-tazione delle azioni realizzate; coordina il costante monitoraggio e le verifi che stabilite in accordo tra le diverse compo-nenti del progetto.

Il costo del personale comunale e scolastico che è utilizzato quotidianamente nella gestione del progetto Recupero/Prevenzione Secondaria (vedi quadro delle profes-sionalità) è a carico degli enti deputati (Comune di Torino, MIUR).

I costi fi nanziati (che coprono i contributi dati alle associazioni di volontariato per gli operatori a impegno stabile, il fi nanziamento dei docenti che erogano i corsi di formazione, il costo del coordinatore psico-pedagogico), ripartiti per ogni ragazzo seguito, mostrano un investimento pro capite di € 469 per le azioni di prevenzione secondaria e recupero, di € 311 per la prevenzione primaria.

Nel documento Ricomincio da me (pagine 58-63)