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QUALI RISORSE PROFESSIONALI PER IL PROGETTO ICARO … MA NON TROPPO

Nel documento Ricomincio da me (pagine 137-141)

Ricomincio da me L’identità delle scuole di seconda oc

QUALI RISORSE PROFESSIONALI PER IL PROGETTO ICARO … MA NON TROPPO

Tutte le fi gure professionali coinvolte in questo progetto non provengono da espe-rienze di scuola elementare, media o superiore, ma dalla Formazione Professionale o, in maggioranza, da esperienze educative in servizi rivolti ad adolescenti.

L’attività di insegnare al Progetto Icaro diventa infatti professione del sostegno alla pedagogia attiva, del sostegno ai processi di crescita, della creazione e manutenzione degli spazi nei quali l’apprendimento possa davvero realizzarsi.

L’insegnante non è dunque principalmente l’esperto di contenuti, ma soprattutto colui che attraverso la relazione arriva ad interpretare i codici, le procedure, i segni attraverso i quali coloro che apprendono si esprimono e leggono la realtà.

Figure cardine del progetto sono il tutor di percorso e il tutor - stage, che seguono i ragazzi rispettivamente nelle attività proposte in aula e in azienda.

Entrambe rappresentano, pur con specifi che caratteristiche elementi di mediazio-ne tra la vita scolastica ed esigenze dei ragazzi.

Un lavoro d’équipe

Il funzionamento del progetto si basa sul lavoro di un gruppo di formatori orga-nizzati in équipe che lo portano avanti nel corso dell’anno partecipando con contri-buti diversi a seconda della funzione svolta. Dell’équipe fanno parte: la coordinatrice dell’area orientamento del CFP, i coordinatori del progetto, il tutor d’aula e quello dello stage, i tecnici di laboratorio, gli insegnanti delle varie aree di apprendimento.

Il gruppo si incontra mediamente una volta ogni tre settimane durante tutto il per-corso, in alcuni momenti particolari anche più frequentemente. Prima di conoscere i ragazzi si eff ettua un incontro preliminare di progettazione e presentazione generale del gruppo che viene fornita dai coordinatori che hanno già conosciuto i nuovi al-lievi. Durante le prime settimane del progetto sono previsti vari incontri con fi nalità diverse: per mettere in comune le osservazioni fatte fi no a quel momento, per discu-tere i programmi didattici, per impostare i percorsi individuali, e così sarà per tutta la durata del percorso. Verso il termine del progetto l’équipe è interamente dedicata alla valutazione dei percorsi dei ragazzi e alla costruzione partecipata dei portfolio, in preparazione dell’esame e delle scelte formative future. Ad ogni incontro si fa il punto del percorso che ogni singolo ragazzo sta sperimentando, utilizzando le informazioni ottenute dall’osservazione partecipata e da una griglia di riferimento che propone dei parametri di valutazione comuni. Il lavoro d’équipe presenta molteplici vantaggi:

permette un continuo scambio di informazioni fra i vari formatori evitando la

set-torializzazione e il chiudersi nel proprio spazio disciplinare; consente di conoscere ogni singolo allievo da punti di vista diff erenti tanti quanti sono i contesti in cui si trova, producendo di lui un’immagine più sfaccettata e completa; realizza una linea di intervento del gruppo formativo comune e coerente che viene poi rimandata nello stesso modo ai ragazzi.

Permette un monitoraggio serrato del percorso dei singoli e del gruppo e una conseguente continua

La formazione dei formatori

Sin dal primo anno del progetto particolare attenzione è stata dedicata alla forma-zione in quanto attività che permette la crescita professionale dei singoli e del gruppo e come canale privilegiato di comunicazione e confronto fra saperi diff erenti. Ogni anno si sono pensate delle proposte rivolte ai formatori del progetto e agli insegnanti referenti partendo dalle loro richieste e dai bisogni di conoscenza e di scambio. I se-minari hanno coinvolto mediamente venticinque persone per ogni singolo percorso e sono stati organizzati alternando la presenza di docenti esterni che portavano il loro sapere al gruppo, con dei momenti di confronto su particolari problematiche e rispettivi metodi di approccio tenuti dai formatori del progetto.

Nell’anno scolastico 2004/2005 si è attivato un percorso formativo parallelo rivol-to unicamente ai formarivol-tori del progetrivol-to che verteva sui principali assi educativi che rappresentano la struttura portante di Icaro. È stato necessario questo momento di approfondimento sia perché nel tempo tale struttura si è sedimentata e complessifi -cata, sia per ovviare agli eff etti del turnover, che si attesta mediamente su tre fi gure all’anno.

Nell’anno 2005/2006 è prevista la realizzazione di un progetto formativo che coin-volga gli interi consigli di classe appartenenti ai singoli ragazzi frequentanti il pro-getto; tale scelta nasce dalla convinzione che l’intera comunità educante e formativa debba crescere e confrontarsi per poter poi applicare un pensiero comune nella pra-tica quotidiana. Verranno così realizzati dei percorsi di quattro incontri condotti dai formatori del Progetto Icaro.

Ruolo Funzioni Competenze Numero Referente

scolastico.

(Preside della Scuola capo-fi la).

Programma e gestisce gli incontri con la commissione esaminatrice.

Appronta la strumentazione necessaria per l’esame.

Concorda le modalità di svolgimento dell’esame.

Capacità di organizzazione e di coordinamento dei gruppi.

1

Coordinatore didattico e organizzativo.

• Progettazione e coordinamento dell’azio-ne formativa insieme al resto dello staff .

• Cura dei progetti e programmi relativi alle singole aree didattiche.

• Coordinamento e programmazione insieme allo staff relativo ai percorsi individualizzati e ai portfoli delle compe-tenze.

• Coordinamento e consulenza riguardo alle problematiche inerenti la didattica nel corso dell’anno.

• Cura degli aspetti logistici e degli stru-menti necessari alla didattica.

• Ha funzione formativa e di sostegno psicologico nella gestione delle criticità e dei problemi che possono verifi carsi in aula.

• Conoscenze ed esperienze in ambito pedagogico, educativo e psicologico.

• Competenze nella proget-tazione didattico-formativa, nella conduzione e gestione di staff -formatori.

• Attitudine all’ascolto e alla relazione inter-personale.

• Capacità organizzativa.

1

Coordinatore di rete e di gestione.

• Programma e gestisce il calendario degli incontri con la rete che sta intorno ad ogni partecipante al progetto.

• Cura e mantiene i collegamenti con le istituzioni del territorio (enti locali, scuole, istituzioni private,).

• Cura e gestisce, in collaborazione con lo staff , le singole situazioni problematiche e i percorsi dei ragazzi.

• Cura i rapporti con l’ente gestore.

• Capacità organizzativa e mana-geriale.

• Attitudine alle pubbliche relazioni.

• Capacità di mediazione e comunicazione.

• Conoscenza ed esperienza educativa.

2

Tutor d’aula. Funzione del tutor d’aula è fornire uno spa-zio transispa-zionale ai ragazzi fra i loro bisogni e le richieste del progetto. È una fi gura di mediazione che opera stemperando e ricollocando le varie situazioni di confl itto che si possono generare quotidianamente.

Il suo ruolo è delicato in quanto necessità un costante bilanciamento fra le parti in causa per evitare di avvicinarsi troppo ad una delle due.

• Capacità di relazionarsi e di entrare in comunicazione con gli adolescenti.

• Conoscenza e capacità di mediazione dei confl itti e di ricostruzione dei canali

Tutor di stage. • Contatta le aziende presenti sul territorio e adatte all’eff ettuazione dello stage.

• Organizza gli stages preparando tutto il materiale burocratico, accompagnando i ragazzi nelle aziende, concordando tempi e modi di realizzazione.

• Collabora con il tutor d’aula nella verifi ca dell’andamento dei percorsi.

• Partecipa alle riunioni d’équipe.

• Conoscenza del territorio e della realtà produttiva ed economica.

• Capacità di relazionarsi con i ragazzi.

• Saper orientare i ragazzi nelle scelte e nell’adattamento alla situazione lavorativa.

2

Formatori/docenti. Tutte le fi gure professionali coinvolte provengono per la grande maggioranza da esperienze educative in servizi rivolti ad adolescenti, in quanto l’attività di insegnare al Progetto Icaro è professione di sostegno alla pedagogia attiva, ai processi di crescita, della creazione e manutenzione degli spazi nei quali l’apprendimento possa davvero realizzarsi. L’insegnante è colui che conosce gli strumenti e padroneggia le prassi attraverso le quali si realizzano gli scopi del percorso formativo.

Inoltre progetta e si confronta costantemen-te con i colleghi.

Non sono -o non solamente- principalmente gli esperti di con-tenuti, ma soprattutto coloro che attraverso la relazione arrivano ad interpretare i codici, le procedure, i segni attraverso i quali i ragazzi che apprendono si esprimono e leggono la realtà.

Ruolo complesso che tiene insie-me tante funzioni e fi gure:

• rappresentano uno specchio deformante in positivo per il ragazzo che deve recuperare autostima,

• facilitano il passaggio ‘edipico’

dai genitori agli altri adulti signifi cativi,

• costituiscono contenitori

“suffi cientemente buoni” delle pulsioni e dei disorientamenti tipici dell’età,

• sono mediatori dei confl itti,

• sanno gestire un gruppo di adolescenti.

16

Orientatori. Svolgono attività in aula su specifi che tematiche inerenti gli aspetti relazionali, emotivi e comportamentali del gruppo e dei singoli.

La funzione dell’orientamento è quella di contenitore e fi lo conduttore fra le varie arree formative, attraverso una costante rilettura dei contesti, degli accadimenti e delle motivazioni personali che hanno

Tutte quelle relative alla gestione delle relazioni interpersonali, di gruppo e rispetto a particolari fi gure:

• capacità di comunicazione con gli adolescenti;

• conoscenze psicologiche e degli strumenti tipici dell’orientamento

• gestione delle situazioni problematiche e di crisi.

3

determinato l’espletarsi di dinamiche varie.

L’approfondimento verte su variabili quali:

autonomia, consapevolezza, costruzione delle regole, rispetto nei confronti di persone e cose, etc. che abbisognano di manutenzione e ri-orientamento.

Nel documento Ricomincio da me (pagine 137-141)