GRUPPI DI PRESSIONE E ALLEANZE NAZIONAL
Prospetto 6.1 Le misure del PS tra I e II pilastro
6.4 Le misure “Promozione” e “Investimenti”: i principali problemi di applicazione Le misure sulla promozione sui paesi terzi e sugli investimenti previste nei piani naziona-
6.4.1 La questione promozione
La misura promozione non ha fatto emergere problemi di sovrapposizione rilevanti con i PSR, in quanto il sostegno alle attività di promozione era contemplato solo dall’articolo 20 del regolamento (CE) n. 1698/2005 (comma c/iii), esclusivamente a vantaggio delle associazioni dei produttori.
Come già indicato nel capitolo 5, la misura della promozione sui paesi terzi è stata tra quel- le attivate nel PS già dalla prima campagna, prevedendo un doppio canale di gestione della misu- ra: quello nazionale, alimentato dal 30% dei fondi, e quello regionale. Lo stanziamento complessi-
vo per la prima annualità era stato fissato a un livello molto ridotto, prevedendo però una crescita delle somme disponibili per questa misura negli anni successivi (cfr. tab. 5.1). L’emanazione del decreto con le disposizioni nazionali di applicazione ha avuto, tuttavia, una gestazione molto lun- ga, essendo stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo nel maggio 200916, disponendo quindi come termine per la presentazione delle domande per la prima annualità il 15 giugno 2009 (circa quindi- ci giorni dopo la pubblicazione) e come termine per la seconda annualità l’1 settembre successivo. La partecipazione alla prima annualità è risultata piuttosto contenuta, così le richieste di finanziamento avanzate non eccedevano le pur ridotte risorse disponibili17. Su questo risultato ha certamente pesato il tempo ridotto che le imprese hanno avuto a disposizione per la prepara- zione dei progetti18. La scarsa partecipazione è stata comunque interpretata dal MiPAAF anche come la conseguenza di un insufficiente livello di incentivazione. Per questa ragione, oltre a posti- cipare il termine per la presentazione dei progetti a valere sulla campagna 2009/201019, si è prov- veduto a modificare la modulazione dei contributi. In primo luogo, mentre per la prima annuali- tà era previsto un contributo fino al 50% per le imprese piccole e medie e fino al 30% per le altre, per la seconda annualità il contributo è stato fissato in ogni caso al 50%. Inoltre, è stato previsto che possano essere erogati contributi aggiuntivi, fino al 20% del valore dei progetti, sot- to forma di aiuti di stato.
Alla scadenza del bando per i progetti da finanziare sul fondo nazionale per la campagna 2009/2010 le domande sono state 9, con una richiesta di finanziamento di oltre 22 milioni di euro, contro i circa 10 disponibili. Le informazioni disponibili sulle domande avanzate nelle singole regioni indicano che anche in molte di queste le richieste della seconda annualità supereranno le disponibilità previste.
Questo risultato è certamente molto importante e indica, soprattutto, che le norme per la redazione dei progetti, giudicate da alcuni come un potenziale elemento di freno all’applicazio- ne della misura a causa della loro complessità, di fatto non hanno rappresentato un ostacolo. Le disposizioni applicative, in effetti, impongono la presentazione di progetti ben articolati e giusti- ficati, nei quali si deve presentare un’analisi ragionevolmente dettagliata del mercato o dei mer- cati sui quali si intende svolgere l’azione promozionale, sulla base della quale definire gli obiet- tivi specifici e, quindi, le strategie e le azioni per cui si richiede il finanziamento, presentando anche una giustificazione analitica dei costi. Poiché i progetti possono avere una durata da 1 a 3 anni, nel caso di progetti pluriennali si deve presentare una programmazione temporale delle azio- ni e delle spese.
Altri aspetti interessanti delle norme sulla predisposizione dei progetti previste dalle dispo- sizioni applicative riguardano l’esecuzione delle attività indicate dal progetto stesso e le caratte- ristiche dei soggetti proponenti.
Per quanto riguarda l’esecuzione delle attività, le disposizioni applicative prevedono che nel caso il proponente il progetto non abbia le capacità tecniche e l’esperienza per realizzare atti-
16 DM 8 maggio 2009 recante disposizioni nazionali applicative del regolamento (CE) n. 479/08 del Consiglio, relativo all’orga- nizzazione comune del mercato vitivinicolo, in ordine alla misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi”. Questo decreto è sta- to poi modificato dal successivo DM 29 luglio 2009.
17 Complessivamente sono stati approvati 4 progetti a valere sui fondi nazionali e 21 su quelli regionali. I progetti approvati per i fondi nazionali sono stati proposti da due ATI, da un’azienda singola con produzioni in diverse regioni italiane e da un raggrup- pamento di tipo promozionale. Circa i progetti presentati nelle regioni, 9 sono stati presentati da imprese e 12 da consorzi o al- tre organizzazioni.
18 Anche considerando come tempo utile quello intercorso tra la pubblicazione delle disposizioni applicative sul sito del MiPAAF, avvenuta subito dopo l’approvazione del documento da parte della Conferenza Stato-Regioni, e la loro pubblicazione in Gazzet- ta Ufficiale, il tempo a disposizione per le imprese era comunque modesto rispetto al tipo di impegno richiesto.
vità di promozione internazionale complesse, allora l’esecuzione delle attività previste dal pro- getto deve essere affida, in tutto o in parte, a un soggetto attuatore che i proponenti devono sce- gliere con una procedura selettiva coerente con i principi comunitari.
Per quanto riguarda i proponenti, un aspetto interessante delle disposizioni applicative è rappresentato dagli stimoli alla formazione di reti di imprese e, più in generale, di aggregazioni territoriali. È infatti richiesto che i progetti presentati dai produttori20sui fondi nazionali siano rap- presentavi dell’offerta di almeno 3 Regioni, stimolando quindi la costituzione di associazioni tem- poranee di impresa (ATI) per soddisfare il requisito della multiregionalità previsto21. Inoltre, i cri- teri di valutazione dei progetti stabiliscono che costituisce elemento di merito la presentazione di progetti da parte di associazioni temporanee di impresa costituite da almeno tre imprese clas- sificabili come medie imprese e altre classificabili come micro o piccole imprese. Inoltre, la pos- sibilità di avere delle risorse specifiche per i progetti definiti multi-regionali, determina un incen- tivo a sviluppare iniziative che integrino le potenzialità di più territori22.
L’attuazione della misura per la promozione sui paesi terzi sembra quindi essere partita in modo abbastanza soddisfacente, ma rimane opportuno continuare a operare attivamente perché possa esplicare tutte sue le potenzialità positive.
In primo luogo, occorre osservare che, benché la seconda scadenza per la presentazione dei progetti non ponga problemi di assegnazione delle risorse disponibili, è comunque necessa- rio attivare opportuni interventi per stimolare una sempre più ampia partecipazione di imprese, favorendo in particolare quelle con minore esperienza di gestione diretta delle attività di pro- mozione. A tale scopo, da un lato, appare necessario realizzare un’intensa attività di informa- zione sulle modalità, costi e condizioni per la costituzione delle associazioni temporanee di impresa (ATI)23, o delle altre forme giuridiche, funzionali alle aggregazioni richieste dalle dispo- sizioni applicative, e sui principi di governance dei processi di integrazione tra imprese. Dall’al- tro, si devono porre in essere azioni per avvicinare una più vasta platea di imprese – ma anche il mondo della consulenza – alle logiche di progettazione richieste, che sono quelle tipiche del project management. Infatti, queste, pur non essendo particolarmente complesse da costituire un ostacolo reale, possono rappresentare comunque una sorta di barriera psicologica, che deve esse- re superata per affrontare nuove procedure di lavoro. In altri termini, è importante sostenere i soggetti interessati nello sviluppo della capacità di esplicitare con evidenza le motivazioni degli obiettivi e delle strategie alla base dei piani proposti, derivando da queste, in modo coerente, le azioni da realizzare sul campo.
Per sostenere e rendere più efficace lo sforzo dei potenziali proponenti, sarebbe molto uti- le la definizione di linee guida ben articolate, preferibilmente basate sulle esperienze dei proget- ti già presentati. Un elemento essenziale di queste linee guida dovrebbe, peraltro, essere anche l’esposizione chiara e completa dei parametri di valutazione dei progetti, utilizzati dai comitati di valutazione previsti dall’articolo 8, comma 1, delle disposizioni applicative. Ciò affinché si
20 Secondo l’articolo 2 del DM 8 maggio 2009, possono presentare progetti: le organizzazioni professionali e interprofessionali; le organizzazioni di produttori; i produttori di vino singoli o riuniti in associazioni, anche temporanee, di impresa; gli enti pubbli- ci con comprovata esperienza nel settore del vino e della promozione dei prodotti agricoli.
21 Le regole vigenti per la prima annualità di applicazione prevedevano anche l’innalzamento della soglia del contributo, dal 30% al 50%, per le grandi imprese che si univano a piccole e medie imprese per formare un raggruppamento dove il fatturato dell’im- presa intermedia rappresentava meno del 50% del totale, oltre a un meccanismo premiale per le aggregazioni costituite da due imprese medie con due o più micro o piccole imprese.
22 Questa opportunità, prevista dall’articolo 5, comma 2, delle disposizioni applicative non è stata però colta, né con il primo, né con il secondo bando.
23 In proposito, si dovrebbe dare adeguata informazione sul nuovissimo contratto di rete, approvato nella primavera del 2009 (Ca- faggi, 2009).
determini un clima di fiducia nell’imparzialità, competenza e trasparenza del processo di valuta- zione delle domande, essenziale a fornire un forte stimolo allo sviluppo di buoni progetti.
A questo proposito, va osservato che per quanto riguarda le prime due campagne di appli- cazione, i proponenti e i comitati di valutazione hanno lavorato con indicazioni provvisorie e incomplete, i primi per la redazione dei progetti e i secondi per la loro valutazione. Ancora nel novembre 2009, infatti, non risulta costituito e attivo il previsto Comitato per la strategia e il coor- dinamento della misura24, al cui operato rimandavano le linee guida provvisorie, che accompa- gnavano le disposizioni applicative contenute nel DM 8 maggio 2009, per la definizione di cri- teri comuni ai progetti a finanziamento nazionale e regionale. Questa incertezza sui criteri di valu- tazione non ha determinato criticità nella prima tornata di valutazione dei progetti, data la scarsità delle domande; mentre, alcuni problemi potrebbero emergere nell’ambito della seconda annuali- tà, a causa del maggior numero di domande presentate25.
Al fine di facilitare lo sviluppo dei progetti, un supporto molto importante potrà proveni- re anche dalla definizione dei “prospetti indicativi dei costi standard per attività e servizi omo- genei” che il Comitato per la strategia ed il coordinamento della misura dovrebbe predisporre per supportare i comitati di valutazione, nazionale e regionali.
In sintesi, per la buona entrata a regime della misura sembra necessario mettere a punto parametri chiari e completi, disponibili con largo anticipo. A questo fine, è necessario muoversi in un campo molto complesso; pertanto, di cruciale importanza risulterà la composizione, in ter- mini di competenze tecniche specifiche, del previsto Comitato per la strategia e il coordinamen- to della misura. Sembra, peraltro, importante che i criteri qualitativi possano pesare adeguatamen- te all’interno del processo di valutazione26, in modo da determinare un forte incentivo a ricerca- re e sviluppare idee originali, efficaci ed efficienti, basate su nuovi approcci di comunicazione e, in particolare, capaci di valorizzare tutte le opportunità che i più recenti sviluppi delle tecnolo- gie della comunicazione e dell’informazione mettono a disposizione. Infine, perché la misura espli- chi tutte le sue potenzialità positive sembra importante che, a partire dalle prossime annualità, si proceda a una selezione in grado di premiare i progetti migliori, le cui peculiarità andrebbero rese note, in modo che le buone idee e le buone pratiche possano diventare punti di riferimento ed esempi virtuosi da seguire. Infatti, le misure di promozione sui paesi terzi, in considerazione del- l’esiguità delle risorse disponibili, potranno avere un vero effetto sulla competitività solo se saran- no in grado di stimolare un cambio di passo all’interno delle attività promozionali attuate dalle imprese vitivinicole italiane ed europee.
Concludendo le prime riflessioni sull’applicazione di questa misura, è opportuno osserva- re che il processo di redazione dei progetti di promozione sui paesi terzi impone ai proponenti lo sviluppo di una capacità di analisi preventiva e di una programmazione dell’attività, che indiret- tamente possono generare effetti positivi di carattere generale, inducendo un miglioramento del- la qualità dei processi aziendali. A seguito dell’esperienza maturata nella prima annualità, è infat- ti possibile concludere che, anche all’interno di alcune delle aziende di maggiore esperienza, che sono state le prime ad avere partecipato ai bandi, si è avviato un positivo processo di ridefinizio- ne delle relazioni con gli importatori nei paesi terzi. L’organizzazione delle attività di promozio- ne, fino a questo momento, è stata generalmente demandata agli importatori locali, coinvolti anche
24 Articolo 8, comma 2, delle disposizioni applicative.
25 Al momento, tuttavia, appare probabile che anche per la campagna 2009/2010 non sarà necessario procedere a una valutazio- ne comparativa. È verosimile, infatti, che ci si limiterà a un’esclusione dei progetti che presentano vizi formali, allo stralcio de- gli interventi non finanziabili, e quindi alla ripartizione dei fondi disponibili tra tutti i proponenti aventi titolo.
26 Le linee guida che accompagnano le disposizioni applicative prevedono tra gli elementi di valutazione positivi la richiesta di un finanziamento di importo inferiore a quello massimo possibile.
nel loro parziale finanziamento, in concorso con le risorse delle imprese esportatrici. Pertanto, la necessità di presentare dei progetti per ottenere il contributo dell’OCM ha rappresentato l’occa- sione per una maggiore assunzione di responsabilità rispetto a quanto realizzato nei mercati sele- zionati per l’attività di promozione e, quindi, di riflettere criticamente su come migliorare l’effi- cacia delle diverse azioni, in modo da difendere e accrescere la competitività dell’impresa.