GRUPPI DI PRESSIONE E ALLEANZE NAZIONAL
UE 27 Paesi terz
5.3 Uno sguardo al futuro dei programmi di sostegno: le modifiche al PS dell’Italia Al di là delle scelte adottate dai singoli Stati membri, la ristrutturazione e riconversione de
vigneti conserverebbe un’importanza prioritaria, mentre promozione e investimenti dovrebbero incrementare il proprio ruolo, così come i trasferimenti al RPU, destinati a diventare, nel medio periodo, la quarta voce di uscita nell’ambito dell’OCM (fig. 5.7).
Nel 2013 in particolare gli stati membri destinerebbero al RPU 160 milioni di euro, il 13% dei 1.230 milioni di euro in dotazione ai PS. In tal modo i pagamenti diretti acquisirebbero un ruo- lo non marginale e il settore ridurrebbe la distanza rispetto alle OCM riformate dopo il 2003, che hanno visto una progressiva estensione del sistema di sostegno basato su tale regime.
Ovviamente queste valutazioni restano basate su previsioni di spesa destinate a subire pro- gressivi aggiustamenti. È infatti inevitabile una costante revisione dei PS dettata dai riscontri emer- si in fase di applicazione delle misure, ma anche dall’andamento del mercato (per quanto riguar-
6 Difficile valutare il ricorso alla distillazione di crisi, non avendo la stessa un’assegnazione previsionale di fondi nell’ambito dei PS.
7 La Spagna, che non ha mai usufruito in misura sostanziale di questo intervento, già da qualche anno non faceva ricorso all’aiu- to ai mosti per l’arricchimento.
da le misure legate alle crisi) e da eventuali cambiamenti di indirizzo nelle strategie di sostegno al comparto da parte degli stati membri, che potranno dunque usufruire della natura flessibile di questo nuovo strumento di programmazione.
Figura 5.7 - Distribuzione dei fondi per misura e per anno nell’UE (milioni di euro)
Già durante la prima campagna di applicazione, infatti, le modifiche apportate ai PS sono state sensibili. L’Italia, in particolare, dopo una fase intensa di consultazioni con le organizza- zioni di categoria e le Regioni, e sulla base del monitoraggio delle spese sostenute, ha inserito una nuova misura, modificato le assegnazioni dei fondi all’interno del programma (dato il budget disponibile) e rivisto la disciplina di alcune misure (tab. 5.12 e tab. 5.1).
Tabella 5.12 - Programma di sostegno dell’Italia* (milioni di euro)
2009 2010 2011 2012 2013 Totale %
- Regime di pagamento unico - - - -
- Promozione sui mercati terzi 6,4 35,0 48,4 82,4 102,2 274,4 18,2 - Ristrutturazione e riconversione 83,3 98,0 115,7 120,8 124,6 542,3 36,0
- Fondi di mutualizzazione - - -
- Assicurazione del raccolto - 20,0 20,0 20,0 20,0 80,0 5,3
- Vendemmia in verde - 30,0 30,0 30,0 30,0 120,0 8,0
- Investimenti - - 15,0 40,0 40,0 95,0 6,3
- Distillazione sottoprodotti 18,0 20,0 20,0 20,0 20,0 98,0 6,5 - Distillazione alcol alimentare 43,6 32,0 20,0 10,0 105,6 7,0
- Distillazione di crisi 27,0 13,2 - - - 40,3 2,7
- Arricchimento con mosti 59,9 50,0 25,0 18,0 152,9 10,1
Totale 238,2 298,3 294,1 341,2 336,7 1.508,5 100,0
* Versione al 30 giugno 2009.
Nella fattispecie, nel PS ha trovato spazio il finanziamento dell’assicurazione del raccol- to, mentre la distillazione di crisi e la vendemmia verde, già previste ma senza budget, si sono
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 2009 2010 2011 2012 2013
RPU Promozione mercati terzi Assicurazione del raccolto
Investimenti Arricch. con mosti
Ritruttur. e riconv. Distill. sottoprodotti Distill. alcol alim.
viste assegnare risorse predefinite. Dunque le disponibilità per le altre misure hanno subìto una decurtazione, nonostante l’attivazione degli investimenti sia nel frattempo slittata di un ulteriore anno, al 2011. A subire un taglio sono stati soprattutto la distillazione dei sottoprodotti (110 milio- ni di euro persi in cinque anni) e l’arricchimento con mosti (quasi 100 milioni di euro tra il 2009 e il 2012), ma in parte anche gli investimenti (oltre 60 milioni di euro). I fondi resisi disponibili, oltre che ad assegnare un budget a vendemmia verde, assicurazione e distillazione di crisi, sono serviti anche ad incrementare la dotazione di ristrutturazione e riconversione.
Per il resto, allo scopo di aumentarne l’efficacia, sono state introdotte alcune modifiche nel- la disciplina della promozione e della ristrutturazione e riconversione.
Rispetto alla promozione è stato ridotto il costo minimo dei progetti (a 200 mila euro il secondo e terzo anno e a 300 mila a partire dal quarto, posto che per i progetti di micro, piccole e medie imprese vale la nuova soglia di 100 mila euro) ed è stata aumentata la quota massima di contribuzione, dal 50% al 70%, prevedendo l’impiego di fondi nazionali o regionali.
In materia di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, invece, la Liguria ha scelto il finan- ziamento con fondi dello sviluppo rurale anziché dell’OCM, mentre le altre Regioni, rimaste nel- l’ambito dell’OCM, potranno riconoscere nel 2010 un importo medio per ettaro di 9.500 euro (contro gli 8.600 euro inizialmente previsti), ovvero di 10.400 (prima 9.500 euro) nel caso rien- trino dell’Obiettivo Convergenza.
CAPITOLO 6
RIFLESSIONI SULLA COMPLESSITÀ, SULLA NATURA E SULLE PRINCIPALI
QUESTIONI APERTE DELLA NUOVAOCM VINO
6.1
Tirando le somme
Come più volte sottolineato nel corso dei capitoli precedenti, l’OCM vino nata con il rego- lamento (CE) n. 479/2008 ha certamente caratteristiche molto diverse dalle precedenti e segna un notevole passo in avanti nella transizione dall’impianto tradizionale delle politiche di mercato ver- so una nuova forma, più tesa all’intervento di tipo strutturale, ma soprattutto più orientata al per- seguimento di una strategia di sviluppo e consolidamento del comparto. Per questo motivo, la nuo- va OCM, pur con i molti limiti ampiamente discussi nel corso del testo, apre prospettive che pre- figurano importanti innovazioni, sia dal lato delle istituzioni, che da quello delle imprese.
Di fronte a questo quadro, allo stato attuale, non è ancora possibile terminare l’analisi del- la nuova politica comunitaria a favore del vino con delle conclusioni definitive, che sfocino in un giudizio netto, neppure in forma provvisoria.
La nuova OCM, infatti, è tuttora in fase di avviamento. Il primo anno di operatività dei pia- ni di sostegno si può certamente considerare un periodo di transizione e il complesso delle nor- me sulle indicazioni geografiche e sulle denominazioni è entrato in vigore solo nel corso dell’esta- te del 2009. Inoltre, questa OCM ha nelle sue regole la possibilità di una continua evoluzione, per la facoltà di procedere ad aggiornamenti periodici dei piani di sostegno, oltre che per una poten- ziale maggiore apertura all’aggiornamento delle regole sulle pratiche enologiche. Occorrerà, quin- di, attendere ancora qualche anno per formulare un primo giudizio sulla capacità della nuova poli- tica di accompagnare in modo efficace il sistema vitivinicolo dell’UE nei suoi percorsi di ricer- ca di una stabile competitività.
Sembra quindi più opportuno concludere questa trattazione con un tentativo di lettura cri- tica della complessa natura di questa nuova OCM, oltre che con alcune riflessioni sulle principa- li criticità di applicazione, con particolare riferimento alle due più rilevanti nuove misure previ- ste dai piani di sostegno, investimenti e promozione sui paesi terzi, a alle nuove norme sulla clas- sificazione dei prodotti e sull’etichettatura.
Per meglio inquadrare il problema dell’applicazione della nuova misura sugli investimen- ti, viene proposta in questo capitolo un’analisi tecnica del problema della cosiddetta demarca- zione, ossia della procedura per individuare quali interventi possono essere finanziati nell’ambi- to delle misure contemplate all’interno dei programmi di sviluppo rurale (PSR) del II pilastro del- la PAC e quali, invece, nell’ambito dei piani di sostegno (PS), introdotti dalla nuova OCM. L’analisi è svolta con riferimento all’Italia; si deve, infatti, tenere presente che le implicazioni del- la demarcazione sono sostanzialmente diverse da paese a paese, a seconda dell’impianto orga- nizzativo delle politiche di sviluppo rurale previsto all’interno di ciascuno di essi. Analogamen- te, anche la trattazione del tema della promozione e delle norme sulla classificazione dei prodot- ti e sull’etichettatura, benché svolta con riferimento al contesto europeo, avrà una particolare attenzione all’applicazione delle nuove norme in Italia.
Queste prime riflessioni non possono certo considerarsi esaustive; sono infatti trascurate alcune delle nuove misure previste nei piani di sostegno, come la vendemmia verde e i fondi di mutualizzazione. Si tratta di temi certamente importanti, sui quali però, nel corso del periodo di redazione del presente lavoro, le riflessioni si presentavano ancora fortemente immature, meritan-
do futuri approfondimenti mediante analisi specifiche. Sui fondi mutualistici, in particolare, meri- ta di essere osservato che la stessa Commissione si è mossa con poca convinzione, trattandosi di meccanismi complessi e di non facile applicazione. Per questo motivo, in relazione al comparto ortofrutticolo la Commissione ha ritenuto necessario commissionare uno studio di fattibilità (AA.VV., 2008); mentre, lo stesso percorso non è stato tracciato per il vino.