3.2. IL CASO ITALIANO IN MATERIA IN GIOCO D’AZZARDO
3.2.2. La realtà italiana: quanto e a cosa giocano gli italiani
Si stima che il settore dei giochi regolamentati con vincite di denaro abbia raggiunto nel mondo, nel 2013, una spesa di gioco89 superiore a 430 miliardi di dollari. Tale mercato, che nel 2003 si attestava sui 200 miliardi di dollari, ha superato il livello dei 500 miliardi di dollari nel 2015 – in crescita del 2,4% le scommesse sui cavalli e sportive rispetto all‟anno precedente che ha visto la coppa del mondo – (Gbgc, 2016).
Come emerge dalla figura 1, nella quale è geograficamente rappresentata la suddivisione del ricavo globale del gioco per tipologia di gioco erogata, tre sono i segmenti che tendono a contendersi la leadership del mercato: quello delle Lotterie, con una quota del 28,3%; quello degli apparecchi da intrattenimento (gaming
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I dati citati sono stati tratti dal Global Gambling Report curato dalla Global betting &
gaming consultant (Gbgc), un‟istituto di ricerca britannico che dal 1998 offre aggiornati studi
internazionali, accessibili a pagamento, in tema di gioco d‟azzardo, disponibile al sito internet: http://www.gbgc.com/news/gbgc-s-global-gambling-report-2016 (accesso verificato il 25/02/2018).
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La spesa di gioco è uguale alla raccolta di gioco (il totale di tutte le somme scommesse dai giocatori), meno le somme che ritornano ai giocatori sotto forma di vincita.
machines), con una quota del 27,9%; e quello dei casinò, con una quota del 27,7%.
Chiudono il quadro il segmento delle scommesse, che rappresenta il 13,5% del mercato mondiale in termini di spesa di gioco, e il segmento residuale del Bingo e degli altri giochi, che si attesta su una quota del 2,6% (Gbgc, 2013)90.
Fig. 1 – Il mercato mondiale dei giochi regolamentati. Spesa di gioco (al netto delle vincite) per tipologia di gioco. Anno 2012 (dati percentuali).
Fonte: Gbgc, 2013
È possibile ancora approfondire l‟analisi dei dati relativi al mercato mondiale dei giochi regolamentati svolgendo alcune considerazioni sulle diverse aree geografiche in cui esso è suddiviso. Dalle stime, che ripartiscono il guadagno globale per macro- area geografica (figura 2), risulta che il principale mercato a livello mondiale è quello dell‟Asia/Medio Oriente, che incide per il 32 per cento sul dato complessivo, seguito da quello nord americano e quello europeo che si attestano su una quota percentuale del 27,2 e del 27,1 per cento. Il mercato del Centro/Sud America e dell‟Oceania registrano invece una quota di mercato rispettivamente del 6,5 e del 5 per cento, mentre ancora residuale è il mercato dell‟area africana, che si attesta sull‟1 per cento della spesa di gioco nel mondo. In realtà fino a pochi anni fa il mercato europeo rappresentava il principale mercato mondiale in termini di vendite, ma la crescita particolarmente sostenuta della domanda nell‟area asiatica ha determinato un‟inversione delle posizioni (Gbgc, 2013).
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Riflettendo su questi dati si segnala un bias di sistema, ovvero, la maggior parte dei giochi che vengono spesi nei casinò (esempio le macchinette da gioco elettronico) non vengono calcolati esternamente ma dentro all‟introito globale del casinò. Il casinò non è un metodo di gioco. Dunque, l‟informazione data viene, quantomeno, pilotata.
Lotterie, 28.3% Apparecchi da intrattenimento, 27.9% Casinò, 27.7% Scommesse, 13.5% Bingo/altri giochi 2.6%
Fig. 2 – Il mercato mondiale dei giochi regolamentati. Spesa di gioco (al netto delle vincite) per macro-area geografica. Dati percentuali stimati. Anno 2013.
Fonte: Gbgc, 2013
Ulteriori considerazioni possono essere svolte sulla distribuzione della spesa di gioco nel 2016 per singola nazione. Come emerge dalla figura 3, il mercato degli Stati Uniti rappresenta un quarto della spesa di gioco a livello mondiale. Seguono due paesi asiatici, la Cina e il Giappone, rispettivamente con il 15,6 e il 9,7 per cento della spesa di gioco complessiva. È interessante notare che il mercato italiano rappresenta, secondo le stime, quasi il 6 per cento del mercato globale, e occupa, tra le nazioni, la prima posizione in termini di spesa di gioco a livello europeo, davanti al Regno Unito, alla Germania, alla Francia, alla Spagna e ai Paesi Nordici, e la quarta complessiva dopo Stati Uniti, Cina e Giappone (Gbgc, 2016).
Fig. 3 – Il mercato mondiale dei giochi regolamentati. Spesa di gioco (al netto delle vincite) per nazione. Anno 2016 (dati percentuali stimati).
Fonte: Gbgc, 2016
Al 2016 la spesa dei giocatori è stata pari a 17,1 miliardi di euro, con una spesa netta del pro-capite pari a 285 euro. Il dato della spesa relativo al 2016 fa si che il mercato italiano incida, come già evidenziato, per quasi il sei per cento su quello
Asia/Medio Oriente 32.0% Europa 27.1% Nord America 27.2% Centro/Sud America e Paesi caraibici, 6.5% Oceania, 5.0% Africa, 1.2% Stati Uniti, 25.10% Cina (incusi Hong Kong e Macau), 15.60% Giappone, 9.70% Italia, 5.90% Australia, 5.30% Regno Unito, 4.70% Canada, 3.80% Germania, 3.30% Francia, 3.20% Spagna, 2.90% Paesi Nord America, 2.00%
Resto del mondo, 18.50%%
mondiale, occupando la prima posizione in termini di spesa tra le nazioni a livello europeo e la quarta a livello mondiale.
Tale primato, è con probabilità dovuto all‟”apertura regolata” del settore posto in essere a partire dal 2000 dal legislatore italiano che ha autorizzato la vendita di nuove tipologie di scommessa e ha favorito l‟ingresso nel business di nuovi operatori a cui è stata affidata la commercializzazione dei giochi in regime concessorio.
Per approfondire l‟analisi del dato di spesa in Italia, una considerazione può essere svolta calcolando l‟incidenza percentuale delle diverse tipologie di gioco erogate. Come emerge dalla figura 4 i giochi più tradizionali quali le Lotterie (normali e istantanee), il Lotto, i Giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto), quelli a base ippica e sportiva, rappresentano circa il 40 per cento del mercato. La maggior parte della spesa si concentra ormai sulle tipologie di gioco introdotte negli ultimi anni. In particolare, più della metà della spesa (54.3%) deriva dagli Apparecchi da intrattenimento (o gaming machine). A partire dal 2004 sono andati infatti “a maturazione” – sia in termini di gusti che di espansione delle reti di raccolta – tali prodotti di gioco lanciati con l‟obiettivo chiaro di sottrarre questo segmento di business alla malavita organizzata, che fino ad allora gestiva in via esclusiva i c.d.
videopoker (Censis, 2009). Occorre però distinguere tra due differenti tipologie di
apparecchi di gioco. Le New Slot (o Awp, acronimo di Amusement With prizes) e le
Vlt (acronimo di Video Lottery Terminals). Tali apparecchi si differenziano per
alcune tipologie di gioco – puntate minime e massime, percentuali di vincita e entità dei premi erogati ai vincitori – e per una diversa esperienza di gioco. Le Vlt sono infatti slot machine di nuova generazione, e le loro caratteristiche tecnologiche assicurano una customer experience molto più soddisfacente se confrontata con quella delle Awp. Inoltre, come osservato (Giacobbe, 2013) una importante distinzione tra i due apparecchi è di ordine tecnico, in quanto mentre le Vlt sono costantemente collegate in via telematica al sistema Aams, ed il mancato collegamento impedisce qualunque fase di gioco, le Awp sono singolarmente collegate alla rete telematica e il mancato collegamento alla stessa non interrompe immediatamente il gioco. Tra le nuove tipologie di gioco, occorre evidenziare l‟incidenza del Bingo, che con il 3% della spesa dei giocatori ha guadagnato ormai una nicchia nel mercato italiano, e quella dei Giochi a distanza (Giochi di abilità/Giochi a torneo, “Poker cash” e “Giochi da casinò), pari al 2.9%. Distingendo, ancora, le tipologie di gioco ad “alea prevalente” (Lotto, Lotterie, Giochi numerici a totalizzatore – Superenalotto –, Apparecchi da intrattenimento e Giochi da casinò a distanza), e quelle ad “abilità prevalente” (Giochi a base sportiva e ippica, Giochi di abilità/poker a torneo, “Poker cash”), emerge che la spesa degli italiani è indirizzata maggiormente verso il primo gruppo di giochi, che rappresenta il 92% della spesa complessiva.
Fig. 4 – Spesa di gioco (al netto delle vincite) per tipologia di gioco, anno 2012
Fonte: Elaborazione su dati Corte dei Conti, 2013
Per quanto riguarda le specificità della realtà italiana, dall‟ultima rilevazione IPSAD (2013-2014)91 – che è stata condotta dal CNR (Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa) e utilizzata per lo sviluppo della Relazione Parlamentare 2015 in tema di gioco d‟azzardo problematico – risulta che fra i cittadini della popolazione italiana, stimata in 60 milioni di abitanti, circa 16 milioni di italiani di età compresa fra i 15 e i 64 anni hanno giocato d‟azzardo almeno una volta nei precedenti 12 mesi e di questi il 53,3% sono maschi mentre le femmine raggiungono il 33,2% sul totale; il 63% della popolazione generale ha giocato almeno una volta al mese; il 21% almeno una volta la settimana; l‟11% ha giocato 2-3 volte a settimana e, ancora, il 5% ha giocato 4 o più volte durante la settimana.
Per quanto riguarda le preferenze di gioco degli italiani comparate per genere (figura 5), le femmine prediligono il Gratta e Vinci/Lotto istantaneo e Lotto/Superenalotto, rispettivamente al primo e secono posto, così come i giocatori di sesso maschile. Invece, al terzo posto, troviamo come scelta preferenziale il Bingo per le giocatrici e le Scommesse sportive per i giocatori.
Fra le principali differenze nella scelta di gioco d‟azzardo per genere riscontriamo che al terzo posto in ordine ai giochi prediletti dalle giocatrici femmine si inserisce il Bingo che, differentemente, si trova solo in sesta posizione fra i giochi preferiti dai maschi.
Ed ancora, il Poker texano ricopre il quarto posto fra le scelte di gioco preferenziali per i giocatori e si trova solo a fine elenco (al nono posto) fra i giochi preferiti dalle giocatrici.
Come scelta ultima troviamo le Scommesse su altri eventi (non sportive) per entrambi i sessi. Nonostante, si noti, come verrà esplicitato anche di seguito, il
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La ricerca ISPAD 2013-2014 (Italian Population Survey on Alcohol and Other Drugs) è stata condotta dalla Sezione di Epidemiologia e Ricerca dell‟IFC-CNR di Pisa (Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa) con l‟obiettivo di indagare il gioco d‟azzardo (anche problematico) sulla popolazione generale italiana e utilizzata per lo sviluppo della Relazione Parlamentare
2015 in tema di gioco d‟azzardo problematico. Fonte: http://www.ama.coop/userdata/news/allegati/dati_cnr1.pdf (accesso verificato il 25/02/2018).
Awp (new slot) 39.4% Videolotterie (VLT), 14.9% Lotterie, 16.0% Lotto, 12.1% Bingo, 3.0% Giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto), 5.9% Giochi a base sportiva , 4.0%
Poker cash, 1.2% Giochi di abilità/Poker
a torneo , 0.9%
Giochi da casinò, 0.8%
biennio 2013-2014, vede una prevalenza dei comportamenti di gioco problematico proprio in rapporto a questa tipologia di giochi d‟alea (Scommesse su altri eventi).
Fig. 5 – Le preferenze di gioco degli italiani per genere
Fonte: ISPAD®2013-201492
La prevalenza dei giocatori d‟azzardo a rischio moderato ammontano a circa 900.000 casi, di cui 200.000 persone risultano essere giocatori problematici; mentre i giocatori a basso rischio sono circa 2 milioni che si sommano ai 13 milioni di giocatori a nessun rischio.
Sul totale dei giocatori problematici il 6% sono uomini contro il 4% delle donne. Si noti che rispetto al biennio 2010-2011 i giocatori a rischio moderato/problematici hanno subito una leggera contrazione che va dal 5,6% al 5,4%, mentre si è verificato un significativo incremento del 3,6% dei giocatori a rischio basso sul totale della popolazione di riferimento.
Quanto, invece, al rapporto fra problematicità93 e tipologia di gioco, i videopoker/vlt e le scommesse sportive sono fortemente associati a profili di problematicità. Entrando nel dettaglio (figura 6), il biennio 2013-2014, vede una prevalenza dei comportamenti di gioco patologico in rapporto a scommesse su altri eventi (non sportive) con il 23,7% sull‟insieme dei giocatori problematici, a
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Fonte: http://www.ama.coop/userdata/news/allegati/dati_cnr1.pdf (accesso verificato il 25/02/2018).
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Per una disamina approfondita sui comportamenti di gioco patologico in italia si vedano: Colasante E., Gori M., Bastiani L., Siciliano V., Giordani P., Grassi M., Molinaro S. (2013), “An assessment of the psychometric properties of Italian version of CPGI”, J Gambl
Stud., 29(4): 765-74; Bastiani L., Gori M., Colasante E., Siciliano V., Capitanucci D., Jarre
P., Molinaro S. (2013), “Complex factors and behaviors in the gambling population of Italy”,
J Gambl Stud., 29(1): 1-13; Scalese M., Bastiani L., Salvadori S., Gori M., Lewis I., Jarre P.,
Molinaro S. (2015), “Association of Problem Gambling with Type of Gambling Among Italian General Population”, J Gambl Stud., 32(3): 1017-1026.
videopoker/newslot machine (21,3%), ad altri giochi quali la roulette, i dadi etc… (18%), a bingo/tombola (11%) e al poker texano (9,4%) ai primi cinque posti.
Fig. 6 – Problematicità e tipologia di gioco, 2010-2011 vs 2013-2014
Fonte: ISPAD®2013-201494
Inoltre, per quanto riguarda l‟estrazione territoriale dei giocatori con profilo problematico (a tale proposito si veda la figura 7) le Regioni con una più alta concentrazione sono le isole (Sardegna e Sicilia), la Calabria, la Campania, il Molise e l‟Abruzzo.
Si noti, inoltre, che l‟incidenza delle pratiche di gioco d‟azzardo riguarda prevalente le regioni centro meridionali, mentre al nord la prevalenza maggiore riguarda la Regione Lombardia ma le Regioni settentrionali che si caratterizzano si attestano una percentuale più alta di giocatori a rischio e giocatori problematici sono, rispettivamente, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
Fig. 7 – Distribuzione delle pratiche di gioco d‘azzardo
Fonte: ISPAD®2013-201495
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Fonte: http://www.ama.coop/userdata/news/allegati/dati_cnr1.pdf (accesso verificato il 25/02/2018).
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Fonte: http://www.ama.coop/userdata/news/allegati/dati_cnr1.pdf (accesso verificato il 25/02/2018).
La “febbre da gioco” non risparma le fasce più giovani della popolazione e ciò rappresenta un fenomeno in costante crescita negli ultimi anni. Tuttavia, anche in questo caso, emergono fratture territoriali (figura 8). Secondo lo studio ESPAD Italia96 del 2013, tra gli studenti 15-19 anni il gioco d‟azzardo coinvolge maggiormente gli studenti delle regioni del sud, soprattutto in Calabria (53%), Basilicata (52%), Sicilia (51%) e Lazio (50%) dove si registrano prevalenze superiori alla media nazionale (44%). Sembra attrarre meno i ragazzi del nord, ad eccezione di quelli della Lombardia, in cui comunque, si registrano valori intorno alla media nazionale, come nelle regioni del centro. Sono i maschi del sud a giocare (in Calabria il 69% contro il 42% dei ragazzi veneti), così come le studentesse del sud rispetto alle coetanee del nord: ad esempio, in Sicilia ha giocato nell‟ultimo anno il 39% delle studentesse contro il 28% della Liguria. Ma diamo uno sguardo alla distribuzione lungo la penisola degli studenti con profilo problematico di gioco. Se al sud nel 2013 le prevalenze del gioco problematico risultano sostanzialmente in linea con quelle relative al gioco durante l‟anno, è al nord e al centro che il quadro cambia. In regioni come Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna o Piemonte, nelle quali la prevalenza di gioco risulta inferiore alla media nazionale, la quota dei giocatori problematici risulta, invece, nella media. Andamento opposto si riscontra nelle regioni Toscana, Abruzzo e Sardegna, quasi a registrare una maggiore problematicità del gioco.
Fig. 8 – Distribuzione regionale di studenti tra i 15-19 anni con profili di gioco, anno 2013 (dati in valori percentuali)
Fonte:ESPAD®ITALIA 2013
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Lo studio ESPAD®ITALIA 2013 (The European School Survey Project on Alcohol and
other Drugs) è un‟indagine di prevalenza condotta dalla Sezione di Epidemiologia e Ricerca
dell‟IFC-CNR di Pisa (Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa) con l‟obiettivo di monitorare i consumi di sostanze psicoattive (lecite ed illecite) e i diversi comportamenti a rischio nella popolazione italiana scolarizzata, secondo gli standard metodologici condivisi a livello europeo e definiti dall‟Osservatorio Europeo sulle droghe e Tossicodipendenze di Lisbona (European
Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction – EMCDDA). Il questionario utilizzato
raccoglie, inoltre, varie informazioni sull‟abitudine al gioco in denaro, sull‟intensità della propensione al gioco, sulle somme giocate, la tipologia, i luoghi prediletti e sul gioco d‟azzardo patologico, attraverso la scala South Oaks Gambling Screen Revised for Adolescents (SOGS-RA), strumento costruito per la valutazione negli adolescenti del grado di problematicità connesso alla pratica di gioco d‟azzardo.
Distribuzione regionale di studenti con profilo
problematico di gioco Distribuzione regionale di
studenti che hanno giocato d’azzardo (negli ultimi 12 mesi)