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Geografia del land grabbing.

2.4 Regolamentare il land grabbing.

Alla luce di quanto descritto appara evidente che il fenomeno del land grabbing è capace di rappresentare un pericolo o una minaccia al godimento dei diritti umani fondamentali e ha un impatto negativo anche sull'ambiente. Ma se gli investimenti avvenissero in maniera responsabile e rispettando i diritti delle popolazioni in cui questi avvengono allora potrebbero avere un impatto positivo sugli stai poveri e sulle loro economie?

A tal proposito a livello internazionale sono stati istituiti degli strumenti mirati a regolamentare le acquisizioni di terra su larga scala in modo da responsabilizzare tali investimenti.

Nel 2009 è stato elaborato il documento nell'ambito delle iniziative ONU Large-scale

land acquisition and leases: a set of minimum principles and measures to adress the human rights challenge la stesura di questo documento è opera del relatore ONU

Olivier De Schutter. In base a questo rapporto le strategie che vengono adottate nel settore agricolo devono avere come obiettivo primario lo sviluppo rurale piuttosto che l'aumento della produzione. In base a questa prospettiva l'attenzione maggiore dovrebbe essere riposta al rispetto dei diritti umani fondamentali e tra questi il diritto al cibo.

De Schutter nel suo rapporto elenca diversi principi guida da seguire, nella parte introduttiva di questo documento viene menzionato l'articolo 11 del Patto delle Nazioni Unite sui Diritti Economici, Sociali e Culturali il quale recita che: ogni individuo ha il diritto ad avere un livello di vita adeguato per se e per la sua famiglia, che includa l'alimentazione adeguata, inoltre ogni stato è obbligato a riconoscere il diritto fondamentale ad ogni individuo alla libertà dalla fame e si deve impegnare ad adottare tutte le misure necessarie al fine di tutelare tale diritto. Il diritto al cibo dovrebbe essere assicurato attraverso degli obblighi che sia i paesi investitori che quelli destinatari devono impegnarsi a rispettare. Tra i principi elencati nel documento vi sono:

- il consenso delle comunità locali per la cessione della terra deve essere libero e informato. Le negoziazioni devono avvenire nella piena trasparenza e con la partecipazione delle comunità locali il cui accesso alla terra e ad altre risorse può essere compromesso dall'arrivo di tali investimenti. Il governo dello stato in cui avvengono questi investimenti deve tener conto sia dei vantaggi che degli svantaggi che l’investimento può apportare, i quali devono essere equilibrati;

- allo scopo di garantire che i diritti delle popolazioni locali siano salvaguardati, gli Stati dovrebbero adottare una legislazione che ponga come obiettivo primario quello di proteggerli. Inoltre, gli Stati si devono impegnare ad assistere le comunità locali nell'ottenimento della registrazione delle terre da loro utilizzate;

- la priorità degli investimenti deve essere quella di favorire lo sviluppo di queste popolazioni e deve tenere conto dei loro bisogni, e in questo senso i ricavati degli investimenti devono essere indirizzati per migliorare il tenore di vita della popolazione coinvolta;

- gli investimenti devono avvenire nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale;

- gli obblighi degli investitori devono essere chiari e gli accordi devono prevedere dei meccanismi sanzionatori nel caso in cui gli obblighi da parte degli investitori non vengano rispettati, a tal fine vi devono essere dei rapporti periodici sull’avanzamento del progetto;

- la creazione dei posti di lavoro nei paesi destinatari, la paga del lavoro deve essere protetta e le condizioni lavorative tutelate

- il mantenimento dei diritti di accesso alla terra, in particolare devono essere riconosciuti i diritti delle popolazioni indigene riguardanti il loro accesso alla terra così come è previsto dal diritto internazionale;

- gli investimenti devono avvenire nel rispetto della sovranità alimentare;

- l'individuazione di una quota di produzione da vendere sul mercato locale soggetta a incrementi proporzionali decisi in anticipo qualora il prezzo delle derrate alimentari superi un certo livello.

Nel 2010 sotto la guida della Banca Mondiale, FAO, UNCTAD, ed IFAD sono stati elaborati i Principi della Banca Mondiale sull’invesstiment agricolo respinsabile (Principles for Responsible Agricoltural Investiments Respect Rights, Livelihoods and

Resources), essi pongono l’accento sulla necessità che la legislazione dei Paesi

destinatari dell’investimento sia chiara, trasparente e in linea con le migliori pratiche accettate a livello internazionale94.

94 UNCTAD, The Principles for Responsible Agricultural Investiment (PRAI), in http://unctad.org consultato in data 20/12/3017.

I sette principi riguardano tutti i tipi di investimento in agricoltura e sono i seguenti95:

- rispettare i diritti riguardanti la terra e l’accesso alle sue risorse;

- gli investimenti non devono compromettere la sicurezza alimentare, ma piuttosto devono rafforzarla;

- le procedure relative agli investimenti devono avvenire in modo trasparente e devono essere monitorate, deve essere assicurata la responsabilità di tutte le parti interessate e devono avvenire nel pieno rispetto del quadro normativo;

- tutti gli attori interessati e implicati negli investimenti devono essere consultati, i contenuti degli accordi devono essere registrati e firmati da tutte le parti e in caso di inadempimenti devono essere specificate le sanzioni;

- gli investitori devono garantire che i progetti rispettino le normative e che riflettano le migliori pratiche del settore fornendo soluzioni economicamente valide, gli investimenti devono generare dei benefici tangibili per la comunità e per il Paese ospite;

- gli investimenti devono rispettare la sostenibilità sociale e non accentuare la vulnerabilità delle comunità locali;

- l’investimento deve essere condotto avendo cura di utilizzare in maniera sostenibile le risorse naturali, in particolare quelle idriche.

Mentre i principi della Banca Mondiale danno per presupposto l’investimento, i principi proposti da De Schutter partono dall’idea che l’investimento sulla terra non è necessariamente giustificato anche se si conforma ai vari principi elencati e i Paesi sono chiamati a localizzare e valutare ipotesi alternative ai contratti di cessione fondiaria. Secondo i principi Onu elencati da De Schutter gli investimenti in agricoltura devono prima di tutto avere come obiettivo quello dello sviluppo rurale, mentre va in secondo piano l’aumento della produzione. In questo senso la priorità deve essere rivolta alla tutela dei diritti fondamentali e tra questi il diritto al cibo96.

Gli investimenti agricoli sono ritenuti responsabili dalla Fao con l’adozione delle Direttive Volontarie per una Governance Responsabile dei Regimi di Proprietà applicabili alla Terra, alla Pesca e alle Foreste nel Contesto della Sicurezza Alimentare

95 FAO, IFAD, UNCTAD SECRETARIAT, WORLD BANK GROUP, Principles for Responsible

Agricoltural Investiments Respect Rights, Livelihoods and Resources, 2010 in www.fao.org, consultato in

data 20/12/2017.

Internazionale (Voluntary Guidelines in the Responsible Governance of Tenure of Land,

Fisheries and Forests in the Context of National Food Security). Le linee guida Fao

sono state adottate nel 2012 con una storica decisione della Commissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale, i principi di queste linee guida sono volti alla tutela dei diritti di proprietà e di accesso alle terre, alle foreste e alle risorse ittiche delle popolazioni97. Le linee guida sono stata adottate in seguito a un processo iniziato nel

2009 dalla Fao e poi terminato con dei negoziati intergovernativi guidati dalla Commissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale, con la partecipazione di rappresentanti governativi, delle organizzazioni della società civile, del settore privato, delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico98. Gli obiettivi che si

prefissano queste linee guida sono promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile attraverso il miglioramento della garanzia dei diritti di accesso alle risorse di terra, forestali e ittiche proteggendo i diritti di milioni di persone che soffrono la povertà99. Il direttore della Fao Josè Graziano da Silva dichiarò che: «garantire alle

popolazioni povere e vulnerabili sicurezza ed equità nei diritti di accesso alla terra e alle altre risorse naturali è una condizione indispensabile nella lotta contro la fame e la povertà. Il fatto che per la prima volta i paesi abbiano concordato delle linee guida globali sui regimi fondiari rappresenta una svolta storica. Ora abbiamo una visione comune. È un punto di partenza che aiuterà a migliorare le spesso terribili condizioni dei poveri e degli affamati» 100.

La questione dell’accaparramento delle terre è stata affrontata quindi nelle linee guida Fao, infatti da una parte i principi delle linee guida riconoscono il fatto che gli investimenti sono fondamentali per migliorare la sicurezza alimentare, dall’altra esortano ad adottare dei meccanismi che tutelino i diritti di proprietà delle popolazioni locali dai rischi che possono nascere in seguito agli investimenti fondiari su larga scala. Le linee guida quindi raccomandano l’adozione di sistemi di investimento che difendano i diritti umani, i mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare e l’ambiente101.

Gli investimenti dovrebbero contribuire alla lotta alla povertà, allo sviluppo rurale, economico e sociale e al rafforzamento della sicurezza alimentare, le risorse dovrebbero essere utilizzate in maniera sostenibile e la produzione agricola locale dovrebbe essere

97 Fao, Adottate le linee guida sui regimi fondiari, 2012, in www.fao.org, consultato in data 20/12/2017. 98 Ibidem.

99 Ibidem. 100 Ibidem. 101 Ibidem.

migliorata in seguito agli investimenti102. Inoltre, gli stati devono impegnarsi a garantire

l’applicazione di normative che consentano alle parti interessate di prevederne e monitorarne gli effetti e di essere adeguatamente informate, consultate e indennizzate103.

In particolare, le questioni affrontate dalle linee guida sono:

- il riconoscimento e la protezione dei legittimi diritti fondiari, anche nei sistemi informali;

- pratiche adeguate alla registrazione dei diritti fondiari;

- i regimi di proprietà devono essere accessibili sia concretamente che economicamente;

- gli espropri devono essere gestiti con un giusto criterio e coloro i quali in passato sono stati allontanati forzatamente dalle proprie terre hanno il diritto di riaverle;

- devono essere rispettati i diritti delle comunità indigene;

- gli investimenti devono avvenire in maniera trasparente e responsabile;

- devono essere previsti dei meccanismi di risoluzione delle dispute sui diritti di proprietà.

Nonostante questi principi e queste linee guida rappresentino un passo avanti e abbiano un’importanza significativa nel contrastare il fenomeno di accaparramento delle terre, essi non hanno avuto un pieno consenso dalla società civile e in particolare dalle Ong e dalle organizzazioni in difesa dei diritti degli agricoltori. Infatti, si tratta di normative che comunque non sono vincolanti, quindi gli investitori possono tranquillamente scegliere di non rispettarle e inoltre sono state anche viste come legittimanti i processi di land grabbing104.

102 Fao, Voluntary Guidelines in the Responsible Governance of Tenure of Land, Fisheries and Forests

in the Context of National Food Security, 2012, in www.fao.org, consultato in data 22/12/2017.

103 Ibidem.

104 Grain, Inversion responsable en tierras agricolas ? Los actuales esfuerzos para regular el

acaparamiento de tierras agravaràn las situaciòn, 28/08/2012, in www.grain.org, consultato in data

Capitolo 3