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4. L’espansione della criminalità nell’attività di impresa al Nord Italia

4.7. Il riciclaggio di denaro: i numeri

Il Nord Italia è divenuta per le cosche criminali un luogo sicuro dove poter ripulire i capitali illeciti e reimmetterli nell’economia legale: imprese, cantieri, impianti turistici ed alberghieri, trasporti, grande distribuzione, e così via.

"Il riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali è uno dei più insidiosi canali di contaminazione tra il lecito e l'illecito. Per i criminali è un passaggio essenziale, senza il quale il potere d'acquisto ottenuto con il crimine resterebbe solo potenziale, utilizzabile all'interno del circuito illegale, ma incapace di tradursi in potere

Variazione

Tot. quattro regioni 18.549 110,6 16.973 100,0 -8,5 -10,5

Piemonte 3.282 75,0 3.209 72,9 -2,2 -2,2

Valle d'Aosta 89 69,6 81 63,6 -9,0 -6,0

Lombardia 7.912 80,8 7.956 79,5 0,6 -1,3

Trentino Alto Adige 740 71,2 776 73,3 4,9 2,1

Veneto 3.084 63,2 3.015 61,3 -2,2 -1,8

Friuli Venezia Giulia 620 50,7 668 54,7 7,7 4,0

Liguria 2.014 128,7 1.923 122,4 -4,5 -6,3

Emilia Romagna 3.502 80,0 3.499 78,7 -0,1 -1,3

Toscana 3.912 105,9 3.895 104,0 -0,4 -1,9

economico vero"74.

Le segnalazioni di operazioni sospette intercettano frequentemente attività che, alla luce degli approfondimenti finanziari ovvero delle successive indagini, risultano riconducibili alla criminalità organizzata». Inoltre, il rapporto aggiunge che: «La criminalità organizzata si manifesta dal punto di vista finanziario con modalità diversificate, attingendo a tutto il possibile catalogo degli strumenti idonei a

“muovere” ingenti volumi di denaro, nascondendone le tracce. Nelle operatività esaminate si rileva il ricorso massiccio al contante, a sistemi di false fatturazioni, all’utilizzo di schermi societari e di intestazioni fittizie; abituale è la frammentazione delle operazioni, che innesca vorticosi trasferimenti fra aree geografiche anche molto distanti, fra settori non omogenei, con sequenze temporali di difficile interpretazione.

Spesso appare quasi inestricabile l’intreccio tra profitti delle attività criminali e profitti di attività imprenditoriali svolte in maniera lecita» (Rapporto UIF, 2013) Nel corso del 2016 la UIF75, l’organismo preposto dalla Banca d’Italia all’attività di antiriciclaggio, ha ricevuto 101.065 segnalazioni sospette, delle quali 100.435 derivano da sospetti di riciclaggio (il resto fanno riferimento ad operazioni di finanziamento del terrorismo che si attestano complessivamente intorno alle 741 unità).

74 Mario Draghi, ex-Governatore della Banca d'Italia, nella Relazione dell'11 marzo 2011 presso l'Università degli Studi di Milano.

75 L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) è l’unità centrale nazionale con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, istituita presso la Banca d’Italia dal d.lgs.

231/2007, in conformità di regole e criteri internazionali. Essa riceve e acquisisce informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori;

ne effettua l’analisi finanziaria, utilizzando l’insieme delle fonti e dei poteri di cui dispone, e ne valuta la rilevanza ai fini dell’invio ai competenti Organi investigativi e giudiziari, per l’eventuale sviluppo dell’azione di repressione.

Tab. 4.4: Operazioni sospette di riciclaggio

Fonte: “Quaderni dell’antiriciclaggio dell’Unità di Informazione Finanziaria”, Dati statistici, II Semestre 2016

Il superamento delle 100.000 segnalazioni evidenzia come il fenomeno del riciclaggio sta avendo negli ultimi anni una crescita non del tutto indifferente passando da 64.415 unità nel 2013 alle 100.435 nel 2016; inoltre, a partire dal 2014, si sta assistendo ad una progressiva accelerazione dei ritmi di crescita, passando dal 11% al 15% al 23%, come mostrato dalla Fig.4.7 in basso.76 Anche i dati dei primi tre mesi del 2017 confermano questo trend crescente.

Fig. 4.7: Variazione delle operazioni sospette

La tabella seguente (Tab. 4.5) mostra il confronto delle segnalazioni sospette pervenute (in valore assoluto) tra il 2015 e il 2016. Ciò che immediatamente balza all’occhio è la variazione, tristemente in positivo, del vertiginoso aumento delle segnalazioni nelle regioni più produttive del Paese, di contro, si assiste ad una riduzione in quelle del Sud, a conferma di come il reinvestimento dei proventi illeciti

76 Informazioni di dettaglio sulle segnalazioni di operazioni sospette sono contenute nei Quaderni dell’antiriciclaggio, Collana Dati statistici, pubblicati sul sito internet della UIF.

Operazioni sospette di riciclaggio 2013 2014 2015 2016

Variazione % - 11% 15% 23%

Riciclaggio 64.415 71.661 82.142 100.435

è tipico delle aree più sviluppate.

Tab. 4.5: Ripartizione delle segnalazioni ricevute in base alla regione in cui è avvenuta l’operatività segnalata

Fonte: Rapporto annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria, Roma (2017).

(1) Comprende le segnalazioni provenienti da soggetti obbligati italiani in cui il campo obbligatorio “Luogo di esecuzione/Richiesta della prima operazione registrata è stato valorizzato dal segnalante con l’indicazione di un Paese estero.

Fig.4.8: Ripartizioni delle segnalazioni ricevute in base alla provincia in cui è avvenuta l’operatività segnalata

Fonte: Rapporto annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria, Roma maggio 2017. Periodo: anno 2016.

L’ex governatore della Banca d’Italia, già nel 2009, aveva dichiarato che: «La distribuzione territoriale delle operazioni sospette è strettamente correlata con il livello del Pil di ciascuna regione. Sembra quindi che il luogo nel quale l’attività di riciclaggio si realizza sia determinato più dalla domanda di fondi espressa dall’economia legale, che dall’offerta proveniente dal mercato illegale»77.

La stessa tesi appare confermata dalla figura in alto: si evince come gli aumenti di

77 “L’azione di prevenzione e contrasto del riciclaggio”, Testimonianza del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, 22 luglio 2009, Roma.

segnalazioni più significativi rispetto al 2015 (in termini percentuali) sono stati registrati nelle regioni più produttive del Paese. Balza a primo posto la Lombardia (50,2%) seguita dalla Liguria (28,4%), Emilia-Romagna (25,1%), Piemonte (24,3%) e Veneto (21,9%). L’Emilia-Romagna si posiziona sesta per numero di segnalazioni sospette (valori assoluti) preceduta da Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte e Veneto.

Focalizzando l’attenzione sulla regione Emilia-Romagna, è nella provincia di Bologna dove si registrano il 21% delle segnalazioni di tutta la regione: essa è passata da 1.294 nel 2015 al 1.463 nel 2016. L’incremento delle segnalazioni sospette nella regione appare confermato anche dalle variazioni percentuale rispetto allo scorso anno. È Rimini, invece dove si registra l’incremento più alto dal 2015 al 2016 del ben 49,56%

passando da 565 a 845 segnalazioni, seguita immediatamente da Piacenza (49,52%).

Nell’ultima colonna sono mostrati i dati relativi al primo semestre del 2017: dal 1 gennaio sono 3.250 in totale le segnalazioni pervenute (522 in più rispetto allo stesso semestre del 2015) alla UIF con una media di 18 al giorno. Questi confermano, ancora una volta, il trend crescente con Bologna in testa (753) seguita da Modena (529), portando la regione stavolta al quinto posto dopo Lombardia, Campania, Lazio e Veneto.

Tab. 4.6: Segnalazioni sospette in Emilia-Romagna

Fonte: “Quaderni dell’antiriciclaggio dell’Unità di Informazione Finanziaria”, Dati statistici (2017).

Segnalazioni sospette in Emilia Romagna

Fig. 4.9: Segnalazioni sospette nelle province emiliano-romagnole

Fonte: ns produzione. Dati dell’UIF

Le attività di contrasto al riciclaggio e impiego di denaro o beni di provenienza illecita, stando ai dati pervenuti nel 2015, hanno portato alla denuncia di 1.510 persone di cui 128 arrestate. Sono stati anche sequestrati beni e patrimoni per un valore di 53 milioni di euro: una cifra importante ma ben lontana da quella stimata dalla Guardi di Finanza pari a 5,7 miliardi che costituirebbero i proventi del riciclaggio e del reinvestimento del denaro illecito.78

Approfondendo l’analisi in ambito provinciale, con riferimento agli anni 2011-2015, in merito ai delitti commessi e denunciati all’autorità giudiziaria riferiti al riciclaggio ed impiego di denaro in Emilia-Romagna è possibile osservare come nel 2012 si registra il più elevato numero di denunce in tutte le province emiliano-romagnole.

Nel 2015, benché il numero delle denunce totali si attesta sempre su valori elevati, si registra un leggero decremento nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, mentre emerge un significativo aumento nel modenese rispetto alle province restanti (35 su 92 totali).

78 http://emiliaromagna.truenumbers.it/riciclaggio-in-emilia-romagna

Tab. 7: Delitti commessi per riciclaggio e impiego di denaro al 31/12

(1) La somma dei delitti distinti per provincia può non coincidere con il totale della regione a causa della mancata precisazione, per alcuni delitti, del luogo ove sono stati commessi.

Fonte: Dati forniti dal Ministero dell’interno, ns produzione.

Fig.4.10: Delitti commessi per riciclaggio e impiego di denaro al 31/12

Fonte: Dati forniti dal Ministero dell’interno, ns produzione.

Secondo le stime fornite dal Fondo Monetario Internazionale, il riciclaggio nel mondo oscilla tra il 3 e il 5% del Pil. A livello europeo, i proventi derivanti da attività illecite oscillano intorno a 600 miliardi di euro79. Secondo le ultime stime fornite dal Comitato di sicurezza finanziaria del Ministero dell’Economia, in Italia è di 190 miliardi di euro, pari al 12% del Pil80.

79 http://www.robertosaviano.com/l-economia-criminale-si-regge-sul-riciclaggio-tra-crisi-mafia-e-banche/

80 http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-12-04/mef-molto-significativo-rischio-riciclaggio-italia-eccessivo-l-uso-contante-171502.shtml?uuid=ABfuy9LC

Delitti commessi per Riciclaggio e impiego di denaro al 31/12

Provincia 2011 2012 2013 2014 2015

Bologna 15 94 20 18 9

Ferrara 2 15 3 10 2

Forli-Cesena 6 45 4 5 2

Modena 13 49 26 19 35

Parma 5 39 10 3 5

Piacenza 3 20 6 5 8

Ravenna 5 44 11 8 11

Reggio Emilia 8 43 5 7 7

Rimini 5 41 8 3 9

Tot. 62 100 95 79 92

Tot. delitti