• Non ci sono risultati.

Capitolo 3 La scrittura di sé come cura e spazio per prendersi cura

3.1 Riconoscere il valore della scrittura

Prima di affrontare il significato, le proprietà, gli effetti che la pratica autobiografica sortisce in chi desidera farne uso, considero utile introdurre questo terzo capitolo offrendo il giusto risalto all’importanza e al valore che ha assunto oggi la scrittura. In un secondo momento si farà riferimento ad esperienze che vogliono essere esemplificative di come possa essere promosso l’uso della narrazione di sé a livello individuale e collettivo.

Durante il 4° simposio scientifico di Ghaphein, Società di Pedagogia e Didattica della Scrittura tenutosi ad Anghiari (AR) nel 2007, è stato redatto e proclamato un interessante Manifesto, teso ad esaltare proprio il valore educativo, etico ed

intellettuale della scrittura ai giorni nostri. Trovo interessante riproporre,

argomentandole, alcune espressioni contenute in questo documento che ritengo maggiormente significative e stimolanti per la presente elaborazione.

La scrittura, spiega eloquentemente il manifesto, rappresenta un mezzo accessibile per veicolare e trasmettere il sapere e la conoscenza tra le persone, tra le generazioni, le società; rappresenta anche un modo per esprimersi e uno strumento per poter rielaborare ciò che si apprende.

Oggi è possibile scrivere potenzialmente di infiniti argomenti; e se allo scrivere si aggiunge la riflessione, lo scritto acquisisce maggiore ricchezza.

La scrittura legittima tutte le varie versioni ed interpretazioni individuali, autobiografiche - perciò uniche - che possono scaturire dalla descrizione di quanto si osserva del mondo circostante e con cui ci si relaziona.

Attraverso le sue varietà storiche e culturali, la scrittura permette alle comunità sociali, linguistiche, culturali, di esprimersi, comunicare, conoscersi. Facilita il dialogo tra popoli.

A livello letterario, poetico, artistico, chi scrive può esplorare spazi oltre i confini e le regole del pensiero e dell’immaginazione.

Lo scritto accompagna gli atti pubblici; rende testimonianza e documenta ciò che avviene perché non venga dimenticato, tramanda storie. In ambito di ricerca consente di approfondire e mettere a fuoco temi, problematiche, soluzioni per la convivenza umana. Consente a gruppi familiari, territoriali, professionali di riconoscersi e avvicinarsi. Rende le persone capaci di liberare il proprio pensiero, le proprie opinioni, raccoglie le voci di chi non riesce ad esprimersi e a raccontarsi.

52

La scrittura aggrega e separa, crea conformità e dissenso, regola e media. Permette di mantenere il contatto con le proprie origini e tradizioni, ma al contempo apre all’incontro interculturale.

Lo scritto è in grado di fissare e sedimentare ciò che la parola rende solo transitorio. Per quanto concerne la scrittura autobiografica, focus di questa trattazione, il manifesto ne riconosce il valore a livello interdisciplinare e, con parole di elogio, la descrive come capace di aiutare la mente umana ad esplorarsi: chi è interessato o invitato a farne uso la può usare, si legge, come uno strumento maieutico per

sentirsi unici143.

Le parole sono legate alla quotidianità e l’interiorità del soggetto, afferma in conclusione il manifesto, ma non va affatto dimenticato l’aspetto sociale, culturale, relazionale dello strumento narrativo144.

Il riconoscimento pubblico del valore etico, educativo ed intellettuale dello scrivere oggi, come anche la funzione maieutica e auto espressiva della scrittura di sé, vogliono essere dei punti fermi per proseguire questa trattazione. Trovo che il manifesto, all’uopo citato, nel proclamare questa valenza, contenga anche un

incitamento all’uso dellascrittura come ricerca di sé, in un’ottica pedagogica e di cura.

3.1.1 Il valore e la promozione della scrittura di sé

La proposta autobiografica, come ho accennato nel primo capitolo, si è guadagnata un ruolo importante nella società e nella cultura di oggi grazie ad una promozione interdisciplinare e trasversale. Come genere letterario è presente nei romanzi che parlano di storie personali, la troviamo come strumento formativo in pedagogia e in educazione, come mezzo di autoconoscenza, riflessione, sviluppo personale nelle pratiche autobiografiche (atelier e laboratori di scrittura), come mezzo di connessione tra individuo/società per la sociologia, come metodo di autoanalisi in psicologia, come metodo formativo per le persone adulte, come strumento di accompagnamento e di supporto relazionale e progettuale nelle pratiche del lavoro sociale.

Il crescente interesse per la prospettiva non solo ha sollecitato numerosi studi e

riflessioni sulla stessa metodologia e sulla pratica autobiografica, ma ha anche

prodotto un prezioso giacimento145 di scritture autobiografiche. Rispetto a queste

raccolte trovo interessante fornire un esempio significativo qui in Italia, a

143 Manifesto della scrittura, Graphein, Società di Pedagogia e Didattica della scrittura, IV Simposio di Anghiari

(AR) Anno 2007, http://www.lua.it/archivioSito/form/attivita-2007/simposio07/manifesto.html, (ultima cons. 7/10/2015), sito citato.

144 Ivi. “Le parole sono il primo spazio dell’abitare: l’abitare linguistico riflette lo spazio interno, l’essenza dei

molteplici vissuti d’appartenenza e di relazione”.

53

testimonianza di come possa essere valorizzata e conservata molta della ricchezza che la scrittura di sé può offrire.

Mi riferisco all’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano (AR)146, fondato nel 1984 dal giornalista Saverio Tutino presso la locale biblioteca comunale.

Si tratta di un archivio pubblico che raccoglie numerosi documenti epistolari, diari, memorie, scritture autobiografiche, che rappresentano testimonianze di vita vissuta da persone comuni, con l’intento di valorizzare, oltre che conservare, la ricchezza depositata nel corso del tempo grazie alla scrittura: rappresenta una vera e propria biblioteca di settore sull’autobiografia.

L’Archivio è divenuto Fondazione nel 1991 e si fa promotore di iniziative di diffusione della pratica autobiografica attraverso numerosi seminari, concorsi letterari, corsi di scrittura autobiografica. Si presta anche ad attività di ricerca e studio, collaborazioni per tesi di laurea e dottorati, pubblicazioni, progetti europei.

Una seconda fondamentale modalità di promozione della scrittura è una vera e propria scuola di formazione alla scrittura autobiografia e biografica, che non è possibile non citare in questa mia elaborazione.

Nel 1998 Saverio Tutino e Duccio Demetrio, impegnati rispettivamente con L’Archivio di Pieve Santo Stefano ed il corso di formazione per adulti presso l’università di Milano-Bicocca, hanno fondato la LUA, Libera Università

dell'Autobiografia147, centro di eccellenza per la ricerca, formazione, diffusione della

cultura della memoria, che si trova ad Anghiari, suggestiva cittadina medievale in provincia di Arezzo.

Attraverso corsi permanenti, attività culturali, seminari, laboratori, manifestazioni e festival, la LUA forma ogni anno numerose persone interessate a sperimentare la metodologia autobiografica su di sé o a livello individuale, con i gruppi, con la comunità, e a conoscere le tecniche biografiche. Presso la stessa scuola è possibile formarsi alla scrittura per intraprendere in percorso personale di rilancio della propria identità, ma attraverso un percorso idoneo si possono apprendere anche metodologie per prendersi cura delle altrui storie e riscoprire la curiosità verso la soggettività degli altri. Il percorso didattico specifico, riconosciuto dal MIUR148, permette di acquisire diversi livelli di approfondimento sulla metodologia (cultore - esperto - consulente autobiografico) attraverso un triennio formativo.

146 Sull’Archivio Nazionale di Pieve Santo Stefano è possibile consultare questi siti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Archivio_diaristico_nazionale,

http://archiviodiari.ifnet.it/EOSDiscovery/OPAC/Index.aspx (ultima cons. 5/10/2015).

147 Il sito ufficiale della Libera Università dell’Autobiografia è http://www.lua.it (ultima cons. 5/10/2015).

148 La LUA è inclusa dal MIUR tra i soggetti abilitati alla formazione del personale scolastico e in data 10 ottobre

2015 è stata accreditata dall'Ordine Assistenti Sociali - Consiglio Nazionale, alla organizzazione di eventi formativi destinati agli Assistenti sociali.

54

Anche insegnanti, medici, operatori, sociali ed educativi, psicologi, sociologi, ricercatori, letterati, filosofi, possono ricevere alla LUA autorevoli orientamenti per declinare nelle loro aree professionali e di competenza la prospettiva autobiografica e i principi, i metodi, di quella che Demetrio denomina "pedagogia della memoria”149. Scrivere nella prospettiva autobiografica, infatti, rappresenta un’azione educativa perché valorizza sé stessi, sviluppa le capacità della mente e del pensiero, forma alla sensibilità all’ascolto di sé, ma anche delle altrui testimonianze per riscriverne insieme la storia.

Le numerose proposte e modalità formative della LUA si sono capillarmente diffuse in tutte le Regioni ove è possibile accedere a corsi, seminari, laboratori, atelier di scrittura autobiografica per le più disparate esigenze e tematiche e per le diverse età: da quando si acquista la capacità di leggere e scrivere fino all’età anziana.

Tutte le proposte di scrittura sono orientate a valorizzare la dimensione introspettiva,

autoanalitica e le possibilità di autoformazione150 promosse dalla prospettiva autobiografica, proprietà che avrò cura di trattare nei prossimi paragrafi.