Alessandra La Marca
5. Riflessioni conclusive
Molte delle competenze personali evocate dalle indagini sulla domanda di soft skills provenienti dal mondo del lavoro, come da quelle sullo sviluppo di una persona autonoma e responsabile insistono su qualità come la per-severanza, la costanza, la coscienziosità. Tutto ciò segnala l’importanza del processo di autoregolazione del proprio agire.
La capacità progettuale di sé e quella decisionale circa il proprio futuro implica lo sviluppo di una serie di competenze strategiche che concorrono a rendere non solo possibile la scelta, ma anche a verificarla nel tempo sul-la base delle proprie esperienze, delle informazioni e conoscenze via via ac-quisite, degli incontri e prese di consapevolezza ricorrenti.
Dal punto di vista delle azioni formative da mettere in campo è decisi-vo individuare le metodologie che possano fadecisi-vorire lo sviluppo in maniera adeguata delle hard skills generiche e, soprattutto, delle soft skills. In que-sta attività formativa occorre ricercare sistematicamente un’integrazione positiva e propulsiva di tutte le competenze previste.
Quanto al processo di sviluppo delle soft skills, se ne chiarisce il lungo e sistematico impegno promozionale, nel quale gioca un ruolo fondamen-tale la scelta e la dedizione personale.
Di qui la necessità di identificare con chiarezza le principali competen-ze che ne sono coinvolte ai vari livelli della vita evolutiva dei differenti sog-getti. A livello di Scuola dell’Infanzia e di Scuola Primaria tali competenze elementari, come abbiamo già rilevato, prendono il nome di “funzioni ese-cutive”.
Durante la crescita si può quindi pensare a un processo di interiorizza-zione delle funzioni esecutive, come la sollecitainteriorizza-zione e lo sviluppo di rife-rimenti interni, come immagini percepite e conservate e di parole guida e
comandi interni, che possano fornire validi punti di appoggio per gestire se stessi nelle varie situazioni sia scolastiche, sia extrascolastiche. Il passo decisivo in questo processo starebbe quindi nel promuovere, quando pos-sibile, non solo la consapevolezza dell’importanza di conoscere e control-lare tali processi, ma anche di essere capaci di riconoscerli in se e di valu-tarli nella loro effettiva presenza e valorizzazione.
Durante l’adolescenza per lo sviluppo delle competenze personali o soft skills è essenziale che sia il sistema educativo e formativo, sia il docente o il formatore, sia i soggetti in formazione abbiano l’intenzione esplicita di promuovere lo sviluppo di tali competenze, mettendo in gioco quanto è necessario fare perché ciò possa avvenire.
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1. Introducción
Los cambios de hábitos y de comportamientos sociales originados en la ac-tual sociedad digital han reavivado el debate sobre el declive del compro-miso cívico en las sociedades contemporáneas. Es cierto que las tecnologí-as digitales han favorecido una flexibilidad cada vez mayor en ltecnologí-as relacio-nes entre individuos y grupos, pero también están dando pie al desarrollo de lo que algunos autores denominan un “individualismo interconectado” (Wellman et al., 2003). Así, en paralelo a las relaciones tradicionales de pertenencia, proliferan las relaciones reticulares transitorias, caracterizadas por una menor rigidez y un mayor dinamismo (Bauman, 2005; Pisani y Piotet, 2009). Aunque en gran medida depende de la actitud de cada per-sona, cabe constatar que las interacciones digitales no tienden a promover un compromiso fuerte por parte de la persona, sino una comunicación más bien efímera o cambiante.
Desde el Grupo de Investigación en Educación, Ciudadanía y Carácter (GIECC) de la Universidad de Navarra abordamos esta y otras cuestiones cívicas. Hace ya dos décadas que investigamos en el ámbito de la educa-ción para la ciudadanía. Nos interesa especialmente lo relativo al fomento de la responsabilidad social, la participación ciudadana y el sentido de per-tenencia comunitaria. Actualmente, junto con otras universidades españo-las y extranjeras, investigamos sobre la validez pedagógica de la metodolo-gía del aprendizaje-servicio y sus beneficios en el rendimiento académico, la inserción profesional y el impulso de capacidades cívico-sociales en el alumnado universitario.