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La chiusura del primo capitolo corrisponde alla presentazione dei pochissimi dati disponibili relativamente al nostro Paese.

La migliore e più aggiornata analisi relativa alla violenza contro le donne è il rapporto «La violenza contro le donne dentro e fuori la fami- glia» commissionato all’Istat dal Dipartimento per le Pari Opportunità

39 L’interessante e documentato sistema di conteggio e di suddivisione delle diverse

tipologie di femminicidio, oltre che sul sito internet, è presentato con dettaglio in: G. ATENCIO, ¿Por qué documentar el feminicidio desde la sociedad civil?, in ID. (a cura di), Feminicidio. El asesinato de mujeres por ser mujeres, Madrid, 2015, 215-238.

FENOMENOLOGIA E CRIMINOLOGIA DELLA VIOLENZA ASSASSINA CONTRO LE DONNE

31 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 201240. Per realiz- zarlo, nel secondo semestre 2014 sono state realizzate quasi 25000 in- terviste (tasso di rifiuto del 16% è in linea con quello di altre indagini simili) e la pubblicazione del rapporto è del giugno 2015. Esso costitui- sce la seconda edizione del noto rapporto Istat del 2006 spesso citato dalle migliori indagini sul tema.

Purtroppo, malgrado l’obiettivo dichiarato nella convenzione tra l’Istituto e il Dipartimento fosse la realizzazione di una

indagine ad hoc […] [diretta alla] conoscenza del fenomeno della vio- lenza contro le donne in Italia in tutte le sue diverse forme, in termini di prevalenza e incidenza, di caratteristiche di coloro che ne sono coinvolti e delle conseguenze per la vittima41,

nulla si dice della violenza assassina.

Si tratta di una carenza grave. Non si può indagare un fenomeno come il feminicidio attraverso interviste alle vittime, si capisce, ma se le interviste sono lo strumento scelto (giustamente) per indagare le for- me di violenza diverse da quella assassina, la preferenza per questa op- zione non è motivo sufficiente per escludere dall’indagine una parte dell’oggetto dello studio tanto rilevante, se non dal punto di vista quan- titativo certamente dal punto di vista qualitativo.

In Italia, pertanto, non ci sono dati ufficiali sul femminicidio.

A livello istituzionale il Ministero dell’Interno tramite la Polizia di Stato ha recentemente pubblicato alcuni dati nell’ambito del progetto «Camper. Questo non è amore». Così, gli omicidi commessi in un non meglio specificato «ambito familiare/affettivo», reati solo in parte so- vrapponibili al femminicidio, sarebbero stati 178 nel 2013, 190 nel 2014 e 171 nel 201542. Nulla si dice, però, del sesso delle vittime e del- la modalità di conteggio.

40 Tanto il rapporto quanto la fondamentale nota metodologica sono disponibili sul

sito dell’Istituto alla pagina: http://www.istat.it/it/archivio/161716.

41 ISTAT, La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia. Nota metodologi-

ca, 2015, 1.

42 http://www.interno.gov.it/it/sala-stampa/dati-e-statistiche/slide-sul-progetto-cam

CAPITOLO I

In occasione dell’8 marzo 2015 lo stesso Ministero ha pubblicato la seguente tabella intitolata «omicidi volontari consumati in Italia»43:

Tabella 6: Omicidi volontari consumati in Italia dal 4 marzo 2012 al 3 marzo 2015 4.3.12/3.3.13 4.3.13/3.3.14 Var. % 4.3.14/3.3.15 Var. % Omicidi commessi 526 505 -4 427 -15,5 …di cui con vittime

di sesso femminile 156 177 13,5 137 -22,6 …di cui in ambito

familiare 172 177 2,9 163 -7,9 …di cui con vittime

di sesso femminile 107 122 14 102 -16,4 Fonte: Ministero dell’Interno

Infine, sempre per quanto riguarda il Ministero dell’Interno, sono state pubblicate le slides con la relazione sull’attività annuale del- l’istituzione, purtroppo con un diverso e autonomo periodo di riferi- mento (dal 1° di agosto 2014 al 31 luglio 2015)44. All’interno di un to- tale di 449 omicidi di diversa matrice commessi in Italia quelli ricondu- cibili a una non meglio precisata «violenza di genere» sarebbero:

Tabella 7: Omicidi in contesti di violenza di genere dal 1° agosto 2014 al 31 luglio 2015

Omicidi volontari 181 % di donne 61,9 Commessi dal partner 86 % di donne 83,7 Commessi dall’ex partner 12 % di donne 100 Commessi da altro familiare 73 % di donne 38,4 Altro 10 % di donne 0 Fonte: Ministero dell’Interno

43 http://www.interno.gov.it/it/sala-stampa/dati-e-statistiche/i-dati-stalking-e-

violenze-genere. Per quale motivo la data di riferimento sia il 4 marzo di ogni anno

piuttosto che il primo gennaio non è indicata (e certo non aiuta nella comparazione delle statistiche).

FENOMENOLOGIA E CRIMINOLOGIA DELLA VIOLENZA ASSASSINA CONTRO LE DONNE

33 A questo punto non è fuori luogo la citazione di Mao: «Grande è la confusione sotto il cielo». La seconda parte dell’aforisma («perciò la situazione è favorevole») si adatta forse alla situazione spagnola, con- notata da grande fermento e una tensione positiva, anche se ancora troppo caotica e scoordinata, verso un importante obiettivo politico, com’è la riduzione della violenza contro le donne. Lo stesso non si può dire per l’Italia, dove i pochi dati raccolti sembrano trovar senso solo per riempire qualche articolo di giornale (sempre in senso allarmistico).

Non scorgo, in queste poche ricerche realizzate da articolazioni del- lo Stato italiano, alcun indirizzo politico-criminale. D’altra parte, come mostrerò nelle prossime pagine, la sovrapposizione dei concetti di omi- cidio familiare, di omicidio «affettivo»45 e di omicidio in contesto di violenza di genere46 proprio delle nostre istituzioni denota un livello di consapevolezza del fenomeno della violenza contro le donne decisa- mente arretrato rispetto alle conoscenze che si vanno consolidando in altri Paesi.

Per quanto riguarda le ricerche promosse da realtà non istituzionali in Italia le fonti più spesso citate sono due. L’«Indagine sui feminicidi in Italia realizzata sui dati della stampa nazionale e locale» della onlus «Casa delle donne per non subire violenza» di Bologna47 è quella che,

45 Termine che ho tratto dalle slides citate supra nt. 42. La parola abitualmente uti-

lizzate nelle cronache giornalistiche fino a qualche anno fa era «passionale», ma proba- bilmente il suo utilizzo non è stato ritenuto al passo con i tempi e l’aggettivo è stato sostituito con «affettivo», anche se, a voler ignorare la sottile ipocrisia del concetto di «omicidio affettivo», «omicidio» e «affetto» sono evidentemente due concetti antitetici. «Passionale» in abbinamento a «omicidio» oggi può definirsi senz’altro scorretto, ma certo non ipocrita, poiché l’espressione verbale si basava sull’idea, un tempo dominante e socialmente accettata, che vi fossero omicidi (come il delitto d’onore) mossi da istinti e passioni profonde dell’individuo (naturalmente maschio).

46 Il numero 181 degli omicidi volontari in contesti di «violenza di genere» tratto

dalle slides del Ministero dell’interno per il periodo agosto 2014-luglio 2015, sembra corrispondere a quello indicato per gli omicidi in «ambito familiare/affettivo» nel pro- getto Camper.

47 S. B

ORTOLATO, E. DANNA, C. FABIANI ET ALII, Indagine sui feminicidi in Italia

realizzata sui dati della stampa nazionale e locale - Anno 2014, 2015, 6; www.casa donne.it. Questo triste lavoro di rendicontazione è recentemente confluito in un sito

internet separato e specificamente dedicato a questo scopo, dal quale ho tratto i numeri riportati: www.stopfemminicidio.it.

CAPITOLO I

anno dopo anno, ha acquistato maggiore visibilità e riconoscimento presso l’opinione pubblica. Le cifre sono le seguenti:

Tabella 8: Femminicidi in Italia secondo la Casa delle donne per non subire violenza Anno 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Fem 80 103 106 116 123 126 123 123 135 114 117 111 Fonte: Casa delle donne e www.stopfemminicidio.it

La Casa delle Donne di Bologna raccoglie i dati dalla stampa nazio- nale e locale e punta l’attenzione precisamente sui motivi di genere. Il criterio adottato è dunque assai più selettivo tanto di quello – appena illustrato – della Polizia di Stato e del Ministero dell’Interno, quanto di quello del secondo ente privato di riferimento, l’Eures48, che analizzan- do i femminicidi tra il 2000 e il 2012, ha riscontrato una media di 171 casi.

È importante notare come la raccolta Eures sia stata fatta in collabo- razione con l’Ansa, sicché almeno in parte anche quei dati hanno una, poco rassicurante, connotazione giornalistica49 prima ancora che scien- tifica.

Inoltre, se la base di ricerca è la medesima, v’è da pensare che non di poco conto, anche in questo caso, sia la differenza nella definizione della base di conteggio, ovvero del concetto di femminicidio utilizzato dalla Casa delle Donne e dall’Eures, visto che lo scarto tra i due dati medi sul decennio (115vs171) si approssima al 50%!

Non c’è da stupirsi, allora, se il richiamo a un maggiore impegno istituzionale nella raccolta dei dati sul femminicidio da parte di Rashida

48 «Eures: Ricerche economiche e sociali» è una realtà privata attiva dal 1998.

Cfr. EURES, Il femminicidio in Italia nell’ultimo decennio. Dimensioni, caratteristiche e

profili di rischio, Roma, 2012. Cfr. http://www.eures.it/il-femminicidio-in-italia-nellul timo-decennio/.

49 Che la tecnica di conteggio su base giornalistica abbia la tendenza a sottostimare

il fenomeno sono le stesse ricercatrici bolognesi ad affermarlo. D’altra parte, per una ricerca diretta anche a misurare l’impatto sull’opinione pubblica di questa piaga sociale e a valutare l’atteggiamento dei mass media, il riferimento alla stampa è fondamentale. S. BORTOLATO, E. DANNA, C. FABIANI ET ALII, op. cit., 6 e 23.

FENOMENOLOGIA E CRIMINOLOGIA DELLA VIOLENZA ASSASSINA CONTRO LE DONNE

35 Manjoo non si limiti al livello globale50, ma sia entrato nel report sul nostro Paese che la delegata ONU ha presentato dopo la sua visita in Italia del gennaio 201251.