• Non ci sono risultati.

LO SPESSORE DELLA FILIERA

Capitolo 4. POLITICHE E FATTORI COMPETITIVI DELLA MEDIA IMPRESA

4.3 IL RAPPORTO CON IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 1 IL DISTRETTO INDUSTRIALE

4.3.4 LO SPESSORE DELLA FILIERA

Il ruolo della media impresa all’interno di un’economia di filiera è uno degli aspetti peculiari (forse l’aspetto più importante) che caratterizza questo modello di sviluppo industriale.

Questo permette al sistema industriale italiano di sopperire alle difficoltà nel creare economie, soprattutto di scala, attraverso l’adozione di un sistema esteso di divisione del lavoro che conduce ad economie di agglomerazione122. Infatti l’organizzazione produttiva della media impresa si estende al di fuori dei confini fisici della proprietà e va ad interessare una rete, che include nel processo di creazione del valore alcune centinaia di fornitori. La rete di fornitura è composta da 244 fornitori che provvedono al fabbisogno di materie prime, semilavorati e servizi. Appartengono a questo insieme soprattutto unità artigianali e piccole aziende, le quali attraverso la filiera alimentano i sistemi distrettuali (dall’analisi di un campione

rappresentativo emerge come il 60% dei fornitori localizzati nella stessa regione della media impresa sia costituito da aziende con meno di 50 dipendenti)123.

120 Mauriello D., Le medie imprese del Nord-Est: il made in Italy che guida la ripresa, Ravenna 7 maggio 2010 e Le medie imprese del Nord-Ovest: il made in Italy che guida la ripresa, Genova, 24 maggio 2010, Centro Studi Unioncamere, in www.mbres.it.

121

Rullani E., “Media impresa, ovvero economia della filiera: una linea di analisi post-strutturalistica per il sistema produttivo italiano”, in Mediobanca/Unioncamere, Indagine sulle medie imprese industriali italiane (Commenti e testimonianze 2003), Milano 2004.

122 Queste sono una forma di economie esterne frutto dell’interazione, di tipo collaborativo-competitivo, che si instaurano tra le unità produttive che vanno a comporre il tessuto produttivo locale.

123 Mauriello D., Qualificazione ed allungamento delle filiere produttive guidate dalle Medie imprese: gli effetti sulle performance in tempo di crisi, Centro Studi Unioncamere, Milano 13 aprile 2012, in www.mbres.it.

74

Lo studio sul numero di fornitori da conferma della maggiore consistenza ed articolazione strutturale delle filiere nelle aree di piccola impresa del Nord-Est. In questa macro-area le medie imprese sono servite da un numero maggiore di fornitori rispetto a quelle localizzate in regioni non legate a specifici distretti industriali (i fornitori sono in media 274). Risulta più frequente la creazione di un mercato di approvvigionamento “di prossimità”124, che sottolinea come ci sia un maggior rilievo per le economie di agglomerazione all’interno di queste filiere. Questa modalità di approvvigionamento viene scelta nel 33% dei casi nelle aree distrettuali rispetto al 23% nelle altre aree125.

La struttura dei rapporti in cui si trova ad operare la media impresa del Nord-Ovest risulta essere in contrapposizione con quella precedentemente descritta. L’impresa viene servita mediamente da 222 fornitori. Questo comporta una filiera più corta rispetto quella delle aziende del Nord-Est, ma soprattutto alla media nazionale. Anche in questa macro-area è forte la connotazione che vede le imprese distrettuali rifornirsi all’interno della stessa provincia (35%)126.

Questo dato sottolinea come l’outsourcing internazionale, iniziato negli anni novanta, abbia avuto significative ripercussioni anche fra le imprese dei distretti modificando gli stessi confini del sistema locale (il distretto ideale marshalliano presenta infatti un elevato grado di impermeabilità), proprio nei luoghi che hanno fatto del radicamento territoriale una fonte di esternalità e di vantaggio competitivo.

È possibile ricondurre a tali processi di ri-localizzazione di alcune fasi del ciclo produttivo una perdita di valore economico della localizzazione, dovuta essenzialmente all’assenza di opportune politiche di investimento mirate al rinnovamento delle economie esterne.

Lo studio sulla distribuzione dei fornitori della media impresa, sulla base della localizzazione geografica, mostra come solo l’8% del totale utilizzi fornitori al di là dei confini nazionali. La quasi totalità delle aziende si approvvigiona prevalentemente all’interno del territorio italiano, dimostrando l’esistenza di un forte radicamento alle provincie d’origine e più in generale al territorio nazionale. Questa tendenza si contrappone alla proiezione internazionale che l’impresa ha sui mercati di sbocco, infatti si aggira attorno al 18% la quota di clienti localizzati all’estero (la media dei clienti è di 1.155).

124 Per mercato di approvvigionamento “di prossimità” si intende quello costituito all’interno della provincia di appartenenza.

125

Gagliardi C., Posizionamento di mercato e strategie di filiera delle medie imprese, Centro Studi Unioncamere, Roma 12 dicembre 2006, in www.mbres.it.

126 Gagliardi C., Mauriello D., Posizionamento di mercato e strategie di filiera delle medie imprese del Nord- Ovest, Centro Studi Unioncamere, Brescia 26 febbraio 2007, in www.mbres.it.

75

Naturalmente esistono delle differenze sostanziali fra le due macro-aree del Nord. Le medie imprese localizzate nella parte occidentale hanno un filiera più lunga della media nazionale e con 1.182 clienti supera anche quella del Nord-Est (1.161 clienti in media). In più le imprese del Nord-Ovest presentano un legame meno forte con la provincia d’appartenenza.

Naturalmente il modificarsi del contesto economico con il perdurare di una congiuntura negativa ha comportato dei cambiamenti nelle strategie produttive delle imprese, che hanno finito per influenzare il legame con il territorio e la rete di relazioni. Dalle analisi effettuate su un campione rappresentativo dell’insieme delle medie imprese è possibile constatare come il numero medio di fornitori passi da 49 dato registrato all’inizio del 2008, a 45 nello stesso periodo del 2009. Inoltre, in questo stesso periodo di tempo si verifica un rallentamento del processo di delocalizzazione con un decremento delle aziende che usano fornitori localizzati al di fuori del territorio italiano, con il conseguente rilancio della filiera di “prossimità” (soprattutto all’interno del distretto industriale). Questa prossimità territoriale svolge un ruolo importante in campo commerciale, produttivo ed infine tecnologico (con una percentuale di medie imprese pari al 53%)127. Tale tendenza, che sottintende ad un rafforzamento del rapporto con il territorio, porta nell’intervallo temporale successivo ad una massiccia selezione dei fornitori.

Infatti è possibile constatare dall’analisi su un campione rappresentativo come il numero medio di fornitori passi da 45 dato registrato all’inizio del 2010, a 29 (inizio 2011)128. I dati mostrano come queste aziende affidino l’approvvigionamento ad un insieme di fornitori che per il 50% è localizzato nella stessa regione della media impresa che servono; le aziende con sede nei distretti industriali hanno quasi un quarto dei propri fornitori localizzati, addirittura, nella stessa provincia. Questo sottolinea maggiormente il ruolo fondamentale che ricopre il territorio e la strategia che conduce alla creazione di una filiera “di prossimità”.

Dai dati, relativi al periodo 2011-2012, emerge un cambio di strategia produttiva che prevede un allungamento della filiera, con il numero medio di fornitori che sale a 35. Continua il processo di selezione dei fornitori che aveva caratterizzato i periodi precedenti, ma in questo caso si focalizza all’interno del cosiddetto mercato “di prossimità”. Si verifica una

diminuzione della percentuale di medie imprese che si riforniscono all’interno della regione di appartenenza, spostando il baricentro della filiera in altre regioni oppure al di fuori dei confini

127 Gagliardi C., Le medie imprese: il made in Italy che guida la ripresa, Centro Studi Unioncamere, Roma 11 marzo 2010, in www.mbres.it.

128

Gagliardi C., Le medie imprese ed economie delle filiere: le strategie per guidare la ripresa, Centro Studi Unioncamere, Roma 20 aprile 2011, in www.mbres.it.

76

nazionali (in entrambi i casi più della metà degli approvvigionamenti derivano da medie e grandi imprese). La scelta di annoverare fra i propri collaboratori soggetti localizzati all’estero, anche durante la congiuntura negativa, non ha subito battute d’arresto. Il trend (2010-2011-2012) è in costante crescita, nell’ultimo anno infatti quasi un quinto dell’insieme dei fornitori delle medie imprese è localizzato al di fuori del territorio nazionale. Le

motivazioni alla base di questa scelta sono relative al maggior vantaggio in termini di costi o all’incremento delle opportunità di tipo tecnologico e commerciale129.

Le indagini effettuate mostrano come il perdurare di una situazione economica negativa abbia condotto ad un rafforzamento dei rapporti di rete (più dei 3/5). Lo scopo alla base della costituzione di una rete di imprese è legato soprattutto allo sviluppo di innovazioni e per facilitare la conquista di nuovi mercati.