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Stage Fright

NARRAZIONE INATTENDIBILE

I GRANDI CLASSIC

3.3 Stage Fright

Stage Fright è un film di Alfred Hitchcock del 1950; è la seconda delle tre pellicole del regista da me prese in esame.

3.3.1 Sinossi

Un uomo, Jonathan Cooper (Richard Todd), e una donna, Eve Gill (Jane Wyman), sono in macchina e stanno scappando dalla polizia. Eve chiede a John cosa sia successo e l'uomo inizia a raccontare una storia, mostrata tramite flashback. La sera prima, la sua amante, Charlotte Inwood (Marlene Dietrich), un'attrice di teatro, era andata a casa sua visibilmente sconvolta e con il vestito macchiato di sangue, dicendogli di aver ucciso il marito. Charlotte aveva chiesto a Jonathan di chiamare in teatro per dire che quella sera non avrebbe recitato; l'uomo però le aveva suggerito di andare ugualmente. Avendo il vestito macchiato di sangue, aveva chiesto a John di andare a prendergliene uno pulito a casa; l'uomo si era recato a casa della donna, sperando di non essere scoperto da nessuno. Dopo aver preso l'abito, aveva deciso di rompere il vetro di una finestra e di mettere sotto sopra lo studio, per inscenare una rapina; in quel momento era però arrivata la

cameriera e aveva visto Johnny che nel frattempo era fuggito. Tornato dall'amante, questa gli aveva suggerito di nascondersi per non correre rischi. Charlotte era andata via e aveva lasciato all'uomo il vestito, sicura che lui se ne sarebbe sbarazzato. Rimasto da solo, aveva chiamato la fidanzata Eve, che però non era in casa ma alle prove in teatro. Dopo aver chiuso la telefonata, due poliziotti avevano suonato alla sua porta; prima di aprire, Jonathan aveva nascosto il vestito insanguinato sotto la giacca. Aveva fatto entrare i due poliziotti, ma era fuggito via con l'auto, inseguito dagli uomini; così l'uomo si era recato da Eve, alla Royal Academy of Dramatic Art, convincendola a fuggire con lui.

Il flashback si conclude e vengono mostrati nuovamente i due fidanzati in macchina. Eve perdona il tradimento dell'uomo e lo porta nella casa in cui lei vive con il padre, che si offre di aiutarlo; la ragazza ce l'ha con Charlotte per aver rovinato la vita all'uomo di cui è innamorata. Il padre sostiene che il sangue sul vestito sia stato messo di proposito perché Charlotte ha tentato di ingannare Jonathan; Eve allora chiede al ragazzo se pensa di potersi fidare della donna, ma lui si arrabbia, la accusa di essere gelosa e brucia il vestito. Subito dopo il ragazzo chiede scusa e va a dormire. Eve esce con il padre per chiedergli che cosa pensi di ciò che è successo: lui crede che Charlotte stia tentando di ingannare Jonathan. La ragazza decide di andare a parlare faccia a faccia con la donna, ma il padre non è d'accordo; crede che Charlotte possa denunciare la figlia alla polizia

per aver aiutato un assassino.

Il mattino dopo Eve esce di soppiatto e si reca a casa di Charlotte, ma trova i poliziotti davanti la porta e così è costretta ad andare via. La ragazza è decisa ad indagare per conto proprio; entra in un bar ed attira l’attenzione di un giovane ispettore, Wilfred Smith: spera di ottenere più informazioni riguardo l'omicidio. Dopo aver chiacchierato per un po' al tavolo del bar, l'ispettore accompagna Eve a casa; è evidente che l'uomo sia interessato alla ragazza. Nel pomeriggio, Eve torna al bar per parlare con la cameriera che ha trovato il cadavere; le offre dei soldi per fingersi malata e raccomandarla con Charlotte per lavorare qualche giorno in casa sua al suo posto. Nellie acconsente e la presenta come una sua cugina, Doris.

Il primo giorno di lavoro, l'ispettore Smith si reca, con un collega, a casa di Charlotte per interrogarla; Eve è nella stanza accanto e ascolta la donna parlare con la polizia: sta accusando Cooper dell'omicidio del marito; sostiene che lui l'abbia ucciso perché pazzamente innamorato di lei. Eve riesce a non farsi vedere dall'ispettore. Poco dopo, Smith si reca a casa di Eve, ma lei non c'è; mentre l'uomo sta parlando con la madre della ragazza, arriva anche il padre. Quando Eve torna a casa, i quattro si mettono a parlare dell'omicidio Inwood; la ragazza è molto nervosa. Dopo poco dice di dover andare a teatro per le prove e saluta tutti; in verità si reca alle prove di Charlotte, dove la raggiunge anche il padre. Improvvisamente arriva Cooper, il quale prima viene visto da Charlotte che si innervosisce, ma

continua a recitare, e successivamente da Eve che lo vede entrare nel camerino della donna e cerca di metterla in guardia. La ragazza li spia e ascolta ciò che si dicono; Charlotte gli consiglia di fuggire e nascondersi da qualche parte lontano da lì: lei lo raggiungerà non appena le acque si saranno calmate, ma solo per un mese. L'uomo si arrabbia e le dice di non aver distrutto il vestito insanguinato; la donna è preoccupata. Quando Charlotte esce dal camerino, arriva la polizia che le dice che qualcuno ha visto Cooper, ma la donna sostiene di non averlo incontrato; così lo cercano nel camerino dell'attrice, senza trovarlo.

Quella sera, Eve e il padre si recano a casa della madre; trovano Jonathan che sta cercando rifugio, presentandosi come Mr. Robinson. Il padre confessa alla moglie che quell'uomo è ricercato per omicidio dalla polizia, ma la donna non crede alle sue parole. Cooper intanto racconta ad Eve che Charlotte lo sta ingannando e quindi chiede aiuto alla ragazza. Il giorno successivo Eve esce con l'ispettore Smith; in macchina i due parlano della cameriera di Charlotte e di Cooper. La ragazza cerca di carpire più informazioni possibili, per scoprire se la polizia abbia qualche sospetto anche su Miss Inwood; anzi, è la stessa Eve che prova ad insinuare tale dubbio in Smith: i due, però, non finiscono il discorso e si baciano. Arrivati a destinazione, Nellie si presenta da lei in cerca di altro denaro per non rivelare la verità; Eve incontra anche l'impresario del teatro, il quale la conduce da Charlotte. La donna le dice che la polizia vuole interrogarla; nel

frattempo arriva il padre di Eve che paga il silenzio di Nellie, la quale le dà un altro giorno di tempo. A quel punto, il padre suggerisce alla figlia di portare Smith a vedere lo spettacolo e di farlo sedere in prima fila; intanto lui cerca di vincere una bambola al tiro al bersaglio, riuscendoci con l'inganno: fa parte del piano che ha in mente e che non ha voluto rivelare alla figlia. Sporca di sangue il vestito della bambola, la dà a un bambino e gli ordina di farla vedere a Charlotte che sta recitando sul palco; a quella vista, la donna si agita e smette di cantare. L'impresario allora ordina ad Eve di andare ad aiutare la signora, rivelando a tutti che la ragazza si sta spacciando per Doris.

Tornati a casa, padre e figlia raccontano tutto a Jonathan. L'ispettore Smith va a cercare Eve, chiedendole spiegazioni su quanto è successo. L'uomo è molto adirato con la ragazza, la quale sostiene di non amare più Cooper ma che è comunque decisa ad aiutarlo perché convinta della sua innocenza; Eve rivela poi a Smith di essere davvero innamorata di lui, nonostante gli abbia mentito su alcune cose. Quando Smith va via, Eve torna da Charlotte per l'ultimo giorno di lavoro. La ragazza chiama la donna in disparte e le dice che a casa ha un suo vestito insanguinato; l'ispettore, che è nascosto lì vicino con un altro poliziotto, sente tutto. Charlotte sostiene che il vestito si sia macchiato quando Jonathan ha ucciso suo marito mentre lei era presente; dice che l'uomo l'ha mandata a casa, mentre lui è rimasto lì per inscenare un furto e poi le ha portato un vestito pulito.

La donna poi le offre qualsiasi cosa per farla stare zitta; a quel punto interviene la polizia per arrestare Cooper, che però riesce a scappare. L'uomo si nasconde e viene raggiunto da Eve; Charlotte, intanto, rimane da sola con un poliziotto, consapevole che le cose per lei si stiano mettendo male. Smith rivela al padre di Eve che Cooper aveva già ucciso un'altra volta, anni prima, ma se l'era cavata invocando la legittima difesa; a questo punto entrambi sono preoccupati per la ragazza, rimasta da sola con l'uomo. Eve, però, è ancora convinta che Charlotte stia cercando di incastrarlo. Improvvisamente Cooper confessa l'omicidio, dicendo che era stata la donna ad istigarlo, scatenando la sua rabbia; confessa anche di aver ucciso una ragazza. L'uomo continua dicendo ad Eve di averle raccontato un sacco di bugie quella volta in macchina: è vero che Charlotte era stata a casa sua quella sera, con il vestito macchiato di sangue, ma che era stato lui stesso ad ingrandire la macchia per rendere la sua storia credibile agli occhi di Eve. La ragazza si dice dispiaciuta per l'accaduto, ma lui non le crede; gli suggerisce di costituirsi perché nessuno gli farà del male: è ormai convinta che Jonathan sia malato e abbia bisogno di cure. Eve finge di volerlo aiutare a scappare, ma in realtà lo intrappola sul palcoscenico così che la polizia possa catturarlo; nel volerlo fermare, però, il sipario viene chiuso proprio su Jonathan, che muore schiacciato.

3.3.2 Commento

Il film inizia con un flashback che si rivela essere falso soltanto alla fine, con lo scioglimento dell'intreccio. Tutto ruota intorno alle indagini condotte da Eve Gill, ma è Jonathan Cooper a dare il via alla vicenda, convincendo la ragazza, e di conseguenza lo spettatore, che la sua amante, Charlotte Inwood, lo voglia incastrare per l'omicidio del marito. Lo spettatore si identifica con Eve Gill e si convince di ciò di cui lei stessa è convinta, a causa della menzogna raccontata nel flashback iniziale: il racconto fasullo di Cooper, narratore autodiegetico inattendibile, è accompagnato da immagini altrettanto fasulle che rendono tutto ancora più credibile agli occhi dello spettatore. Se Eve crede alle parole dell'uomo perché innamorata di lui, lo spettatore lo fa perché esse sono accompagnate dalle immagini di quanto è presumibilmente successo poco prima; come detto in precedenza, risulta difficile dubitare di ciò che si vede con i propri occhi.

Per tutta la durata del film vi sono due “schieramenti”: da un lato c'è la polizia fermamente convinta che Cooper sia l'assassino; dall'altro lato Eve sicura, invece, della sua innocenza e della malvagità di Charlotte. Eve porta avanti una sua personale indagine, con lo scopo di smascherare la signora Inwood e scagionare Cooper, e lo spettatore si muove con lei, convinto della sua innocenza perché questo è ciò che è stato mostrato all'inizio del film; inoltre l'amante di Cooper viene presentata come una

femme fatale, pertanto essa appare ancora più sospetta agli occhi dello spettatore.

Alla fine, però, si scopre che l'uomo ha davvero ucciso il marito di Charlotte in un impeto di rabbia e che è colpevole anche di un altro omicidio avvenuto qualche anno prima. Jonathan Cooper è dunque un narratore che si rivela consapevolmente inattendibile; per sfuggire alla cattura, infatti, racconta una storia falsa e si finge vittima della sua amante e ingiustamente ricercato dalla polizia. Charlotte Inwood, dal canto suo, non è totalmente innocente; la donna è a conoscenza della verità ma protegge Cooper, forse perché spaventata dall'uomo che si è rivelato mentalmente disturbato. Dopo aver scoperto la vera identità di Eve, però, le racconta come sono andate davvero le cose (minuto 1:38:10), anche se la ragazza continua a non voler credere alla colpevolezza del fidanzato, finché non è lui stesso a confessare.

In Stage Fright lo spettatore viene ingannato dalle parole di Jonathan Cooper e dalle immagini che le accompagnano, quindi dal narratore di primo livello che asseconda la bugia del narratore autodiegetico inattendibile. Quelli in cui il narratore di primo livello asseconda in tutto e per tutto la bugia del narratore inattendibile (in questo caso specifico, addirittura autodiegetico), sono sicuramente i casi più interessanti di narrazione inattendibile: lo spettatore viene ingannato su tutti i fronti, doppiamente. In questa pellicola, alla fine, però, viene raccontata tutta la verità e il colpevole viene punito con la morte, seppur accidentale.