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The Woman in the Window

NARRAZIONE INATTENDIBILE

I GRANDI CLASSIC

3.2 The Woman in the Window

The Woman in the Window è un film di Fritz Lang del 1944. Il soggetto è tratto dal romanzo Once Off Guard di J. H. Wallis, pubblicato per la prima volta nel 1942.

3.2.1 Sinossi

Il professor Richard Wanley (Edward G. Robinson), sposato e con due bambini, rimane da solo in città in seguito alla partenza della famiglia per una vacanza. L'uomo è un assiduo frequentatore di un club, accanto al

quale vi è un negozio con esposto il ritratto di una donna: Richard lo osserva affascinato, chiedendosi chi possa essere la donna del quadro. Dopo una serata al club con gli amici, il professore rimane lì da solo a leggere, chiedendo al cameriere di chiamarlo alle dieci e mezza. All'orario richiesto, l'uomo avverte Richard, il quale esce dal club; si ferma nuovamente ad ammirare il quadro e vede sulla vetrina il riflesso di una donna identica a quella dipinta. Lei gli confessa di essere la modella del dipinto e che, quando è triste, si reca ad osservare le reazioni della gente alla vista dell'opera. Richard e la donna si recano in un bar, ma dopo poco lei lo invita a casa sua; inizialmente l'uomo rifiuta, salvo cedere dopo qualche insistenza. Mentre i due sono in casa della donna a bere, giunge un uomo adirato che picchia lei e tenta di strangolare Richard. Durante la colluttazione, la donna passa delle forbici a Richard, il quale riesce ad uccidere l'uomo. A questo punto i due si chiedono cosa fare con il corpo e il professore chiede alla donna delle spiegazioni in merito all'uomo che ha ucciso. Lei sostiene di non conoscerlo bene, sa solo che le ha detto di chiamarsi Frank e che lo vedeva solo un paio di volta a settimana, ma non erano mai usciti insieme. Richard in un primo momento pensa di chiamare la polizia e appellarsi alla legittima difesa, ma poi ci ripensa: nessuno sa che la donna e Frank si conoscono e probabilmente nessuno l'ha visto entrare. Decide così di andare a prendere la macchina, portare via il cadavere e gettarlo in un bosco fuori città, ma non vuole portare la donna con sé per

non rivelarle dove abiti né come si chiami; lei però ha paura che lui non faccia più ritorno e gli chiede di lasciarle il suo panciotto come prova del loro incontro. Tornato dalla donna, i due perquisiscono il cadavere e lo portano in macchina; Richard saluta la donna ed entrambi sperano di non doversi più rivedere, lasciandosi quella storia alle spalle. L'uomo guida fuori città, timoroso che qualcuno possa fermarlo e notare il cadavere riposto sul sedile posteriore; arriva in un bosco e getta goffamente il corpo, poi va via. Una macchina, però, passa subito dopo di lui.

Il cadavere viene ritrovato pochi giorni dopo. A pranzo con i suoi amici, Richard apprende che l'amico poliziotto sta indagando proprio su quel caso. Frank racconta degli indizi trovati e delle teorie formulate circa la morte dell'uomo; rivela anche che c'è un uomo, pagato dai soci del magnate, che lo stava seguendo da giorni. Il giorno seguente, Richard viene convinto dagli amici ad andare sul luogo in cui è stato trovato il cadavere: il professore si trova dunque in macchina con Frank e con l'ispettore cui è stato affidato il caso, il quale dice che nel bosco è stata portata anche la donna che aveva una relazione con la vittima. Richard ha un atteggiamento che può apparire sospetto, è molto nervoso e ingenuamente rivela anche dei dettagli sull'omicidio; ha, inoltre, un taglio ad una mano, identico a quello che si pensa si sia procurato l'assassino nel bosco. In verità, sia l'ispettore sia il poliziotto scherzano su un possibile coinvolgimento di Richard nell'omicidio, ma non lanciano delle vere accuse. Nel momento in cui

devono interrogare la presunta amante della vittima, Richard finge un malore e si chiude in macchina, temendo che possa trattarsi di Alice; in realtà non è così. La donna lo chiama quella sera per dirgli che sul giornale c'è una sua foto; inizialmente Richard si spaventa, ma poi capisce che si tratta dell'articolo che annuncia la cattedra, appena affidatagli, come professore di psicologia. Non appena Alice chiude la telefonata con Richard, un uomo si presenta alla sua porta: vuole parlarle dell'amante. Inizialmente lei finge di non conoscerlo, ma quando viene messa alle strette, dice la verità. L'uomo è l'investigatore assunto per seguire il magnate; è convinto che ad ucciderlo sia stata proprio Alice e per questo inizia a cercare indizi in casa sua: trova una penna con le iniziali di Richard. A questo punto la ricatta, perché è certo che lei e Richard abbiano ucciso l'uomo e le intima di procurarsi dei soldi per il giorno successivo. Quando l'uomo va via, Alice chiama Richard e i due decidono di vedersi per elaborare un piano. Richard sostiene che l'unico modo per liberarsi di quell'uomo non sia pagarlo, ma ucciderlo e così si procura ciò che serve: dà i soldi ad Alice, le dice di darne all'uomo solo una parte e di dirgli di tornare la sera successiva per prendere il resto; le dà anche un veleno per ucciderlo e dice di scioglierlo in una bevanda.

Quella sera Alice accoglie in casa sua l'uomo, cercando di attenersi al piano concordato con Richard: gli dà i soldi e gli offre da bere. Tutto sembra procedere secondo i piani, ma l'uomo non si fida di Alice e non

beve il drink offertogli; quando anche lei si rifiuta di berlo, capisce che qualcosa non va. La minaccia, prende una collana con le iniziali del magnate e tutto il denaro, e le dice di fargliene avere dell'altro la sera successiva; poi va via. A questo punto Alice chiama Richard in lacrime. Gli racconta tutto, ma lui non ha altri soldi e quindi non sa cosa fare; chiude la telefonata con la donna, preoccupato ed impotente. Sotto casa di Alice si sentono degli spari: la polizia ha sparato all'investigatore privato; perquisendolo, trovano i soldi e la collana. La donna assiste alla scena e torna in casa per dare la notizia a Richard: la polizia crede di aver ucciso l'assassino. Il professore, però, non risponde; è seduto su una poltrona e ha bevuto il veleno che aveva comprato.

C'è un primo piano sul volto di Richard che sembra esalare l'ultimo respiro. La macchina da presa si ferma su di lui, morto; improvvisamente una mano gli scuote la spalla: è il cameriere del club che gli comunica che sono le dieci e mezza. Richard si guarda intorno stordito e capisce di essersi addormentato; si alza e prende il cappotto: attorno a sé riconosce i volti dei protagonisti della sua storia. Il professore è sollevato al pensiero di essersi immaginato tutto; esce dal club, si avvicina al ritratto e vede il riflesso di una donna: fugge via spaventato, anche se si tratta solo di una passante che gli chiede un fiammifero.

3.2.2 Commento

The Woman in the Window è la storia di un omicidio di cui lo spettatore sa già tutto sin dall'inizio; vive la preoccupazione del protagonista di essere scoperto, fino al momento in cui questi si crede spacciato e decide di uccidersi, non trovando via d'uscita a quella situazione. Niente può far sospettare che si tratti di un sogno se non, forse, la leggerezza con cui il poliziotto e l'ispettore capo trattano quelli che potrebbero essere a tutti gli effetti degli indizi contro Richard; la sensazione, comunque, è che essi ritengano talmente insospettabile l'uomo da non far caso a delle prove così evidenti.

Il protagonista non sa che quello che sta vivendo è un sogno; egli è del tutto inconsapevole. Spettatore e protagonista vengono ingannati da un narratore esterno che crea un mondo onirico, fittizio, spacciandolo per vero. Lo spettatore si lascia ingannare dalle immagini, considerando veritiero ciò che sta vedendo semplicemente perché lo sta vedendo; d'altronde il sogno di Richard si insinua nella narrazione della realtà in modo naturale e silenzioso. Al minuto 08:18 c'è una dissolvenza che lega l'inquadratura dell'uomo che legge, seduto sulla poltrona, e quella dell'orologio alla parete che segna le dieci e mezza, orario in cui il professore aveva chiesto di essere avvertito per andare via dal club. È quello il momento di inizio del sogno, ma sospettarlo è impossibile; è qui che ha inizio l'inganno. Inoltre, il fatto che vengano mostrati anche avvenimenti a cui il protagonista non

avrebbe potuto assistere116, non fa altro che rafforzare la credibilità del racconto. Il narratore eterodiegetico finge una polarizzazione-spettatore, facendo credere allo spettatore di averlo reso partecipe della sua onniscienza, quando in realtà lo sta ingannando mostrandogli fatti mai accaduti.

Temi ricorrenti del film sono il ritratto e il riflesso: vengono proiettati i desideri nascosti dell'uomo, incarnati nella donna del ritratto che porta il protagonista alla rovina. La donna in questione è a tutti gli effetti una dark lady, presenza negativa e figura ricorrente nel cinema di quegli anni. Richard Wanley si pone da subito come un uomo che considera le donne una tentazione; rifiuta, infatti, di andare in giro con gli amici del club proprio per non cadere in tentazione mentre la moglie è in vacanza (minuto 03:40). Dunque, questo sogno che lo vede andare in rovina a causa di una femme fatale che lo seduce e gli fa addirittura commettere un omicidio, è in linea con i timori del personaggio.

In questa pellicola, Fritz Lang si è cimentato con un genere molto diffuso in quegli anni, il noir, trattandolo in modo originale, e intrecciandolo con temi psicoanalitici: il mondo onirico e lo sdoppiamento tra realtà e apparenza. The Woman in the Window non può dunque essere considerato un tipico noir, perché il crimine non esiste, la femme fatale è frutto della fantasia del protagonista, la vicenda raccontata è stata un sogno;

116 Un esempio tra tutti è l'incontro tra Alice e l'investigatore privato al minuto 1:00:35 della

lo spettatore alla fine si sente sollevato, ma anche preso in giro per aver provato apprensione nei confronti di un protagonista che in realtà non ha commesso alcun crimine.