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Parte I La cultura della quantificazione e gli indicatori

4. Una storia in accelerazione

La lista appena delineata, lo si è già anticipato, non rappresenta che una assai contenuta esemplificazione degli indicatori dal raggio globale, o quasi-globale realizzati negli ultimi anni. Essa mette tuttavia in evidenza una serie di dati inoppugnabili, di cui vale la pena sottolinearne fin d’ora almeno tre.

(i) A partire dagli anni ‘70 del Novecento una platea eterogenea di attori

– inizialmente imprese interessate a nuovi mercati, organizzazioni non go-vernative particolarmente creative, e ricercatori con competenze economi-co-statistiche; quindi riviste, stati potenti, organizzazioni internazionali, e think tank, spesso sulla scorta di suggerimenti scolari – si è cimentata nella produzione di indicatori su scala globale, redatti in lingua inglese93 e

cen-Business/media/Annual-Reports/English/DB05-FullReport.pdf). La reazione del governo

francese fu di intraprendere un’ampia serie di iniziative volte ad aumentare l’attrattività del proprio diritto, inclusa la costituzione, nel 2006, della ‘Fondation pour le droit continental’ (v. il sito fondation-droitcontinental.org/fr/) e l’elaborazione, tramite la fondazione, di un indicatore alternativo a quello della Banca Mondiale, l’’Index de la sécurité juridique’ ap-punto: v. Guy Canivet, Le débat common law versus civil law sur la performance

économi-que du droit est-il pertinent ?, 129 Revue d’économie financière 31-51, in ispecie 44-46

(2018); Mathias M. Siems, Comparative Legal Certainty: Legal Families and Forms of

Measurement, in Mathias M. Siems (ed.), The Shifting Meaning of Legal Certainty in Transnational and Comparative Law, CUP, 2017, 115, 133; Jonas Knetsch, Measuring Le-gal Certainty? Critical Feedback about the Development of an Index of LeLe-gal Certainty,

ibid., 177-185; Bénédicte Fauvarque-Cosson e Anne-Julie Kerhuel, Is Law an Economic

Contest? French Reactions to the Doing Business World Bank Reports and Economic Anal-ysis of the Law, 57 Am. J. Comp. L. 811, 820-824 (2009). L’impatto globale di queste

in-iziative è stato tuttavia largamente diluito dal loro essere state realizzate in lingua francese: Gerard McCormack, Why ‘Doing Business’ with the World Bank May Be Bad for You, 19

Eur. Bus. Org. L. Rev. 649, 657 (2018); Ralf Michaels, Comparative Law by Numbers? Le-gal Origins Thesis, Doing Business Reports, and the Silence of Traditional Comparative Law, 57 Am. J. Comp. L. 765, 774 (2009).

92. Si v. il sito rulemaking.worldbank.org/en/about-us.

93. Il medio linguistico rileva perché influisce sugli orizzonti di senso di ciò che si cerca e di ciò che si trova. Fra i moltissimi, cfr. Anthea Roberts, Is International Law Really

In-ternational?, 4, 46-47, 260-272; Vivian Grosswald Curran, Comparative Law and Langua-ge, in Mathias Reimann e Reinhard Zimmermann (eds.), The Oxford Handbook of Compa-rative Law, OUP, 2019, 2a edn., 681-709; Marina Timoteo, Contemporary Chinese law: a linguistic perspective, in Jacqueline Visconti (ed.), Handbook of Communication in the Le-gal Sphere, De Gruyter, 2018, 402-422; Shawn Marie Boyne, Translating Civil Law ‘Objec-tivity’ with an Adversarial Brain: An Ethnographic Perspective, in Simone Glanert (ed.),

trati su una cospicua varietà di materie, che spaziano dalla sicurezza degli investimenti alla qualità dell’educazione, dai tassi di corruzione o democra-ticità alle prospettive di sviluppo, alla fame, alla sostenibilità ambientale nei paese del mondo. Questa svolta massiva verso la comparazione quanti-tativa si è alimentata de, e ha potuto alimentare la percezione della legitti-mità ed efficacia degli indicatori quali strumenti di conoscenza e di policy nell’arena globale e internazionale94.

(ii) Tutto ciò si è tradotto in una moltiplicazione esponenziale degli

in-dicatori disponibili. Si veda qui sotto la rappresentazione grafica degli anni di istituzione dei 49 indici appena scorsi al par. precedente.

Il rilievo collima con le risultanze di chi ha tentato un censimento più si-stematico. Nel 2005 lo United Nations Development Plan aveva già identi-ficato 135 indicatori globali delle performances statali, l’80% dei quali era stato creato dopo il 199195. Un aggiornamento dell’elenco tre anni dopo

se-Comparative Law – Engaging Translations, Routledge, 2014, 123-139; Barbara Pozzo, Comparative Law and Language, in Mauro Bussani e Ugo Mattei (eds.), Cambridge Com-panion to Comparative Law, CUP, 2012, 88, 90-94; Silvia Ferreri, Termini giuridici e ver-sioni linguistiche: anglicismi e “disturbi di trasmissione”, in Silvia Ferreri (cur.), Falsi ami-ci e trappole linguistiche. Modelli contrattuali anglofoni e problemi di traduzione,

Giappi-chelli, 2010, 3, 4-9; Nicolas Kasirer, Préface, in Salah Basalamah, Le droit de traduire: Une

politique culturelle pour la mondialisation, Artois Presses Université, 2008, xix-xii; Daniel

Jutras, Énoncer l’indicible: le droit entre langues et traditions, in Rev. Int. Dr. Comp., 2000, 781-796; Rodolfo Sacco, Langue et droit, in Rodolfo Sacco e Luca Castellani (dirs.), Les

multiples langues du droit européen uniforme, L’Harmattan Italia, 1999, 71-88.

94. Si v., oltre agli Autt. citati retro, in questo Cap., par. 1, nt. 4, Alexander Cooley, The

emerging politics of international rankings and ratings, 6.

95. Romina Bandura, Measuring Country Performance and State Behavior: A Survey of

Composite Indices, UNDP/ODS Background Paper, Office of Development Studies, 2005,

6, a

gnalava un numero totale di 178 indicatori96. Degli oltre 270 indicatori cen-siti nel 2016 da parte del ‘Global Benchmarking Database’ presso l’University of Warwick97, 225 erano stati costituiti dopo il 2000 e 84 dopo il 201098. Con riguardo alle organizzazioni internazionali, il fenomeno ha condotto taluno a sostenere che oramai la costruzione di un indicatore è di-venuta un passaggio obbligato per ogni ente che voglia affermare la propria rilevanza nel suo settore di competenza99.

(iii) Una simile proliferazione è avvenuta per stratificazioni successive.

Processi di mimesi, isomorfismo istituzionale, concorrenza e apprendimen-to hanno portaapprendimen-to a costruire gli indicaapprendimen-tori di più recente generazione in mo-do più sofisticato e complesso, ma pur sempre allo specchio o sulle spalle di quelli pre-esistenti100. L’interrelazione progressiva fra creature più e me-no giovani viene dal frequente moltiplicarsi di indicatori su ume-no stesso ar-gomento, ove gli indicatori ‘nuovi’ si impegnano a ovviare ai difetti e a perfezionare i risultati dei loro cugini ‘anziani’. Per non riportare che qual-che esempio fra i casi or ora menzionati, si pensi agli indicatori in materia di qualità dell’educazione universitaria, dove, al ranking prodotto dallo ‘US News & World Report’, si è in pochi anni aggiunta una ricca serie di indici concorrenti, come il ‘Times Higher Education in the World University 96. Romina Bandura, A Survey of Composite Indices Measuring Country Performances:

2008 Update, UNDP/ODS Working Paper, Office of Development Studies, 2008, 1-5, a old.usc.ac.ir/IPPWebV1C035/TemplateFileFolder/10-8-2013/OriginalFolder/0a6e29c41f-a6-4496-a362-000f0851d4fc_indices_2008_bandura.pdf.

97. Si v.

warwick.ac.uk/fac/soc/pais/research/researchcentres/csgr/benchmarking/data-base/. Il risultato collima, oltre che con le rilevazioni di Bandura di cui alle ntt. 95e 96,

an-che con i dati raccolti da chi, nel 2015, ha censito 95 indicatori globali, di cui 83 creati a par-tire dal 1990 e 66 dal 2001 (Alexander Snyder, The emerging politics of international

ran-kings and ratings, 9) e da chi, nello stesso anno, si è soffermato a contare gli indicatori

giu-ridici, notando come, se nel 2000 vi erano solo sei indicatori che riportavano informazioni espressamente qualificate come giuridiche, il numero di questi era salito a quattordici nel 2008 e a venti nel 2015 (David Restrepo Amariles e Julian McLachlan, État des lieux en

matière d’indicateurs juridiques, in Bruno Deffains e Catherine Kessedjian (dirs.), Index de la sécurité juridique. Rapport pour la Fondation pour le droit continental, 2015, 45, 46, a fondation-droitcontinental.org/fr/wp-content/uploads/2015/04/Rapport-ISJ-Juin-2015.pdf).

98. André Broome, Alexandra Homolar, Matthias Kranke, Bad science, 515.

99. Katja Freistein, Effects of Indicator Use: A Comparison of Poverty Measuring

In-struments at the World Bank, 18 J. Comp. Pol’y Analysis 366, 378 (2016).

100. Sharmila Murthy, Translating Legal Norms into Quantitative Indicators: Lessons

from the Global Water, Sanitation, and Hygiene Sector, 42 Wm. & Mary Envtl. L. & Pol’y Rev. 385, 423-444 (2018) (sulla base di un confronto fra gli indicatori dei ‘Millennium

De-velopment Goals’ e dei ‘Sustainable DeDe-velopment Goals’); David Restrepo Amariles, Legal

indicators, 9 (che, a proposito della maggiore sofisticazione del ‘Rule of Law Index©’

ri-spetto ai precedenti indici della governance, nota come “[l]egal indicators are not only in-creasing in numbers. Recent sets of indicators are also more refined, accessible and specia-lized”).

Rankings’, il ‘QS World University Rankings’ e lo Shanghai’s Academic Ranking of World Universities’101. Oppure si prenda lo ‘Human Deve-lopment Index’, ideato ai primi anni novanta e articolato su tre assi princi-pali102, al quale si sono affiancati, nel 1995, il Gender Development Index (sempre tripartito, ma teso a catturare ciò che l’altro mancava di cogliere, ossia la componente di genere103) e quindi, negli anni Duemila, i ‘Millen-nium Development Goals Indicators’, composti di otto assi, ulteriormente divisi al loro interno in ventuno dimensioni complessive104, che nel 2015 sono stati sostituiti dai ‘Sustainable Development Goals Indicators’, riparti-ti in diciassette assi, a loro volta ramificariparti-ti in cento sessantanove dimensio-ni e duecentotrentadue sotto-dimensiodimensio-ni105. Se aggiungiamo il fatto che molti indici sono compositi, ossia si limitano ad assemblare i risultati di più iniziative preesistenti106, diviene chiaro che i legami fra un’intrapresa e l’altra corrono sovente assai più solidi di quanto potrebbe a prima vista sembrare107.

Sono allora proprio le dinamiche interne alla vita degli indicatori a spet-tro mondiale – come questi nascono, quali fattori ne supportano la crescita e (assai più di rado) il decesso, cosa ne determina il successo e la

propaga-101. Wendy Nelson Espeland e Michael Sauder, The Dynamism of Indicators, 90. 102. ‘Long and healthy life’, ‘knowledge’, ‘A decent standard of living’:

hdr.undp.org/en/content/human-development-index-hdi.

103. Sakiko Fukuda-Parr, The Human Development Paradigm, 306.

104. Le otto dimensioni principali corrispondono agli otto obiettivi dei ‘Millennium De-velopment Goals’: ‘Eradicate extreme poverty and hunger’, Achieve universal primary edu-cation’, ‘Promote gender equality and empower women’, ‘Reduce child mortality’, ‘Im-prove maternal health’, ‘Combat HIV/AIDS, malaria and other diseases’, ‘Ensure environ-mental sustainability’, ‘Develop a global partnership for development’:

mdgs.un.org/unsd/-mdg/Metadata.aspx.

105. Si v. UN Generaly Assembly, Global indicator framework for the Sustainable

De-velopment Goals and targets of the 2030 Agenda for Sustainable DeDe-velopment,

A/RES/71/313, E/CN.3/2018/2.

106. La tendenza è sottolineata da molti: Alexander Cooley, The emerging politics of

in-ternational rankings and ratings, 30; Gregory Michener, Policy Evaluation via Composite Indexes: Qualitative Lessons from International Transparency Policy Indexes, 74 World Dev. 184, 187 (2015) (per il quale “indexes are susceptible to being cannibalized by one

an-other”); Christiane Arndt e Charles Oman, Uses and Abuses of Governance Indicators, 91. Gli indicatori compositi sono in effetti molto frequenti. Per non fare che qualche altro esem-pio, lo ‘Human Development Index’, i ‘Country Policy and Institutional Assessments’ della Banca Mondiale, i ‘Worldwide Governance Indicators’ e gli indicatori impiegati dalla Mil-lennium Challenge Corporation sono tutti indicatori compositi. Si v. Michael Riegner,

Mea-suring the Good Governance State, 16; Nikhil K. Dutta, Accountability in the Generation of Governance Indicators, 41, nonché infra, soprattutto Cap. 5, par. 4.

107. Il che, come vedremo meglio più oltre, solleva una serie di problemi peculiari, le-gati alla circolarità delle informazioni che si propagano da un indice ai suoi simili: v. Cap. 5, par. 4, in specie ntt. 97 e 99 e testo corrispondente.

zione – a richiedere un surplus di analisi nel Capitolo seguente. Una volta scrutinate le vicende che accompagnano l’emergere di queste iniziative in generale, sarà il momento di centrare l’attenzione su una specie particolare di indicatori globali, quelli che meritano la qualifica di giuridici.