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Lo studio dell’Unione Europea

Il documento dell’Unione Europea propone un’articolazione delle competenze professionali che caratterizzano un soggetto quanto alla sua possibilità di impiego e di transizione tra un lavoro e l’altro. Si tratta di una classificazione che mette in evidenza la loro trasferibilità da un’occupazione a un’altra, sia in senso trasversale, sia in senso verticale. Le competenze più trasferibili sono denominate soft skills. Esse non fanno riferimento a uno specifico lavoro e caratterizzano il soggetto in quanto aperto a im- mettersi in ogni settore professionale con una buona preparazione personale per affron- tare le sfide dell’occupabilità. Sono indice di maturità in relazione a se stessi, agli altri, al lavoro. Vengono citati vari ambiti di riferimento: efficacia personale (flessibilità

37European Union, Transferability of Skills across Economic Sectors: Role and Importance for

Employment at European Level, Luxembourg, Publications Office of the European Union, 2011.

38National Research Council, Education for life and work, Developing transferable knowledge

and skills in the 21st century, washington, DC, The national Academies Press, 2012.

39Consiglio Europeo, Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento perma-

nente.

Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018H0604(01)&from=EN

CAPITOLO SECONDO

e adattabilità, controllo di sé e resistenza allo stress, fiducia in se stessi, creatività e apertura a un apprendimento permanente), comunicazione e relazioni interpersonali (disponibilità alla collaborazione, comunicazione efficace, comprensione reciproca), cognitivi (pensiero analitico e concettuale), di impatto e di influenza (comprensione dell’organizzazione, leadership, promozione degli altri), di raggiunta maturità (atten- zione all’ordine, alla qualità, all’accuratezza, iniziativa e proattività, problem solving, pianificazione e organizzazione, autonomia).

Le hard skills vengono distinte in due categorie: quelle generiche e quelle spe- cifiche. Le hard skills generiche hanno anch’esse un elevato grado di trasferibilità. Vengono citate: consapevolezza legislativa e regolamentare, consapevolezza econo- mica, competenze di base in scienze e tecnologia, consapevolezza ambientale, com- petenze informatiche o relative alle Tecnologie dell’Informazione e della Comuni- cazione (TIC), comunicazione in lingua straniera. Infine sono prese in considerazio- ne le hard skills specifiche. Si tratta di competenze tecnico-operative riferibili a un ambito specifico di lavoro e possono essere trasferite solo in un ridotto numero di aziende e attività lavorative.

Si tratta di uno studio che prende in considerazione molteplici ambiti di lavoro e giunge alle sue conclusioni non sulla base di una raccolta di opinioni da parte di datori di lavoro o di esperti di organizzazione e funzionamento aziendale, bensì di una considerazione analitica delle esigenze poste da specifici contesti e settori lavo- rativi. È stato notato, inoltre, come ci sia un collegamento tra la trasferibilità delle competenze e il rischio di perdere il lavoro o di non trovarne un altro. Se l’occupa- bilità è certamente connessa a competenze specifiche, quelle trasversali possono far- ne da base di riferimento. È stato dimostrato, infatti, che gli individui con un baga- glio più ampio di competenze, soprattutto di natura trasversale, vanno incontro a un rischio minore di disoccupazione durante i periodi di crisi economica.

Va chiarito che questo studio considera sullo sfondo un concetto di competenza abbastanza complesso, che include: qualità personali, definite caratteristiche indivi- duali; atteggiamenti, cioè disposizioni a rispondere secondo certe modalità alle sol- lecitazioni esterne sulla base di componenti cognitive, affettive e conative, conoscen- ze, e, in particolare, skills, intese come abilità ad agire in maniera efficace, coinvol- gendo in questa impresa aspetti logici, intuitivi e creativi nonché pratici e operativi. Lo studio si concentra sulla trasferibilità di queste ultime. Inoltre, il concetto di tra- sferibilità non corrisponde a una specifica categoria di skills. Ci sono skills applica- bili a diversi compiti e lavori per le quali il livello di applicabilità varia a seconda dei contesti legislativi, geografici ed economici. Si può dire che più una skills è ge- nerale, più è trasferibile e viceversa. Dato che la trasferibilità non è una variabile dis- creta, ma continua, ci si sofferma a esaminare il livello di trasferibilità delle skills invece di distinguerle tra trasferibili e non trasferibili.

Le soft skills, competenze non specifiche che riguardano la capacità generale di un individuo di operare con efficacia in qualsiasi posto di lavoro, sono descritte generalmente come perfettamente trasferibili. Se ne prendono in considerazione 22,

suddivise in 5 gruppi: skills di efficacia personale; skills relazionali e di servizio; skills inerenti a impatto e influenza; skills orientate alla realizzazione; skills cognitive. Ecco una loro descrizione.

a) Skills di efficacia personale: autocontrollo (self-control) e resistenza allo stress, fiducia in se stessi, flessibilità, creatività, lifelong learning. Queste skills riflettono alcuni aspetti della maturità di un individuo rispetto a se stesso, agli altri e al suo lavoro. Sono legate alla capacità di una persona di continuare a essere per- formante anche sotto pressione o in condizioni ambientali difficili.

b) Skills relazionali e di servizio: comprensione interpersonale, orientamento al cliente, cooperazione con gli altri, comunicazione. Queste skills permettono alle per- sone di comprendere i bisogni degli altri e di cooperare con loro. Le skills comuni- cative sono legate a tutti gli altri cluster ma sono incluse in questo per il ruolo che hanno nella costruzione di relazioni.

c) Skills relative a impatto e influenza: capacità di esercitare un’influenza o un impatto sugli altri, consapevolezza organizzativa, leadership, sviluppo degli altri. Le skills di questo gruppo riflettono la capacità di un individuo di influenzare gli altri. Le competenze manageriali rappresentano un sottoinsieme particolare di questo cluster;

d) Skills orientate alla realizzazione: orientamento agli obiettivi (o al successo), efficienza, attenzione all’ordine, alla qualità e all’accuratezza, capacità di prendere l’iniziativa (approccio proattivo), problem solving, pianificazione e organizzazione, ricerca e gestione delle informazioni, autonomia. L’essenza di questo cluster è la pro- pensione all’azione, una propensione diretta più alla realizzazione di attività che al- l’impatto su altre persone.

e) Skills cognitive: pensiero analitico, pensiero concettuale. Queste due skills riflettono i processi cognitivi di un individuo: come pensa, analizza, ragiona, piani- fica, nonché le sue capacità di pensiero critico, di identificare problemi e situazioni, di formulare spiegazioni e ipotesi, di elaborare concetti.

Come abbiamo notato precedentemente, dal punto di vista della trasferibilità, se- condo lo studio, occorre considerare anche l’altra categoria di skills, quelle denominate

hard skills, e che sono più direttamente legate ad aspetti tecnico professionali. Esse

si possono distinguere secondo due tipologie fondamentali: generiche e specifiche. Le prime, le hard skills generiche, sono abilità la cui natura è certamente tecnica e relativa ad ambiti di lavoro precisi, ma esse entrano in gioco in quasi tutti gli ambiti di lavoro esaminati e così sono percepite come altamente trasferibili. Se ne conside- rano sei tipologie: relative all’ambito legislativo e normativo, economiche, di base in scienze e tecnologia, ecologiche (relative alla questione ambientale), digitali e in- formatiche, di comunicazione in lingue straniere.

Le hard skills specifiche sono invece presenti in poche situazioni e in specifici settori lavorativi, essendo direttamente connesse con precise forme di lavorazione. Nello studio ne sono state individuate numerose ed esse possono essere raggruppate tra loro secondo 264 clusters.

valorizzata ai fini di una visione complessiva del processo educativo scolastico e for- mativo, integrandola con le competenze chiave per l’apprendimento permanente pro- spettate anch’esse dall’Unione Europea e, più specificatamente per quanto riguarda l’Italia, da quelle denominate competenze di cittadinanza e rese pubbliche in occa- sione della definizione dell’obbligo di istruzione. Ne deriva un quadro che evidenzia ulteriormente la centralità nei processi formativi e orientativo professionali delle competenze personali generali o soft skills, ma anche delle competenze denominate hard skills generiche, rivisitate tenendo conto delle richieste del mondo del lavoro per quanto riguarda una serie di competenze come, a esempio, la competenza nella comunicazione orale e scritta.

Il documento dell’Unione Europea, propone un’articolazione delle competenze professionali che caratterizzano un soggetto quanto alla sua possibilità di impiego e di transizione tra un impiego e l’altro, sia in senso trasversale, sia in senso verticale. Le competenze più trasferibili sono denominate soft skills. Esse non fanno riferimen- to a uno specifico lavoro e caratterizzano il soggetto in quanto aperto a immettersi in ogni settore professionale con una buona preparazione personale per affrontare le sfide dell’occupabilità. Sono indice di maturità in relazione a se stessi, agli altri, al lavoro. Vengono citati vari ambiti di riferimento: efficacia personale (flessibilità e adattabilità, controllo di sé e resistenza allo stress, fiducia in se stessi, creatività e apertura a un apprendimento permanente), comunicazione e relazioni interpersonali (disponibilità alla collaborazione, comunicazione efficace, comprensione reciproca), cognitivi (pensiero analitico e concettuale), di impatto e di influenza (comprensione dell’organizzazione, leadership, promozione degli altri), di raggiunta maturità (at- tenzione all’ordine, alla qualità, all’accuratezza, iniziativa e proattività, problem sol- ving, pianificazione e organizzazione, autonomia). Le hard skills vengono distinte in due categorie: quelle generiche e quelle specifiche. Le hard skills generiche hanno anch’esse un elevato grado di trasferibilità. Vengono citate: consapevolezza legisla- tiva e regolamentare, consapevolezza economica, competenze di base in scienze tecnologia, consapevolezza ambientale, competenze informatiche o relative alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), comunicazione in lin- gua straniera. Infine sono prese in considerazione le hard skills specifiche. Si tratta di competenze tecnico-operative riferibili a un ambito specifico di lavoro e possono essere trasferite solo in un ridotto numero di aziende e attività lavorative.

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