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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 23 dicembre 2010 Apertura di seduta Consigliera Bonfichi – Presidente

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 23 dicembre 2010 Apertura di seduta

Consigliera Bonfichi – Presidente

Assumo la Presidenza perché il Presidente Zordan ha poco fa comunicato che non viene e do la parola al Segretario per l’appello.

Segretario Generale – appello nominale Presidente

Non c’è il numero legale. Diamo un paio di comunicazioni. In particolare due documenti, vi leggerò due documenti e ai sensi dell’art. 43, comma 6, del Regolamento del Consiglio Comunale, rifaremo l’appello alle ore 19, o meglio, il Segretario rifarà l’appello alle ore 19, ai sensi del Regolamento, per la verifica del numero legale.

Il primo documento al quale do lettura è un documento scritto dal Popolo delle libertà, è indirizzato al Presidente del Consiglio. Oggetto:

Non partecipazione al Consiglio Comunale del 23 dicembre 2010.

Motivazioni: premessa la totale insoddisfazione per la scelta del 23 dicembre 2010, antivigilia di Natale, data per l’adozione del Piano di governo del territorio del Comune di Treviglio, strumento urbanistico d’importanza epocale, che ha lo scopo di definire l’assetto dell’intero territorio comunale; premesso che le difficoltà politiche di questa Amministrazione, scusate, ma questo pezzo è scritto a penna, non devono preliminarmente, e qua non si legge però, pregiudicare, scusatemi, ma c’è un pezzo che non si legge; premesso inoltre che da tempo erano state annunciate in Conferenza dei Capigruppo le date del 20 e 21 dicembre per la presentazione e l’adozione del P.G.T. di Treviglio; preso atto della negativa risposta del signor Sindaco, Ariella Borghi, alla richiesta del 14 dicembre 2010, protocollo 62311, di rimandare a gennaio 2011, dopo le festività, la riunione del Consiglio Comunale sul punto, procedimento di approvazione degli atti costituenti il Piano di governo del territorio del Comune di Treviglio; ai sensi dell’art. 13 della L.R. 11 marzo 2005; constatato che non vi è la volontà di questa Amministrazione di garantire la presenza a tutti i Consiglieri Comunali, dando vita così ad una tanto anelata democrazia partecipata attraverso la valorizzazione del ruolo dell’assemblea consiliare, i Consiglieri del gruppo del Popolo delle libertà e della Lega Nord hanno

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deciso di dare un segnale forte, non partecipando ai lavori del Consiglio Comunale del 23 dicembre. Firmato i Consiglieri Basilio Mangano, Fumagalli, Borso, Siliprandi.

(interventi in sottofondo)

Mi scuso per non essere stata in grado di leggere il secondo comma delle premesse, ma ce n’è una parte completamente illeggibile.

Il secondo documento arriva dai sigg. Giuseppe Valtulini, Genoveffa Donzelli, Giovanni Valtulini, di Treviglio…

(intervento fuori microfono)

… come preannunciato durante il cortese incontro di fine novembre, di seguito le scriviamo alcune note inerenti l’iniziativa S. Francesco.

Abbiamo saputo che dal Documento di piano del P.G.T., reso pubblico fin dall’inizio del 2009 e oggetto della procedura per la Vas, è stato stralciato il previsto Ambito di trasformazione AT2 e contestualmente per le stesse aree di nostra proprietà si prevederebbe la destinazione agricola e individuazione del primo tratto della nuova strada a scorrimento veloce per il collegamento della ex Statale 11 con via del Bosco, in zona Palazzetto dello sport.

È una notizia che ci preoccupa molto e per ora non vogliamo commentarla, ci appare però totalmente incomprensibile, almeno per alcuni ragioni che lei, signora Sindaco, ben conosce e di seguito riassumiamo:

1) le aree comprese fra via Bezzecca, via Milano e la Cascina Pellegrina, di complessivi circa 84.000 metri quadri, da 18 anni, dicembre ’92, con l’adozione del Prg vigente, urbanisticamente non hanno la destinazione agricola, sono state classificate verde pubblico, il cui vincolo quinquennale ovviamente è decaduto, tuttora sono prive di destinazione urbanistica e comunemente definite zona bianca;

2) la L.R. 9 del ’99 e la 12 del 2005, in particolare il Documento d’inquadramento comunale del 10 luglio 2003, prevede puntualmente su tali aree la formazione di un Programma integrato d’intervento;

3) dal marzo 2006 giace presso il Comune il Pii denominato S.

Francesco, completo e come concordato con gli organi dell’Amministrazione a partire dal 2003, così come presentato durante la seduta del Consiglio Comunale del 6 aprile 2006, conclusasi con il venir meno del numero legale richiesto. Lo stesso Pii nell’occasione non è stato approvato, né modificato né rigettato;

4) sempre nel 2006 si svolgono le elezioni comunali, viene eletto il nuovo Sindaco, viene nominata la nuova Giunta, con Assessore all’urbanistica l’arch. Filippo Simonetti e si è insediato il nuovo Consiglio Comunale. A settembre riprende il confronto fra i

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proponenti il Pii e l’Amministrazione Comunale, che prosegue nel 2007;

5) all’inizio del 2008 viene nominato il nuovo Assessore, arch. Fulvio Adobati, con il quale proseguono gli incontri e si concorda puntualmente una possibile diversa soluzione per il Pii, come rappresentato con quella depositata in Comune il 10 ottobre 2008. Tale ipotesi progettuale di massima viene esaminata dalla Commissione per il paesaggio e dalla Giunta;

6) nel Documento di piano del P.G.T. in elaborazione, del 23 aprile 2009, le aree del Pii S. Francesco sono incluse come Ambito di trasformazione e di completamento AT2, con indicazioni da considerare nella progettazione della bretella stradale, ex Statale 11, via del Bosco e dei fabbricati destinati alla residenza per il 70%, direzionale-commerciale-ricettivo per il 30%, con indice di utilizzazione di 0,33 metri quadri per metro quadro;

7) nel 2009 il Documento di piano viene ulteriormente elaborato e precisato nella soluzione definitiva del gennaio 2010, l’AT2 S.

Francesco non solo è confermato, ma viene individuata e rappresentata una più ampia soluzione progettuale, che comprende anche il parziale recupero del complesso Cascina Pellegrina, con indice di utilizzazione ulteriormente ridotto a 0,30 metri quadri per metro quadro. Il Documento di piano viene reso pubblico dalla Giunta, anche tramite la stampa locale e provinciale, contiene l’AT2 S. Francesco, viene sottoposto alla Vas, con la procedura di legge, viene fra l’altro presentato alla Commissione consiliare e la Commissione paesaggio e la Consulta urbanistica;

8) nelle scorse settimane, fra ottobre e novembre 2010, durante le assemblee di quartiere per la presentazione del P.G.T., il Sindaco e l’Assessore hanno invece illustrato una versione del Documento di piano dove l’AT2 S. Francesco è stato stralciato, nel mentre veniva distribuita un’elegante pubblicazione comunale che ancora comprendeva la previsione del polo residenziale ovest, S. Francesco, quale nuovo margine urbano e porta sud verso la città, e porta sia verso la città che verso il Parco del Roccolo, dotato di 51.000 metri quadri di standard tra verde pubblico e parcheggi, e con a carico pure la realizzazione della bretella stradale, ex Statale 11, via del Bosco;

9) si ricorda infine che dal ’92 le aree dell’AT2 non sono più agricole, quindi la nostra azienda non ha potuto utilizzarle per la riorganizzazione funzionale dell’esistente allevamento, provvedendo di conseguenza ai necessari onerosi investimenti su altre aree poste a nord dell’ex Statale 11. Il Comune poteva acquisirle tramite esproprio e/o trattativa bonaria, ma ciò non è avvenuto. Dal 2003 abbiamo sostenuto le spese conseguenti, fra

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l’altro le progettazioni preliminari e definitive delle soluzioni del Pii sopraricordate, richieste dal Documento d’inquadramento e dal Comune e depositate nei diversi periodi. Abbiamo dovuto procedere alla rivalutazione del valore ai fini catastali delle stesse aree, non più agricole, con una soluzione onerosa, prevista dalla legge;

10) dal 2003 al mese di settembre 2010 non abbiamo né sollevato, né sollecitato, né avuto promesse dall’Amministrazione Comunale, abbiamo invece di volta in volta richiesto chiarimenti sul come poter attuare correttamente le previsioni del Documento d’inquadramento e della normativa vigente per la predisposizione del Pii S. Francesco, di conseguenza abbiamo sempre discusso e infine concordato con gli organi rappresentativi dell’Amministrazione Comunale, le soluzioni poi depositate presso il Comune per le approvazioni previste.

In conclusione, dopo otto anni di lavoro comune tra i proponenti e l’Amministrazione Comunale ci limitiamo per ora a evidenziare, preliminarmente, come a tutt’oggi non si sia concluso l’iter di approvazione del Pii S. Francesco, che contempla soluzioni e realizzazioni di notevole e condiviso interesse sia privato che pubblico e generale. Inoltre se fosse confermato lo stralcio dal Documento di piano del P.G.T. dell’Ambito di trasformazione AT2 S. Francesco, si determinerebbe una situazione fortemente negativa e molto delicata, insieme alla contestuale introduzione di vincoli lesivi del nostro legittimo interesse, con i conseguenti gravi danni. Ciò ci imporrebbe l’avvio delle diverse iniziative a tutela presso gli organi giurisdizionali competenti e nei termini di legge, impugnando il P.G.T. dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale, formulando nel contempo apposita formale osservazione. Una situazione che francamente non ci auguriamo e neppure abbiamo immaginato possibile, alla luce degli orientamenti sempre espressi autorevolmente dagli organi dell’Amministrazione, nelle varie sedi e occasioni, in merito al Pii e contenuti nei documenti resi pubblici durante la procedura di formazione del P.G.T. fino allo scorso mese di settembre.

Rimanendo a disposizione per ogni chiarimento ritenuto utile, cogliamo l’occasione per inviare i saluti più cordiali. 17 dicembre 2010, è firmato dai tre scriventi citati in premessa.

Sono le ore 18,43, sospendo la seduta, alle 19 rifacciamo l’appello.

Invito i Consiglieri presenti a non allontanarsi. Grazie.

(interventi in sottofondo)

SOSPENSIONE

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Presidente

Okay. Buona sera a tutti. Do la parola al Segretario comunale per l’appello. L’orologio che ho qua, del sistema, segna le 18,56.

Segretario Generale – appello nominale Presidente

Grazie. Apriamo la seduta con il primo e unico punto all’ordine dei lavori di questo Consiglio Comunale.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 23 dicembre 2010 Punto n. 1)

PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEGLI ATTI COSTITUENTI IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T.) DEL COMUNE DI TREVIGLIO, AI SENSI DELL’ART. 13, DELLA L.R. 11 MARZO 2005 E S.M.I.: ADOZIONE -

Presidente

Do la parola al Sindaco.

Sindaco

Buona sera a tutti. Il Consigliere Scarpellino è assente per incompatibilità, la consistenza giuridica di questa incompatibilità è stata valutata dal Segretario, il Consigliere Gatti ha fatto pervenire una lettera in cui dice di essere incompatibile, ma per quanto l’ufficio ritiene, non è incompatibile, perché non si è presentato per il fatto di essere proprietario di una cascina e noi sappiamo che le cascine sono soggette a regole più restrittive rispetto a quello del precedente Piano regolatore.

Noi riteniamo che questo comportamento non dovesse essere assunto, riteniamo che a questo punto il Consigliere Gatti non doveva allora presiedere le riunioni della Seconda Commissione, proprio per questa supposta, secondo lui, incompatibilità, così come avrebbe dovuto astenersi da ogni voto riguardante il campo agricolo, lo spandimento liquami, come il Regolamento del verde, eccetera. La mia personale e la valutazione della Giunta su questo comportamento è quindi politicamente negativa, riteniamo che sia stato un modo per sottrarsi alla responsabilità del voto.

Per quanto riguarda invece la vicenda della Minoranza, allora, intanto vorrei precisare che per chiedere una diversa convocazione del Consiglio Comunale non si scrive al Sindaco ma si scrive al Presidente del Consiglio Comunale, il Presidente del Consiglio Comunale ma anche in presenza di Fumagalli, di Manenti mi pare che fosse presente in Conferenza dei Capigruppo, avevano deciso che, per ragioni tecniche, non politiche, perché gli uffici avevano difficoltà ad essere pronti con i dischetti, il cartaceo, con le delibere per il 21, per ragioni tecniche era opportuno spostare al 23, che è giorno lavorativo a tutti gli effetti.

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Se la Minoranza avesse applicato le regole democratiche che in ogni Amministrazione Comunale ci sono e per ogni Consiglio Comunale ci sono, avrebbe dovuto chiedere a Zordan di riconvocare la Capigruppo e lì rappresentare le esigenze improrogabili di questi Consiglieri, impossibilitati a presentarsi a questa assemblea. Non l’hanno fatto, il Consigliere Zordan non ha neanche avuto la cortesia istituzionale di avvisare stasera che non ci sarebbe stato, l’abbiamo chiamato noi e l’abbiamo appreso alle 6,15 dalla sua viva voce, riteniamo che fosse suo il compito di riconvocare la Capigruppo e di assumersi la responsabilità, se voleva, di mettere la Maggioranza con le spalle al muro. Ma credo che le motivazioni che stanno alla base di questa scelta della Minoranza non siano così forti.

Poi la dichiarazione che voglio fare è la seguente: su questa vicenda ho ricevuto nell’ordine, una lettera del Coordinatore e del Vice Coordinatore del Pdl e la dichiarazione, che è protocollata oggi, a firma di tre Consiglieri Pdl, Mangano, Borso e Fumagalli, con post-it della Lega e firma aggiunta della Consigliera Siliprandi. Fonte unica, il Pdl, seppure a due velocità, e motivazioni variegate. Sappiamo che l’intervento che ha fatto Mangano l’altra sera è una sua posizione, che non è condivisa, per quello che abbiamo letto sui giornali, perché qui non avremo modo di sentirla la posizione Pdl, gli elettori del Pdl non la conosceranno per quello che è formalmente e ufficialmente dentro questo Consiglio. Quindi dicevo, fonte unica, seppure a due velocità e motivazioni variegate. Tali motivazioni vanno dallo slittamento di ben due giorni, dal 21 al 23 dicembre della data ipotizzata, all’interferenza con lo spirito del Natale, al fatto che non si può adottare il 23 dicembre un provvedimento epocale per la città, tanto epocale che si è deciso di assentarsi dalla sua adozione. Il 23 dicembre no, ma l’11 gennaio sì, mah, perché? Credo che il problema non stia qui.

Noi abbiamo preso un impegno con la Città e come altri Comuni stiamo lavorando sodo per dare alla Città il nuovo Piano di governo del territorio, un impegno e un dovere, da onorare lavorando, a differenza di altre ben più blasonate istituzioni, che chiudono una settimana intera per motivazioni poco nobili e che comunque, con il lavoro e con l’impegno preso con gli elettori hanno ben poco a che fare. Volevamo un po' scimmiottare il Parlamento? Non so, chiudere per le vacanze natalizie? Che poi cominciano, come tutti sappiamo, il 24 pomeriggio!

Da questo impegno, che ripeto, vogliamo onorare, viene la scelta di adottare il P.G.T. entro Natale, perché ci sia il tempo, se le bizzarrie e follie romane lo permetteranno, di approvarlo entro la fine del mandato.

Credo che sia politicamente un nostro obiettivo, legittimo, quello di voler approvare un P.G.T. a cui lavoriamo da cinque anni. Peccato!

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Credo che il Pdl, che come sappiamo, visto che la cosa si è manifestata in pubblico, con convegni diversi e distinti sul tema, non ha posizioni univoche né atteggiamenti univoci sul tema P.G.T., credo che il Pdl abbia trovato un’imprevista e insperata buona occasione per togliersi dagli impicci, scegliendo di non esserci. Conosciamo tutto, l’ho detto anche prima, che le posizioni non sono per nulla univoche. Peccato!

L’altra sera il Consigliere Mangano ci ha presentato le sue opinioni in merito al P.G.T., valutazioni che sono a verbale, altro contributo dal Pdl non abbiamo e per ora non avremo, ripeto, peccato. Il Pdl ci accusa di dichiarare come un valore la partecipazione democratica, ma mi pare che sia il Pdl per primo a negare questa partecipazione democratica, perché tanti Consiglieri del Pdl e della Lega l’altra sera non hanno neanche finito di ascoltare la presentazione che ha fatto l’arch.

Benevolo e alcuni di loro erano in Commissione, altri no.

Non avremmo fatto la decina di riunioni di presentazione del P.G.T. che abbiamo fatto in città, nei quartieri, con le Associazioni e con i portatori d’interessi, gli stake holders come si dice adesso, se non avessimo considerazione per le valutazioni altrui, che possono diventare proposte, che sono comunque occasioni di riflessione. Il P.G.T. che andiamo ad adottare è frutto del lavoro di anni e del lavoro di molti, è buon P.G.T., che spero le osservazioni contribuiranno a migliorare e che correggerà le storture dell’attuale Piano regolatore, che andrà finalmente in pensione, disegnando una nuova Città futura. Non posso che ringraziare chi a livello tecnico e politico ha contribuito a questo risultato, in primis la nostra struttura tecnica, con il responsabile arch.

Mario Morabito, l’arch. Benevolo e anche la Giunta.

Allora, la Minoranza vuole dare un segnale forte, credo che i cittadini capiscano che il segnale forte lo stiamo dando noi, dando uno strumento di governo del territorio alla nostra città. Io ricordo che come Consiglieri di Minoranza, per il Piano territoriale di coordinamento provinciale, era fine luglio, ma il nostro senso di responsabilità ci ha portati non solo ad essere presenti, ma anche a rinunciare ad un voto contrario, perché i Piani di programmazione territoriali sono sempre un’opportunità per la città e se gestiti insieme, se si fa su di essi una manutenzione, sicuramente possono portare a dei vantaggi per tutta la città. Riteniamo che il segnale forte lo stiamo dando noi, che facciamo in questo momento l’interesse dei cittadini e non chi non sta dando nessun contributo, dopo cinque anni, a questo tipo di decisione, che dovrebbe essere il più collegiale possibile. Grazie.

Presidente

Grazie. La parola al Consigliere Ravasi.

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Consigliere Ravasi

Grazie Presidente. Una precisazione, signor Sindaco, questa sera è presente un gruppo consiliare di Minoranza, quindi lei ha fatto un discorso generico, riferendosi…

Sindaco

… (intervento fuori microfono)… no, ho parlato di Pdl e Lega…

Consigliere Ravasi

… no, siccome più volte ha richiamato l’attenzione, io faccio parte di un gruppo che si chiama <Insieme, Alleanza per Treviglio>, che fa parte delle Minoranze, quindi…

Sindaco

… rettifico formalmente quello che ho detto, per Pdl e Lega e il gruppo di, come si chiamava la lista di Zordan, non mi ricordo…

(interventi in sottofondo)

… <Nuova Treviglio>. Grazie. Mi scuso davvero.

Presidente

Prego, ha la parola, Consigliere…

(intervento fuori microfono)

… ah, grazie. È aperto il dibattito sul Piano di governo del territorio. I Consiglieri sono invitati a intervenire.

Consigliere Ravasi

… una comunicazione che mi sono dimenticato…

Presidente Prego.

Consigliere Ravasi

… il Consigliere Manenti, che fa parte del nostro gruppo, viste le eventuali incompatibilità sollevate anche da parte dei Consiglieri di Maggioranza, ha ritenuto opportuno non esserci questa sera, perché lui ha chiaramente detto, se ci sono incompatibilità riguardo ai Consiglieri

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di Maggioranza io ritengo opportuno non esserci e quindi non parteciperà a questa seduta.

(interventi in sottofondo) Sindaco

Scusate, faccio presente che se avessimo saputo e potevamo sapere, perché di questo articolo 78 del Decreto non so che cosa, ne abbiamo parlato tante volte, per la vicenda di Enzo Riganti, per la vicenda dell’incompatibilità della Siliprandi per le farmacie, quindi i Consiglieri erano avvisati. Voglio solo riferire che se l’avessimo saputo in tempo ci sarebbero state soluzioni a questa situazione e avremmo potuto essere più sereni e più tranquilli, rispetto al numero legale del Consiglio Comunale.

Presidente

Consigliere Brambilla, a lei la parola.

Consigliere Brambilla

Grazie, Presidente. Volevo intervenire con una certa soddisfazione, che non viene meno, ma ho anche un po' di amarezza per le assenze che ci sono stasera. E sono particolarmente soddisfatto fondamentalmente per tre motivi, il primo perché dopo un lavoro, già ha detto il Sindaco, ma mi piace ripeterlo, perché lo voglio sottolineare questo aspetto, dopo un lavoro difficile e faticoso, giunge finalmente in porto uno strumento strategico di portata storica per la nostra città e per il territorio di riferimento. Secondo motivo di soddisfazione, perché ci si arriva attraverso una metodologia informativa e partecipativa importante e sicuramente apprezzata dai cittadini. Il terzo, perché personalmente sento di aver mantenuto responsabilmente l’impegno del mandato elettorale della mia lista, che aveva indicato l’approvazione del P.G.T.

fra gli obiettivi prioritari.

Io sono un Consigliere diciamo di transizione, nel senso che ci sono adesso ma non ci sarò sicuramente per il futuro, ringrazio pertanto in premessa tutti quei signori che ha citato prima il Sindaco, che hanno contribuito con lodevole impegno professionale, costanza e non pochi sacrifici, lo so perché ho seguito abbastanza da vicino tutto il lavoro, al raggiungimento di questo importante traguardo e non faccio nomi per non escludere nessuno, però vorrei fare quello dell’arch. Benevolo, perché obiettivamente ha partecipato a talmente tante riunioni di presentazione, eccetera, che io al suo posto non so se avrei avuto la stessa pazienza e quindi personalmente gli faccio un applauso.

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Mi spiace soltanto, ecco, che le Minoranze, che pure hanno partecipato con assiduità ai numerosi incontri di approfondimento, parte delle Minoranze, perché obiettivamente capisco la posizione di Manenti, che probabilmente avrà anche delle incompatibilità, eccetera, e anche contribuito con suggerimenti e proposte alla costruzione di questo importante strumento, abbiano deciso di non partecipare alla seduta, disconoscendo di fatto anche il loro apporto collaborativo. Nei miei interventi precedenti ho sempre auspicato che questo importante strumento venisse approvato dalla più larga maggioranza possibile, perché possa essere soggetto il meno possibile agli attacchi speculativi che potrebbero presentarsi in futuro, mi auguro che le osservazioni che ci saranno in questa fase, diciamo, di comunicazione nel territorio, ci siano delle osservazioni intelligenti, eccetera, in modo che al momento dell’approvazione e spero di essere presente, che ci sia ancora questo Consiglio in quella occasione, si possa eventualmente anche apportare delle migliorie, che sicuramente potranno anche esserci, voglio dire, questo è un documento che è fatto di tante, io leggevo la delibera, obiettivamente mi sono spaventato, guardando tutti gli allegati che ci sono citati e che sono evidentemente frutto di un lavoro veramente immane, per cui qualche cosa da modificare e magari, in prospettiva, anche qualche cosa da adeguare a quelle che saranno le evoluzioni, eccetera, ci sarà; l’importante è che ci sia l’uovo, perché per cercare il pelo nell’uovo mi pare che l’importante è che ci sia l’uovo e questo è l’uovo, il pelo lo cercheremo con le osservazioni e con quello che succederà in futuro.

Ma la mia soddisfazione, e qui entro un pochino nel merito, ma molto a livello generale, è soprattutto per la bontà della strategia insita in questo strumento di governo del territorio per queste considerazioni generali, la scelta politica di governare le trasformazioni collegate all’avvento delle nuove infrastrutture, alfine di garantire uno sviluppo ordinato e controllato della città e salvaguardare il territorio dagli assalti della speculazione e da una conseguente cementificazione selvaggia.

La scelta strategica di prevedere lo sviluppo futuro della città nella cosiddetta mezzaluna, attraverso interventi di qualità, residenziali, produttivi e di servizi, mirati, controllati e caratterizzati dall’utilizzo di moderne tecnologie, con particolare riferimento al risparmio energetico e alla compatibilità ambientale. La scelta di garantire la tutela del territorio a salvaguardia e potenziamento delle attività agricole, limitando al massimo l’utilizzo di suolo agricolo a fini urbanistici o per altre destinazioni.

Queste erano i tre riferimenti strategici a cui mi piace, diciamo che mi piace sottolineare, perché danno consistenza a questo piano strategico

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di sviluppo del territorio. Aggiungo, cosa che manca nel Piano di governo del territorio, ma che sappiamo essere oggetto di una programmazione superiore, a livello territoriale, la necessità ovviamente delle tangenziali, per un assetto della mobilità, diciamo, e della rete viaria, proprio in funzione delle infrastrutture in arrivo, che sono ovviamente finalizzate a favorire il miglioramento della mobilità urbana e della riduzione dell’inquinamento.

E infine e finisco, perché non voglio tirarla più lunga del necessario, per quanto riguarda il discorso del centro storico, è una, non dico una sorta di testamento, ma una raccomandazione che lascio ai prossimi amministratori, ovviamente se avranno questo tipo di visione e vi leggo proprio due righe, come si può dire, un documento che avevamo compilato in lista e quando abbiamo fatto la campagna elettorale nel 2006, e riguardava un po' la Treviglio dei sogni, ma ve la leggo perché è una cosa velocissima.

Allora, cosa vorremmo noi da Treviglio? Un centro storico, parlo del centro storico perché nel Piano di governo del territorio il centro storico è un po', come si può dire, dato per scontato, mentre invece ha bisogno di determinati interventi, un centro storico riscoperto, dei vicoli pavimentati in porfido, tutti ovviamente e ben illuminati, le piazze ben arredate e l’edificio ex Upim recuperato dall’attuale stato di degrado, con una nuova facciata e i collegamenti con via Galliari e vicolo Teatro, il recupero degli altri edifici fatiscenti, una circolazione dei mezzi a motore limitata al carico e scarico delle attività commerciali, per favorire quella ciclabile e pedonale, un impianto audio per la diffusione di musiche e comunicati, quasi a farne un grande supermercato naturale, completo di servizi e di possibilità di svago, una circonvallazione interna valorizzata, con circolazione dei mezzi a motore a senso unico, percorsi ciclabili ben definiti, marciapiedi illuminati, sosta limitata, due parcheggi interrati posizionati in zone da definire, perché allora pensavamo alla zona Carcano-Mercato e l’altro Filagno-Caprera, poi Insurrezione e poi sono stati modificati.

Le tangenziali che alleggeriscono la seconda circonvallazione dal traffico extracittadino, con segnaletica ben evidenziata, per corsi ciclabili e ben definiti e collegati sia verso il centro che verso i Comuni confinanti, valorizzazione e promozione dei parcheggi delle stazioni, con possibilità di accesso e di uscita sia verso il centro che verso la periferia, riorganizzazione e messa in sicurezza, e qui qualcosa è stato fatto, degli incroci semaforizzati di via Marconi con viale Monte Grappa, questo è ancora tutto da vedere in funzione di Baslini, di via Terni per Brignano, realizzata la rotonda ed è una cosa molto importante, di via Trento con viale Col di Lana e qui abbiamo l’ovulo, cos’è…

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(interventi fuori microfono)

… la rotonda e di via Crippa per Pagazzano, ed è stata fatta la rotonda.

Ecco, non ci sembrava di chiedere troppo, qualcosa abbiamo ottenuto e quindi speriamo che i prossimi amministratori ci diano anche il resto.

Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Brambilla. Consigliere Dozzi, a lei la parola.

Consigliere Dozzi

Grazie signor Presidente. Cioè, anch’io come Bruno provo una certa amarezza per le assenze di questa sera, però, diciamo così, ci ho fatto il callo, perché visto come va la politica in questo paese non mi meraviglia più di tanto. Sarei tentato di rispondere con le parole di Alberto Arbasino, però sarei sicuro di incorrere in qualche denuncia, per cui me le tengo per me. Premetto che intendo fare alcune considerazioni politiche sul P.G.T., perché pur avendo preso conoscenza diretta delle questioni urbanistiche in genere, la mia cultura personale non mi permette di entrare nello specifico, del resto vedo che tra gli stessi urbanisti di professione i pareri sono molto discordanti. So che l’urbanistica è una intersezione molto delicata e opinabile tra le conoscenze tecniche e le valutazioni politiche, così delicata che come è noto ha dato luogo alle più sfacciate speculazioni e corruzioni, vedi per ultimo il caso di Cassano d'Adda, dove sta per essere decapitata l’attuale Giunta, accusata di aver intascato tangenti, in cambio di pratiche edilizie pilotate.

Secondo l’illustrazione del P.G.T. fatta dall’arch. Benevolo martedì, mi sembra che emerga una città efficiente, che si reinventa, e che a partire dal centro storico è orientata a svilupparsi entro confini ben definiti, tenendo conto delle infrastrutture presenti e future, avendo cura di conservare, valorizzandoli, i valori e vocazioni del nostro territorio. Una città impegnata a concentrare il proprio sviluppo, residenziale, produttivo, terziario e di servizi, in quella zona a sud della Stazione Centrale, denominata mezzaluna.

A proposito della mezzaluna in questione e del P.G.T. in generale, ho recepito quattro questioni, per me importanti, che fanno chiarezza sulle troppe chiacchiere che vogliono questa Amministrazione cementificatrice. Il primo, i nuovi interventi previsti dal Piano di governo del territorio riguardano solo il 26% del territorio edificabile, concentrato nella mezzaluna e non il restante 74%, che è regolato da Piani attuativi pregressi, non vorrei che qualche ambientalista confondesse, o per

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ingenuità o per malafede, i due diversi ambiti d’intervento. Secondo, come può essere detto cementificatore un Piano di governo del territorio che nella nuova area assegna un 20% circa, per cui sono 480.000 metri quadri alla edificabilità, di residenza, terziario, servizi e produttivo, ed il rimanente 80% circa, due milioni di metri quadri al verde urbano? Terzo, il nuovo Piano delle regole, compreso nel P.G.T. in questione, contiene in modo inequivocabile i recuperi delle aree produttive dismesse, la nuova edificabilità sarà calcolata non più sulla volumetria esistente, metri cubi, ma solo sulla superficie, metri quadri e comunque dovrà tener conto degli edifici contornanti e quindi non sarà più possibile costruire mostri come gli attuali ex Murano, ex Spica, ex Sai e come il futuro della ex Baslini. Quarto, il Piano regolatore generale in vigore prevedeva l’incremento della popolazione trevigliese a 38.000 abitanti, il nuovo P.G.T., con l’inclusione della mezzaluna totalmente edificata, prevede l’incremento della stessa popolazione a circa 36.500-37.000 abitanti, mi sembra che questo dato dimostri che il consumo del territorio è contenuto rispetto all’incremento della popolazione.

Vorrei concludere con una riflessione generale, è vero che dobbiamo essere molto attenti nell’Amministrazione del nostro territorio, ma penso che il problema oggi non sia tanto quello di difenderci dai grandi insediamenti produttivi tradizionali, grandi fabbriche, grandi capannoni, grandi logistiche, magari con connessi interporti, ma quello di organizzare il territorio in funzione di agili unità produttive ad alto contenuto tecnologico, soprattutto se si situate in una zona, come la mezzaluna, privilegiate da una comunicazioni già esistenti e future, mi riferisco alla Bre.Be.Mi., all’Alta capacità e al quadruplicamento della ferrovia.

Finisco con una battuta, quando il rispetto del territorio diventa polemica furiosa per l’abbattimento di alcune piante per fare spazio alla costruzione di un gattile più funzionale, è chiaro che siamo di fronte a un tabù, più o meno infantile, e non ad un uso ragionevole e razionale del territorio stesso. Grazie per la vostra cortese attenzione e Buone Feste a tutti voi e alle vostre famiglie.

Presidente

Consigliere Pirola, a lei la parola.

Consigliere Pirola

Grazie. Volevo dire qualcosa anch’io, anche stante l’assenza del mio Capogruppo, considerato anche che, insomma, non è che sia un esperto di tematiche del territorio e ho come vizio quello di non

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preparare i discorsi. Poi, poiché arrivo appena appena ora da una riunione di lavoro, con la mia, diciamo così, con la mia struttura, in cui dato il mio abbigliamento sono stato accusato di marchionizzarmi, adesso che lo so, cambio, vediamo un po', vorrei evitare di, come dire, marchionizzare anche il mio intervento, però vorrei andare su alcune cose un po' pragmatiche.

Ho fatto una premessa su quello che è successo qui stasera, il Pdl è libero di fare quello che vuole, voglio dire, pazienza, resto molto perplesso, capisco, ma non condivido, resto molto perplesso del comportamento non del Consigliere Zordan, del Presidente del Consiglio Comunale, francamente mi sarei aspettato da chi da molti anni calca in varie vesti questa stanza, un po' più di capacità di distinzione tra ruolo istituzionale e ruolo politico, anche perché poteva farlo benissimo, veniva, presiedeva da Presidente del Consiglio, nel momento in cui la procedura gli chiedeva di esprimere come Consigliere Comunale toglieva la schedina, finita lì, rispettava l’istituzione e svolgeva il suo ruolo politico. Va be’, ciascuno interpreta le istituzioni come meglio creda.

Entrando un po' più nel merito della cosa, l’altro elemento che vorrei mettere sul tavolo è questo strano concetto che c’è ogni tanto tra di noi Consiglieri, che è il livello del dibattito che c’è qui dentro che misura la democrazia, diciamo che ci farebbe bene un bagno di umiltà, è il livello di dibattito che c’è in città che misura la democrazia, c’è gente a Roma che passano le giornate a discutere, possiamo dire che quindi il livello di democrazia in Italia è ai massimi storici? Allora, il livello di democrazia declinato da questa Amministrazione sul Piano di governo del territorio lo si misura, per chi ha un minimo di memoria, ricordandosi qual è stato il livello di dibattito, di presentazione e di preparazione in città del precedente disastroso Piano regolatore, io c’ero, sarebbe interessante andare a prendere gli annali e contare quante presentazioni pubbliche sono state fatte, come sono state fatte, quali documenti si sono presentati, eccetera.

Politicamente ritengo sia molto interessante notare che c’è un continuum di personale politico tra chi ha sponsorizzato e negli anni attuato quel Piano regolatore, in diversi ruoli e oggi invece ne dice di tutti i colori nel metodo e nel contenuto su questo P.G.T. che ci stiamo preparando, va be’, però anche qui si potrebbe poi dire, no, andare troppo sul politico, d’altro canto tra sei mesi, forse forse tra tre ci sono le elezioni, è come diceva quel tale, corsi e ricorsi storici, alla fine questa città, eccetto l’interruzione dell’Amministrazione Borghi, da 30 anni ha sempre visto girare quei signori.

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Fatta anche questa parentesi su cosa sia per me la democrazia, poche parole di commento, anche perché penso che, in modo un po' impopolare, una Maggioranza debba essere valutata dalla città non sul dibattito che 20 persone stipendiate o rimborsate dai cittadini nelle ore che passano qua dentro, o non…

(cambio cassetta)

… su quello, ma sulle azioni concrete che fa per la città.

Io volevo dire solo due cose nel contenuto, la prima, è un po' più così, divisione alta, dicevo prima con Fulvio, ma non vorrei che si offendesse l’Assessore o l’architetto, insomma, poi io non mi esprimo molto bene su queste cose, anche qui un minimo di umiltà, all’interno di una Regione Lombardia, che se voi ci pensate, dal livello cittadino al livello nazionale è l’entità, sulla nostra filiera, diciamo così, di distribuzione dei poteri, è quella che da più anni ha continuità politica, perché il governatore l’è lè de vent’agn, mentre il Presidente della Provincia è cambiato, il Sindaco è cambiato, il Presidente del Consiglio, allora, questo P.G.T. si pone all’interno di una gestione del territorio della Regione Lombardia che è ancora tutta da capire, ogni tanto sentiamo, così, grandeur di confronto della Lombardia con la Baviera, con la Catalogna, eccetera, c’è da chiedersi se qualcuno sia mai stato in Baviera o se pensino che la Baviera sia un tipo di formaggio, o se scambiano la Catalogna per il Barcellona come squadra di calcio e non bisogna essere urbanisti, perché se uno si domanda, va be’, ma in questi vent’anni qual è stata la visione strategica della gestione del territorio lombardo? Forse si potrebbe fare un ragionamento un po' più ampio di certe politiche di basso profilo, però.

Allora, all’interno di quello in cui dopo anni e anni di discussione questa città, non la Maggioranza o l’Opposizione, questa città, non sa ancora se ci sarà la tangenziale ovest, la tangenziale est, l’I.P.B., tutte e due, mezza di qua, mezza di là, adesso ci dicono che c’è l’Expo, eccetera, pota e se non c’era l’Expo cosa facevamo? E dopo l’Expo cosa aspettiamo, che Milano si candidi alle Olimpiadi? Perché così ne abbiamo un’altra! Piuttosto che il famoso corridoio Lisbona-Kiev, che poi inciampa sui fossi. Diceva un noto filosofo che non esiste eroe per il proprio cameriere, ed era il corridoio Lisbona-Kiev, che inciampa sullo scavalco dei fossi! Va be’.

Allora, questo Piano di governo del territorio fa i conti con queste cose qui, di qualcuno che il governo del territorio non sa neanche cos’è, la pianificazione strategica del territorio non sa neanche cos’è, allora la scommessa che c’è dietro questo Piano di governo del territorio, che nota bene, su cui nota bene, in questi mesi, in questi anni, in città se

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n’è sentite di tutti i colori, è troppo di qua, è troppo di là, è troppo restrittivo, no, è troppo largo, le regole, che poi è la cosa migliore, perché quando nessuno è d’accordo vuol dire che qualcosa di buono stai facendo, è l’unanimità che preoccupa, abbiamo avuto anche interessanti chiamate fuori, di chi ha accusati altri di essere sul libro paga di non si capisce bene chi, salvo poi fermarsi a metà, ma che magari poi bisognava anche dire a cosa si stava pensando, però, insomma, anche lì. No, non è che m’abbia fatto piacere essere equiparato a una roba del genere, essendo un Consigliere di Maggioranza che si appresta ad adottare questo P.G.T., però va be’, ciascuno ha il suo stile, va bene così.

Allora, la scommessa che c’è dietro questo P.G.T., bisognerebbe avere l’onestà di riconoscere, è questo, tentare di gestire il cambiamento, tentare di gestire quello che qualcun altro ci ha buttato addosso, in una prospettiva un po' di ampio respiro, perfettibile? Può essere, si poteva fare qualcosa di meglio? Why not, però è questo lo scenario in cui guardare questo Piano di governo del territorio, è questo lo scenario.

Allora la grande scommessa è quella di gestire, non di essere gestiti, è quella di non lasciare lì, com’è stato fatto per anni, dei finti pezzi di verde, che poi un pezzettino alla volta venivano urbanizzati, come si dice in dialetto? ‘n tuchelì de che, ‘n tuchelì de là, ‘na sibra e ‘n sacol, questa è la scommessa.

Allora sarebbe stato interessante che il dibattito si sviluppasse attorno a questa cosa. Questo P.G.T. indirizza in modo efficace ed efficiente questa scommessa o è un volo pindarico? No, spiace, perché visto che di questo non si è discusso o si è discusso molto poco e molto male.

È evidente che stiamo parlando soprattutto, ma non solo, della mezzaluna, soprattutto ma non solo della mezzaluna, su cui, anche lì, per quel poco che ho capito, si poteva fare una scelta magari molto più pagante politicamente. Si diceva, ah lì lasciamo tutto verde, non tocchiamo nulla, ma a chi ce la veniamo a raccontare? Ma a chi ce la stiamo raccontando? Chi conosce la periferia est di Milano, quella che viene attraversata dalla Rivoltana, si accorge che a furia di dire, lì non tocchiamo nulla, lasciamo i prati, l’unico pezzo di verde degno di tale nome è il cosiddetto Parco dell’Invernizzi…

Intervento ?

… privato…

Consigliere Pirola

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… privato, quindi antropizzato, se vogliamo usare una parola di quelle belle.

Chiudo dicendo che è per questo motivo che noi siamo favorevoli a questo P.G.T., non per i dieci metri cubi di qua, i cinque metri cubi di là, il tetto in una maniera di qua, e la cascina in una maniera di là. Siamo favorevoli perché accetta di giocare questa scommessa, poi saranno gli anni a venire che ci diranno come, chi ci sarà, chiunque, come la declinerà e se saprà stare nel solco della scommessa o tornerà al piccolo cabotaggio. Grazie e Buon Natale.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Ravasi, a lei la parola.

Consigliere Ravasi

Grazie Presidente. Il gruppo consiliare, nonché lista civica <Insieme, Alleanza per Treviglio>, ha deciso di concedere parte degli spazi propri d’intervento su argomenti di particolare rilevanza posti all’ordine del giorno nelle sedute del Consiglio, ad Associazioni, gruppi di cittadini, organizzazioni sociali, sindacali e a forze politiche non presenti nell’attuale composizione consiliare, attuando la formulazione del diritto di tribuna e pertanto a cominciare da questa sera, dove nella seduta è dedicata al P.G.T., attiverà il diritto di tribuna ad una Associazione.

Il mio successivo intervento si sostanzierà nella lettura del comunicato che l’Associazione Circolo Bassa Bergamasca di Legambiente ci ha fatto pervenire e che riteniamo meritorio di essere agli atti di questo Consiglio. Documento che mi è stato fornito a mezzo del delegato sig.

Dolcini. Quindi il diritto di tribuna al Circolo della Bassa Bergamasca di Legambiente, questa è la sua posizione.

Le linee guida del Piano di governo del territorio, dopo una lunga gestazione, presentano alcuni importanti elementi di condivisione, ed altrettanti punti che suscitano perplessità e necessitano di chiarezza.

Sono condivisibili alcuni elementi portanti della pianificazione, quali, la rottura con sviluppo ad anello che ha caratterizzato la storia urbanistica cittadina, la previsione di una cintura verde attorno alla città, la previsione di un capitolo specifico riguardante l’agricoltura di qualità, la tensione verso un’adeguata ottica di sviluppo, che consideri non solo Treviglio ma l’intera bassa, in una pianificazione realmente del territorio, al di là del campanilismo locale.

Non convince invece Legambiente altri aspetti, e cioè, l’assunzione quasi acritica della tensione abitativa mediata dall’ipotetico arrivo delle

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grandi infrastrutture, che sarebbe solo da governare, l’assunzione altrettanto acritica delle grandi infrastrutture, rispetto alle quali il Comune assume uno scopo unico di governare per il proprio territorio la loro realizzazione, la mancanza di valorizzazione del Plis, Parco locale d’interesse sovracomunale, come elemento portante della pianificazione, l’assunzione della definizione di margini cittadini come elementi propedeutici a nuove urbanizzazioni, la mancata definizione del ruolo e del futuro di Castel Cerreto.

Del primo punto non convince il fatto che ad una richiesta di carattere unicamente speculativo, debba corrispondere automaticamente una scelta di pianificazione che vada in tal senso e la supporti fattivamente, non si tratta solo di governare lo sviluppo, ma di decidere prima di tutto il modello di sviluppo. Inoltre già alcune scelte urbanistiche operate in deroga al vigente Piano regolatore generale sono state, a cominciare dal recupero dell’area Baslini, giustificate rispetto al loro impatto sulla viabilità esistente, con la prossima realizzazione della Bre.Be.Mi. e già troppe aziende operanti nella logistica hanno insediato i propri centri operativi nella bassa, in attesa delle grandi infrastrutture, ma intasando nel contempo la viabilità esistente. In altre parole, va evitato anche che si crei una nuova zona di sviluppo urbano, giustificato dalla Bre.Be.Mi., senza alcuna certezza rispetto ai tempi e alla realizzazione stessa dell’opera e che siano chiariti i presupposti su cui sono fondati i trend di sviluppo che vengono assunti in questo P.G.T.

Del secondo punto, al di là di qualsiasi considerazione di merito e ribadendo comunque un sostegno e soluzioni alternative da tempo note, non convince il ruolo che per ora sta caratterizzando l’operato del Comune sui tavoli istituzionali, la scelta di governare decisioni altrui, con l’assunzione pressoché acritica dei progetti è frutto di una scelta, non di un dato di fatto, ci sono margini e c’è la necessità di discutere la natura di alcune scelte in essere, a cominciare dall’interconnessione Pedemontana, che si potrà pure chiamare tangenziale ovest, ma si tratta di un raccordo autostradale.

Per quanto riguarda il Plis e margini urbani, Legambiente richiama l’attenzione sugli accordi sottoscritti dal Comune di Treviglio per la perimetrazione e la caratterizzazione del Plis, sono stati definiti dei paletti ben precisi, che devono essere rispettati. Inoltre la definizione dei margini corrisponde a nuove urbanizzazioni, la definizione dei limiti cittadini passa attraverso una cintura verde, che viene riconosciuta, ma marginalizzata da interventi di solo carattere speculativo.

Infine Castel Cerreto, per Legambiente non può questa frazione, che ha peculiarità sociali e naturalistiche proprie, essere soggetta ad interventi

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esterni, che non siano condivisi dalla comunità locale, occorre prima di qualsiasi ulteriore intervento un confronto ed una decisione che parta dalla partecipazione attiva dei cerretani. Cogliendo pertanto la caratterizzazione indicata nelle guide, di accompagnare il termine sviluppo, con sostenibile e di qualità, Legambiente ritiene, per passare a una fase di proposte …?... che si possono indicare nei seguenti punti:

introdurre modelli di previsione per quanto riguarda sia l’aspetto delle emissioni che del consumo delle risorse, in modo da dare una dimensione corretta all’aggettivo sostenibile, il territorio e l’ambiente non sono risorse inesauribili e partendo dalla constatazione di uno stato di qualità dell’ambiente e di vita decisamente critico, solo tenendo conto dell’impatto di un nuovo sviluppo urbano in termini di emissioni in aria, di consumi idrici, ad esempio, si arriverà a determinare la sostenibilità, cioè i margini di sviluppo coerenti, con una buona qualità di vita per i cittadini. Non stiamo parlando solo dell’applicazione corretta dello strumento della Vas, né Legambiente intende entrare in questa fase nella definizione di dettaglio dei modelli di previsione da adottare, in questa fase Legambiente vuole solo proporre una linea guida che dia un significato reale all’aggettivo sostenibile.

Assumere il Plis, Parco locale di interesse sovracomunale, come elemento portante della pianificazione e dello sviluppo del territorio, aspetto che come già detto compare solo marginalmente e non chiaramente esplicitato nelle linee guida, in sostanza si chiede di assumere il Plis come elemento caratterizzante dello sviluppo della bassa, valorizzando in questo specifico ambito l’idea di agricoltura di prossimità, garantire un’adeguata dotazione di servizi di nuovi ambiti sviluppo e garantire un recupero del centro storico ed un livello di qualità dei servizi per le frazioni e le periferie, aspetto che appaiono finalmente e positivamente avviati, ma che devono rientrare nelle prossime fasi di sviluppo del P.G.T.

Questo per Legambiente significa tracciare i margini urbani, Legambiente chiede all’Amministrazione e al Consiglio Comunale di assumere queste criticità e di andare ad individuare gli strumenti correttivi adeguati. Sarebbe un vero peccato vedere gli elementi innovativi di qualità, che non mancano, essere annullati dalle tensioni speculative e di una certa ottica, che misura lo sviluppo in km di asfalto e cubature di nuove edificazioni, che contraddittoriamente traspare in molti altri punti. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. Prima di dare la parola al Consigliere Reduzzi, comunico a tutti che alla fine del Consiglio Comunale siete tutti invitati,

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compreso il personale che c’è nel pubblico, per un brindisi in sala Giunta. Grazie…

Sindaco

… il pubblico, non il personale che sta nel pubblico…

Presidente

… tutte le persone che stanno nel pubblico…

(interventi sovrapposti)

… no, no, tutte le persone che stanno sedute fra il pubblico, non solo i Consiglieri Comunali, per un brindisi e per un augurio di Buon Natale.

Consigliere Reduzzi, a lei la parola.

(interventi in sottofondo) Consigliere Reduzzi

Grazie. Anch’io a braccio come il Consigliere Pirola, vorrei fare alcune considerazioni. Prendo spunto dal comunicato della Legambiente appena letto dal Consigliere Ravasi, per porre una questione che mi sembra fondamentale, dirimente. Questo P.G.T. rispetto al Piano regolatore vigente fa un passo avanti o fa un passo indietro rispetto al discorso del governo del territorio, della salvaguardia dell’ambiente, dell’impostazione di una mobilità sostenibile, eccetera? Perché io sono abituato, da un lato ad avere dei principi di guida fondamentali e dei valori a cui far riferimento, poi però sono abituato a calarli nella realtà e a chiedermi, ma, appunto, questo P.G.T. fa un passo avanti, due, tre, o fa un passo indietro rispetto al Piano regolatore esistente?

A me sembra che per tutta una serie di considerazioni, dalle cascine che sono state reinserite nel Plis e sono state regolamentate, come abbiamo detto, come ha detto l’arch. Benevolo l’altra volta, alla questione del recupero dei volumi degli edifici industriali dismessi, che è stata richiamata dal Consigliere Dozzi, a tutta una serie di norme dettagliate per quanto riguarda il centro storico, che assomigliano a quello che una volta si chiamava il Piano particolareggiato del centro storico e che mirano a un recupero di qualità del centro storico, mi sembra di poter dire, dati alla mano, senza star lì a fare voli pindarici, che c’è un, ci sono dei notevoli passi avanti rispetto all’esistente.

Questa è una prima valutazione.

Poi la Legambiente pone una serie di criticità, ma già altre volte, insomma, abbiamo valutato le posizioni della Legambiente, su alcune cose ci siamo trovati d’accordo, su altre no, e quindi, voglio dire,

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quando arriverà il momento delle osservazioni la Legambiente potrà dettagliare in modo particolareggiato e comprensibile, perché adesso l’impressione che ho io, sentendo, a una prima lettura, è che è un po' farraginoso, c’è dentro dalle valutazioni non motivate a valutazioni motivate, a proposte, a ideali, eccetera, si tratterebbe insomma di quagliare un po' più precisamente sulle osservazioni. Ci sarà il momento delle osservazioni, la Legambiente come qualsiasi altra istituzione, associazione, eccetera, avrà tutto il suo tempo di fare delle osservazioni, ma la cosa fondamentale che io mi aspettavo dalla Legambiente è un giudizio, cioè, alla fine, fatto il bilancio delle cose positive e delle cose negative, questo P.G.T. è da approvare oppure no? E questo invece io lì non lo vedo. D’altra parte non è compito della Legambiente fare queste cose, però è compito dei Consiglieri Comunali assumersi le proprie responsabilità e i Consiglieri Comunali di Maggioranza sicuramente queste responsabilità se le assumeranno.

Un’altra considerazione è questa, il Sindaco, ma anche la Legambiente ha fatto riferimento a quello che ci viene dall’alto, la tangenziale ovest, piuttosto che la tangenziale est, ma soprattutto la Bre.Be.Mi., l’I.P.B. o l’Autostrada Bergamasca, eccetera, la Provincia che non ci risponde, la Regione che non ci risponde, tutte questioni che abbiamo sentito anche nell’ultimo Consiglio Comunale, ricordate dal Sindaco. Non è che il Comune può fare qualcosa tipo, no, non sono d’accordo con la Bre.Be.Mi., no, non sono d’accordo con l’Alta, farebbe ridere insomma, se il Comune di Treviglio pretendesse di fare cose di questo tipo, come in realtà mi sembra adombrato da quel comunicato della Legambiente, quando si parla di assunzione acritica, be’, insomma, voglio dire, quella lì è pianificazione sovraordinata al Comune, il Comune deve, obtorto collo, anche se potrebbe essere formato da 20 Consiglieri di Rifondazione Comunista, ma dovrebbe dire sì a queste cose, punto e basta e chiuso, quindi, o da 20 Consiglieri Verdi, non cambierebbe niente, rispetto a questa questione. Ridurre il danno, quello è il massimo che il Comune può fare, come sa benissimo la Legambiente.

E quindi, va be’, da questo punto di vista il Comune, almeno, questa Maggioranza, fino alla fine si adoprerà per avere delle risposte positive rispetto a quella serie di richieste che ha rivolto sulla tangenziale ovest, piuttosto che sulla I.P.B., eccetera, però insomma, sapendo benissimo qual è l’interlocutore a livello provinciale e regionale, con cui deve fare i conti, in termini politici insomma, perché poi qui non è che possiamo nasconderci dietro, cioè, voglio dire, noi siamo amministratori, ma poi le scelte sono innanzitutto politiche. Se questa Amministrazione fosse magari di un colore diverso, magari omogeneo al colore provinciale o al colore regionale, probabilmente le risposte sarebbero diverse, o perlomeno ci sarebbero delle risposte, perché adesso non ci sono

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neanche le risposte, non si degnano neanche di rispondere, stanno aspettando che cambi l’Amministrazione, quando sarà del loro colore probabilmente le risposte arriveranno, magari non soddisfacenti, ma arriveranno.

L’altro però fattore con cui bisogna fare i conti è quello del mercato edilizio, perché noi possiamo fare paradossalmente il P.G.T., approvare un P.G.T. il più ampio possibile, ma se tanto mi dà tanto e a Treviglio ci sono mille appartamenti invenduti o sfitti o ch’el che lè, se, come sappiamo dalle entrate degli oneri di urbanizzazione, della richiesta di posticipare le concessioni edilizie, pur, eccetera, è quello che è, fintanto che non ci sarà una ripresa, che io non auspico ovviamente, ma affinché non ci sarà una ripresa di questo mercato edilizio, è chiaro che quello è l’altro fattore con cui farà i conti il piano, questo Piano di governo del territorio.

Ma anche la realizzazione delle opere sovradimensionate, sovraordinate è in pericolo, cioè, mi sembra che le ferrovie non abbiano poi tutti quei soldini per fare l’Alta capacità e mi sembra che anche la Bre.Be.Mi. qualche problemino finanziario ce l’abbia, visti i ritardi con cui paga gli indennizzi agli agricoltori, eccetera, quindi anche questo, be’, l’unica cosa che per adesso tira, anche la Bre.Be.Mi., è il famoso Expo, che sta diventando, diciamo, l’araba fenice o non so come chiamarla, per cui, speriamo che funzioni almeno quella lì, insomma, lì c’è una scadenza, c’è il 2015 come scadenza e quindi in funzione di quello, giustamente poi Pirola diceva, be’, e dopo? E dopo? Non è che si può finalizzare uno sviluppo regionale della Lombardia, un progetto, a questa situazione, però sembra che così le cose stiano andando.

Per quanto riguarda la valutazione di questo P.G.T., l’ho già fatta, si potrebbe argomentare, bastava sentire, magari con attenzione, la relazione dell’arch. Benevolo lo scorso Consiglio Comunale, dopo di che, insomma, chi voleva fare delle valutazioni aveva tutti gli elementi per fare le valutazioni su questo P.G.T. che andiamo ad adottare.

Ma io sono tra quelli che vengono chiamati in francese antico ogni soi chi mal i pance, ci sono quelli che pensano male e qualcun altro diceva, a sospettare spesso si azzecca e volevo fare alcune…

(interventi in sottofondo)

… ecco, appunto, Andreotti, difatti, difatti, quindi sono in buona compagnia, ogni tanto anche il Belzebù serve, allora, qui ci siamo rammaricati della assenza dei Consiglieri della Lega e del Pdl, a parte che la situazione mi sembra più articolata, già lo accennava il Sindaco, io ho ascoltato sempre con curiosità e con attenzione l’intervento del Consigliere Mangano l’altra sera, del resto molte delle cose che lì erano, delle proposte o delle valutazioni che lì erano riportate erano già

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state messe nella osservazione del Circolo a cui il Consigliere Mangano fa riferimento e già allora le avevamo prese in seria considerazione, penso che anche stavolta le prenderemo in considerazione, soprattutto quando saranno articolate in osservazioni, appunto, vere e proprie, non in valutazioni o proposte di carattere generale.

Be’, come al solito il Consigliere Mangano ha dimostrato di avere il senso dello Stato e delle istituzioni, qualcun altro il senso dello Stato e delle istituzioni stasera ha dimostrato di non averlo. Ma siccome io sono sospettoso per natura, sono tra quelli che pensano male per natura, avrei preferito averli qui e quindi non mandarglieli a dire, ma qui andremo, passeremo alla storia attraverso il verbale del Consiglio Comunale, quindi io non perdo certo l’occasione per passare alla storia questa sera.

E allora mi faccio alcune domande, il Consigliere Manenti giustamente ha detto, ho dei dubbi di avere delle incompatibilità e quindi giustamente faccio un passo indietro, per non avere problemi e creare problemi al Consiglio Comunale, perché queste sono cose serie, mi viene il dubbio che magari qualche cosa di simile ci possa essere, non esplicitata però, all’interno del, almeno di una parte del gruppo del Pdl, bastava dirlo, non c’erano problemi e insomma, voglio dire, ci sono le, alcuni occasioni in cui non si può volere tutto, o una cosa o l’altra.

Ma l’altra questione è questa, quello di stasera è chiaramente un atto che dietro il pretesto del 23, piuttosto che il 21, perché quello chiaramente è un pretesto, è un atto di delegittimazione, o vorrebbe essere un atto di delegittimazione nei confronti della adozione di questo Piano di governo del territorio, da parte di questa Maggioranza.

Siccome dai resoconti giornalistici sul convegno svolto dal Pdl, organizzato dal Pdl, su questo P.G.T. qualche elemento si poteva intravedere, del tipo, ma è troppo restrittivo, soprattutto per quanto riguarda il centro storico, ma le perequazioni si dovrebbero fare in maniera un po' più ampia, eccetera, io ipotizzo che la critica a questo P.G.T. sia appunto nell’ordine, è troppo restrittivo, bisognava operare a maglie più larghe, siccome però dirlo non è, dirlo in Consiglio Comunale, non in un convegno, non è così tranquillo, non è così pacifico, apriamo la campagna elettorale delegittimando questa scelta, così ci teniamo le mani libere per un’eventuale altra Amministrazione, diversa da questa, che potrà dire, ma tanto io non c’entro niente con quel P.G.T. lì, non ho partecipato neanche all’adozione, figuriamoci se ne tengo conto.

Non è un’ipotesi peregrina, perché a Misano è successo quello che è successo, c’era un P.G.T., lì non era ancora P.G.T., un Piano regolatore

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di un certo tipo, appena approvato dall’Amministrazione uscente, è arrivata la nuova Amministrazione e la Lega, l’ha cancellato come se nulla fosse. Ecco, non vorrei che anche in questo caso si trattasse di una cosa di questo tipo, perché altrimenti non riesco a darmi spiegazioni politiche convincenti, perché le altre, ripeto, il 21 piuttosto che il 23 e poi andiamo all’11 gennaio, eccetera, non stanno chiaramente in piedi.

Se invece ci fossero obiettivi di questo tipo, be’, allora la cosa è molto più grave, a questo punto i trevigliesi dovranno decidere veramente se andare alle elezioni con un P.G.T., che con tutti i suoi limiti potrà essere gestito e poi io adesso farò alcune, darò alcune, farò alcune proposte secondo me utili in questa direzione, oppure invece dire, va be’, no, questa cosa qua non ci va bene, cambiamo Amministrazione, cambiamo P.G.T., anzi annulliamo cinque anni di lavoro di P.G.T. che ha delle direttive precise e buttiamolo via per altre ipotesi.

Tra l’altro se quello che dicevo io sulla situazione del mercato edilizio e è vero e continuerà per altri anni, sarà comunque un gettare fumo negli occhi della gente e degli operatori, eccetera, perché quelli avveduti lo sanno benissimo che non basta metter lì un P.G.T. a maglie larghe per risolvere i problemi invece che sono problemi di mercato edilizio, se c’è una sovrapproduzione in quel settore è chiaro che anche il P.G.T. più aperto, più libero, non risolve il problema degli operatori del settore.

Però io ho un dubbio, ed è questo, la parte del, quel fabbisogno prevedibile insomma, quello di cui si parlava una volta, per i prossimi dieci anni, da qui al ’20, è soddisfatta dalle rimarginature, come vengono chiamate, eccetera, l’altra parte, quella residenziale intendo dire, collocata all’interno della cosiddetta mezzaluna, è invece, diciamo, messa lì per far fronte a un’eventuale domanda che venga dall’esterno.

A parte che questa domanda si potrebbe realizzare solo dopo che le infrastrutture fossero state realizzate e non mi sembra che i tempi siano così rapidi, realisticamente i prossimi cinque anni se il mercato resta quello che è il fabbisogno dei trevigliesi sarà soddisfatto tranquillamente dal recupero del centro storico, dal recupero oculato delle aree industriali dismesse, eccetera…

(intervento fuori microfono)

… dei piani che ci sono già e via dicendo, che sono poi il 75% come abbiamo visto, di quello che viene messo dentro.

Però io ho una preoccupazione, e cioè che nel caso ripartisse il settore, eccetera, e si creasse veramente quella domanda esterna, ci possa essere una, diciamo, discrasia, tra il Piano dei servizi e la nuova domanda, è un’ipotesi che si verificherebbe solo nel caso che ho detto,

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però secondo me noi dovremmo stare attenti, o la futura Amministrazione dovrebbe stare attenta a questa questione. Una volta c’erano i Piani poliennali di attuazione, per cui si diceva, va be’, abbiamo detto, per i prossimi dieci anni questo è, però per i prossimi cinque anni o per prossimi due anni e mezzo andiamo a graduare, con step graduati appunto l’utilizzo del territorio in quella direzione.

Bene, secondo me dovremmo, anche per questo P.G.T., prevedere una clausola di questo tipo, che gradui l’uso del territorio, in relazione anche alla esistenza o meno dei servizi, non si può creare, non so, una domanda di scuole, di trasporti, eccetera, se non si è provveduto in tempo, o contestualmente, a soddisfare la domanda di servizi in relazione a questa cosa qua, ecco, questa sarà la sfida di chi andrà a gestire questo piano. Io non ci sarò, però mi auguro che la gestione sia la più rigorosa possibile, sia la più rigorosa e oso dire rigida possibile, perché altrimenti tutti i discorsi che abbiamo fatto sul consumo limitato del territorio, eccetera, andrebbero a pallino.

E concludo dicendo, per esperienza so come vanno a finire le cose quando ti accusano di un piano cementificatorio, eccetera, l’Amministrazione successiva quando cambia colore cambia anche posizione e dicendo, abbiamo scherzato, aumento del 40% la volumetria, non vorrei succedesse anche a Treviglio.

Presidente

Grazie Consigliere. Non ho altre prenotazioni d’intervento. Consigliere Guzzetti, a lei la parola.

Consigliere Guzzetti

Grazie Presidente. Be’, io leggerò un comunicato che è stato concordato con la lista che rappresento qui in Consiglio Comunale e anticiperò quindi anche la mia dichiarazione di voto. Per la <Città Invisibile>, l’attenzione e la sensibilità alle questioni ambientali è molto forte, fin dal primo studio preliminare per il P.G.T. di Treviglio, elaborato dallo studio arch. Benevolo nel giugno 2007, noi avevamo perplesso molti dubbi in merito allo sviluppo urbano, ambientale e abitativo previsto, dubbi che ci hanno successivamente portato all’astensione del voto in Consiglio Comunale sullo studio preliminare stesso. La <Città Invisibile> ha prodotto diversi documenti riguardanti il P.G.T., con valutazioni, alcune anche positive, come la previsione della cintura verde attorno alla città, all’agricoltura di qualità, la rottura con lo sviluppo ad anello precedente, eccetera, osservazioni e proposte in merito al futuro disegno territoriale, alla rete viaria, al Piano dei servizi,

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