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CAPITOLO II. LA GENESI DELLE RUSTIQUES FIGULINES

II.1. a Dal vetro alla terra: una scelta ideologica?

Le creazioni rustiche di Palissy nascono dalla scelta di abbandonare il proprio mestiere di pittore su vetro per dedicarsi all’attività di ceramista. Vorrei prendere come punto di partenza proprio questa svolta determinante per tutta l’opera palissiana a noi conosciuta, considerando quelli che ne sono, secondo l’ipotesi che vorrei qui sostenere, due fattori: il contesto di riforma spirituale che scosse la regione di Saintes, e le rivendicazioni relative alla sperimentazione diretta sia in ambito tecnico artistico che filosofico naturale.

Palissy stesso allude al fenomeno che lo avrebbe spinto ad abbandonare la sua prima professione in un passo dell’Arte di Terra, nel quale narra il lungo percorso sperimentale che lo portò a trovare la tecnica relativa alla realizzazione di uno smalto perfettamente bianco.

[…] il y a vint & cinq ans passé qu’il me fut monstré une coupe de terre, tournée & esmaillée d’une telle beauté que deslors j’entray en dispute avec ma propre pensée, en me rememorant plusieurs propos, qu’ancun m’avoyent tenus en se moquant de moy, lors que je peindois les images. Or voyant que l’on commençoit à les delaisser au pays de mon

habitation, aussi que la vitrerie n’avoit pas grand requeste, je vay penser que si j’avois

trouvé l’invention de faire des esmaux que je pourois faire des vaisseaux de terre & autre chose de belle ordonnance, par ce que Dieu m’avoit donné d’entendre quelque chose de la pourtraiture, & deslors sans avoir esgard que je n’avois nulle connoissance des terres argileuses, je me mis à chercher les esmaux, comme un homme qui taste en tenebres.234

Di questo paragrafo, spesso citato negli studi su Palissy, un particolare solleva un problema interpretativo: intendo l’allusione alla diminuzione dell’interesse nei confronti dell’arte vetraria nella sua regione (in corsivo nella citazione). I biografi ottocenteschi

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Louis Audiat235 e Ernest Dupuy236 la spiegarono sulla base della diffusione del protestantesimo, chiaro fattore secondo loro del discredito nel quale caddero le vetrate: «Dans le pays de Palissy, la Réforme, par ses tendances iconoclastes, devait être fatale à plus d’un art décoratif»237. Come vedremo in seguito a proposito della concezione calvinista dell’arte, i precetti della Riforma riguardo all’arte sacra hanno in effetti generato numerosi episodi di iconoclastia in Francia, specie nel Sud-Ovest e nelle zone confinanti con la Germania238. Questa interpretazione che sembra a priori sensata, viene contraddetta da altri studi recenti che non evidenziano affatto un calo delle realizzazioni di vetrate della regione di Palissy negli anni Quaranta del Cinquecento, momento della sua conversione professionale. Al contrario, questo periodo corrisponde ad un fiorire di grandi commissioni. Henri Zerner scrisse a questo proposito: “Je suis frappé du nombre de verrières qui sont datées des années 1544 ou 1545 alors que les chronogrammes sont relativement rares. […] ces dates consignées avec un soin inaccoutumé n’expriment-elles pas le sentiment d’un moment privilégié, historique?».239 La stessa costatazione venne fatta nell’ultima edizione delle Œuvres complètes, che sottolineava come gli anni Quaranta del Cinquecento corrisposero ad un periodo ricco di imprese vetrarie:

Palissy invoque comme motif de son changement de pratique […] le fait que la vitrerie est en baisse, et l’on explique parfois cette baisse par les guerres de Religion. Disons que cet argument est absurde : le protestantisme n’a pas en 1545 une importance si considérable, et n’a pas atteint sa phase iconoclaste […]. Au contraire le milieu du siècle voit la réalisation des grands vitraux religieux célèbres du XVIe (vitraux de Beauvais : 1525) et aussi de la vitrerie civile (les vitraux d’Ecouen : 1545).240

Tali osservazioni hanno portato la critica ad affermare in modo univoco l’impossibilità di un legame tra il cambio di mezzo artistico di Palissy e la diffusione delle idee riformate, lasciando però irrisolta l’affermazione dell'artista. Il fatto che l’attività vetraria non ebbe subito un calo in quel momento viene del resto confermato dallo stesso Palissy in un altro passo della sua opera. Più volte nel racconto dell’Arte di terra, afferma che ogni volta che 235 Cf. AUDIAT 1864. 236 Cf. DUPUY 1894. 237 Idem, p. 80. 238

Si veda su questo tema DUPEUX 2001.

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le risorse economiche gli venivano a mancare per le sue sperimentazioni egli riprendeva il lavoro di “peinture et vitrerie”241, che gli garantiva un guadagno sicuro. Ci troviamo confrontati, quindi, ad una vera e propria contraddizione nel testo stesso dell’artista : se egli aveva la certezza di trovare lavoro in quell’ambito, allora è legittimo chiedersi perché invece poco tempo prima affermava che il lavoro di vetraio stesse diminuendo.

Se tale contraddizione tra la dichiarazione e la realtà è stata rilevata, non si è a mia conoscenza cercato di deludere la dichiarazione di Palissy. A questo punto è legittimo chiedersi se il passo non sia da interpretare in un altro modo; ovvero non dal punto di vista della quantità delle commissioni bensì da quello da un ambiente ostile all’arte vetraria, con il quale Palissy sarebbe stato in diretto contatto. In quest’ottica è necessario avvicinarsi al contesto religioso specifico della Saintonge nel periodo degli anni 1540, nel quale l’artista si impegno in prima persona, per poter capire meglio le sue affermazioni.

Il ruolo di Palissy nella fondazione della Chiesa riformata

Lo sviluppo della Riforma nel Sud Ovest della Francia è stato l’oggetto di una storiografia ormai consolidata, dovuta al successo riscontrato dal protestantesimo in questa regione242. La narrazione della diffusione delle idee della “Nuova religione” era già stata iniziata già dai contemporanei, il più illustre dei quali è senza dubbio il poeta militante Agrippa d’Aubigné con le opere già citate a proposito della biografia di Palissy, Les Tragiques e l’Histoire Universelle, ma anche lo stesso Bernard Palissy che propone una sua versione del “commencement de l’Eglise reformee” nella Recepte véritable243. Non si tratta qui di tracciare un quadro cronologico dei fatti, ma di evidenziare alcuni tratti emersi dagli studi più recenti per quanto riguarda l’impegno degli artigiani saintongeais nella diffusione delle idee nuove, che serve da quadro al gesto creatore di Palissy244. All’epoca della permanenza di Palissy a Saintes, tra la fine del Quarto decennio del Cinquecento e il 1566 circa, la cittadina faceva parte del ducato di Guienne che comprendeva tre provincie: l’Aunis, al quale faceva capoluogo La Rochelle, la Saintonge, il

240

Cf. O.C., p. 12-13.

241

Idem, p. 488.

242 Si veda in particolare VAUX de FOLTIER 1978; GARRISSON ESTEBE 1980; VRAY 1997 e 2004. 243

Mi riferisco al famoso passo della Recepte véritable, O. C., pp. 207-221.

244

Per quanto riguarda gli studi più aggiornati ci riferiamo alle sintesi di SEGUIN 2005, DUCLUZEAU 2001, VRAY 1997.

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cui capoluogo era Saintes, e l’Angoumois il cui centro era Angoulême. A livello amministrativo queste province erano sottomesse a due autorità: il Lieutenant Général - che dal 1558 al 1565 era Charles de Coucis, cattolico moderato che provò ad applicare la politica di conciliazione di Michel de l'Hospital-, e due parlamenti, quello di Bordeaux e di Parigi, mentre ogni provincia aveva un governatore senza grandi poteri, che spesso si rivolgeva direttamente alla corte senza passare da Coucis245. A Saintes, il governo era diviso tra Antoine de Pons, figura chiave nella carriera di Palissy perché il suo protettore246, che aveva competenza sulla costa e Louis d’Estissac che controllava invece l’interno del territorio. La complessità dell’organizzazione politica e la parcellizzazione del potere metteva a dura prova l'applicazione dei decreti provenienti dalla corte e dai parlamenti, e fu un fattore favorevole invece allo sviluppo di idee sovversive e di rivolte popolari, a cominciare da quella dei pitaux, nome dato ai contadini che si ribellarono contro l’imposta sul sale tra il 1542 e il 1548247. A livello economico la Saintonge era una regione fiorente, « la contrée de France la mieux accommodée de tout ce qui peut être souhaité pour l’aise et commodité de cette vie » secondo Théodore de Bèze248. Era favorita dalla sua situazione geografica di facciata sull’oceano Atlantico che permetteva un’intensa attività commerciale fondata sul sale e il commercio marittimo inserito in un mercato internazionale, in particolare con i paesi nordici: Fiandre, Germania, Inghilterra e paesi Baltici. Tra il 1540 e il 1570, nonostante le gravi difficoltà generate dalle rivolte summenzionate, le regioni di Bordeaux e La Rochelle conoscevano una prosperità eccezionale, in particolare nelle isole dove si incrementava anche la pesca, attività che favorì maggiormente lo sviluppo economico di queste zone portuarie. La Rochelle « devient l'entrepôt de la morue et ses marchands, de grands banquiers »249. Il carattere europeo del commercio di questa parte della Francia giocò un ruolo chiave nella diffusione delle idee riformate provenienti dalla Germania e dalla Svizzera: gli incontri tra mercanti, artigiani e marinai incoraggiarono, in modo più o meno diretto, gli scambi di informazioni, diffondendo rapidamente le notizie riguardo all’affermazione della riforma

245

Cf. DUCLUZEAU 2001, pp. 9-20.

246 Cf. O.C., p. 248. 247

Nel 1542 François 1er aveva esteso alla Saintonge e all’Aunis l’imposta sul sale, mentre fino ad allora ne pagavano solo un quarto. Seguirono delle rivolte sanguinose con un apice nel 1548, e una repressione feroce da parte di Anne de Montmorency, braccio armato del re Henri II. Si veda MASSIOU 1846, vol. 4, pp. 6-16.

248

Cf. BEZE 1580, vol. I, libro II, p. 101.

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luterana.250 Nella Recepte Palissy non evoca direttamente questo ambiente culturale, ma descrive in modo insistente le cattive pratiche e l'assenteismo del clero di Saintes, condizioni che generarono un ambiente molto favorevole alle critiche rivolte alla Chiesa251.

La cittadina si presentava come terreno particolarmente propizio all'insediamento delle nuove idee riformate, poiché già da tempo, e ancor prima della diffusione della Riforma, vi era stata avviata una dura contestazione dell'autorità ecclesiastica. A Saintes già nel 1527 e nel 1532 il palazzo episcopale era stato assediato e erano state perpetrate delle violenze iconoclastiche, alle quali si aggiunse l’aggressione al vescovo fiorentino Giulio Soderini252. Il pensiero calvinista si diffuse nella cittadina in particolar modo grazie al soggiorno di Giovanni Calvino nella vicina Angoulême fra il 1533 e il 1534, ovvero proprio negli anni in cui Palissy raggiunse la Saintonge. Angoulême era allora sotto la protezione della sorella di Francesco I, Margherita di Navarra, che coltivava stretti contatti con il circolo evangelico di Meaux, guidato dal vescovo Guillaume Briçonnet253. La colta regina si circondò nella sua corte di Nérac, cittadina situata a pochi chilometri di Agen – da dove proviene il Nostro-, di eruditi, poeti e artisti, tali Jean Marot, François Rabelais, Etienne Dolet, Maurice Scève e Louise Labé, tutti esponenti della corrente evangelica francese254. La nascita della chiesa riformata a Saintes è narrata dal ceramista stesso nella Recepte véritable255, testo peraltro dedicato alla Regina Caterina de’ Medici e al potente Connestabile Anne de Montmorency256, verosimilmente con l’intento di difendere la causa protestante invitando i sovrani e le autorità ad una maggiore tolleranza. Non esporremo qui un'estesa analisi del passo in questione ma ci soffermeremo invece ora su due particolari consoni al nostro argomento, in quanto dimostrano che Palissy non fu solo un seguace della Riforma ma un predicatore impegnato in prima persona, dato

250

Idem, p. 21: “ Dans les bourgs comme Pons, Montendre ou La Rochefoucauld, qui tirent profit de tous ces trafics, on sait très vite que les Allemands et les Anglais ont chassés pretre et moines.”

251 Cf. O.C., pp. 24-36. 252

Ibidem.

253

Su Margherita di Navarra, sorella di Francesco I, e la sua “scrittura dello spirito” si veda FEBVRE 1944, CAZAURAN 1995, KREMP 2007, GORRIS 2003, MAGALHÃES 2011.

254

Sulla corte di Navarra e il suo impatto sulla diffusione delle idee riformate, oltre alla bibliografia molto estesa sulla figura di Margherita, rimando agli atti del convegno a cura di Véronique Ferrer: FERRER 2012.

255 Questa sua narrazione ha un valore storico e viene utilizzata dagli studiosi degli inizi della Riforma, come

ad esempio PALAYSI 1899. Recentemente due studi usano il racconto di Palissy come documento storico: BOISMORAND 1998, e DUCLUZEAU 2001. E’ stato ampiamente commentato, l’analisi più recente essendo quella di KAMIL 2005, pp. 100-119.

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riscontrabile a partire dal testo vista la perfetta conoscenza, da parte dell’autore, di tutte le vicende e dei protagonisti legati allo sviluppo della Riforma a Saintes, nonché dalla velata dichiarazione sulla propria azione come predicatore.

Il racconto fatto da Palissy sulla nascita della Riforma a Saintes fa risalire agli anni 1540 la diffusione della cosiddetta « Religion »257, i cui principi erano stati trasmessi da alcuni preti che avevano viaggiato in Germania258 : “Il advint l’an 1546, qu’aucuns Moines ayant esté quelques jours és parties d’Allemagne, ou bien ayans leu quelques livres de leur doctrine, et se trouvant abusez, ils prindrent la hardiesse assez couvertement, de descouvrir quelques abus »259. Questo racconto corrisponde assai bene alla realtà storica poiché negli anni 1540 e 1550 sono documentati diversi predicatori calvinisti nella regione: Hubert Robin a Saint Denis d’Oléron, Jean Texier, Philibert Hamelin, René Macé260. Sono le isole dell'estuario della Gironde che giocarono un ruolo predominante per la diffusione del protestantesimo nel Sud Ovest della Francia, in particolare Saint- Etienne d'Arvert, Saint-Just e Oléron. In questi luoghi, meno controllati dal potere reale e protetti dal duca di Pons, i predicatori riuscirono a convertire gli abitanti e a costituire delle comunità di fedeli riformati prima di essere arrestati o uccisi261.

La figura più rilevante per il nostro studio è senz’altro Philibert Hamelin, influente predicatore, bandito dal territorio nel 1544 e rifugiato a Ginevra, che venne scelto da Calvino nel 1557 per diffondere la nuova dottrina e fondare a Saintes una chiesa riformata “dressée”262. Questo termine designa una comunità strutturata con un concistoro, cioè un consiglio formato da laici che nominavano i pastori, affinché fosse ufficializzata la chiesa “plantée” allora esistente, ossia un gruppo di credenti che si raduvanano per pregare e leggere passi della Bibbia in volgare. Palissy descrive Hamelin dicendo che portava con sé alcune bibbie “e altri libri stampati nella sua tipografia:

256

Anne de Montmorency (1493-1567), Connestabile di Francia, governatore della Linguadoca, è il nobile più potente del reame all'epoca. Cf. JOUANNA 1998.

257

Termine usato in modo ricorrente da Palissy nel racconto in questione, ad esempio “ceux de la Religion” o “ennemis de la Religion”.

258 Cf. O.C., p. 208. « Il advint l’an 1546, qu’aucuns moines ayant esté quelques jours és parties d’

Allemagne, ou bien ayans leu quelques livres de leur doctrine, et se trouvant abusez, ils prindrent la hardiesse assez couvertement, descouvrir quelques abus… ».

259 Cf. O.C., p. 208. 260

L'esistenza e il ruolo di questi quattro personaggi nominati da Palissy sono stati confermati dagli storici. Al proposito si veda BOISMORAND 1998 e DUCLUZEAU 2001 p. 34.

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perché si era fatto stampatore”.263 La tipografia Hamelin aveva in effetti pubblicato nel 1552 la bibbia tradotta da Pierre Robert Olivétan (1506-1536)264, più “delle opere di alcuni teologi e in particolare dei commenti di Calvino sul Nuovo Testamento, e l'edizione del 1554 della sua Institution de la religion Chrétienne.”265 L'affermazione di Palissy ci porta a pensare che egli abbia potuto leggere buona parte degli scritti di Calvino proprio in virtù del rapporto privilegiato instaurato con il predicatore, lungo un arco di ben undici anni266. Secondo Dupuy, che provò a suo tempo a ricomporre le possibili letture del nostro per quanto riguarda i testi sacri alla fonte delle sue numerose citazioni bibliche, dal confronto tra esse e i testi ai quali poteva accedere – edizioni della Bibbia in lingua francese a cura di Jacques Lefevre d'Etaples267 (Nuovo Testamento nel 1523 e Antico Testamento nel 1528), Sébastien Castellion268 (1555), o appunto Pierre-Robert Olivétan269 – si evidenzia come quest’ultimo sia il più vicino270.

È significativo perciò rilevare come nel suo racconto l’artista si soffermi lungamente, e in più di un'occasione, a parlare di Hamelin, con lo scopo preciso di appoggiarne la causa dopo il suo arresto.

Deslors qu'il fut amené és prisons de Xaintes, je pris la hardiesse (combien que les jours fussent périlleux en ce temps là) d'aller remontrer à six des principaux Juges et Magistrats de ceste ville de Saintes, qu'ils avoyent emprisonné un Prophète, ou Ange de Dieu, envoyé pour annoncer sa Parole, et jugement de condamnation aux hommes sur le dernier temps, leur asseurant, qu'il avoit onze ans, que je cognossois ledit Philebert Hamelin d'une si saincte vie, qu'il me sembloit que les autres hommes estoyent diables au regard de luy.271

262 La chiesa “dressée” implica una comunità strutturata con un concistoriale, specie di consiglio formato da

laici che nomina i pastori. Le chiese “plantées” invece sono solo dei gruppi di credenti che si radunano per pregare e leggere passi della Bibbia in francese.

263 Cf. O.C., p. 213: “et autres livres imprimez en son Imprimerie: car il s'estoit despetré et fait Imprimeur”.

Su Hamelin si veda SAUVIN 1957 e KAMIL 2005, pp. 107-112.

264

Nel 1535 Olivétan pubblicò la prima edizione protestante in francese a partire dei testi originali.

265 Cf. SAUVIN 1957, p. 17. 266

Cf. O.C., p.213. Su Hamelin si veda SAUVIN 1957.

267

Lefevre d’Etaples pubblicò la prima traduzione della Bibbia in francese a partire del testo della Vulgate, il Nuovo Testamento nel 1523, l’Antico Testamento nel 1528.

268

La Bible nouvellement translatée, avec la suite de l'histoire depuis le tems d'Esdras jusqu'aux Maccabées : e [sic] depuis les Maccabées jusqu'à Christ. Item avec des annotacions sur les passages difficiles. A Bale, pour Jehan Hervage, l'an M.D.LV.

269

Prima traduzione del testo biblico a partire dei testi originali nel 1535.

270

Cf. DUPUY 1894 [2010], p. 143.

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Per difendere l'inviato di Calvino, Palissy dichiara di non aver esitato a rischiare la propria vita, andando dai magistrati per convincerli dell'innocenza di Hamelin, atteggiamento che testimonia anche dei suoi rapporti con protettori potenti, in grado di prendere le difese dell’artista in caso di arresto. Palissy nomina, in effetti, numerosi notabili e nobili di sua personale conoscenza nella Récepte e nei Discours. All'epoca, nel 1557, sappiamo che era legato a Antoine de Pons e a sua moglie Anne de Parthenay, allora ferventi calvinisti, o ancora a Pierre Guoy, sindaco di Saintes nel 1552272 e Pierre Lamoureux, anche lui eletto sindaco nel 1578273. Se crediamo la sua testimonianza il suo atelier era stato inoltre visitato da un cospicuo numero di nobili e personnaggi altolocati che cita accuratamente nella dedica dell’Architecture al Connestabile, dal re di Navarra, l’arcivescovo di Bordeaux, al già citato Charles de Coucy274. Solo la protezione di questi personaggi può spiegare l'audacia del ceramista nel difendere Hamelin.

In un altro passo, accanto al ruolo cruciale di guida della Riforma del predicatore, traspare dal testo l'impegno in prima persona di Palissy nella fondazione della prima Chiesa riformata attraverso quello che sembra una confessione nascosta:

Quelques temps auparavant la prise dudit Philebert, il y a eust en ceste Ville un certain artisan, pauvre et indigent à merveilles, lequel avoit un si grand désir de l'avancement de l'Evangile, qu'il le demonstra quelque jour a un autre artisan aussi pauvre que luy, et d'aussi peu de savoir, car tous deux n'en savoyent guere: toutefois le premier remontra a l'autre que s'il vouloyt s'employer a faire quelque forme d'exhortation, ce seroit la cause d'un grand fruit (…) et il assembla un Dimanche au matin neuf ou dix personnes (…) et il leur lisoit les passages ou authoritez (…) or toutes ces choses furent faites par le bon exemple, conseil et doctrine de maistre Philebert Hamelin. Voilà le commencement de l'Église reformée de la ville de Xaintes.275

272

Pierre Guoy, seigneur de la Besse, fu un difensore della Riforma. Cf. O.C., p 136.

273

Pierre Lamoureux, medico di Saintes, fu impiccato nel 1574 per aver voluto facilitare la presa della sua città ai protestanti. Idem.

274

Idem, p. 54-57.

275

Idem, p. 215 : “ Un po' prima della cattura di Philebert, c'era in questa città un certo artigiano, povero e molto indigente, che aveva un così grande desiderio che la parola del Vangelo si avverasse, che lo trasmise un giorno ad un altro artigiano ugualmente povero, e ugualmente ignorante perché entrambi ne sapevano poco: tuttavia il primo mostrò all'altro che se avesse voluto impegnarsi in fare