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INTERNAZIONALE DI MERCI (1980), PRINCIPI UNIDROIT E PRINCIPI DI DIRITTO CONTRATTUALE

Germany 43 In questa risoluzione i fatti sono i seguenti:

V.- La conformità delle merci secondo la CISG

4.2. a.2 Seconda garanzia basata sulla «qualità»

Il secondo criterio di determinazione della mancanza di conformità si basa sulla qualità dei beni. La sua applicazione si trova nella sentenza del Tribunale

tedesco (Landgericht Paderborn) del 25 giugno 1996.

In essa, un venditore francese conclude un contratto di compravendita con un acquirente tedesco. L’oggetto del contratto è un tipo di plastica PVC per la produzione di componenti di persiane. A sua volta l’acquirente rivendette il prodotto consegnato dal venditore a un terzo che si dedicava alla produzione di persiane. I destinatari finali delle persiane sporsero reclamo al terzo per il fatto che le persiane non facevano adeguatamente ombra. Il terzo sporse reclamo all’acquirente tedesco per il difetto del PVC che lasciava passare i raggi del sole. Come conseguenza di tutto ciò, l’acquirente tedesco pagò solo una parte del prezzo al venditore francese perché ritenne che il PVC consegnato non fosse conforme a quanto stipulato nel contratto. Il venditore francese (querelante riconvenuto) esigerò il pagamento totale della vendita. D'altra parte, il compratore tedesco (convenuto che riconviene) riconvenne per i danni derivati di tale mancanza di conformità.

Nella sentenza, risolta conformemente alle norme della Convenzione di Vienna, si mette in discussione la qualità del PVC consegnato, perché non corrispondeva alle stipulazioni pattuite nel contratto. In concreto, la mancanza di qualità veniva data per una sostanza aggiunta al PVC che lo convertiva in un elemento non idoneo a fabbricare persiane. Il Tribunale sostenne che il venditore aveva inadempiuto gli obblighi derivati dal contratto aggiungendo al PVC tale sostanza. Condanna inoltre la parte querelante riconvenuta (venditore francese) al pagamento delle perdite subite dal querelato riconveniente (acquirente tedesco) derivate dalla mancanza di qualità del prodotto consegnato.

Un’altra risoluzione interessante circa il criterio di «qualità» che si esige nell’articolo 35.1 CISG si trova in CLOUT case No. 123 Germany, dell’8 marzo

1995. I fatti sono i seguenti85:

85 Identica fattispecie e identici fondamenti giuridici si incontrano nella Risoluzione del Oberlandesgericht Frankfurt (Corte d’Appello provinciale di Francoforte) del 20 aprile 1994, Germany, Unilex.

Un venditore svizzero consegnò a un acquirente tedesco delle cozze che contenevano una concentrazione di cadmio superiore al limite raccomandato dalle autorità sanitarie tedesche.

Nonostante ciò il Tribunale affermò che non esisteva mancanza di conformità dal momento che le cozze erano idonee al consumo umano. Il Tribunale supremo tedesco fece inoltre riferimento all’esigenza contenuta nelle lettere a) e b) dell’articolo 35.2 CISG, vale a dire all’esigenza che le merci per essere conformi al contratto devono essere idonee agli usi a cui normalmente sono destinate le merci o idonee a qualsiasi uso speciale comunicato espressamente o tacitamente al venditore nel momento della conclusione del contratto. Su esse affermò che non costituiscono una obbligazione per il venditore a consegnare beni che siano conformi a tutte le disposizioni o norme pubbliche vigenti nello Stato di importazione86. Si esigerà soltanto l’adempimento di tale normativa: 1)

qualora essa esista anche nello Stato esportatore87, o 2) qualora l’acquirente

abbia informato il venditore di tali disposizioni88 o 3) qualora il venditore fosse

a conoscenza di tali norme per particolari circostanze89.

In altre circostanze la mancanza di qualità delle merci può essere in relazione con il dolo del venditore. È stato il caso di CLOUT case no. 168, Germany, del

21 maggio 1996.

86 In senso contrario sembra pronunciarsi la risoluzione dettata in CLOUT case no. 202, France,

1995, Cour d'Appel de Grenoble, Chambre Commerciale, Caso numero 48992, del 13 settembre 1995. In essa si esige che il venditore conosca e norme applicabili nello Stato dell’acquirente. Più avanti verrà esposta dettagliatamente.

87 Un esempio si trova nella Sentenza della Audiencia Provincial de Granada n. 143/2000, del 2

marzo 2000 (L. & M. Internacional vs. Granavi, S.A.).

88 È il caso della Risoluzione del Landgericht Ellwangen, Germany, del 21 agosto 1995. In essa un

venditore spagnolo consegnò a un acquirente tedesco della paprica. In qualche modo tale prodotto non rispettava le disposizioni della Legge tedesca sull’alimentazione, e si pose la questione sul fatto che il venditore spagnolo dovesse o meno consegnare un prodotto che rispettasse la normativa propria dello Stato dell’acquirente. Il Tribunale sostenne che, in effetti, la paprica conteneva più ossido di etilene di quanto permesso dalle Leggi tedesche e in questo caso esisteva mancanza di conformità basata sulla quantità sbagliata del prodotto, dato che nel processo si poté provare che il venditore conosceva tale normativa tedesca.

89 I tre requisiti si trovano anche in CLOUT case no. 426, Risoluzione del Oberster Gerichtshof,

Un venditore di automobili usate vendette un veicolo a un acquirente, anch’egli professionista dello stesso settore commerciale. I documenti del veicolo indicavano che era stato immatricolato (targato) nel 1992 e il contachilometri non segnava un chilometraggio molto alto. L’acquirente vendette a sua volta l’automobile a un cliente che scoprì che, in realtà, il veicolo era stato immatricolato (targato) nel 1990 e che il numero di chilometri percorsi era più alto di quello indicato dalla macchina. L’acquirente che dovette far fronte ai danni subiti dal cliente fece causa al venditore per un importo uguale. Nel contratto che i due commercianti di auto usate avevano firmato era stato escluso ogni tipo di garanzia. Tuttavia, nonostante possano essere escluse le possibili garanzie in applicazione dell’articolo 6 CISG, in questo caso il Tribunale ritenne che la loro validità non era sostenuta dalla Convenzione di Vienna, bensì dal Diritto tedesco che non permette l’esclusione delle garanzie se gli atti del venditore sono dolosi o fraudolenti.

Provato il fatto che il venditore conosceva la falsità della data di immatricolazione e il vero numero di chilometri del veicolo, il Tribunale affermò che, seppure l’acquirente in quanto professionista era obbligato a scoprire la mancanza di conformità, «un compratore molto negligente merita

maggiore protezione di un venditore doloso». Per lo stesso motivo il venditore

non poté rifarsi a quanto disposto nel terzo comma dell’articolo 35 CISG. Tale precetto, che esclude la responsabilità del venditore quando l’acquirente conosceva o non poteva ignorare la mancanza di conformità nel momento della conclusione del contratto, non può essere applicato quando il venditore conosceva la mancanza di conformità del bene consegnato.