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INTERNAZIONALE DI MERCI (1980), PRINCIPI UNIDROIT E PRINCIPI DI DIRITTO CONTRATTUALE

Germany 43 In questa risoluzione i fatti sono i seguenti:

VI.- Inadempimento contrattuale nella CISG 1 Introduzione

Secondo la CISG, esiste inadempimento contrattuale dal momento in cui si verifica una discrepanza fra quanto pattuito dalle parti e le prestazioni realizzate effettivamente. Così, malgrado l’articolo 45 CISG stabilisca che se il venditore non adempie a uno qualsiasi degli obblighi che gli spettano, il compratore può esercitare i rimedi contenuti nella Convenzione, non tutti gli inadempimenti hanno la stessa importanza né le stesse conseguenze agli effetti di esercitare un’azione o un’altra di fronte alla mancanza di conformità.

La CISG distingue così l’«inadempimento essenziale» dal resto degli inadempimenti agli effetti, fondamentalmente, dell’esercizio delle azioni di sostituzione e risoluzione (rispettivamente, articoli 46.2 e 49.1 a/ CISG).

D’altra parte, è particolarmente interessante la connessione stabilita da Cabanillas Sánchez tra gli inadempimenti essenziali e non essenziali della CISG e i concetti di conditions e warranties propri della Contract Law anglosassone. Entrambi i concetti operano nello stesso modo, cioè, l’inadempimento delle warranties non comporterebbe la risoluzione del contratto trattandosi di obblighi collaterali o secondari del contratto (come l’inadempimento non essenziale della CISG), mentre l’inadempimento delle conditions comporterebbe

la conclusione del contratto in modo equivalente a ciò che succede negli inadempimenti essenziali definiti dall’articolo 25 CISG131.

2.- Concetto di inadempimento essenziale

Nell’articolo 25 della CISG si dice che l’inadempimento del contratto ad opera di una delle parti è essenziale «quando causa all'altra parte un pregiudizio tale da privarla sostanzialmente di ciò che essa aveva diritto di aspettarsi dal contratto, a meno che la parte inadempiente non abbia previsto tale risultato, e che neanche una persona ragionevole della stessa qualità nelle stesse circostanze avrebbe potuto prevederlo» [la sottolineatura è nostra].

In cosa consiste il pregiudizio che priva sostanzialmente una parte di ciò che era in diritto di aspettarsi in virtù del contratto? La cosa certa è che l’articolo 25 non è redatto in termini eccessivamente chiari132. Cercheremo di far luce sul concetto

a partire da quanto disposto dalla dottrina e dall’esame delle risoluzioni dettate dai Tribunali europei riguardo al precetto indicato.

Il primo criterio che deve servire per qualificare un inadempimento come essenziale è l’inadempimento che riguarda la prestazione principale di un contratto di compravendita. Se il venditore non realizza la consegna della cosa o l’acquirente non paga il prezzo pattuito, senza dubbio, siamo di fronte a un inadempimento essenziale della parte corrispondente (articolo 25 CISG).

131 Nella seconda parte del lavoro torneremo sui concetti di warranties e conditions quando

esporremo il «breach of contract» anglosassone. CABANILLAS SÁNCHEZ, A., «Artículo 25 de la CV», in AA. VV. (dir. e coord. L. Díez-Picazo), La compraventa internacional de mercaderías.

Comentario de la Convención de Viena, Madrid, 1998, p. 212.

132 Tanto è vero che Bonell ricorda la possibilità di utilizzare i Principi UNIDROIT,

concretamente l’articolo 7.3.1, per interpretare l’oscuro articolo 25 CISG riguardo al concetto di «inadempimento essenziale». BONELL, MICHAEL JOACHIM, Un “Codice” Internazionale del Diritto

dei contratti. I principi UNIDROIT dei Contratti Commerciali internazionali, Milano, Giuffrè Editore,

È il caso che possiamo trovare nella Risoluzione catalogata come CLOUT case

n. 136, Germany, 1996, nella quale, trattandosi di una compravendita specifica,

il venditore comunicò all’altra parte che non avrebbe consegnato il bene al compratore perché l’aveva venduto ad un altro acquirente. Il Tribunale qualifica il comportamento del venditore come inadempimento essenziale e permette al compratore di risolvere il contratto (senza dimenticare l’indennizzo per danni-interessi contemplato nell’articolo 45.1 b/ CISG e regolato negli articoli dal 74 al 77 CISG).

In un altro caso, risolto da un Tribunale della Camera di Commercio della

Federazione Russa133,

le parti avevano pattuito la consegna di una quantità di carbone. Dopo la consegna, il compratore, per una serie di circostanze che ora risultano irrilevanti, si rifiuta di realizzare il pagamento della merce ricevuta. Il venditore ricorre al Tribunale, il quale sostiene che il mancato pagamento da parte del compratore è un inadempimento essenziale ai sensi dell’articolo 25 CISG e permette al venditore di risolvere il contratto con gli effetti derivati da tale conseguenza (il compratore doveva restituire il carbone ricevuto al venditore).

I primi dubbi hanno inizio quando la quantità di beni consegnati non corrisponde a quella che era stata pattuita. Quando questa mancanza di conformità costituisce un inadempimento essenziale? Honnold afferma che a questa domanda non si può rispondere semplicemente alla luce dei beni che sono stati consegnati. È necessario considerare il resto della circostanze.

Preciseremo il caso: le parti hanno concluso un contratto di compravendita per l’acquisto di mille sacchi di zucchero di prima qualità in cambio di $20.000. Al momento della consegna, l’esame delle mercanzie permise di scoprire che 970 sacchi di zucchero erano conformi al contratto, però le 30 rimanenti erano tanto difettose che non potevano essere utilizzate. Honnold, di fronte ai fatti esposti,

133 Risoluzione n. 387/1995 emessa dal Tribunal of Int’l Commercial Arbitration at the Russian Federation Chamber of Commerce il 4 aprile 1998.

sottolinea che la quantità difettosa è piccola, e per questo, la qualifica di «inadempimento essenziale» dipenderà dal rimedio stesso offerto al compratore. Se il venditore permette la riduzione del prezzo in proporzione ai sacchi difettosi, probabilmente l’inadempimento non potrà definirsi come essenziale. Se, al contrario, il venditore esige il pagamento della totalità del prezzo, potrà considerarsi realizzato il caso dell’articolo 25 CISG, dato che si priva il compradore del beneficio che legittimamente poteva aspettarsi dalla transazione134.

Più categorica fu la decisione del Tribunale Provinciale di Appello di

Düsseldorf emessa il 24 aprile 1997135. I fatti sono i seguenti:

Un fabbricante italiano (querelante) vedette scarpe a un acquirente tedesco, però non consegnò la quantità stabilita. Il fabbricante, tuttavia, sollecitò il pagamento parziale della merce che aveva già consegnato. Il compratore, da parte sua, sollecitò la riparazione dei danni provocati dall’adempimento difettoso e rivendicò il suo diritto a sospendere il pagamento fino alla consegna totale della merce.

Il Tribunale affermò che il compratore non aveva diritto a dichiarare risolto il contratto dato che la consegna parziale non costituisce un inadempimento essenziale del contratto, ai sensi dell’articolo 25 CISG in relazione al 49.1 CISG.

In questo caso, si prospettò anche la possibilità di qualificare come «inadempimento essenziale» il ritardo nella consegna delle mercanzie. Come norma generale, non costituisce un inadempimento essenziale secondo la

134 Se la quantità di beni difettosi fosse maggiore il ragionamento sarebbe identico. In ICC International Court of Arbitration case no. 7531 of 1994, CLOUT case no. 304, November 1995, il

Tribunale affermò che «La mancanza di conformità di un’importante parte di beni forniti costituisce un inadempimento del contratto che, in virtù dell’articolo 25, è fondamentale dato che l’acquirente è privato sostanzialmente di ciò che era legittimato ad aspettarsi in base al contratto». Il testo originale è il seguente: «The lack of conformity of an important part of the goods

supplied amounts to a breach of the contract which, under Article 25, is fundamental since the buyer is deprived of substantially what he was entitled to expect under the contract».

135 CLOUT case n. 275, Germany, 1997. Risoluzione emessa dal Tribunale Provinciale d’Appello

giurisprudenza il ritardo nella consegna dei beni136 o nel pagamento del

prezzo137. Il Tribunale di Düsseldorf rispose affermando che la mancata

consegna delle mercanzie nella data concordata costituisce un «inadempimento essenziale» solo se l’acquirente ha un interesse speciale nella consegna in tempo e il venditore può prevedere che il compratore preferirebbe la non-consegna all’esecuzione tardiva del contratto138. Si noti il fatto che il Tribunale fa

riferimento alla «mancata consegna delle mercanzie nella data concordata» e non alla «mancata consegna», posto che in questo ultimo caso non sarebbe necessario qualificare l’inadempimento come «essenziale», ma basterebbe non concedere al venditore il periodo supplementare a cui si riferisce l’articolo 49.1 b) CISG139.

Diverso sarebbe il caso in cui il venditore consegnasse in ritardo e inoltre solo una parte delle mercanzie140. È ciò che successe nei fatti che fondarono la

risoluzione emessa dalla Pretura del Distretto di Parma il 24 novembre 1989141.

I fatti sono i seguenti:

Un compratore svizzero realizzò un’ordinazione a un venditore italiano. Nell’ordinazione chiedeva che la consegna fosse effettuata nei 10-15 giorni seguenti. Quasi due mesi dopo, il venditore chiese al compratore di confermare l’ordinazione specificando il prezzo della transazione e assicurando all’acquirente che avrebbe ricevuto le mercanzie in una settimana. Altri due mesi dopo, il compratore non aveva ancora ricevuto i beni. Per questo, il compratore inviò una comunicazione al venditore, cancellando l’ordinazione e sollecitando il rimborso del prezzo pagato. Il

136 Corte d’Appello di Milano, Italy, del 20 marzo 1998, CLOUT case no. 275, Germany, 1997. 137 CLOUT case no. 301, Arbitration, 1992.

138 Il Tribunale pone l’esempio delle mercanzie di stagione («seasonal merchandise»). Nella

Risoluzione emessa dalla Corte d’Appello di Milano, Italy, il 20 marzo 1998, fu qualificato come inadempimento essenziale il ritardo nella consegna di capi in maglia nella quale era stata fissata una data determinata per la consegna. In altri casi si esige che la consegna abbia un’importanza essenziale e se ne stabiliscano i termini nel contratto (CLOUT case n. 277, Germany, 1997).

139 Costituisce «inadempimento essenziale» il ritardo nell’accettazione delle mercanzie da parte

dell’acquirente? La risoluzione catalogata come CLOUT case n. 243, France, 1999, prospetta questo caso. Il Tribunale nega la qualifica di «essenziale» in questo caso soprattutto quando il ritardo nell’accettazione fu di pochi giorni.

140 Nella risoluzione catalogata come CLOUT case no. 171, Germany, 1996, si afferma che se una

parte contraente cessa di adempiere a vari dei suoi obblighi contrattuali è più probabile che l’inadempimento si qualifichi come «essenziale».

venditore, allora, inviò una parte dei beni pattuiti al compratore, il quale rifiutò di accettarli, e sollecitò non solo la risoluzione del contratto per inadempimento essenziale ma anche gli interessi sul prezzo e i danni causati.

A giudizio del Tribunale, il venditore era obbligato a effettuare la consegna nel termine di una settimana così come era stato pattuito dalle parti, di modo che il ritardo nella consegna, insieme al fatto che due mesi dopo la conclusione del contratto il venditore avesse consegnato solo un terzo del totale dei beni, converte l’inadempimento in «essenziale» agli effetti della risoluzione contrattuale prevista nell’articolo 49.1 a) CISG142.

Il seguente elemento che esamineremo in relazione all’«essenzialità» dell’inadempimento è quello della qualità dei beni. Se la cosa consegnata dal venditore non funziona per l’uso al quale è destinata, esisterà un inadempimento essenziale da parte del venditore?

Honnold pone il seguente esempio: Si conclude un contratto di compravendita di una macchina industriale. Quando il compratore mette in marcia la macchina, una parte essenziale dell’apparecchio cessa di funzionare. Il compratore notifica allora il fatto al venditore, il quale offre immediatamente di rimpiazzare la parte difettosa.

Se in questo caso il venditore (conoscendo la mancanza di conformità dopo la consegna) effettua una riparazione della parte difettosa in un breve lasso di tempo, non arrecando alcun danno sostanziale al compratore, l’inadempimento non potrà essere qualificato come «essenziale» e, pertanto, il contratto non potrà essere risolto. Senza questa sostituzione della parte difettosa nelle condizioni indicate, l’inadempimento sarebbe essenziale e l’acquirente potrebbe risolvere il contratto ex articolo 49.1 a) CISG.

142 Il Tribunale concesse inoltre al compratore gli interessi sul prezzo pagato però negò

l’indennizzo sollecitato perché non risultava provata l’esistenza di danni all’acquirente derivati dalla consegna tardiva e parziale.

L’accertato criterio degli «inconvenienti irragionevoli» per l’acquirente utilizzato da Honnold è stato impiegato anche dalla giurisprudenza. Nella risoluzione catalogata come CLOUT case n. 282, Germany, 1997143, si sostiene

che per determinare se l’inadempimento è «essenziale», non si deve considerare solamente la gravità del difetto, ma anche la volontà del venditore di fornire beni sostitutivi senza causare inconvenienti irragionevoli all’altra parte. Il Tribunale aggiunge che perfino una mancanza di qualità seria non costituisce inadempimento essenziale se il venditore ha offerto di sostituire, in questo caso, coperte addizionali nelle condizioni indicate. Il compratore in tali circostanze non è legittimato a rifiutare la nuova consegna del venditore, senza una giustificazione adeguata.

Lo stesso ragionamento lo troviamo nella Risoluzione emessa dal Tribunale

d’Appello di Grenoble il 26 aprile 1995144. I fatti sono i seguenti:

Un venditore francese e un compratore portoghese conclusero un contratto di vendita e smantellamento di un hangar di seconda mano145. Si pattuì che il prezzo

sarebbe stato pagato in tre rate, ma l’ultima di esse rimase non pagata, poiché il compratore giudicò che per rimontare l’hangar fossero stati utilizzati elementi metallici difettosi. Il venditore procedette allora a riparare detti elementi, cosa che non convinse l’acquirente, il quale rifiutò la soluzione adducendo che il venditore aveva promesso di fornire elementi metallici nuovi. Di fronte al rifiuto del compratore di pagare il totale del prezzo, il venditore iniziò un procedimento sollecitando detto pagamento. Da parte sua, il compratore esigette la risoluzione del contratto e, pertanto, il rimborso della parte del prezzo già pagato più danni.

143 CLOUT case no. 282, Germany, Tribunale Provinciale d’Appello (Oberlandesgericht) di

Coblenza emessa il 31 gennaio 1997. Abbiamo già esposto i fatti su cui si basa la risoluzione, per cui eviteremo di ripeterli.

144 CLOUT case n. 152, France, 1995: Risoluzione RG 93/4879 emessa dalla Cour D’Appel de Grenoble (Francia), Chambre Commerciale il 26 aprile 1995, caso Marques Roque Joachim vs. La Sarl Holding Manin Riviere.

145 Conformemente a quanto disposto nell’articolo 3.2 CISG il contratto fu qualificato di

Il Tribunale affermò che il venditore aveva inadempiuto al contratto consegnando gli elementi metallici non conformi a quanto stipulato146. Tuttavia,

dato che la mancanza di conformità riguarda soltanto una parte dell’hangar e il venditore aveva riparato gli elementi difettosi, l’inadempimento non può essere qualificato come «essenziale» e, pertanto, non è possibile la risoluzione contrattuale. Così, il compratore non è stato privato di ciò che poteva legittimamente aspettarsi in virtù del contratto (art. 25 CISG)147.

Alcune risoluzioni hanno integrato questo criterio con quello della possibilità che avrebbe il compratore di usare i beni difettosi o anche di rivenderli con qualche sconto. Due risoluzioni applicano questo criterio.

La prima di esse è quella emessa dal Tribunale Supremo Federale della

Germania il 3 aprile 1996148.

Abbiamo già esposto i fatti in precedenza, e li riassumeremo qui per il fine che risulta ora rilevante. Un venditore olandese e un compratore tedesco conclusero vari contratti di vendita di solfato di cobalto. L’origine della sostanza doveva essere britannica e si dovevano consegnare i certificati di fornitura e qualità del bene. Poiché l’origine effettiva della sostanza era il Sudafrica e i certificati erano erronei, il compratore dichiarò risolto il contratto per mancanza di conformità.

Il Tribunale negò l’esistenza di un inadempimento essenziale perché, a suo giudizio, per tale qualifica è decisivo sapere se il compratore può ancora usare i beni o rivenderli nelle sue relazioni commerciali abituali senza difficoltà irragionevoli. Poiché in questo caso l’acquirente aveva potuto rivendere i beni a

146 Concretamente, non erano conformi all’uso speciale indicato dall’acquirente in virtù

dell’articolo 35.2 b) CISG.

147 Nello stesso senso si pronuncia Schlechtriem: «[…] una non conformità che può essere

rimediata mediante la riparazione o la sostituzione dei beni può essere considerata un inadempimento contrattuale solo […] se il venditore non può o di fatto non fornisce una esecuzione tardiva rapidamente». Schlechtriem assicura che il venditore ha diritto a una «seconda esecuzione» del contratto, prima che il compratore possa risolverlo. SCHLECHTRIEM, PETER, Uniform Sales Law. The UN- Convention on Contracts for the International Sale of Goods, Wien, 1986, Manzsche Verlags- und Universitätsbuchhandlung, Volume 9. p. 60.

148 CLOUT case no. 171, Germany, 1996, Risoluzione numero VIII ZR 51/95 emessa dal Tribunale

un prezzo più basso e ciò si fece senza difficoltà irragionevoli, l’inadempimento non può qualificarsi come «essenziale». Per tutto ciò che si è esposto, il Tribunale conclude ricordando che il fatto che i difetti dei beni siano irreparabili non significa che l’inadempimento sia «essenziale». Si deve osservare la loro possibilità di uso e rivendita.

La seconda delle risoluzioni è quella emessa dal Tribunale Supremo svizzero