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Negli stessi anni di impegno nel settore del dressing design, gli Archizoom, stavano studiando per Cassina la realizzazione di sedute ergonomiche, in particolare si occupavano del progetto Corretti e Deganello.

La sedia veniva pensata come un sistema di strutture autonome che combinate attraverso un incastro alla base consentivano la creazione di una struttura morbida una sorta di sedia – amaca. Questa veniva così presentata su “Ottagono”, che ne dava le specifiche tecniche: “Con la poltrona AEO viene proposto un modello indubbiamente di nuova immagine. Infatti non solo nuova è la forma ma nuovo è anche il criterio di montaggio ed il sistema di aggregabilità che caratterizzano questo modello in una tipologia tutta particolare. Le AEO sono realizzate con la base in Durethan iniettato, la struttura in acciaio verniciato a fuoco,è realizzato nei colori grigio, giallo, carnicino e lillà. Sul sedile è appoggiata un’imbottitura in espanso e Dacron Fiberfill mentre il rivestimento realizzato come una cuffia può essere in pelle o in tessuto della collezione Cassina, o in tessuto speciale. I componenti della seduta comprendo due elemento fissi ed una serie di elementi accessori”113. L’assemblabilità della sedia ed il modo di usare il tessuto fanno sì che essa si colleghi alle esperienze nel campo della moda- design.

                                                                                                                         

Nel numero del giugno-settembre 1973 di "In”, Paolo Deganello presentava la seduta e tramite l’esempio del cacciavite tracciava un esempio dell’evoluzione degli oggetti., Deganello infatti dapprima raccontava di come si sia trasformato il cacciavite con l’avvento della plastica e successivamente affermava che anche per la progettazione di una seduta bisognava guardare all’evoluzione dei materiali, ai modi d’uso, alle tecniche di realizzazione. Nel progettare una nuova sedia, lui ed il suo gruppo avevano prima ricostruito il panorama della produzione a loro contemporaneo e avevano compreso che gli elementi base di una seduta sono sostanzialmente tre: base, piano di seduta, schienale; e avevano notato anche che la seduta moderna morbida ed imbottita comunicava opulenza e benessere. Gli Archizoom al contrario, come avevano già fatto con la Mies, studiavano come realizzare sedute comode su supporti rigidi. In entrambi i casi la soluzione stava nell’uso di un tessuto, per la AEO, una sorta di tappezzeria: “Questa seduta è una tappezzeria sostenuta da una struttura metallica, cambiando la tappezzeria si cambia radicalmente l’abito di questo prodotto. Il tempo necessario per questa operazione è equivalente a quello necessario per cambiare una camicia. Il costo di una tappezzeria non è molto dissimile da quello di una camicia; si possono quindi avere più tappezzerie”114.

Deganello concludeva la sua spiegazione con una sorta di avvertenza, scriveva infatti: “Questo prodotto è particolarmente indicato per chi non sente il bisogno di magnificare il proprio stato attraverso gli strumenti che usa”115.

                                                                                                                         

114  P.  Deganello,  Un  cacciavite  ...  ,  in  “IN”,  n.  10-­‐11,  1973.   115  Ibidem.  

Cini Boeri, Poltrona Bobo, Arflex, 1966

Cini Boeri, Divano Serpentone, Arflez, 1961

Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Sedile Sella, 1953, prodotto da Zanotta dal 1983

Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Sedile Mezzadro, 1957, prodotto da Zanotto dal 1970

Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Lampada da terra Toyo, Floss, 1962

Achille Castiglioni e Pio Manzù, Lampada saliscendi Parentesi, Floss, 1970

Jonathan De Pass, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi, Poltrona Blow, Zanotta, 1967

Jonathan De Pass, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi, Poltrona Joe, Poltronova, 1970

Gaetano Pesce, Sedute della serie Up, B&B, 1969

Gaetano Pesce, Sedute della serie Up 5 6 , B&B, 1969

Piero Gilardi, Sedute I Sassi, dalla serie i multipli di Gufram, 1968

Piero Gilardi, Sedute Porfido, dalla serie i multipli di Gufram, 1974

Gruppo Strum, Divano Pratone, dalla serie i multipli di Gufram, 1971

Studio 65, Divano Bocca, dalla serie i multipli di Gufram, 1971

Studio 65, Divano Capitello, dalla serie i multipli di Gufram, 1971

Archizoom, Cassettiera Per aspera ad astra, prototipo 1967, mostra Superarchitettura

Aπrchizoom, Jukebox Supersonic, prototipo 1967, mostra Superarchitettura

Archizoom, Vasi da fiori, lampade, posacenere della serie Tizio, Caio e Sempronio, Poltronova, 1967

Archizoom, Divano Superonda, Poltronova, 1967

Archizoom, Seduta Mies, Poltronova, 1970

Archizoom, Letto Elettro Rosa, della serie Dream Bed, prototipi 1967

Archizoom, Letto Presagio di Rose, della serie Dream Bed, prototipi 1967

Archizoom, Letto Naufragio di Rose e lume Arcobaleno, della serie Dream Bed, prototipi 1967 Archizoom, Letto Rosa d’Arabia più lampada Grande A, della serie Dream Bed, prototipi 1967

Nanni Strada, Sistema d’abbigliamento Il manto e la pelle, “Domus” n. 531, 1974

Nanni Strada, Sistema d’abbigliamento per il concorso L’abito nazionale arabo islamico, “Domus” n. 537, 1974

Archizoom, sistema d’abbigliamento Nearest habitat system, Brevetti Bernè 1971

Archizoom, sistema d’abbigliamento Vestirsi è facile, 1972

Lucia e Dario Bartolini, sistema d’abbigliamento per il concorso L’abito nazionale arabo, “Domus” n 537, 1974

Superstudio, Lampada Passiflora, Poltronova, 1968

Superstudio, Lampada Onda, prototipo, 1968

Superstudio, Lampada tavolino Falling Star, prototipo, 1969

Superstudio, Lampada Gherpe, Poltronova, 1968

Superstudio, Seduta Sofo, Poltronova, 1968

Superstudio, Divano componibile Bazaar, Giovannetti, 1969

Superstudio, Discorsi per immagini, “Domus” n. 481, 1969

Superstudio, Monumento continuo, 1969

Archizoom, Discorsi per immagini, “Domus” n. 481, 1969 Archizoom, No Stop City, 1970

Capitolo 3