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ALCUNE DEFINIZIONI DI CLIL

Nel documento e allora....CLILpdf (pagine 34-37)

Vediamo ora come il CLIL è stato defi nito, in questo ultimo decennio o poco più, in progetti ed ambienti che hanno esplorato e dibattuto la sua natura e i suoi scopi.18

“CLIL si riferisce a situazioni in cui le materie, o parte di esse, sono insegnate attraverso una lingua straniera con un doppio scopo, cioè l’apprendimento del contenuto, e l’apprendimento simultaneo di una lingua straniera”.19

D. Marsh, Bilingual Education & Content and Language Integrated Learning. International Asso-ciation for Cross-cultural Communication, Language Teaching in the Member States of the Euro-pean Union (Lingua), University of Sorbonne. Paris, 1994.

e sovvenzionati da denaro pubblico: (1) “Bilingual Education in Wales” (Colin Baker); (2) “Catalan and Basque Immersion Programmes” (Josep Maria Artigal); (3) “Bilingual or Bicultural Education and the Case of the German Minority in Denmark” (Michael Byram); (4) “Th e Problem of Pedagogy versus Ideology: Th e Case of a Danish-German Bilingual School-Type” (Bent Sondergaard); (5) “Th e Bicultu-ral Programmes in the Dutch-Language School System in Brussels” (Johan Leman); (6) “Trilingual Edu-cation in the Grand Duchy of Luxembourg” (Nathalie Lebrun and Hugo Baetens Beardsmore); (7) “Th e European School Model” (Hugo Baetens Beardsmore); (8) “Th e German Model of Bilingual Education:

An Administrator’s Perspective” (Nando Masch); (9) “Bilingual Geography: A Teacher’s Perspective”

(Irene Drexel-Andrieu); and (10) “Bilingualism and Information Technology: Th e Welsh Experience”

(Dafydd Price and Colin Baker).

18 Le prime cinque defi nizioni sono prese da www.cec.jyu.fi /tilauskoulutus/henk_keh/clil/defi ned.htm, 16 agosto 2007.

19 “CLIL refers to situations where subjects, or parts of subjects, are taught through a foreign language with dual-focussed aims, namely the learning of content, and the simultaneous learning of a foreign language”.

“CLIL è un temine-ombrello generico che si può dire racchiuda in sé altri termini, come:

immersione;

apprendimento di un contenuto attraverso una lingua;

insegnamento di una materia non linguistica attraverso una lingua stra-niera/seconda;

insegnamento di un contenuto attraverso una lingua straniera;

educazione bilingue;

educazione plurilingue;

content-based language teaching;

language-enriched education;

educazione bilingue a due vie”.

D. Marsh and B. Marsland (eds.), CLIL Initiatives for the Millennium. Report on the CEILINK Th ink-Tank, Jyväskylä, Continuing Education Centre, University of Jyväskylä, 1999.

“CLIL è un termine generico, e si riferisce ad una qualsiasi situazione educativa in cui un’altra lingua, quindi non la lingua maggiormente usata nell’ambiente, viene usata per l’insegnamento e l’apprendimento di materie scolastiche diverse dalla lingua stessa”20

D. Marsh & G. Langé, Using Languages to Learn and Learning to Use Languages, TIE-CLIL:

Jyväskylä & Milan, 2000.

“CLIL è un approccio educativo nel quale materie non linguistiche vengono inse-gnate attraverso una lingua straniera, seconda, o una lingua altra”21

D. Marsh et al., Integrating Competencies for Working Life, UNICOM: Jyväskylä, 2001.

“È un approccio educativo nel quale le lingue e le abilità di comunicazione hanno un ruolo preminente nel curricolo. […]. Si tratta di usare le lingue per imparare, al fi ne di imparare a usare le lingue, per cui in realtà si tratta più di apprendi-mento che di insegnaapprendi-mento delle lingue”22

Da Voctalk, http://www.cec.jyu.fi /voctalk/over.htm, pagina: CLIL: FAQ, 1999/2001.

“Th e use of languages learnt in the learning of other subjects”.

20 “CLIL is a generic term and refers to any educational situation in which an additional language, and therefore not the most widely used language of the environment, is used for the teaching and learning of subjects other than the language itself ”.

21 “CLIL is an educational approach in which non-language subjects are taught through a foreign, second or other additional language”.

22 “It is an educational approach in which languages and skills of communication are given a prominent

“L’integrazione di lingua e contenuto non linguistico, in un ambiente di appren-dimento duale”23

D. Marsh, CLIL/EMILE - Th e European Dimension: Actions, Trends and Foresight Potential, DG Education & Culture, European Commission, 2002.

“Più si rifl ette sul CLIL, più si comprende che non si tratta di sviluppare le abilità linguistiche e comunicative degli studenti. Si tratta di sviluppare un approccio educativo innovativo per la nuova società della conoscenza in cui viviamo e la-voriamo. Il CLIL riguarda l’educazione. Citando Dieter Wolff , si tratta di appren-dere per ‘costruzione’, piuttosto che per ‘istruzione’, e ciò che sta succedendo nel CLIL si espanderà anche ad altre aree educative”24

D. Marsh, in CLILCOM, 2007. http://clilcom.stadia.fi /1329

Come si può notare, all’inizio le defi nizioni sembravano abbastanza semplicisti-che e riduttive: si utilizzavano termini quali “situazioni” (1994, 2000), e il CLIL veniva defi nito come “termine generico” (1999, 2000). Già dopo pochissimo tempo però, attraverso l’elaborazione teorica che lo aveva nel frattempo accompagnato, avviene un salto di qualità: si parla di “approccio educativo” (2001, 2002), di “ambiente di apprendimento duale” (2002), e per fi nire di “approccio educativo innovativo per la nuova società della conoscenza” (2007). Come si vede, gli sforzi degli studiosi, in questi anni, sono andati verso la teorizzazione di una nuova epistemologia, punto che Marsh (2006)25 sottolinea in modo magistrale:

Il CLIL è un approccio educativo in cui la sperimentazione e l’applicazione hanno preceduto di gran lunga la descrizione teorica. Il desiderio di accelerare l’appren-dimento linguistico, assieme al bisogno di abbassare la soglia per apprendenti che studiassero in una lingua straniera, ha portato alla nascita di pionieri nelle scuo-le, che hanno sperimentato vari approcci educativi. Alcuni di questi si ispirano alle teorie dell’acquisizione della seconda lingua, altre a quelle dell’apprendimento

role within a curriculum. [...]. It is about using languages to learn in order to learn to use languages, so in a way it is more about language learning, not language teaching”.

23 “Integrating language with non-language content, in a dual-focussed learning environment”.

24 “Th e more you look at CLIL, the more you realize that it is not actually about developing student lan-guage and communication skills. It is about developing an innovative educational approach for this new knowledge society in which we live and work. CLIL is about education. It is, in the words of Dieter Wolff , learning ‘by construction’, not ‘by instruction’, and what is happening in CLIL will increasingly be found in other educational areas”.

25 D. Marsh, English as medium of instruction in the new global linguistic order: Global characteristics, local consequences, METSMaC, 2006, p. 36.

delle lingue straniere e della sociolinguistica applicata. Con il tempo, man mano che gli insegnanti raccontavano di risultati positivi, i ricercatori hanno iniziato a studiare come il CLIL potesse essere diverso dall’insegnamento di una lingua e di una materia non linguistica, e sulla base di quali presupposti potesse promuovere l’apprendimento in generale. In termini di apprendimento linguistico, un presup-posto largamente condiviso è che il CLIL fornisca il contesto per un modo di impa-rare naturale, cosa che di solito non si ottiene in una classe di lingua straniera. Per quanto riguarda l’apprendimento nella materia curricolare, si è presupposto che la pressione derivante dal dover tenere presente una focalizzazione duale nella classe portasse spesso a ripensare come meglio insegnare la materia curricolare stessa, e alla messa in atto di comportamenti di apprendimento di tipo adattivo. La teoria che è vista oggi di aiuto alla comprensione del perché il CLIL sembri dare buoni risultati è il costruttivismo (sociale e cognitivo).

3. IL CLIL IN PROGETTI, DOCUMENTI E STUDI EUROPEI DOPO IL 1995

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