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Le percezioni delle docenti

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2. RISULTATI COMPLESSIVI DELLE SPERIMENTAZIONI NELLE VALUTAZIONI DEGLI ATTORI

2.3 Le percezioni delle docenti

L’insegnante di matematica in inglese di Predazzo (cfr. documento di Federica Brigadoi nella Parte II) non commenta i suoi vissuti professionali, ma chiaramente descrive il percorso che l’ha portata alla progettazione del modulo entro un percorso di crescita in parte scelto a titolo personale (avvalendosi di fondi Europei), in parte off erto dall’Amministrazione di Trento (periodo sabbatico).

Le docenti del team di Telve, invece, mettono in luce più volte la sicura valenza di crescita professionale dell’essere state protagoniste della programmazione ed eff ettua-zione di moduli CLIL :

”Fin dal primo momento in cui ci siamo accostate al CLIL abbiamo considerato l’esperienza un momento di crescita professionale”; “Ogni incontro di program-mazione tra noi o con la prof.ssa Lucietto era un “corso di aggiornamento”.

E ancora:

“Il percorso formativo ha coperto un lungo periodo di tempo […] durante il quale si sono potuti conoscere in modo graduale il signifi cato del CLIL e le modalità che esso richiede. Rivedendo i dati che emergevano da ogni incontro si deducevano una serie di osservazioni che permettevano da subito di migliorare il nostro insegnamento”.

Per fi nire con:

“Ci faceva rifl ettere il contributo dell’esperta CLIL, che raramente proponeva per prima indicazioni o soluzioni ai problemi che via via emergevano: nella maggior parte dei casi si innestava sulle nostre considerazioni o proposte e le guidava, le indirizzava”. (cfr. p. 181)

Anche dalle interviste individuali, eff ettuate per due anni consecutivi dalla consu-lente anche alle docenti, sono emerse le stesse percezioni, assieme alla soddisfazione per i risultati raggiunti. E che la crescita abbia dato dei risultati duraturi e abbia dav-vero cambiato il loro modo di fare scuola si evince da quanto aff ermato dalle docenti di lettere a proposito del metodo seguito attualmente nella loro normale pratica di-dattica:

“Questa metodologia attiva viene applicata oggi con successo anche al di fuori del progetto CLIL”;

“Quando abbiamo avuto la riprova dell’effi cacia di questa metodologia grazie ai positivi risultati delle verifi che, alla motivazione degli alunni nell’aff rontare gli argomenti, alla constatazione che negli alunni è avvenuto un cambiamento nella qualità del loro apprendimento, siamo state incoraggiate a perseguire la strada intrapresa, a tal punto che ora consideriamo quasi dissonanti quelle lezioni con-dotte con uno scarso coinvolgimento dei nostri alunni”. (cfr. p. 182)

Anche le insegnanti del team di geografi a in inglese di Predazzo hanno evidenziato come l’esperienza abbia signifi cato per loro una notevole crescita professionale:

“Questo percorso CLIL è stato utile per compiere un balzo in avanti nella nostra professionalità. Le letture, i corsi di aggiornamento e l’aiuto dell’esperta ci hanno insegnato strategie e procedure che, applicate al nostro lavoro quotidiano in clas-se, ci hanno dato la netta sensazione di aver acquisito qualcosa di utile anche al fare scuola in generale, al di là delle ore CLIL, e ovviamente la nostra motivazio-ne di insegnanti motivazio-ne ha tratto giovamento”. (cfr. p. 243)

E ancora:

“Questo percorso CLIL ci ha arricchite di nuove conoscenze proprio dal punto di vista dei contenuti delle materie. L’insegnante di L2 ha rispolverato concetti geografi ci che aveva ormai dimenticato e, grazie alle ricerche in internet, ha sco-perto informazioni aggiornate ed interessanti sui vari argomenti trattati. L’inse-gnante di lettere ha avuto modo di ripassare il suo inglese imparando vocaboli e modi di esprimersi nuovi, arricchendo la sua competenza in lingua straniera e acquisendo motivazione per frequentare un corso di inglese per conseguire una certifi cazione linguistica internazionale”. (cfr. p. 244)

Ma non solo, anche dal punto di vista umano il percorso è stato arricchente:

“La diffi coltà nasce quando si vuole ipotizzare una collaborazione più stretta, come previsto dalla nostra sperimentazione CLIL, che richiede all’insegnante di lettere di dare spazio all’insegnante di inglese su una specifi ca disciplina, nel nostro caso la geografi a. […] Per essere disposti a “concedere” più spazio ad un collega bisogna indubbiamente aver maturato una certa stima e fi ducia recipro-ca, e non solo. Serve anche affi nità di metodo di insegnamento, condivisione a grandi linee di criteri di valutazione, apertura mentale verso nuove esperienze”.

(cfr. p. 242) E ancora:

“Ci vengono in mente […] le centinaia di mail che ci siamo spedite per mettere a punto lavori abbozzati o impostati insieme durante le ore di coordinamento (una alla settimana) e poi perfezionati a casa dopo esserci divise il lavoro”. (cfr.

p. 243)

Delle docenti del team di geografi a in tedesco, l’insegnante di lingua straniera mette in evidenza come il modulo CLIL si innesti su uno suo percorso di sviluppo professionale già molto ricco e di ampio respiro (la docente è una formatrice del Pro-getto ALIS): di qui il forte impegno per la ricerca dei libri di testo adatti, la lettura di libri, l’acquisto di materiali, la visione e la registrazione di fi lm… tante energie spese con fatica ma anche con determinazione per la riuscita del progetto. L’impressione riportata è che l’esperienza sia:

“...nel complesso positiva. L’impressione avuta è stata di fare più lingua e più contenuto rispetto alle ore curricolari di lingua straniera tradizionali, e soprat-tutto di fare lingua per veicolare un contenuto e non per esercitare qualche nuova struttura grammaticale. L’argomento Sud America ha rappresentato […] un fat-tore di novità e di nuovi interessi. […] si è sentita una ricercatrice, uscendo dalla routine dei soliti modelli di insegnamento”. (cfr. p. 263)

Alcuni insights sul suo percorso sono visibili anche da quanto da lei condiviso del suo diario di bordo (cfr. p. 269): i commenti denotano profonde capacità di rifl ettere su quanto avvenuto in classe e di pensare a soluzioni diverse per una possibile pros-sima volta.

Infi ne, si evince dal documento scritto dal team del modulo di stampa in inglese che il percorso si è sviluppato su un substrato di forte attenzione ai bisogni dell’utenza specifi ca della scuola:

“Da tempo gli insegnanti di materie professionalizzanti e l’insegnante di inglese dell’istituto collaborano per fare in modo che l’insegnamento dell’inglese tecnico, fi no a pochi anni fa specialmente impartito nel terzo anno di corso, sia collegato quanto più possibile alla realtà che gli allievi vivono nell’ambiente in cui impara-no il mestiere dell’operatore grafi co, sia nel reparto di pre-stampa che in quello di stampa”. (cfr. p. 301)

Anche i docenti del team di Trento esprimono valutazioni sul proprio percorso di crescita professionale, che si evince dall’innesto su un’esperienza “forte” appena con-clusa (la formazione per Formatori ALIS) citata dall’insegnante di inglese, e che si è concretizzata nella partecipazione del docente di stampa ad un percorso bienna-le di approfondimento delbienna-le competenze linguistiche in ingbienna-lese, fi nalizzato ad una certifi cazione internazionale:

“Al termine di questa rifl essione è opportuno valutare, come si è già fatto per le varie fasi del progetto e per la sua ricaduta sugli allievi, anche l’impatto che esso ha avuto sui docenti coinvolti, sia dal punto di vista della crescita personale e professionale sia per quanto riguarda la modalità di lavoro scelta. Sarebbe infatti davvero riduttivo non tenere conto anche del percorso compiuto dagli insegnanti attraverso questa esperienza di collaborazione professionale….” (cfr. p. 319)

Nella valutazione del progetto complessivo vengono anche messe in rilievo alcune caratteristiche positive dal punto di vista della docente di lingua straniera:

“Per la docente di inglese in particolare, il lavoro svolto ha avuto una importanza notevole perché ha permesso di verifi care in concreto attraverso elementi reali e misurabili quanto sia più effi cace l’apprendimento della lingua in contesti di immersione attraverso compiti di realtà rilevanti per gli allievi e signifi cativi per il loro percorso formativo” (cfr. p. 320)

e del dirigente dell’istituto:

“La Direzione ha poi sottolineato più volte come questo approccio, tanto elogiato a livello europeo, sia perfettamente in linea con l’off erta formativa degli Istituti professionali”. (cfr. p. 320)

Valutazione dell’Azione

Sandra Lucietto

In questo capitolo si riporteranno alcuni apprendimenti e consapevolezze signifi -cative maturati nei team nell’ambito della strutturazione e dell’erogazione di moduli CLIL, e alcuni problemi emersi, con l’intento, da un lato, di fornire alcune piste di rifl essione per altri professionisti che volessero cimentarsi in moduli CLIL; dall’altro, di suff ragare la bontà o mettere in luce le eventuali defi cienze del modello propo-sto. Inoltre, si rifl etterà sull’impatto dell’azione di consulenza e sulla trasferibilità del modello CLIL proposto dall’IPRASE in altri contesti scolastici, anche al di fuori del Trentino.

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