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IL PROGETTO PRENDE FORMA 1 Anno scolastico 2004/2005

Nel documento e allora....CLILpdf (pagine 174-177)

Verso la fi ne dell’a.s. 2003/2004 venivano delineandosi i primi aspetti organiz-zativi e didattici del Progetto: le classi da coinvolgere, il numero di ore da dedicare alla sperimentazione, il periodo in cui svolgerla. La scelta è caduta su due classi terze della scuola secondaria di primo grado, per venti lezioni, nei mesi di febbraio, marzo, aprile. In quel periodo le ore curricolari di geografi a (due alla settimana) sarebbero state tenute dall’insegnante di inglese in compresenza con l’insegnante di lettere. La consulente CLIL dell’IPRASE avrebbe assistito alle lezioni con il ruolo di osservarne lo svolgimento e dare feedback alle colleghe insegnanti.

Il lavoro di progettazione ha occupato il periodo da luglio 2004 ad aprile 2005. La prima attività di sperimentazione CLIL è iniziata nel febbraio 2005 ed è terminata in aprile 2005. Noi insegnanti abbiamo ritenuto gli alunni delle classi terze i più adatti ad aff rontare questo tipo di percorso perché potevano contare su un percorso quasi triennale di apprendimento della lingua inglese, e quindi su una maggiore

dimesti-•

2 CCPL 2002-2005 del comparto scuola - Area del personale docente delle scuole ed istituti di istru-zione elementare e secondaria della provincia autonoma di Trento,. 29 novembre 2004, Delibera GP n.

2713 di data 19.11.2004. L’Art. 26 è relativo alle attività funzionali all’insegnamento e di potenziamento formativo; l’Art. 89 al Fondo di Istituto.

chezza nella comprensione e nell’uso di questo strumento linguistico. Si è deciso di programmare 20 ore totali, un numero ritenuto congruo per lo svolgimento dell’argo-mento prescelto.

La scelta dell’argomento è stata oggetto di numerosi ripensamenti. Abbandonata l’idea iniziale di aff rontare lo studio degli Stati Uniti, paese di lingua inglese sul quale si sarebbe potuto trovare molto materiale, ma oggetto di una programmazione forse troppo incentrata sul docente di lingua veicolare della materia, ci si è orientati sul-l’Africa, scegliendo come Stato da approfondire all’interno del continente il Kenya, vista la presenza nella scuola della collaboratrice madrelingua di nazionalità keniota.

A questo punto sono stati fi ssati gli obiettivi disciplinari generali ed è iniziata la pro-duzione dei materiali a loro funzionali. I primi materiali sono stati elaborati da noi du-rante l’estate del 2004 con qualche spunto reperito via Internet. Alcuni testi di geografi a usati nelle scuole di madrelingua inglese, acquistati in Irlanda da una collega della scuola sempre durante l’estate, sono stati successivamente di grande aiuto per la programma-zione di attività, che devono essere incentrate su lezioni dove gli alunni sono costruttori dei propri saperi e delle proprie competenze. Durante l’anno scolastico siamo riuscite a scoprire anche altri siti utili; tuttavia gli esercizi, le attività, i testi reperiti vanno sempre ri-elaborati, re-inventati. Si rileva necessario in particolare trovare le modalità con cui gli alunni dovranno accostarsi e aff rontare il materiale proposto.

Le Unità di lavoro sono state programmate rispettando alcuni criteri fondamentali:

gli alunni sono chiamati ad interiorizzare un argomento esclusivamente la-vorando su testi, cartine, grafi ci e giochi… mentre la lezione frontale viene praticamente bandita;

per ogni argomento vengono proposte molte attività, fi no a che l’obiettivo, inte-so come acquisizione di un sapere e di un saper fare, non viene interiorizzato:

ogni attività, inoltre, viene programmata sotto forma di lavoro a coppie o a gruppi di tre, mentre alcuni giochi vengono fatti in squadre di sei persone.

Per ogni unità di lavoro sono stati defi niti:

gli obiettivi di geografi a, intesi come acquisizione di un sapere e di un saper fare;

gli obiettivi linguistici, volti, in linea generale, ad un miglioramento della competenza comunicativa in inglese;

gli obiettivi trasversali, che puntano ad una acquisizione da parte degli alun-ni di atteggiamenti tali da consentire loro di impadroalun-nirsi di un metodo di lavoro che li aiuti ad appropriarsi di apprendimenti signifi cativi attraverso percorsi motivanti.

In base ad ogni obiettivo si sono programmate nel dettaglio le attività, prevedendo per ognuna qual è il ruolo dell’insegnante e cosa devono fare gli alunni (vedi schema di unità didattica allegato nella Parte III, Materiali signifi cativi di Telve).

Al termine di ognuna delle tre unità di lavoro comprese nel progetto (l’Africa po-litica, l’Africa fi sica, i paesaggi e i climi dell’Africa) è stata programmata una verifi ca.

L’Africa, nei suoi aspetti morfologici e paesaggistici, è stata studiata in modo esau-riente. Non è stato invece approfondito l’argomento Kenya per mancanza di tempo.

2.2 Anno scolastico 2005/2006

Nell’anno scolastico successivo sono state elaborate, seguendo le stesse linee guida e gli stessi principi metodologici e organizzativi, altre unità di lavoro per moduli CLIL nelle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado. In dettaglio:

per la classe prima, macro-argomento “Il Fiume”, suddiviso in quattro unità:

il ciclo dell’acqua;

Spagna e Portogallo: caratteristiche fi siche, economiche e culturali;

L’Unione Europea: percorso storico e organismi di governo.

2.3 Anno scolastico 2006/2007

Nell’anno 2006/2007 il percorso CLIL è stato riproposto a una classe seconda e a una classe terza, utilizzando il materiale già elaborato in precedenza. Occorre rilevare, però, che la riproposizione dei materiali non è mai ripetitiva e uguale ai percorsi pre-cedenti sia perché cambiano gli alunni, sia perché le insegnanti stesse lo rielaborano, lo modifi cano e lo integrano in base a nuove esigenze, a nuove conoscenze, a nuove curiosità e a nuovi materiali di cui sono venute in possesso.

Si precisa inoltre che tutta l’attività CLIL ha avuto come argomento la geografi a e, infi ne, si ricorda che la modalità CLIL, dopo la conclusione del modulo di 20 ore, nel-l’anno scolastico 2005/2006 è stata utilizzata, sia in classe prima, sia in classe seconda, anche per lo studio in italiano dell’Austria. Questa esperienza ci ha fatto rifl ettere che la metodologia adottata per fare CLIL può essere estesa anche ad argomenti di altre discipline sia in lingua italiana, sia in lingua straniera.

Si sta ultimamente valutando se associare ai moduli di geografi a delle unità di studio di storia e di scienze in modo da off rire ulteriori opportunità di immersione linguistica.

Nel documento e allora....CLILpdf (pagine 174-177)