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ALCUNE INDICAZIONI PER LA LETTURA

Nel documento Al passo coi tempi (pagine 43-49)

Questo testo contiene quindi il rapporto sulla ricerca, ma si arricchisce di rifl es-sioni e approfondimenti che vanno al di là dei risultati della ricerca stessa.

Infatti, agli elementi indagati dalle indagini quantitative e qualitative si dedica la prima parte di questo lavoro; vengono presentati in forma ragionata i dati dei que-stionari, gli aspetti più interessanti dei focus group, ed una sintesi dei risultati che completano la parte della ricerca.

Nel contestualizzare i risultati, però, per andare incontro ad interessi più ampi ed articolati sull’argomento, si è ritenuto opportuno chiedere ad esperti una elaborazione ed una interpretazione, corredata anche da alcune proposte, per uno sviluppo eff ettivo dell’incidenza didattica che l’Irc può avere nel futuro della scuola.

Più in dettaglio, possiamo dire che, nella seconda parte del testo, che segue, si defi nisce e si seleziona il materiale della ricerca e lo si raccoglie in una prima confi -gurazione e in una sintesi. Si tratta sostanzialmente del vero e proprio rapporto della ricerca, che chiarisce ed illustra i risultati raccolti rispetto alle domande che hanno mosso il lavoro.

Gino Cretti, nel primo degli interventi, cura la descrizione ragionata dei dati dei questionari secondo una selezione di argomenti che si condensa intorno ai temi sen-sibili della scuola dell’autonomia. La sua analisi organizza i risultati in modo da far emergere le linee di tendenza più signifi cative rispetto al tema della ricerca, e mette a disposizione alcuni indicatori di sfondo, che riguardano ovviamente la situazione nella nostra provincia, ma che possono utilmente essere proiettate su condizioni di

più ampia scala. Si tratta della presentazione dei dati quantitativi, che costituiscono la prima sezione della ricerca e quindi il primo nucleo di attenzione.

Per il secondo aspetto del lavoro, cioè la sezione rivolta al rilievo qualitativo del tema in esame, vengono illustrati da Emanuela Chemolli il progetto, la preparazione, la conduzione e l’analisi dei risultati dei focus group. Lo studio articola il vasto mate-riale degli incontri e lo raccoglie a livello tematico intorno ad alcune parole-chiave, a cui vengono riportati gli interventi ed i comportamenti dei vari docenti partecipanti ai FGdoc. All’interno del contributo viene esposto, dalla stessa ricercatrice, il quadro complessivo dell’analogo lavoro svolto nel FGdir.

I risultati della ricerca vengono infi ne espressi dall’intervento che chiude questa seconda parte del testo. Ruggero Morandi, dando voce anche agli altri due ricerca-tori e intrecciandone gli aspetti che sono emersi dalle analisi, segnala una sintesi dei temi che possono essere signifi cativi rispetto alle questione poste preliminarmente dal gruppo di lavoro. Questa parte del testo, che va considerata il vero e proprio rap-porto della ricerca, si chiude quindi con la declinazione di un indice di tematiche signifi cative per il valore e la concretizzazione attuale del rapporto tra Irc e scuola dell’autonomia, ma sulle quali è anche possibile sviluppare nuovi percorsi e attività.

Nella terza parte si è voluto far evolvere la materia studiata dalla ricerca: vengo-no presentate alcune rifl essioni che nascovengo-no dai temi prodotti dalla indagine e che aff rontano le questioni fondamentali del rapporto tra Irc ed autonomia scolastica: il contesto attuale in evoluzione, gli impegni da aff rontare, le condizioni di possibilità per operare in questo campo. L’emergere dei temi si impone proprio dal raff ronto tra dati quantitativi dei questionari e opinioni autorevoli dei focus group.

La descrizione di questa lettura a due fuochi, di questo intreccio tra dati generali e pareri selezionati, è il compito che abbiamo affi dato a Sergio Cicatelli, esperto di scuola e di insegnamento della religione cattolica, con una rifl essione articolata sulle emergenze signifi cative che la ricerca sembra aver messo in luce e consegnato alla nostra interpretazione.

Ma il contributo di Cicatelli si pone già su un piano diverso rispetto ad una analisi dei risultati, ed ha l’intento di aprire la nostra ricerca ad uno sguardo più generale.

Questo lavoro inserisce infatti opportunamente il quadro provinciale nel più am-pio contesto della realtà nazionale, e ne estrae le tematiche di maggior interesse che comprendono, ma spesso superano, il riferimento all’autonomia scolastica, con una descrizione delle problematiche e delle questioni aperte, delle condizioni di esercizio attuali e qualche prospettiva di elaborazione giuridica e didattica. Si tratta di una rifl essione ampia ed approfondita che sonda le coerenze tra Irc e autonomia delle scuole, ma anche i possibili punti di frizione sul piano giuridico, amministrativo,

didattico; da qui il quadro viene arricchito delle altre dimensioni scolastiche con termini che interessano l’Irc. I dati della nostra ricerca permettono di chiarire, per analogia o per confronto, i nodi da sciogliere e le opportunità da confermare rispetto all’argomento aff rontato in relazione con l’evoluzione nazionale che si sta profi lando.

Il ragionamento si sviluppa quindi sulle prospettive che il rapporto tra Irc e istituti scolastici autonomi può confi gurare sia sotto il profi lo educativo, che didattico, che normativo, con un approfondimento importante della fi gura del docente di religio-ne. Le conclusioni di Cicatelli vengono espresse non come risposte, ma come nuove domande che si raccolgono dalla decantazione delle problematiche attraverso il fi ltro dell’analisi e indicano qualche riferimento per proseguire nella rotta.

Infi ne, la quarta parte chiamata Tra condizioni e prospettive, mette a tema due questioni particolari che fanno da cornice alla ricerca, e che risultano rilevanti in vista della evoluzione del rapporto tra insegnamento della religione cattolica e auto-nomia degli istituti scolastici.

Il primo intervento è una rifl essione che raccoglie e porta a sintesi uno dei temi che scorrono dentro tutta la ricerca; cioè quale sia, rispetto al tema dell’autonomia, il valore dell’identità culturale ed educativa di un insegnamento che si caratterizza per il riconoscimento al docente dell’idoneità e per l’”origine protetta” dei contenuti da parte dell’autorità ecclesiastica. È un argomento molto interessante per il profi lo culturale ed educativo che riveste e può trovare una considerazione e un’accoglienza particolare nella scuola dell’autonomia. Questo tema è stato affi dato a Roberto Giu-liani, responsabile per l’Irc dell’Uffi cio scuola della diocesi di Trento, che lo presenta anche in riferimento ai dati della ricerca.

Il secondo approfondimento invece viene svolto da Giuseppe Tacconi, direttore della rivista Religione e Scuola e docente presso l’Università di Verona, nell’intento di prefi gurare quali siano gli elementi, le opportunità e le sfi de con i quali si dovrà con-frontare l’Irc nei prossimi anni. Dall’osservatorio privilegiato della rivista, uno stru-mento che segue costantemente la storia e l’attualità dell’Irc, Tacconi prova a defi nire alcuni “cantieri di lavoro” del futuro che, considerando il mutare della scuola anche sulla spinta dell’organizzazione autonoma, coinvolgeranno e interesseranno l’Irc e la professionalità dell’Idr.

Da qualche tempo il Trentino prova ad essere un piccolo laboratorio per lo svilup-po di una presenza qualifi cata dell’Irc nella scuola: questo lavoro avanza di un ulte-riore passo in un ambito, quello dell’autonomia, che costituirà una parte signifi cativa del futuro non solo dell’Irc, ma della scuola stessa.

E, inevitabilmente, apre altri temi e rimanda ad altre questioni che potranno es-sere occasione di ulteriori elaborazioni. Tra queste ci sembra che la questione della professione docente sia tra le prime da aff rontare, in considerazione del nuovo stato giuridico degli Idr ma, più ampiamente, della condizione di identità e di interpreta-zione del proprio ruolo sociale che da qualche tempo viene ad essere sollecitata da parte di tutto il corpo docente.

In ogni caso, per chi avrà la cura e la costanza di percorrere questo lavoro, ci auguriamo possa essere comunque occasione di rifl essione e di utilità nell’impegno comune, sempre da rinnovare, per la scuola.

Parte Seconda I dati e i risultati della ricerca

Capitolo 3

Le risposte dei docenti di religione cattolica

Gino Cretti

Nel documento Al passo coi tempi (pagine 43-49)