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Interview Guide e Rifl essione

Nel documento Al passo coi tempi (pagine 97-100)

1. ANALISI QUALITATIVA: I FOCUS GROUP 1 Teoria

1.3 Interview Guide e Rifl essione

I testimoni privilegiati – insegnanti non di religione cattolica – hanno rifl ettuto sui dati che sono emersi dalla ricerca quantitativa. La ricerca quantitativa fa riferi-mento a questionari somministrati agli insegnanti di religione cattolica.

La lettura di alcuni dati da parte degli insegnanti ha aiutato i ricercatori a verifi ca-re l’interpca-retazione, a capica-re il signifi cato, a identifi caca-re i punti critici e anche a uscica-re dall’autoreferenzialità che può essersi creata avendo somministrato i questionari solo agli insegnanti di religione cattolica.

Alcune domande proposte agli insegnanti sono state affi ancate dalla visione di alcu-ni lucidi che mostravano i risultati emersi dal questionario. Sotto si può leggere l’elenco che riporta stimoli sottoforma di titoli utilizzata nei focus group (the interview guide):

Collaborazione

declinare “collaborazione/non collaborazione”;

distinzione tra insegnamento e insegnante, quindi tra curricolo e persona;

le forme di collaborazione o non collaborazione tra gli insegnanti di religione cattolica e non;

PI: pluralismo religioso e intreccio tra religione e altre discipline.

Ruolo dell’insegnante di religione cattolica

5. per l’istituto comprensivo e le direzioni didattiche: programmazione e consi-glio di classe; per l’istituto secondario: credito scolastico.

2.

8 Non esiste un numero perfetto di focus group, ma è consigliabile realizzarne da tre a cinque per otte-nere le informazioni desiderate. Dopo aver condotto un determinato numero di discussioni di gruppo, si verifi ca il fenomeno della saturazione. Se a questo punto il ricercatore conducesse ulteriori focus non riuscirebbe ad ottenere informazioni aggiuntive rispetto a quelle che ha già raccolto (Morgan, 1998, citato in Zammuner, 2003, p. 118).

9 Sono stati esclusi gli insegnanti dei corsi serali, delle scuole private e della formazione professionale.

Marginalità

6. il criterio di equilibrata distribuzione delle ore nell’arco della giornata e della settimana rispetto all’orario assegnato.

L’elenco è stato costruito dopo la somministrazione dei questionari; le domande dell’interview guide sono emerse durante la rifl essione sull’analisi dei dati.

Ad esempio, la tematica sulla collaborazione è strettamente collegata a domande del questionario come: “Lavora in classe con colleghi di altre discipline?”, “Negli ulti-mi due anni ha partecipato a progetti che hanno coinvolto altre discipline?”.

Il ruolo dell’insegnante di religione è correlata alle domande “Con chi si ritrova nel corso dell’attività periodica di programmazione?”, “L’insegnamento della religio-ne cattolica incide sull’attribuzioreligio-ne del credito scolastico?”.

Anche la marginalità è emersa come argomento da indagare dopo aver analizzato le risposte alla domanda: “La distribuzione dell’insegnamento della religione cattoli-ca, nell’orario che Le è stato assegnato, rispetta il criterio di equilibrata distribuzione delle ore nell’arco della giornata e della settimana?”

Si è inoltre deciso che i vari focus group si concludessero con un livello rifl essivo, come: “Cosa vi ha dato questo focus group? Come l’avete vissuto?”. Queste due do-mande assumono la forma di due stimoli rifl essivi10 e il riquadro “Il livello rifl essivo”

ne riporta alcune parti.

Il livello rifl essivo

Diamo ora “voce” ai sentimenti, riprendendo alcune frasi che gli insegnanti non di religione cattolica hanno espresso quando il moderatore ha chiesto “Cosa vi ha dato questo focus group? Come l’avete vissuto?”

Trascriviamo alcuni pensieri, tralasciando altri, ma tentando di esporre tutta la gamma di emozioni vissute. In generale l’esperienza è stata vissuta in modo positivo.

Nel primo focus group (FG1) Carlo ha dichiarato: «Io ero un po’ restio a venire, anche perché oggi avrei la mia giornata libera, comunque sono stato felice e soddi-sfatto.» Anna, componente dello stesso gruppo di Carlo, si è espressa così: «Potersi confrontare con le medie porta sempre un arricchimento.»

10 In ogni focus group si è esplicitato il programma e richiesta l’autorizzazione di registrare, assicurando l’anonimato. Tutti i focus group quindi sono stati registrati e sbobinati ad verbum e i nomi che qui uti-lizziamo sono di fantasia.

Nel secondo focus (FG2) Paolo ha sottolineato che: «Il modo di discutere qui, avere l’attenzione, mi ha permesso di dire quello che pensavo. […] Spesso nella convocazione di questi incontri si ha l’impressione di essere in tanti convocati; che senso ha essere qui in trenta se in quattro si può fare la stessa cosa? Invece qui sia-mo pochi e posso dire la mia.» Anche Cristina ha confermato la stessa sensazione provata da Paolo, dicendo: «È stato gratifi cante lavorare in piccoli gruppi, dà sem-pre risultati migliori […] il fatto di sentirsi ascoltati, il fatto di dare il contributo, vedere gli altri che ti ascoltano, ascoltare gli altri […] è sempre un arricchimento.»

E ancora Alice: «Io ho sempre esitazione a parlare in pubblico, questa volta mi sono trovata bene. È una situazione che mette a mio agio. Interessante.»

I componenti del terzo gruppo (FG3) hanno sollevato delle perplessità, come Alessandro: «Sembra una cosa un po’ organizzata all’americana: direi poco natu-rale, ma un vantaggio lo ha: parlare uno alla volta che di solito nell’ambito scuola non si riesce.» Loretta ha dichiarato di essersi trovata bene, ma «È un mordi e fuggi, quindi non so, lascia il tempo che trova, non so cosa sia un’esperienza così.»

Daniela esce dall’esperienza del focus group «con un po’ di preoccupazione per la scuola in generale. È giusto fare queste indagini, però delle volte ho il dubbio, non so bene dove stiamo andando.» Enrico ha così espresso la sua esperienza: «Mi sono trovato benone, grazie a tutti voi per il confronto che è stato positivo. […]

Propongo che ci siano anche per altre materie queste cose, non solo per religione.

All’inizio pensavo di essere un po’ il giudice nei confronti di quelli di religione, ma in realtà non è vero, non è stato così.» Claudia ha vissuto delle emozioni simili a quelle di alcuni componenti del secondo focus «Mi sono trovata bene e nonostante la mia grossa diffi coltà a parlare con persone che non avevo visto prima, è andata bene.» E ancora: «Io la porto via come esperienza di collaborazione. […] Penso sia un modo per muoversi, per poter discutere, confrontarsi.»

Il quarto focus (FG4) è stato il primo dei tre focus dove abbiamo coinvolto do-centi della Scuola secondaria di II grado. A Franco è «sembrata una di quelle si-tuazioni un po’ nuove. […] Ognuno ha espresso le proprie opinioni. L’ho trovato interessante, [è] quello che non si fa ai consigli di classe.» Chiara ha dichiarato:

«Ero curiosa rispetto al lavoro svolto nel pomeriggio» e che le è «[…] apparso piut-tosto interessante anche confrontarsi con colleghi di diverse scuole ed esperienze, anche con docenti di discipline diverse; trovo che sia arricchente.» Nemmeno Luigi sapeva cosa aspettarsi «[…] ma ritengo che sia una esperienza positiva.»

«Sono contento, le cose che ho detto qui sono cose che è da anni che penso.

Sono molto utili questi gruppi, perché c’è confronto, sarebbe bello [che] ci fosse per tutte le materie.» Queste parole sono state dette da Carlo, nel quinto focus (FG5).

Sara ha trovato «[…] molto utile il confronto» e ha lamentato la mancanza di un confronto schietto all’interno della scuola. Luana si trova in accordo con la collega e aggiunge che è stato «altrettanto interessante osservare i dati e i grafi ci.» Sia Mau-rizio, sia Lorella si aspettavano un discorso «sulla società che cambia, sulla globalità e [su] come la religione si inserisce in tutto questo»; «una discussione [centrata maggiormente] sul ruolo della religione.»

Nell’ultimo focus (FG6) svolto per questa ricerca, Nicola aff erma: «L’ho vissuto positivo; porto via… la prima cosa che mi viene in mente è la voglia di continuare, collaborare, contribuire, formare.» Beatrice dichiara che è sempre utile confron-tarsi, che «è stato un momento piacevole…», ma ha la sensazione che «la nostra società si dedichi troppo alla ricerca, alle indagini, a scandagliare, a confrontarsi, a scrivere; e poi?» Ma poi sostiene che quel pomeriggio non ha avuto «la sensazione di essere stata qui a fare bla bla a vuoto….» Giuseppe ha vissuto il confronto in modo piacevole, ma «dico la verità, mi sarei aspettato qualche cosa di più specifi co, [per esempio] cosa si insegna nella disciplina, e in che modo, e a che cosa serve.»

Luca ci aiuta anche a comprendere come si svolge il focus: «Mi è piaciuto anche il modo, lo strumento lascia intervenire in misura format, che nasce da una direttiva, ma che poi lascia liberi di esprimersi coloro che intervengono.»

Nel documento Al passo coi tempi (pagine 97-100)