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Alcune considerazioni riguardanti la tecnologia sono necessarie per evidenziare la condizione di stasi innovativa che caratterizzava il periodo storico in esame per quel che riguarda l’area veneta. In particolare, l’esame di tale aspetto consente di approfondire una parte delle motivazioni a conseguenza delle quali l’impresa dei Remondini divenne incapace di adeguarsi al contesto ottocentesco

Solo in seguito alla diffusione della Prima Rivoluzione Industriale (peraltro avvenuta in Inghilterra contemporaneamente a quanto qui indagato) si possono elaborare delle analisi riguardanti l’introduzione di tecnologie di processo e di prodotto che nel corso dei secoli hanno modificato il quadro del confronto competitivo. Inoltre ogni stadio storico di

45 Vedi ad esempio A. Giulivi, Marketing relazionale e comunicazione business-to-business, Milano, Franco

Angeli, 2001.

46 J. Burton, “Composite strategy: the combination of collaboration and competition”, Journal of General

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cambiamento nella tecnologia e nello sviluppo economico necessita di un diverso modello che ne espliciti le variabili e le relazioni tra economia, tecnologia e istituzioni47.

L’innovazione costituisce un fattore fondamentale di successo competitivo: per produrla sono necessari investimenti elevati ad alto rischio tecnico e finanziario e conoscenze provenienti da differenti campi tecnologici acquisibili attraverso transazioni indirette48. L’emergere di opportunità tecnologiche è favorito dalle conoscenze accumulate nelle attività di ricerca e dalla costante attenzione all’innovazione. Infatti il cambiamento tecnologico può essere considerato come un processo contraddistinto da una “intrinseca continuità storica”, interrotta tuttavia da momenti di ripresa rapida e da mutamenti radicali nelle tecniche di produzione e nelle forme di impresa49. Il progresso tecnologico è dunque concepibile come una forza che supera le possibilità di controllo da parte delle singole imprese, quali che siano le loro dimensioni, e deve essere inteso dall’impresa nella sua prospettiva strategica per controllare la rilevanza degli effetti dell’innovazione sul sistema delle risorse e delle competenze.

In merito a questo punto, è opportuno tenere presente l’importanza degli studi effettuati riguardo ai temi della exploration, exploitation e recognition. Il primo riguarda le innovazioni che sfidano il sistema di apprendimento istituzionalizzato e si traducono nella creazione di nuove tecnologie e nuovi mercati in seguito allo studio e all’elaborazione di progetti e di sperimentazioni all’interno del dipartimento di Ricerca e Sviluppo50. Il secondo concerne la capacità di miglioramento continuo e incrementale, ma non radicale, nei processi, nelle tecnologie, nei sistemi organizzativi e manageriali attraverso la ricerca di nuove configurazioni51. Il terzo è inerente al (mancato) riconoscimento delle possibili nuove innovazioni e delle opportunità che da esse potrebbero derivare, come l’acquisizione di un vantaggio competitivo.

Un ulteriore problema è rappresentato dalla diversa natura e stadio di maturità delle tecnologie in fase di evoluzione, che possono avere influenze di diversa intensità sulla capacità competitiva dell’impresa. Per questo motivo si possono distinguere tre tipi di tecnologie: di base, chiave ed emergenti52.

47

S. Labini, Le forze dello sviluppo e del declino, Bari, Laterza, 1984, pp. 71-72.

48

M. Rispoli, Ambiente competitivo e contenuti operativi della strategia, Venezia, Cafoscarina, 1996, pp. 28-29.

49 S. Faccipieri, L’analisi strategica, in M. Rispoli (a cura di), L’impresa industriale: economia, tecnologia,

management, Bologna, Il Mulino, 1984, p. 861.

50

J. Jansen, D. Vera, M, Crossan, “Strategic leadership for exploration and exploitation: the moderating role of environmental dynamism”, The Leadership Quarterly, IXX (2009), 20, pp. 5-18.

51 R. Filippini, W. Guttel, A. Nosella, Dall'AUT-AUT all'ET-ET. Competere con la conoscenza tra efficienza e

innovazione, Milano, Franco Angeli, 2010, pp. 180-181.

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Le prime sono accessibili a qualsiasi impresa operante in un determinato settore e non possono essere sfruttate come fonte di vantaggio competitivo, ma come condizione per entrare nel settore. Questa prima tipologia è sicuramente applicabile al caso in esame, in quanto i macchinari (specialmente i torchi) erano ormai obsoleti e la tecnica di lavorazione conosciuta ai più, imitata, largamente diffusa e giunta a saturazione.

Le tecnologie chiave impattano sulle dinamiche competitive poiché solo alcune imprese nel mercato sono in grado di padroneggiare le conoscenze necessarie per il loro utilizzo e nel breve periodo conducono al vantaggio competitivo.

Le tecnologie emergenti possono trasformarsi in tecnologie chiave qualora progrediscano in tempi ridotti dalla fase di sperimentazione e sviluppo all’applicazione nei processi produttivi.

Figura 4: il ciclo di vita della tecnologia. Fonte: L. Gao, A. L. Porter, J. Wang, S. Fang, X. Zhang, T. Ma, W. Wang, L. Huang, “Technology life cycle analysis method based on patent documents”, Technological Forecasting and Social Change, XLIII (2013), 80, pp. 399. http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0040162512002478, data di consultazione 16 aprile 2013.

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Il passaggio graduale dalla stampa effettuata con il torchio tipografico (introdotto alla metà del XV secolo), scarsamente produttiva, al processo planografico53 e in seguito alla macchina continua (inventata nel 1789) che consentiva la fabbricazione di un nastro continuo di carta, è esemplificativo delle tre tipologie descritte e del ciclo di vita della tecnologia54. L’epoca in questione (1700-1800) si contraddistingue in misura maggiore per invenzioni difficilmente applicabili nell’immediato allo specifico del settore editoriale, dalla macchina a vapore, al filatoio meccanico, alla scoperta della pila, piuttosto che per applicazioni tecnologiche innovative.

Per apportare miglioramenti ai macchinari già esistenti erano tuttavia necessari investimenti di risorse, il cui rendimento in termini di efficacia delle applicazioni era caratterizzato inizialmente da uno sviluppo assai lento. I macchinari il cui utilizzo era ormai consolidato garantivano applicazioni efficaci e le risorse investite potevano essere remunerate da una produzione soddisfacente in termini quantitativi, fino al punto in cui l’obsolescenza degli strumenti necessari nelle lavorazioni rendeva necessaria l’eliminazione e la sostituzione degli stessi.