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ANNA SAVARÉ

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 98-103)

Ben sa chi pratica l’astrologia che l’ascetico e privativo Saturno, simboleggian-te tra l’altro il Super Io, inclina alla disciplina e al rigore, ma come ogni pianeta leso porta ad esasperare le tendenze che qui divengono di carattere masochistico\ puni-tivo.

Nel venire a contatto della Luna, tra l’altro il nutrimento primario, il pianeta in questione (che riceve inoltre una quadratura da Lilith) a sua volta espressione del divezzamento e di blocco dell’oralità, può scombinare l’alimentazione; moltissimi casi di rifiuto e denutrizione possono ricondursi a quest’aspetto.

Elisabetta, che risulta essere la prima anoressica di cui si abbia documentazio-ne certa grazie anche alla sua celebrità, ebbe sempre un rapporto disturbato con il cibo: si alimentava lo stretto indispensabile, ma più spesso digiunava mentre sotto-poneva il suo esile fisico a prove durissime quali marce, anzi maratone di 40 km e cavalcate spossanti, ossessionata dalla forma fisica sia salutistica che estetica; come non vedere qui la quadratura Saturno/ Venere, quest’ultima in quinta, la casa della vitalità e degli eccessi?

A tali prove erano costrette le dame del seguito e inutile dire che nessuna era… “all’altezza di Sua Altezza!“ evidenziando qui la resistenza e la tenacia tipica del se-gno.

A sottolineare un atteggiamento ambivalente e ad incentivare comportamenti estremi, potrebbe contribuire la posizione di Giove (eccessi, proliferazione, vitalità) congiunto al grado all’Ascendente, una collocazione vitale per un oroscopo, trigono a Marte e Mercurio simboleggianti la fisicità primaria e un po’ bruta dell’Ariete e il dinamismo nervoso dei Gemelli; non va infatti dimenticato che Elisabetta viaggiava in continuazione in una sorta di perenne fuga…

Si tratta di un aspetto che per importanza si colloca accanto alla dominante saturnina; si può inoltre osservare che l’Ascendente si trova inquadrato tra Giove e più largamente Saturno, tra l’eccesso e la privazione, a dire che Elisabetta oscillava fra la bulimia di attività fisiche, di cui non era mai sazia e l’anoressia di cibo e di af-fetti, le tendenze portate nella privazione come nell’esaltazione, alle estreme conse-guenze.

La congiunzione Luna-Saturno nella terza casa quella dei rapporti sociali, in quadratura a Venere potrebbe essere la spiegazione di un altro dei comportamenti fobici dell’imperatrice cioè l’ossessiva difesa della privacy, anche qui precorrendo i tempi! E’ noto infatti che celava il volto con pesanti velette agli estranei e aveva profondo orrore di tutte quelle apparizioni in pubblico e bagni di folla che gratifica-no i comuni mortali.

Ora gli aspetti suddetti caratterizzano i soggetti misantropi, timidi, sulle difen-sive, anche per un significato di disvalore dell’Io, insito nella congiunzione; trattasi di soggetti che non si amano e si sottovalutano al di là della realtà oggettiva.

Se aggiungiamo che la Luna ha tra i suoi significati quello della popolarità, ci spieghiamo come questa donna, su cui tutto il popolo fantasticava, fu in realtà profondamente impopolare nel suo paese, anche se a questo contribuì la sua palese

preferenza per l’Ungheria di cui appoggiò sempre le aspirazioni indipendentiste, pa-tria d’adozione in cui soggiornò a lungo con la figlia minore.

Il suo esasperato bisogno di negarsi alla vista fu sempre inteso dai suoi sudditi come un rifiuto.

Sissi fu sempre riluttante ad ottemperare ai doveri che il rango imponeva, al contrario dello zelante marito, inimicandosi oltre alla corte l’influente suocera, in un atteggiamento controcorrente e ribelle spiegato forse dal sestile Sole/ Urano tra la quarta, l’ambito famigliare in cui avrebbe voluto rifugiarsi senza etichetta (Sole) e la sesta, il proprio dovere quotidiano, “il mestiere d’imperatrice”, per il quale anche se regale provò sempre repulsione, o vi si adeguò con originalità (Urano).

Altrettanto problematica fu la sua vita affettiva.

E’ ancora una volta il duro aspetto Luna/ Saturno al quadrato di Venere la spiegazione di quel triste e difficile rapporto che ebbe con i due figli maggiori Gi-sella e soprattutto Rodolfo, che le furono sottratti contro la sua volontà sin dalla più tenera età dalla suocera l’Arciduchessa Sofia, sua zia, che non la riteneva in gra-do di educare la prole ai gra-doveri regali; la collocazione di Venere in quinta parla da sola: come tutti sanno è la casa dei figli e dell’educazione.

Anche qui si divise tra eccessi e rigori perché se è vero che non riuscì più a re-cuperare alcuna tenerezza per quei figli che l’amarono sempre, sebbene lei fosse madre anafettiva, (congiunzione Luna /Saturno), rivolse per compensazione un af-fetto morboso alla più piccola Maria Valeria da cui non si separò mai.

Allo stesso modo i rapporti con il consorte, dopo un iniziale entusiasmo, as-sunsero un aspetto formale e fu sostanzialmente refrattaria ai doveri coniugali sino al punto di assecondare più avanti negli anni, l’amante ufficiale dell’Imperatore.

L’intensa Luna Scorpione raffreddata da Cronos, Marte uno dei due signori del segno a sua volta in Capricorno ( l’altro è in Ariete), l’algida e idealista Venere ac-quariana, doppiamente legata allo stesso pianeta per domicilio e per l’aspetto di quadratura e non ultima la componente di base Capricorno\Vergine pragmatica, non incline al romanticismo e alla manifestazione esteriore del proprio mondo inte-riore, possono ampiamente giustificare tali ritrosie.

Per gli stessi valori fu sostanzialmente moglie fedele, legata al marito pur nelle lunghe assenze, perché le sue passioni erano riservate ai grandi ideali e se ebbe qualche infatuazione esse furono ispirate più da un’affinità elettiva, da una comu-nione di pensiero, da una condivisione di utopie, restando sempre poco incline all’e-spressione fisica dell’amore.

Qualche anno orsono in un interessante articolo apparso sul Corriere della Sera Isabella Bossi Fedrigotti tracciava una suggestiva ipotesi: che i destini di Sissi e della sua interprete cinematografica Romy Schneider, nate a centouno anni di distanza, abbiano ripercorso lo stesso cammino. Entrambe bellissime, inquiete, infelici in amore, viennesi (d’adozione l’una e di nascita l’altra), entrambe colpite dalla perdita traumatica del primogenito e scomparse prematuramente per cause innaturali… ce n’è a sufficienza per essere intrigati… Lancio quindi un’ipotesi di lavoro a chi

voles-se cimentarsi in una sinastria dei due temi, le cui date di nascita sono già un pro-gramma, trascrivendo qui sotto i dati necessari:

Elisabetta d’Austria Possenhofen 24 12 1837 h.22.45 Romy Schneider Vienna 23 9 1938 h.21.45 BIBLIOGRAFIA

 BRIGITTEHAMANN, SISSI, Mondadori

 NICOLEAVRIL, SISSI, Vita e leggenda, Mondadori

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 98-103)