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TRAMA PLANETARIA DIETRO I LANCI DELLE PRIME MONGOLFIERE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 154-167)

ma dalla raccontata presenza massiccia all’evento di un elevato numero di persone, dall’ufficialità di questi esperimenti, dall’esame dell’iconografia trasmessaci dai con-temporanei e dalla stessa natura di queste prove (chi avrebbe osato volare nel buio, ed a che pro?) pare indubbio anche che tali esperimenti si svolgessero in pieno gior-no. L’incertezza dell’ora verrà quindi presa in esame per la posizione dei pianeti nel-le case, oltretutto spesso cuspidali, mentre può essere trascurata per la posizione della Luna nei segni.

In linea generale va subito ricordata la scoperta di Urano nel 1781. Sappiamo ormai anche da considerazioni cabalistiche che Urano è rappresentativo dello spa-zio, e tanto i primi esperimenti di volo, quanto la rivoluzione industriale in pieno svolgimento ci fanno pensare che un pianeta transaturniano del sistema solare di-venta accessibile ai nostri strumenti di rilevazione proprio quando in parte signifi-cativa della Terra possono affermarsi le sue simbologie.

Che dire, e soprattutto che fare, invece, per le posizioni di Nettuno e di Pluto-ne, al tempo ignoti? In linea di principio il loro inserimento negli oroscopi mi sem-bra doveroso. La loro efficacia, in attesa di una legge astronomica che finalmente estingua il costante e fasullo dissenso tra l’astrologia e l’astronomia, è intanto attri-buibile alla loro semplice esistenza, non al fatto che essa sia stata o no riconosciuta dall’uomo. Questo è un principio ricorrente in tutte le scienze della natura; ad esempio ogni reazione chimica da sempre si svolge secondo le sue specifiche leggi, anche da prima che l’uomo scoprisse l’esistenza degli atomi e delle molecole e for-mulasse i principi della termodinamica. Considerare dunque pienamente efficaci al-l’epoca anche Nettuno e Plutone comporta però il problema dell’esatta localizzazio-ne di questi pialocalizzazio-neti, per i quali i contemporalocalizzazio-nei non hanno potuto predisporre le relative effemeridi.

Per Nettuno il problema in realtà praticamente non si pone grazie alla sua re-golarissima orbita. Ogni quattordici anni il pianeta cambia segno zodiacale, senza mostrare accelerazioni o decelerazioni importanti in alcun punto dell’eclittica, ed un preciso programma di calcolo svolge adeguatamente il suo compito. Ben diverso è il comportamento di Plutone, il cui moto apparente osservato dalla Terra è carat-terizzato da continue accelerazioni e decelerazioni nei vari punti dell’eclittica. La sua scoperta risale oltretutto a tempi tanto recenti da averci reso possibile la sua localizzazione diretta in neanche metà dell’eclittica. Per date antiche i programmi di calcolo in uso forniscono risultati piuttosto diversi tra loro, che per il diciottesimo secolo però differiscono per non più di nove gradi e dodici primi, pertanto ho rite-nuto opportuno procedere così:

calcolo della posizione media di Plutone con due diversi programmi di calcolo, riportati in bibliografia, per i quali è ignoto l’errore nella determinazione che pertanto ho presunto uguale;

restrizione della tolleranza delle orbite degli aspetti con Plutone di quattro gradi e trentasei primi ciascuno, pari alla metà del citato scarto di nove gradi e dodici primi.

È infatti facile verificare che, anche se la posizione vera di Plutone coincidesse con una delle due posizioni estreme calcolate dai due distinti programmi anziché con la media, un aspetto con orbita così ristretta rimarrebbe ugualmente efficace anche se valutato con tolleranza ordinaria (due gradi per il semisestile, quattro per il sestile, sei per la quadratura, otto per il trigono, dieci per la congiunzione e l’op-posizione). Ma la posizione media non è di per sé vera; non conoscendo i margini di errore da cui sono affetti i calcoli dei due programmi non è neppure possibile calco-lare l’errore dal quale è affetta tale posizione media. Dunque non ho potuto affer-mare con certezza l’esistenza di aspetti di semisestile, né di sestile coinvolgenti Plu-tone, mentre ho attribuito alla quadratura tolleranza di un grado e ventiquattro primi anziché di sei, di tre gradi e ventiquattro primi al trigono anziché di otto, di cinque gradi e ventiquattro primi alla congiunzione ed all’opposizione anziché di dieci.

Soprattutto balza all’occhio l’enorme concentrazione di esperimenti, oltretutto i più importanti, di lancio della mongolfiera nel periodo 5 giugno - 19 dicembre 1783, nel quale è giusto ricercare le posizioni astrali capaci di imprimere una carat-teristica precisa a quel periodo storico. Niente possiamo attenderci dai pianeti in-terni alla Terra; al contrario analizzando le effemeridi dei pianeti esin-terni per quel semestre, troviamo il passaggio di Marte dai Pesci all’Ariete in data 11 luglio, segno

nel quale forma un anello di sosta; la retrogradazione di Giove dall’Aquario all’ulti-ma decade del Capricorno, nel quale staziona dal 30 giugno al 29 novembre, men-tre Urano permane stabilmente in Cancro, come Nettuno in Bilancia e Plutone in Aquario.

Commenti alle citate posizioni frequenti o ricorrenti dei pianeti nei segni

Sui segni in generale

Si prendano in considerazione per un momento solo i tre pianeti che non han-no cambiato seghan-no durante il semestre, e si han-noti come a due a due condividahan-no la stagionalità (cardinale per Cancro e Bilancia) o l’elemento (Aria per Bilancia ed Aquario). Giove rafforza ora questo (quando è in Aquario), ora quella (quando è in Capricorno), e non occupa mai altre stagionalità o elementi. Marte invece, dopo una parentesi in segno mobile ed Acqua, permane per ben cinque mesi o anche più nel segno cardinale del suo domicilio diurno o primario. Pur dovendo ricordare una posizione di Marte in Pesci, è evidente in tale contesto la preminenza della stagio-nalità cardinale e dell’elemento Aria. In questo periodo non è tempo di tergiversare e di dedicarsi a speculazioni intellettuali, deve prevalere l’impulso in direzioni nuove (segni cardinali). Si noti la traduzione in pratica della prevalenza dell’elemento Aria

nella conquista del cielo. Sappiamo però che i Pesci rappresentano una fase di ge-stazione, tanto che il primo esperimento di lancio senza uomini, avvenuto con Mar-te in Pesci, è effettivamenMar-te un preludio alla compiuMar-tezza degli esperimenti succes-sivi.

Marte in Ariete

Ci ricorda l’estremo coraggio, sostenuto da una buona caparbietà, di chi ha vo-luto anche solo tentare una simile impresa. Solo quando Marte forma anello di so-sta in Ariete l’uomo si imbarca nei palloni aeroso-statici ed affronta il grandissimo ri-schio di incidenti materiali e morali grazie al sovrano disprezzo del pericolo che questo passaggio di Marte nel suo domicilio diurno comporta.

Giove in Aquario

Porta sicuramente un atteggiamento psicologico di fiducia verso una dimen-sione senza confini quale l’atmosfera. Poco significativo dal punto di vista della ric-chezza, sembra che tutto sommato le soddisfazioni di curiosità tecnica dei primi sperimentatori, ben rappresentate dal segno, siano state di gran lunga prevalenti su quelle economiche.

Saturno in Capricorno

Nella sua forte posizione di domicilio primario esprime un’obbiettività ed in-flessibilità di giudizio e di comportamento tanto radicata da aver permesso agli ideatori ed esecutori di queste imprese una totale impermeabilità ai richiami dell’e-mozione. Spiega efficacemente il senso di potenza e dominio che i primi aeronavi-ganti devono aver provato scrutando dall’alto il pianeta Terra, dal quale così corag-giosamente avevano preso le distanze.

Urano in Cancro

Scuote il torpore di questo segno spesso abituato a riposare su placidi allori, e fa avvertire durante l’intero settennato del suo transito il disagio del passato, visto come ingombro da superare (si pensi anche, nella storia recente, agli anni Cinquan-ta del secolo scorso ed agli insopporCinquan-tabili ricordi di guerre e ditCinquan-tature, almeno nella storia occidentale). Appare probabile che l’innovazione tecnologica portata da que-sti esperimenti abbia acceso sentimenti di gloria nazionalique-stica; la successiva ique-stitu- istitu-zione di un corpo militare di mongolfiere da parte del governo rivoluzionario fran-cese potrebbe esserne conferma.

Nettuno in Bilancia

Durante questo transito (possiamo confermarlo confrontandolo con il periodo 1942 – 1956) gran parte degli uomini vuole liberarsi delle angustie che il preceden-te transito del pianeta in Vergine, dove è in esilio, ha portato. Lo spirito d’avventura viene finalizzato alla ricerca di una nuova equità tra tutti gli uomini ed il volo delle mongolfiere sembra qui aver assorbito anch’esso quella speranza di migliorare il mondo tipica della cultura illuministica del momento. Molti devono aver visto nella mongolfiera un nuovo potente mezzo di trasporto, capace anche di intensificare e migliorare le relazioni tra gli uomini. Il raccordo conflittuale tra questo cosmopoliti-smo con le valenze nazionalistiche portate da Urano in Cancro è evidente ed ancora più chiaro se si ricorda che i due pianeti sono in quadratura. Comune ad entrambe le posizioni è una generica ansia di rincorrere il futuro, come si vedrà meglio par-lando degli aspetti.

Plutone in Aquario

La sfida al rischio si abbina alla curiosità verso la sperimentazione delle leggi della natura; se la conoscenza delle leggi naturali è un obbiettivo incessante dell’in-telletto umano, non lo è la sperimentazione a rischio della vita. Con Plutone in Aquario la tensione verso i livelli più alti della conoscenza scientifica si accompagna

alla plutonica predisposizione al rischio. Mongolfiere e palloni aerostatici possono finalmente prendere quota, accendendo brividi di paura e di curiosità.

Commenti alle posizioni ricorrenti dei pianeti nelle case

Sulle case in generale

E’ questa la parte più opinabile dell’intera indagine a causa dell’incertezza del-l’ora. Oltretutto la posizione convenzionalmente assunta del Sole al Medio Cielo ri-schia di rendere inutile un’analisi puntuale della posizione di altri pianeti nelle case. E’ però certo che Mercurio e Venere hanno seguito il Sole nel loro passaggio giorna-liero al Medio Cielo, punto di culminazione in quel luogo, il 5 giugno ed il 15 otto-bre 1783, mentre lo hanno preceduto il 21 novemotto-bre ed il 19 dicemotto-bre 1783. Sem-bra di poter individuare due momenti distinti, uno iniziale di forma (Venere) e con-cezione (Mercurio) ancora acerbe, incomplete, seguite da una fase in cui un’inven-zione ormai concettualmente completa si avvia a diventare celebre ed eterna (Sole). Si tratta di un’interpretazione più creativa che rigorosa, ma in questo ambito non ne sono possibili altre.

Commenti sugli aspetti tra i pianeti

Sugli aspetti in generale

Le dissonanze tra pianeti in segni cardinali, siano esse un’opposizione Ariete – Bilancia (8 agosto 1709), una quadratura Cancro – Bilancia, fino a formare una o più T (5 giugno, 15 ottobre e 21 novembre 1783) o addirittura una grande croce (19 dicembre 1793), sono sempre presenti. Sono tutte date di una certa tensione in avanti, che fortunatamente è stata convogliata in modo costruttivo. A tutti i costi, in altre parole, in queste date esisteva una spinta ad azioni molto irrazionali e mol-to coraggiose. Non a caso la perfezione di queste sperimentazioni di volo è stata raggiunta solo quando Marte, in anello di sosta nel segno, ha chiuso la T formata da Saturno, Urano e Nettuno.

La dialettica zodiacale sviluppata da Lisa Morpurgo sulla scia dell’astrologia francese di Bodineau e di Barbault contiene due concetti utilissimi per questo stu-dio: 1) il riordino delle esaltazioni tradizionali dei pianeti; 2) l’individuazione di zo-diaci alternativi al nostro, denominato d’ora in poi A maschile, e caratterizzati da esaltazioni planetarie proprie. Per il punto 1) ricordo che nello zodiaco A maschile Nettuno è esaltato in Aquario, dove sono domiciliati Saturno (domicilio base) ed Urano (domicilio primario). La citata T tra questi tre pianeti crea una scissione di va-lori Aquario che in prima analisi poco si concilia con la gva-loriosa conquista dell’aria. Per il punto 2) invece ricordo che nello zodiaco B femminile Nettuno è esaltato in Bilancia e Plutone è esaltato in Aquario (convenzionalmente si dice che questi pia-neti sono in trasparenza). Nel nostro caso, il potente trigono Nettuno – Plutone, successivamente esaminato nel dettaglio, si svolge proprio tra due pianeti in

tra-sparenza. Ma non basta, perché il pianeta esaltato in Aquario A maschile si riscatta solo grazie al trigono con il pianeta esaltato in Aquario B femminile. La conquista dell’aria acquista dunque un significato particolare di rifiuto di un ordine delle cose tradizionale, collaudato nei millenni ed espresso dallo zodiaco A maschile, al quale l’idea di volare doveva essere estranea psicologicamente (si pensi all’infelice fine di Icaro) ancora prima che tecnicamente, e l’introduzione d’un nuovo ordine espresso nello zodiaco B femminile. Non è questa la sede per affrontare come e perché i due zodiaci possono coesistere, limitandomi a ricordare che il problema è aperto a solu-zioni interessanti.

Per concludere ricordo che la stessa Lisa Morpurgo attribuiva l’aeronautica al segno del Leone ed ad un ipotetico pianeta transplutoniano Y. Posizione che forse dovrebbe essere rivista alla luce di quanto sopra, ma comunque dopo uno studio si-curamente più ampio.

Mi limito ad interpretare qui di seguito gli aspetti tra pianeti esterni alla Terra che più si ripresentano.

Marte quadrato a Saturno

Non possono mai essere perse di vista le configurazioni complesse (T, grande croce) descritte sopra e nel quale questo aspetto costantemente si inserisce. Potreb-be aver inasprito il conflitto volontà – ragione, con vittoria della prima sulla secon-da, ed ispirato ritorsioni anche solo morali da parte di soggetti ostili a questi nuovi progetti. A mio avviso deve aver influito anche sull’uso militare pressoché immedia-to di questi oggetti volanti, snaturando le aspirazioni originarie dei ricercaimmedia-tori e de-gli aeronaviganti, ma non ho alcuna notizia certa in proposito.

Marte opposto a Nettuno

Parla d’irrequietudine mista ad ansia; mi fa venire in mente le titubanze che ogni esploratore può aver vissuto nel momento in cui doveva varcare per la prima volta le colonne d’Ercole o l’inesplorata foresta amazzonica. Il cielo era fino a quel momento inesplorato; come non capire i timori di questi primi coraggiosissimi ae-ronaviganti? La fortissima posizione di domicilio primario di Marte ha consentito di prevalere sulle vaghezze nettuniane e di passare all’azione.

Lisa Morpurgo ha ipotizzato una corrispondenza Nettuno – idrogeno che qui sembra confermata dai fenomeni di combustione (Marte) di questo gas. Questa op-posizione compare la prima volta proprio in occasione del primo volo con pallone ad idrogeno, che brucia ma tuttavia lascia incolumi i passeggeri (15 ottobre 1793). Da questa data fino al lancio del primo pallone di Cavendish (19 dicembre 1793) si assiste ad una continua lotta degli addetti ai lavori contro questi rischi attraverso la sperimentazione di sempre nuovi dispositivi di sicurezza, cui partecipò in modo rile-vante anche il fisico Charles.

Saturno opposto ad Urano

Aspetto che più di tutti gli altri parla di frattura dell’assetto preesistente, in questi avvenimenti risulta proprio per significare che dopo la conquista dell’atmo-sfera niente sarebbe più stato come prima. Anch’esso non può essere sviscerato senza tener presente la T o la grande croce entro la quale si inserisce e della quale ho già parlato.

Saturno quadrato a Nettuno

Sotto questo aspetto le situazioni umane consolidate non infondono sicurezza e serenità, ma risultano insopportabilmente bloccate e stagnanti. Va strettamente correlato all’opposizione Saturno – Urano, con la quale condivide il desiderio di ra-pido e netto superamento di una realtà ritenuta costrittiva. Ormai l’uomo si è in-grandito, i confini terrestri gli vanno stretti e chiede al cosmo le chiavi di casa: se le prende compiendo questi primi voli. La contemporanea lesione di Saturno, Urano e Nettuno, che esprimono le tre dignità planetarie aquariane, spinge l’uomo ad un re-cupero senza mezzi termini dell’elemento aria e dello spazio, espresso proprio dal suo governatore Urano e dallo stesso segno dell’Aquario.

Urano quadrato a Nettuno

Intorno alle dissonanze Urano – Nettuno intravedo spesso un’aura di fanati-smo e di fiducia immotivata ma sconfinata verso il futuro. Nel 1783 siamo in pieno Illuminismo, vasta corrente culturale che certo non ha disdegnato atteggiamenti persecutori verso forme di cultura antiche solo perché indifferenti alle meraviglie del Progresso. Si pensi inoltre alla massima tensione ideologica presente nei già ci-tati anni Cinquanta. Ma come riferire tale tendenza ai primi voli dei palloni aerosta-tici? Collegando questo aspetto alla contemporanea dissonanza Marte – Saturno, ritengo che la lotta tra favorevoli e contrari a questi esperimenti debba essersi tinta d’aspra intolleranza da entrambe le parti a causa di presunti significati reconditi che inutilmente i contendenti volevano attribuire all’impresa. Forse qualcuno, in questa epoca atea, ha voluto vedere nella sfida al cielo la sfida a Dio. Veramente eccessivo e poco edificante, se davvero fosse così.

Nettuno trigono a Plutone

Legato alle grandi svolte della storia, fa accrescere in modo esponenziale il po-tere creativo dell’intelletto umano. Questo aspetto ha assorbito in modo mirabile il comune elemento Aria, e le manifestazioni di questo trigono, durato ininterrotta-mente per decenni, sono spesso aeree: oltre agli eventi presi in esame in questo ar-ticolo, si ricordino i vasti movimenti culturali che hanno portato l’intelletto (facoltà del pensiero espressa dall’elemento Aria) a manifestazioni fino a quel momento ri-tenute impensabili. L’eccezionalità e l’assoluta novità di queste prove di volo, come di moltissimi esperimenti avviati con successo in quegli anni, sono sicuramente ef-fetto di questo poderoso trigono.

Commenti sugli inquadramenti

Sugli inquadramenti in generale

La particolare comunicazione energetica tra pianeti inquadrati indica configu-razioni significative anche nell’analisi di questi particolari eventi storici. Va notato per rigore d’analisi che alle date del 21 novembre e del 19 dicembre 1783, date de-gli eventi più importanti e più affini (voli umani su palloni di nuova concezione) l’intera sequenza planetaria era identica e così ordinata: Urano – Nettuno – Luna – Venere – Mercurio - Sole – Saturno – Giove – Plutone – Marte. Una coincidenza certo rara, considerato il non trascurabile intervallo di tempo intercorrente tra i due avvenimenti, e certo molto significativa, soprattutto se si considera la sua breve du-rata media (un giorno e qualche ora) a causa del veloce spostamento della Luna.

L’interpretazione di questa sequenza risulta essere piuttosto complessa. Urano si presenta quale reggente della sequenza, alla quale dà il via. Questo perché il pia-neta è domiciliato in Aquario, segno occupato da Giove e Plutone ed implicitamen-te richiamato, come si è visto, come zodiaco tanto A maschile quanto B femminile da numerosi aspetti planetari. Simboleggia lo spazio, materia di questa trattazione, e l’evoluzione tecnologica. Urano è seguito prima da Nettuno – avventura, poi dal-l’impatto direi sentimentale ed estetico sulle masse espresso dalla coppia Luna – Venere in Bilancia, dall’accelerazione degli spostamenti (Mercurio) e dalla celebrità – Sole. Sullo sfondo si vedono crudeli giochi di potere (Saturno, Giove e Plutone so-no accomunati dalla simbologia di carica politica) che culminaso-no in un uso total-mente diverso da quello inizialtotal-mente ipotizzato, ovvero quello militare già ricordato e simboleggiato da Marte, che chiude la sequenza.

E’ doveroso inoltre chiarire che l’analisi classica (metodo Volguine, per inten-derci) degli inquadramenti considera sempre tre pianeti in sequenza e non la se-quenza per intero. Perciò anche questa interpretazione, relativa al ripetersi così raro e poco probabile di un evento assai preciso e circoscritto, è inevitabilmente creativa più che rigorosa e deduttiva.

La posizione dei nodi lunari

Il nodo lunare ascendente si trova nella totalità dei casi in Pesci. Volutamente con-siderato a parte rispetto alle posizioni dei pianeti per la sua natura di punto vuoto, è portatore di una tensione verso l’infinito, che i pianeti sono invitati a concretizza-re nei modi più opportuni. Per chiariconcretizza-re, se l’elemento Aria non avesse avuto una si-mile prevalenza e fosse stato sostituito dall’elemento Acqua, si sarebbe avuta forse un’intensificazione dell’esplorazione degli oceani, o in caso dell’elemento Fuoco avrebbe forse avuto fortissimo impulso la vulcanologia.

Conclusioni

Emerge in tutta evidenza il problema dell’incertezza della misura nella determina-zione delle posizioni di Plutone. Ciò ha comportato l’impossibilità di calcolare, oltre alla media aritmetica delle posizioni, anche l’errore dal quale è affetta tale media. Ciò risulta di fatto irrilevante quando si consideri la posizione di Plutone nei segni, nelle case (quando non cuspidale e fatto salvo tutto quanto detto a proposito

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 154-167)