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DUE SISTEMI PER VALUTARE LA FORZA DEI PIANETI IN ASTROLOGIA INDIANA:

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 104-110)

L’ASHTAKAVARGA

tazione dei settori della carta natale, della navamsa (nona divisione di un segno). Inoltre, è utilizzato per valutare la forza del transito del pianeta in quel settore, in base ai punti ottenuti. Può anche essere utilizzato nella Muhurta (Astrologia eletti-va) e nella Prasna (Astrologia oraria). Altre applicazioni del sistema sono le riduzioni delle matrici trikona e ekadipatiya e l’utilizzo delle nakshatra (dimore lunari), favo-revoli e sfavofavo-revoli.

Un interessante esempio del metodo si può reperire al link www.howisyour-daytoday.com/SoniaRjv.htm, dove è analizzata la carta natale della vedova di Rajiv Gandhi, Sonia Maino, nata in provincia di Torino.

Il tema che ho preso come esempio, riguarda una persona nata a Parigi il 24/10/1956 alle ore 11.20. Come si nota nelle Bhinnashtakavarga n°1 e n°2 dei pia-neti e dell’Ascendente, a partire dal segno occupato, il pianeta considerato come Ascendente dà oppure no un punto nell’ottava parte del segno che, come detto so-pra, è governata da un pianeta o dall’Ascendente in ordine fisso; tutti i dati forma-no le tabelle riassuntive, Sarvashtakavarga e Samudaya Ashtakavarga.

Consigli sull’utilizzo del metodo

Una chiave interpretativa consiste nel determinare come ciascun pianeta contribui-sce nell’insieme, cioè nella sua Bhinnashtakavarga, e come funziona in tutto il se-gno; a questo scopo si guarda il segno del pianeta nella carta natale (Rasi) e della nona divisione del segno (navamsa), tenuto conto dell’importanza che ha questa divisione in tutta l’interpretazione.

Si noti che nelle tabelle i segni sono riportati in orizzontale come numero, es. 5 per Leone, 8 per Scorpione

Nel tema in esempio Mercurio in Vergine (6) dà 7, oltre a 6 punti dalla tabella B riassuntiva navamsa (= Leone) un valore totale di 13 superiore alla media di 4,5 (54/12), mentre il Sole, che dà 3 punti nella Rasi, come nella navamsa, è sotto la media di 4 (48/12).

La seconda chiave interpretativa, non meno importante della prima, consiste nel valutare il numero totale di punti di ciascun segno/casa. Nel tema in esempio la X casa in Leone ha 33 punti; si noti come, nelle rispettive tabelle, il Sole e Mercurio danno punti superiori alla media, e pertanto i loro periodi, i loro sottoperiodi e i

lo-ro transiti sono favorevoli alla carriera e a tutte le questioni legate alla X casa e a tutte le sue derivate.

La casa VI in Ariete ha 31 punti, la Luna contribuisce con 7 punti nella carta natale e 5 punti nella navamsa, mentre il suo governatore Marte, che in Ariete ha il suo Moolatrikona (radice del trigono), da 5 punti nella carta natale e 2 in navamsa, dove è in domicilio; i periodi e i transiti della Luna nel settore saranno favorevoli, quelli di Marte non saranno sfavorevoli alle questioni legate alla VI casa, perché nella carta divisionale della salute Shastiamsa D6, il pianeta dà 5 punti nel segno occupato (il Leone).

Se calcolato per le carte divisionali (varga) lo stesso metodo dà informazioni nell’ambito di applicazione delle varie varga.

La valutazione complessiva della forza o della debolezza di un pianeta in astro-logia indiana è spesso molto complessa, ma costituisce il fondamento dell’interpre-tazione. Quando un pianeta in transito attraversa un segno, i punti che dà nella carta natale e nella navamsa indicano la potenza o la debolezza del transito. Nel te-ma in esempio il transito di Saturno in Capricorno (6 punti) provocherà eventi favo-revoli di natura saturnina, mentre il transito di Saturno in un segno dove il Sole dà un basso numero di punti, potrà provocare malattie del padre o essere associato ad altre attribuzioni del Sole (cuore, occhi) e a tutte le attribuzioni del Sole, come pri-mo significatore.

Richard Houck cita l’esempio di un suo cliente, libero professionista, che gua-dagnava molti soldi, ma non aveva mai potuto capire perché nel mese di febbraio le sue entrate subivano sempre un crollo; una rapida occhiata al suo tema mostrava il suo Sole in VIII casa che in quel mese attraversava sempre l’Acquario, segno con 0 punti.

La rapidità del movimento della Luna consente, ad esempio, di seguire il corso di una malattia acuta; se Saturno attraversa un segno con 0 punti nella tabella di Marte, la persona potrà ammalarsi; la debolezza o la forza complessiva di Marte

da-ranno indicazioni sulla malattia; se Saturno attraversa un segno cui Mercurio dà un basso numero di punti, i significati associati a Mercurio daranno scarsi risultati.

In astrologia elettiva (Muhurta) valgono le stesse regole esposte sopra. Ad esempio, in astrologia finanziaria per trovare buoni periodi per le specula-zioni si cerchi il transito di Giove con un forte punteggio, nei dodici mesi, cercando per i giorni favorevoli quando Mercurio o Venere transitano in un segno con un for-te punfor-teggio; per le speculazioni si possono utilizzare anche i transiti della Luna, che indicano i giorni più favorevoli.

Naturalmente le regole dell’Ashtakavarga, se sono integrate ed utilizzate con quelle dei periodi planetari indiani (Vimshottari, Yogini, Kalachakra ed altri), daran-no risultati previsionali ancora migliori, rispetto a quelli in genere sempre buoni, che sono comuni in Astrologia Indiana.

Altre regole di applicazione del metodo

Se il totale dei punti del segno (Sarvashakavarga) occupato dal signore del dasa o del bhukti giunge a 40 o più punti, il periodo sarà molto favorevole; da 30 a 39 punti sarà favorevole; da 25 a 30 darà risultati modesti e sotto 25 punti darà risul-tati avversi. I punti ottenuti dai pianeti nei segni devono essere considerati nella va-lutazione del periodo o del transito.

Notare la parte del segno (Kaksha 3°75’) in cui è posizionato il signore del dasa o del bhukti oppure i pianeti in transito per vedere se possono contribuire (aggiun-gendo punti oppure no) nel periodo esaminato o nella domanda di astrologia oraria.

Nella seconda parte parlerò dello Shadbala (le sei forze), che è un altro sistema per valutare la forza di un pianeta.

PICCOLO GLOSSARIO

Trikona: Case in Trigono 1-5-9 le più favorevoli

Ekadipatiya: Riduzione delle matrici dell’Ashtakavarga dei pianeti con il doppio

domicilio

Varga: Divisione astrologica di un segno, usata generalmente per approfondire

i significati delle case e delle sue derivate o in generale.

Dasa: Periodo della vita umana governato da un pianeta, i periodi più

cono-sciuti, i Vimshottari, sono basati sulle 27 divisioni dello zodiaco lunare indicate nei testi classici indiani. Indicano i periodi della vita umana in cui sono attivi i governa-tori delle case e i pianeti presenti nella casa.

Bhukti: Primo sottoperiodo del Dasa, di durata proporzionale, con lo stesso

or-dine planetario. Il primo pianeta è quello che governa la divisione dello zodiaco lu-nare.

TESTI CONSULTATI

■ R.G. KRISHNAN, Keys to use of the navamsa chart (Hindu Astrology Lessons, Groundswell Press 1997)

■ SUMEETCHUGH, Timing of Events, Sagar Publication, New Delhi, 1996

V.K. Choudry, How to study divisional chart, Sagar Publication, New Delhi, 3° edizione 1998

■ DENISLABOURÈ, Ashtakavarga 1 & 2, Editeur IAT

L.A. 130-426

Quei termini astrologici che per babilonesi ed arabi avevano uno specifico significa-to di natura tecnica e simbolica hanno perdusignifica-to oggi le loro originali attribuzioni e vengono usati in maniera errata, creando confusioni e incomprensioni, quando si devono interpretare o tradurre i passi tratti dai volumi antichi. Un solo esempio può essere chiarificatore. Basti pensare alla parola “horoscopo”, che per gli antichi era sinonimo di Ascendente e che per noi moderni rappresenta la carta natale nella sua totalità. Ecco perché l’opera dei traduttori e di coloro che cercano di preservare ai posteri il patrimonio del passato risulta ancora più preziosa e impegnativa.

Questa riflessione mi permette di far conoscere ai lettori lo splendido e monu-mentale lavoro di Ali Aben Ragel, “El Libro Conplido en los iudizios de las Estrellas”, la cui traduzione, l’unica completa esistente al mondo, è stata portata a termine, dopo un impegno decennale dall’Associazione Gracentro di Valencia.

L’opera originale in arabo fa parte di quell’immenso patrimonio culturale, che fu recuperato e volgarizzato dalla Scuola dei Traduttori di Toledo, istituita per volere del re Alfonso X il Savio a partire dal 1243. Vi collaborarono traduttori di fede cri-stiana, mussulmana ed ebrea. Il gruppo era composto da non meno di 14 persone, fra cui spiccavano Abraham Mohammed al-Riqtí, Giovanni da Cremona, Egidio Te-baldi e il rabbi Jèhuda ben Moshe, che si occupò in particolare del “Libro Conplido” e del famoso Picatrix. L’opera di traduzione andò avanti fino al 1279, mentre sap-piamo con certezza che la traduzione del lavoro di Aben Ragel fu iniziata il 12 mar-zo 1254, lo stesso anno della salita al trono di Alfonso X.

Aben Ragel o meglio Alí ibn Abi-r-Rigjal è conosciuto nel nostro medioevo con il nome di Albohazen Haly. Egli è fra gli autori arabi più famosi nel mondo latino, in quanto dopo il recupero eseguito da Alfonso X, la sua opera fu tradotta in vari paesi cristiani. Non a caso quando viene citato nei vari testi, viene anche definito, come “Summus Astrologus” o “Ptolomaeus Alter”, ovvero il secondo Tolomeo. Ebbe anche altri soprannomi, come il “canuto” o il “notaio”. Nato intorno al 1016, visse per molti anni alla corte dell’emiro di Tunisi, Al-Mu’izz ibn Badis, che lo consultava anche per pronostici relativi ad avvenimenti politici.

Il trattato in questione, che nella sua versione latina ha per titolo “De iudiciis astrorum”, fu composto intorno alla metà del XI secolo, non prima del 1037 e non dopo il 1062, che è probabilmente l’anno della morte del suo autore.

CLAUDIO CANNISTRÀ

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 104-110)