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TRIESTE SCORPIONICA?

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 80-85)

marziana) in un albergo della città per rapina. Per commemorare Winckelmann è stato eretto un cenotafio indovinate dove? Presso il Museo di S. Giusto (che sorge al posto di un antico cimitero) “nell’Orto Lapidario” dove sono custodite le lapidi delle tombe romane e medioevali.

A proposito di tombe, Trieste vanta probabilmente il più alto numero di cimite-ri, rispetto alla sua popolazione. C’è quello cattolico s’intende ma anche quello ebraico, il greco-ortodosso e il serbo-ortodosso, quello mussulmano con tanto di mezza luna e quello evangelico, più un cimitero militare e un cimitero militare au-stro-ungarico alle porte della città; questo sta a significare che la sua popolazione è un agglomerato di etnie di provenienza diversa, aggregatesi in seguito agli editti di Carlo VI e di Maria Teresa che permettevano il libero commercio con l’istituzione del “Punto Franco” e la possibilità di professare la propria religione e i propri costumi. Anche ai galeotti era concesso asilo in quel periodo e la possibilità di ricominciare un’altra esistenza, rispettando ovviamente, le leggi della città (Scorpione come rina-scita e trasformazione). La patente di conferimento del libero commercio di Maria Teresa è datata 29 novembre 1749, un ben aspettato Giove in Scorpione ci favoriva. Caso strano e forse unico in Italia, il giorno della commemorazione dei defunti, 2 novembre (segno Scorpione s’intende) a Trieste si può considerare quasi festivo in quanto si usa fare il ponte con la precedente festività di Ognissanti e la festa del patrono S. Giusto, che si celebra il giorno dopo, 3 novembre. Il Santo, secondo la tradizione, è stato annegato il 2 novembre del 303, mi sembra logico che qui si fe-steggi nel “giorno dei morti” fa parte della nostra realtà scorpionica.

Un’altra indicazione sempre legata a questa festività riguarda i dolci triestini, famose da noi sono le fave dette anche “le fave dei morti” dolcetti fatti con farina di mandorle che si usano regalare in questo periodo. Se ben ricordo il mandorlo è associato a Marte in quanto dalle mandorle amare si ricava l’acido cianidrico, vele-no mortale.

San Giusto mi richiama alla memoria che la liberazione della città, come Tren-to, altra città che si suppone scorpionica (vedi “Linguaggio Astrale n. 86), avvenne il giorno 3 novembre del 1918 precisamente alle ore 16, la scritta sotto la meridiana di S. Giusto lo indica: Trieste ritornava alla Patria con il Proclama del Comando Su-premo firmato da Diaz, (uno stellium in Scorpione, un Urano doppiamente liberta-rio in Domicilio e nella propria Casa al vertice di una forma ad aquilone, più un ascendente in Ariete e, soprattutto, un novilunio stavano ad indicare un inizio di li-bertà). Se osserviamo con l’ottica delle case derivate: Trento e Trieste (Casa ottava) come figlie (Casa quinta) della Patria (Casa quarta).

Altre date importanti nella storia di Trieste rimangono quelle del 4 novembre 1953 con le dimostrazioni contro il Governo Militare Alleato sedate nel sangue (Marte come violenza quadrava Giove in Gemelli: morivano studenti adolescenti per mano di truppe inglesi); e del 26 ottobre 1954 firma del Memorandum d’intesa di Londra che divideva la terra giuliana, tra l’Italia e l’ex Iugoslavia (uno stellium in Scorpione sanciva l’importanza dell’evento). Più vicina a noi la data del 10

novem-bre 1975: con il Trattato di Osimo avveniva la definitiva perdita della zona B (già italiana) assegnata alla Iugoslavia. Quel giorno il Sole nello Scorpione era congiunto al Nodo Nord – fattore destinico – Mercurio congiunto ad Urano – pensieri di

op-portunità – Marte in Cancro quadrava Venere – la Patria ci feriva – Saturno in

Leo-ne trigono Nettuno in Sagittario – il Governo badava a migliorare i rapporti con il

Paese estero – Giove Ariete trigono Nettuno – con leggi internazionali – Luna in

Acquario – diplomatiche – Plutone e Venere in Bilancia con Venere sestile Saturno –

i tempi favorivano ciò – Plutone isolato – venivano nascoste alcune clausole.

Continuiamo con l’ottava, “Casa della morte” lo sapevate che a Trieste vi fu l’u-nico campo di sterminio d’Italia? La purtroppo famosa “Risiera di S. Sabba” non è un prodotto prettamente plutoniano? Morte su scala industriale potremmo chia-marla. Apportatore di morte, secondo la leggenda, pure il Castello di Miramare, in-fatti, morte per fucilazione (Marte) del suo primo illustre abitante Massimiliano d’A-sburgo e tragica fine, in un campo di concentramento, del successivo Amedeo Duca d’Aosta.

Abbiamo detto che Plutone è abbinato al sottosuolo, indovinate dove è situata la più grande grotta? In una frazione di Trieste, a Borgo Grotta Gigante la cavità è di 107 metri di altezza e ben 130 metri di larghezza, conterebbe tranquillamente una cattedrale, è stata inserita nel Guiness dei primati come “grotta turistica più grande del mondo”. Gli speleologi “vengono a nozze” a Trieste, l’ambiente carsico caratterizzato da rocce calcaree fessurate che favoriscono la penetrazione dell’ac-qua nel sottosuolo, è connotato da centinaia di grotte, doline (depressioni di forma più o meno circolare), e inghiottitoi (pozzi naturali che smaltiscono le acque super-ficiali). Interessante la leggenda della Grotta Nera dove anticamente venivano isola-ti gli ammalaisola-ti di lebbra. Da ricordare pure le “foibe” grandi pozzi naturali dove si usava gettare i rifiuti, una in particolare, la Foiba di Basovizza è diventata Monu-mento Nazionale poiché tomba per moltissimi italiani infoibati dagli iugoslavi, du-rante l’occupazione dei 40 giorni, nel 1945.

Abbiamo addirittura un fiume, il Timavo, che fluisce in una grotta, a pochi chi-lometri dalla città, a S. Canziano, e riemerge circa 40 km più a valle, a Duino, non conosciamo neanche il suo preciso percorso sotterraneo, è misterioso.

Sempre il Marte scorpionico è stato complice delle battaglie sul Carso che hanno infuriato durante la Prima Guerra Mondiale, il Sacrario di Redipuglia com-memora i ben 70.000 morti.

Plutone nel mito, è il dio della ricchezza, ebbene dal 1766 sorsero a Trieste, in meno di settant’anni, ben 45 compagnie di assicurazioni delle quali le più famose le Assicurazioni Generali nel 1831, la RAS nel 1838 il Lloyd Triestino nel 1833. Nume-rose volte è stata elencata tra le città italiane che godono di maggior benessere.

Trieste è una città di gente molto intelligente ed istruita (ricordiamo che Lisa Morpurgo, famosa astrologa italiana, assegna al segno dello Scorpione l’esaltazione di Mercurio) già nel 1863 esistevano: Ginnasio di Stato di lingua tedesca, Ginnasio comunale italiano, due Scuole Reali di indirizzo tecnico, due Istituti Magistrali, uno

maschile e l’altro femminile, un seminario vescovile, la scuola comunale di ginnasti-ca, varie scuole private e quelle delle comunità non cattoliche; inoltre società spor-tive di scherma, equitazione, canottaggio ecc. Oggigiorno oltre al Collegio del Mon-do Unito che accoglie studenti provenienti da ogni Mon-dove, abbiamo la S.I.S.S.A. (Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati), il Centro Internazionale di Fisica Teorica, importante insediamento scientifico al quale affluiscono studiosi da tutto il mondo, affidato per tanti anni al Premio Nobel Abdus Salam, l’Area di Ricerca (Science Park), il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie, e la sede del Sincrotrone la macchina di luce ad energia nucleare, pure questa di marca plutoniana (per i seguaci della scuola Morpurgo: macchina di luce come esaltazione in trasparenza del Sole B?). Se esaminiamo l’asse seconda/ottava possiamo aggiun-gere che l’accumulo di grano (significativo della seconda casa), viene inviato nei Si-los triestini per poi essere commerciato. Altrettanto dicasi per il caffè che lo riven-diamo a mezza Europa (Mercurio mercantile).

Altre prerogative dello Scorpione possono essere un certo spirito ribelle, eversi-vo (Marte) che nel 1978 ha portato un partito denominato “Lista per Trieste” a rac-cogliere un suffragio di 65.000 voti su circa 220.000 abitanti per far sentire la pro-pria voce di dissenso al governo allora in vigore, antesignana quindi dei partiti-le-ghe attuali. Questo spirito ribelle, soprattutto in passato, venne riconosciuto alle “mule” triestine, sempre più emancipate rispetto alla media nazionale (mule = ra-gazze).

Un’altra caratteristica scorpionica che voglio ricordare è quella dell’umorismo nero, noi siamo famosi per i “Witz” così vengono chiamate le battute fulminanti che ci sono proprie; la parola tedesca ci deriva dall’elemento ebraico, scorpionico

In effetti in cima c’è l’aculeo…

come tutti i discendenti delle popolazioni abitanti la Palestina (abbiamo pure un museo della Comunità ebraica e la sinagoga più grande d’Europa).

Il segno non va dimenticato è significatore della sessualità, è intuitivo che una città di mare abbondava di bordelli e case di tolleranza, ancora oggi il nome di una via (Cavana) è sinonimo di luogo legato alla prostituzione.

Esaminando l’asse Toro-Scorpione cosa ci lega al Toro? Ma l’amore per l’arte, il canto, siamo i precursori della rinascita dell’operetta ad esempio, poi il fatto di es-sere allegri, amanti della natura e delle escursioni in comitiva sul Carso. In alternati-va ai rovelli psicanalitici plutoniani amiamo vivere “alla alternati-va là po bon” con atteggia-mento godereccio, molto venusiano direi. E perché non aggiungere quel senso di convivialità che ci porta nelle osmize a cantar “La mula de Parenzo”? Più taurino di così!

Un cenno ai triestini famosi, ricorderemo innanzitutto i grandi scrittori del passato Umberto Saba (Umberto Poli) e Italo Svevo (Ettore Schmitz) ricordati per la loro scrittura dominata dall’indagine psicologica; li accomuna l’uso dello pseudoni-mo, come maschera? Un nascondersi scorpionico? E la morte avvenuta fuori Trieste, entrambi ebrei. Più vicini a noi possiamo elencare il regista teatrale Giorgio Strehler, il sarto Renato Balestra, gli sportivi Nereo Rocco e Cesare Maldini, l’avvocato costi-tuzionalista Livio Paladin, il mercante d’arte Lucio Castelli, la scrittrice Susanna Ta-maro, le astrologhe Serena Foglia e Vezia Rode; che cosa li accomuna? Che si sono tutti allontanati dalla città in maniera sagittariana, ma a ben vedere il Sagittario, come Casa derivata, risulta essere la seconda dell’ottava, che siano stati i motivi “economici” a portarli lontano?

Dal 1753, favorevole il trigono Nettuno in Leone e Plutone in Sagittario, siamo pure sede di un osservatorio astronomico, ma lì non ci vedono di buon occhio per-ché dominio di Margherita Hack e di Steno Ferluga. Due astronomi sempre alla ri-balta per fustigare gli astrologi.

A questo punto vorrei aggiungere un’altra prerogativa del segno che stiamo trattando che è quella di “morte e rinascita” se è vero come ha scritto Fazio degli Uberti che già tre volte la città è risorta, forse adesso siamo sul punto di risorgere un’altra volta economicamente, infatti, il transito di Plutone in Scorpione ha scosso dalle fondamenta la politica delle nazioni vicine, con il passaggio dello stesso in Sa-gittario che per lo Scorpione risulta essere, come casa derivata il settore delle fi-nanze, abbiamo la possibilità di ricevere denaro dall’estero perché il Sagittario è co-significante del lontano. Denaro che probabilmente verrà investito “sull’acqua, sul mare” come vuole la simbologia del segno: che finalmente prenda il via la costru-zione del porto turistico marittimo cui le popolazioni tedesco-danubiane tendono? Che sia la volta buona? Gli astri propendono per ciò.

Infine posso aggiungere che siamo gli unici a godere di un fatto botanico spe-cialissimo, da fine ottobre a novembre, le foglie di sommacco, che crescono sponta-nee su tutto il Carso triestino si tingono di un bellissimo rosso fiammeggiante: ros-so marziano! A proposito la nostra alabarda garrisce in campo rosros-so.

L.A. 130-300

Una analisi dettagliata - tematica e astrocartografica - sui principali eventi nella vita del piu’ famoso “cartellonista ” italiano.

Marcello nasce a Trieste il primo giorno di primavera (21 marzo) del 1878 -con i raggi del sole sul letto.1

Ovviamente nascita mattutina con Sole in Undicesima Casa o pomeridiana con il Sole alla fine della Settima/inizio Ottava, quando i raggi potevano entrare obli-quamente nella stanza; l’indagine astrologica inizia da qui.

LIDIA CALLEGARI

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 80-85)