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ASTERISCHI STELLARI

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 68-72)

‘Come un mantello di scurissima seta/ la volta del cielo si è ispessita / ed ecco, tutti i desideri s’illuminano in cielo/dominati dalla coppia planetaria del nostro de-stino’: sono versi di Gialal ad-Din Rumi e risalgono alla fine del IX secolo. Esprimono la teoria del pianeta dominante diffusa dalla Spagna in tutta Europa con il famoso testo magico del Picatrix. Misteriosi e affascinanti sono i nomi dei grandi astrologi arabi: al-Kindi, al-Qabisi, al-Battani, Masha’allah, fino al mitico Albumasar. Gli arabi seppero far progredire molto l’Astrologia, applicandola per primi ai principi dell’a-stronomia sferica, ancora primitiva presso i greci. Lo stesso Avicenna stabilisce le 12 tappe necessarie all’uomo per perfezionare la conoscenza intima di Dio, in perfetta analogia zodiacale. Ebbe soprattutto risonanza la Teoria delle Grandi Congiunzioni tra Saturno e Giove, destinata a segnalare i grandi mutamenti del mondo e la na-scita di nuove religioni.

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GRAZIA MIRTI

Scrive Torquato Tasso all’amico Luca Scalabrino: ‘Io m’ho fatto veder da tre

astrologi la mia natività; i quali, non sapendo chi io mi fossi, tutti “uno ore” mi di-pingono per un grand’uomo di lettere e mi promettono lunghissima vita ed altissi-ma fortuna: e toccano così bene quelle perfezioni o imperfezioni de le quali io sono consapevole a me stesso, così ne la complessione come ne’ costumi, ch’io comincio a tener per certo d’avere ad essere un grand’uomo: e di già spaccio la grandezza come s’ella fosse in atto’.

Nato a Sorrento il 21 marzo 1544, il grande poeta segue la sorte di tutti colo-ro che hanno visto la luce prima della riforma gregoriana (1582), cioè di vedere slit-tare di parecchi giorni la propria data di nascita, a causa delle imprecisioni del ca-lendario. La posizione solare passa così da 1 a 10° in Ariete. Per Galileo mutava il se-gno zodiacale, dal supposto Acquario (15 febbraio 1564) ai Pesci effettivi, come ri-sulta dall’oroscopo di sua mano.

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Il Cielo dell’astrologo antico poneva al centro del suo universo un mondo qua-drato, formato da quattro elementi: Fuoco, Terra, Aria, Acqua. Era il luogo abitabile, formato da animali, vegetali, minerali. Un regno imperfetto e mutevole, sottoposto alle influenze tiranniche delle celesti sfere della Luna, di Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, e Saturno. Ancora oltre vi erano la fascia dello Zodiaco ed il cielo delle stelle fisse, immutabili. Fuori dalle sfere celesti i venti minacciosi e le nove schiere degli angeli con Dio Creatore. In una celebre raffigurazione della mistica Hildegarda di Bingen il Creatore (Dio) abbraccia la Creatura (il figlio divino) simbolo umano. Tra Dio e l’uomo, l’eterno ed il mortale, le Stelle costituivano una barriera invalicabile. Ancora oggi l’Astrologia considera l’uomo al centro dell’universo, ma non è più fa-talista. Ha fatto saggiamente sua l’opinione di S. Tommaso: Astra inclinant sed non

necessitant.

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Nelle sue famose Lezioni Americane Italo Calvino confessa con lieve rincresci-mento di sentirsi saturnino, in un brano intitolato Velocità …mercuriana: ‘Secondo l’opinione più diffusa il temperamento influenzato da Mercurio, portato agli scam-bi, ai commerci ed alla destrezza, si contrappone al temperamento influenzato da Saturno, malinconico, contemplativo, solitario. Dall’antichità si ritiene che il tempe-ramento saturnino sia proprio degli artisti, dei poeti, dei fagocitatori…. Sono

sem-pre stato anch’io un saturnino, qualsiasi maschera diversa abbia cercato di indos-sare. Il mio culto di Mercurio corrisponde forse solo ad un’aspirazione, ad un voler essere: sono un saturnino che sogna di essere mercuriale e tutto ciò che scrivo ri-sente di queste due spinte. Ma se Saturno-Cronos esercita un suo potere su di me, è pur vero che non è mai stato una divinità di mia devozione; non ho mai nutrito per lui altro sentimento che un rispettoso timore’.

‘Case, amori, universi’ (Mondadori) è il titolo della dilettevole autobiografia (700 fitte pagine) di Fosco Maraini, classe 1912, padre della famosa Dacia. Fiorenti-no, viaggiatore, etnologo dalla scrittura avvincente, racconta, tra l’altro, dell’emo-zione con la quale ammirò da ragazzo con un forte telescopio la nebulosa di Andro-meda (‘un gran fiore tra le costellazioni, un piccolo lago ellittico di luce, una piuma del Creato’). Descrive il ‘pianetone’ Giove come una zucca gialla, accompagnato dai suoi satelliti medicei. Verso la fine del libro un accenno all’arte della seduzione, tipi-ca del segno natale dell’autore, lo Scorpione. Chiamato da una bella signora nella sua camera per uccidere un esemplare di aracnide nero ed aggressivo, viene fulmi-nato dalla di lei bellezza. Respinto con inattesa decisione conclude: ‘La porta si ri-chiuse con un sonoro clock. Uno scorpione, vero, era stato ucciso, l’altro, zodiacale, fermamente disciplinato’.

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Cresciuto sotto l’egida del Surrealismo, amore comune, il sodalizio tra André Breton e Paul Eluard prosegue fino al 1938. Nel momento in cui le loro strade si se-parano l’Acquario Breton utilizza in senso polemico l’oroscopo dell’ex amico Sagit-tario, da lui personalmente redatto in 5 pagine manoscritte, per mostrarne i molti pregi, ma gli altrettanto evidenti difetti. Tra le qualità elenca solidarietà, socievolez-za, amore per la giustizia, bontà, inclinazione alle arti, ma non nomina (volutamen-te?) la letteratura. Gli consiglia il colore verde, il diamante ed il venerdì; ne coglie la debolezza polmonare e l’inclinazione per il bordello, incurante della recente fuga di Gala, la moglie di Eluard, che ha scelto come nuovo compagno Salvador Dalì. Non mostra di offendersi, l’ex amico. Nota che Breton ha sbagliato la sua ora di nascita e, nell’inviare il testo in lettura a Valentine, la figlia di Victor Hugo, le suggerisce di coglierne i ‘pallidi bagliori notturni’.

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E’ ardita la tesi sulle origini dei Tarocchi illustrata da Rolando Fusi e Rosalynd Pio, nel loro ‘Tarocchi: un giallo storico’ (ed. Bonechi, Firenze). Bellissimi gli Arcani Maggiori dovuti alla grazia pittorica di Simone Martini, amico personale del Petrar-ca, cui lui stesso avrebbe affidato l’incarico rivoluzionario di illustrare in 78 Carte, vizi, virtù e personaggi, vera sintesi sociologica della sua epoca. Una meditata de-nuncia contro Papato ed Imperatore, espressa con ritratti mirati e luoghi riconosci-bili negli Arcani, detti anche ‘trionfi’. Alla morte del pittore, il poeta, contro l’Inquisi-zione, volle che le Carte si limitassero al gioco, senza significati reconditi. Era scetti-co sull’astrologia, ma stimava Dionigi da Borgo San Sepolcro, astrologo alla scetti-corte di Napoli. Descrivendo una tempesta del 25 novembre 1343 scriveva a Giovanni Co-lonna: ‘ questo malanno imminente essendo stato annunziato da un pio vescovo studioso degli astri…’.

Le sorprese non finiscono mai. Dell’aggressiva antropologa bolognese Cecilia Gatto Trocchi conoscevamo polemiche urlate contro ogni forma di esoterismo. La ritroviamo da tempo sulle pagine dell’inserto Salute del quotidiano La Repubblica, in tutt’altra veste. Tiene una rubrica dedicata alla medicina delle stelle, dove osserva che ‘E’ del Toro l’istinto a generare’ e che ‘ai Gemelli, ‘segno di Mercurio si

associa-no le cure della tosse e dell’asma’. Con contorassocia-no di osservazioni astrologiche (le stelle consigliano un decotto di fichi maturi; un filo invisibile di segrete corrispon-denze legava l’uomo al cosmo ed al suo destino; il caduceo è il simbolo dell’equili-brio attraverso l’integrazione delle energie; essendo pianeta dell’aria, Mercurio mantiene l’equilibrio tra l’acqua ed il fuoco, e via discorrendo). Gli antichi dèi si

vendicano costringendola a studiare l’astrologia, giusto castigo. A quando oroscopi a cura di Piero Angela o Margherita Hack?

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Lo studioso tedesco Gunther Sachs ha fondato in Svizzera un istituto per lo studio empirico e matematico del possibile contenuto di verità dell’astrologia. Sono state analizzate le combinazioni astrali relative a 358.000 matrimoni, trovando rap-porti statistici riconoscibili. Risultano propizie le unioni tra persone dello stesso se-gno, poco fortunate tra Toro e Acquario, Cancro e Ariete, Scorpione e Acquario. Fa-voriti i single Bilancia (uomini) e Toro (donne). Il francese Didier Castille è andato ben oltre, analizzando per l’INSEE (istituto francese di statistica) la bellezza di 6.498.658 matrimoni celebrati tra il 1976 ed il 1997, in base alla posizione solare di nascita. Riscontrando che il maggior numero di unioni coinvolge persone nate ad una media di 10 giorni di distanza l’una dall’altra (anche non nello stesso anno). Il che privilegerebbe partner nati nello stesso segno od in segni vicini. Le due ricerche sarebbero così affini nei risultati.

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Girellando in Toscana gli stimoli artistici (e celestiali) non mancano. Ermete Tri-smegisto è raffigurato sul pavimento del duomo di Siena, mentre nella basilica Ab-baziale di S. Miniato al Monte si può ammirare uno Zodiaco che risale al XIII secolo. Sebbene consumato è simile ad un gioiello, una trina, una filigrana d’argento. E’ raffigurato al contrario, con i segni in senso orario (e non antiorario, come di solito). Si riconoscono l’Ariete con le sue corna, preceduto dal Toro, a figura intera. Seguo-no i Gemelli (lui e lei), un bel Cancro, un Leone in posizione eretta. Vergine e Bilan-cia sono due figure femminili, disadorne; lo Scorpione è ben riconoscibile, il Sagit-tario reca arco e freccia, il Capricorno è incerto, l’Acquario reca la brocca sulla spal-la, i Pesci sono robusti. I riferimenti stellari del luogo sono cospicui: Fred Gettings, studioso inglese, gli ha dedicato un ottimo lavoro di decifrazione astrologica, sim-bolica, archetipica.

A.a.a. cercasi

nominativo del Socio

sollecito ma distratto

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 68-72)